L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Omaggio a Louis Armstrong ed Ennio Morricone

DOMENICA 06/07/2025

Addio a Satchmo
L’omaggio di Rai Cultura a Louis Armstrong nel giorno dell’anniversario della scomparsa

“Non è vero che Armstrong ha voluto suonare la tromba fino all’ultimo. Questa è la leggenda, il mito che si è voluto creare intorno a lui. La verità è un’altra: è la tromba che lo ha ucciso”. Così apre il servizio firmato da Emilio Ravel andato in onda il 16 luglio 1971 per TV7 e riproposto da Rai Cultura, nel giorno dell’anniversario della morte, avvenuta il 6 luglio 1971, domenica 6 luglio alle 19.30 su Rai Storia. Un ritratto di “Satchmo” per farlo rivivere attraverso le interviste ad alcuni suoi amici e immagini di repertorio.

Biografie
Ennio Morricone, il compositore assoluto

Un ritratto di Ennio Morricone, dalla formazione artistica presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, agli inizi come arrangiatore per i più grandi cantanti della musica leggera italiana, fino alla maturità come compositore di "musica assoluta" e di colonne sonore per il grande cinema italiano e internazionale. Una carriera che lo ha visto vincitore di due premi Oscar nel 2007 e nel 2016. In omaggio al grande musicista, in occasione dell’anniversario della scomparsa, Rai Cultura propone lo speciale “Ennio Morricone. Il compositore assoluto”, per la regia di Pierluigi Castellano, in onda domenica 6 luglio alle 18.00 su Rai Storia. 
Le canzoni che dagli anni Sessanta hanno accompagnato la gioventù italiana, e non solo, contribuendo alla sprovincializzazione culturale della società e segnando l’epoca del “miracolo economico” e della presa di coscienza delle nuove generazioni, hanno spesso i suoi arrangiamenti: per citarne alcune “Sapore di sale” cantata da Gino Paoli, “Il mondo” cantata da Jimmy Fontana, “C’era un ragazzo che come me...” cantata da Gianni Morandi. “Se telefonando” cantata da Mina è stata composta da lui. Morricone crea, successivamente, per il cinema indimenticabili colonne sonore, capaci di trasmettere un’idea di universale bellezza e armonia: per Sergio Leone “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C’era una volta il West”, “C’era una volta in America”; per Roland Joffe’ “Mission”, per Brian De Palma “Gli intoccabili”, e che hanno contribuito al premio Oscar alla carriera nel 2007. Nel 2016 si aggiudica l’Oscar per la migliore colonna sonora per il film di Quentin Tarantino “The Hateful Eight”. Le note della sua “musica assoluta” (come lui stesso ha sempre amato definire la sua “musica contemporanea”) accompagnano il Concerto di Natale di Assisi nel 2012 e la “Missa Papae Francisci” del 2015, creata, composta e diretta appositamente per Papa Francesco.

Passato e presente
Gioacchino Murat e la presa di Capri

La sera del 3 ottobre 1808, i lampionai napoletani, dopo aver compiuto il consueto giro per illuminare la città, vengono radunati sulla darsena del porto di Napoli. La polizia, senza alcuna spiegazione, sequestra loro le scale che utilizzano per accendere i lampioni. La misteriosa iniziativa è parte del piano che Gioacchino Murat, nuovo sovrano di Napoli, ha messo a punto per riconquistare Capri. Una pagina di storia ripercorsa da Paolo Mieli e dalla storica Vittoria Fiorelli a Passato e presente in onda domenica 6 luglio alle 20.30 su Rai Storia. L’isola, occupata poco più di due anni prima dagli inglesi, gode di una posizione strategica per il controllo del traffico marittimo e la presenza britannica costituisce una seria minaccia per la tranquillità del Regno. Le scale dei lampionai permetteranno alle truppe franco-napoletane di sorprendere gli inglesi superando l’inaccessibile costone roccioso di Anacapri. Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre, la spedizione parte alla volta di Capri.

Binario cinema
Hostiles

Christian Bale è il capitano Joseph Blocker nel film di Scott Cooper “Hostiles - Ostili”, in onda domenica 6 luglio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. 1892, New Messico, Blocker, da sempre nemico degli indiani, sta per compiere la sua ultima missione prima di ritirarsi. Incaricato dal Presidente degli Stati Uniti deve scortare un capo Cheyenne, malato terminale, dal forte dove è detenuto alla riserva natia dove gli è stato concesso di tornare per trascorrere gli ultimi giorni della sua vita. Nel corso di questo lungo e tormentato viaggio, questi due guerrieri, un tempo rivali, impareranno a fidarsi l'uno dell'altro e a trovare la pace in una terra che non perdona. Con loro Rosalee, interpretata da Rosamund Pike, unica superstite di un attacco indiano dove ha perso tutti i suoi cari. Nel cast Wes Studi, Ben Foster, Stephen Lang, Timothée Chalamet, Jesse Plemmons e Roy Cochrane. 

LUNEDI’ 07/07/2025

5000 anni e più. La lunga storia dell'umanità
Tè, caffè o cioccolato. La storia in tazza e tazzina

Una storia “in tazza e tazzina”: la racconta la puntata di “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, la serie Rai Cultura con Giorgio Zanchini, riproposta lunedì 7 luglio alle 17.45 su Rai Storia in occasione della Giornata Mondiale del Cioccolato. Tè, caffè e cacao sono state merci all'origine della travolgente e al tempo stesso terribile avventura delle colonie europee. Una pagina di storia approfondita da Giorgio Zanchini con Massimo De Giuseppe, professore di Storia Contemporanea allo Iulm di Milano.

Passato e Presente
I servi della gleba

Nell'Italia in cui si stanziano i longobardi, dopo la dissoluzione dell’Impero Romano, la maggior parte dei contadini non sono più schiavi: sono ex-schiavi, liberti, nel sistema longobardo detti aldii. Costoro sono uomini liberi, ma per le leggi degli imperatori romani, conservate dai re longobardi, non possono abbandonare la terra che lavorano. È quest'obbligo verso la terra che secoli dopo spingerà i giuristi del basso Medioevo a inventare la figura del "servo della gleba", un contadino cioè che non è schiavo di un padrone, ma è legato alla terra (la "gleba") che coltiva. Una figura giuridicamente complessa, che si colloca a metà tra lo schiavo e l’uomo libero raccontata da Paolo Mieli e dallo storico Alessandro Barbero a Passato e presente lunedì 7 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Luce e Glamour: Storia della Costa Azzurra
La "culla" dei Vip

Artisti, star ed élite si incontrano qui da oltre 100 anni. Hanno stabilito uno stile di vita unico che unisce esistenza facile e straordinaria eleganza. La fama della Costa Azzurra si basa su un passato storico e affascinante, la sua storia è strettamente intrecciata con il leggendario Grand Hotel du Cap-Eden-Roc. Con materiale d'archivio del lussuoso hotel mai visto prima, “Luce e Glamour: Storia della Costa Azzurra”, con la contestualizzazione dello storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa - in onda lunedì 7 luglio alle 21.10 su Rai Storia – fa rivivere gli anni d'oro dell'affascinante Riviera francese.

Storia delle nostre città
Lucca

Lucca, insieme a Venezia, fu la più grande città stato italiana con una costituzione repubblicana a restare indipendente nel corso dei secoli. All'interno delle sue maestose mura, convive l’antica Roma e il medioevo in un’armonia di piazze, piccole chiese, gallerie d'arte e viuzze acciottolate. Lucca è la protagonista dell’appuntamento con “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 7 luglio alle 22.10 su Rai Storia.

Nel Medioevo dopo un periodo di assoggettamento alle signorie, Lucca comprò l’autonomia dall’imperatore Carlo IV nel 1369 e da allora sulla città pesò il fatto che la sua indipendenza derivasse da una concessione imperiale. Città di mercanti e tessitori, fu uno dei mercati più floridi di tutta Europa nel corso di tutta l’era rinascimentale e barocca.

MARTEDI’ 08/07/2025

Omaggio a Sandro Pertini
Il ricordo di Rai Cultura nell’anniversario dell’elezione a Presidente della Repubblica

Combattente della Grande Guerra, medaglia d'argento al valor militare, partigiano, parlamentare socialista e membro della Costituente, presidente della Camera e figura capace di reinterpretare il ruolo del Capo dello Stato, Rai Cultura ricorda il presidente Sandro Pertini con lo speciale di Giuliana Mancini, in onda per “Italiani”, con Paolo Mieli”, riproposto martedì 8 luglio alle 18.00 su Rai Storia nel giorno dell’anniversario dell’elezione a Presidente della Repubblica, l’8 luglio 1978. Con le testimonianze del maggior studioso dei suoi scritti, il professor Stefano Caretti, quella del giornalista che lo ha seguito nei suoi viaggi durante il “settennato”, Claudio Angelini, e di due giovani scrittori, uno dei tanti bambini ricevuti al Quirinale da Sandro Pertini e l’altro nato nell’anno della sua elezione a Presidente, si ricorda Sandro Pertini il ribelle. La puntata dedicata a Sandro Pertini ripercorre gli avvenimenti della sua vita soprattutto attraverso le sue parole tratte da lettere, interviste, documenti ufficiali e le immagini di un luogo emblematico come il carcere di Santo Stefano. 

Passato e Presente
François Mitterand

Giovane militante di destra legato al regime di Vichy, François Mitterrand passa nel 1942 alla Resistenza e debutta in politica nel '46 con la sinistra. Un anno dopo, trentunenne, è il più giovane ministro di Francia. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dallo storico Gilles Pécout a Passato e presente in onda martedì 8 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Convinto che il partito socialista debba diventare forza di governo, tratta con i comunisti e ottiene, alla fine, un risultato storico: unire la sinistra alle elezioni. La sua carriera è piena di successi e il 10 maggio 1981 i francesi lo portano all’Eliseo. Mitterand fa della politica un'arte e della vita un'avventura: sarà presidente per due mandati, conoscerà gloria e potere e diventerà uno dei protagonisti dell’integrazione europea.

Maria Antonietta: la storia vera

Il 16 ottobre 1973 Maria Antonietta (1775-1793), arciduchessa di Austria e Regina di Francia e di Navarra, è nella sua cella. È il suo ultimo giorno di vita: nel giro di pochi minuti sarà portata a Piazza della Concordia, alla ghigliottina. Ma chi fu davvero Maria Antonietta che affamò il suo popolo e disse: “Se non hanno il pane, dategli da mangiare le brioches”? Lo racconta “Maria Antonietta”, film diretto da Yves Simoneau e Francis Leclerc in onda martedì 8 luglio alle 21.10 su Rai Storia. A soli 14 anni Maria Antonietta arriva all’opulenta corte francese per essere data in sposa al Re Luigi XVI. Sola, incompresa e ripudiata dal marito, Maria Antonietta diventa la protagonista di diversi scandali a corte. Il film realizzato tutto in digitale, con la voce narrate di Paolo Ferrari, si basa su documenti storici riguardanti la vita della regina a Versailles, il suo processo e la sua condanna a morte. Maria Antonietta è interpretata da Karine Vanasse, una delle hostess di Pan Am. 

'14-'18: Grande Guerra cento anni dopo
Il viale del tramonto dell'impero ottomano

Dei quattro imperi che scompariranno durante la Prima Guerra Mondiale, il primo a disintegrarsi è l’Impero Ottomano, alleato di Germania e Austria - Ungheria. È la storia tumultuosa e piena di capovolgimenti di fronte raccontata da “’14-’18. Grande Guerra 100 anni dopo” - la serie di Rai Cultura presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli e con la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi – in onda martedì 8 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Tutto comincia con lo sbarco anglo-francese nella Penisola di Gallipoli, in Turchia, nell’aprile del 1915. La spedizione incontra un’accanita resistenza turca e gli anglo-francesi sono costretti a ritirarsi. L’Impero Ottomano è però attraversato da una profonda crisi interna, l’ascesa dei Giovani Turchi e le spinte indipendentiste culminano nella rivolta araba e nell’avventura esotica di Lawrence d’Arabia.

MERCOLEDI’ 09/07/2025

Passato e Presente
Il disastro di Seveso

Il 10 luglio 1976 una densa nube tossica contenente diossina fuoriesce dallo stabilimento ICMESA di Meda, a 30 chilometri da Milano, e si dirige verso Seveso. Per una settimana la stampa tace. Ma le piante cominciano a seccarsi, gli animali a morire e i bambini a mostrare gravi eruzioni cutanee. La zona viene evacuata, gli abitanti isolati e monitorati. Alle donne in gravidanza viene concessa la possibilità dell’aborto terapeutico. Nell’Italia colpita dalla crisi economica, mondo politico e opinione pubblica si spaccano sia sul progetto di bonifica che sul diritto all’aborto, fino a mettere a repentaglio gli equilibri del compromesso storico.  Accanto alla tragedia, però, il disastro di Seveso rappresenta un punto di svolta nelle coscienze degli italiani e del mondo intero rispetto ai rischi ambientali causati da un’industrializzazione indiscriminata. Una pagina di storia ripercorsa da Paolo Mieli e dalla storica Silvia Cassamagnaghi a Passato e presente in onda mercoledì 9 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Inimitabili
Gabriele D’Annunzio

Il poeta, l’amatore, il soldato, uno dei personaggi più discussi tra l’Ottocento e il Novecento, Gabriele d’Annunzio è il Vate che ha saputo fare della propria vita un’opera d’arte, dalla scalata della nobiltà romana all’esplosivo amore con la diva Eleonora Duse, dal volo su Vienna all’impresa di Fiume. A “Inimitabili”, in onda mercoledì 9 luglio alle 21.10 su Rai Storia, Edoardo Sylos Labini accompagna i telespettatori nella vita inimitabile dell’autore del "Piacere" e de "La pioggia nel pineto", e - tra passioni e gesti eroici - si scopre il rapporto con Mussolini e il fascismo, l’inconfondibile stile dandy dell’amante guerriero attraverso l’analisi di storici e studiosi come Giordano Bruno Guerri, Francesco Perfetti e Giuseppe Scaraffia, del direttore dello storico Teatro la Pergola di Firenze, Marco Giorgetti e dell’attrice Franca Minnucci. 
Un viaggio tra Palazzo Altemps, dove il poeta sposò la duchessina Maria Hardouin, il camerino della Duse al teatro La Pergola fino alla casa museo del Vittoriale a Gardone Riviera.
"Inimitabili", prodotto da Rai Cultura, è un programma di Sylos Labini e Angelo Crespi, scritto con Roberto Fagiolo e Massimiliano Griner, per la regia di Claudio Del Signore e con le musiche originali del Maestro Sergio Colicchio. Consulenza scientifica: Francesco Perfetti (puntate D’Annunzio, Marinetti, Guareschi), Giovanni Berardelli (puntata Mazzini).

GIOVEDI’ 10/07/2025

Passato e Presente
1943 lo sbarco in Sicilia

Durante la Conferenza di Casablanca, nel gennaio 1943, Roosevelt e Churchill, a un passo dalla vittoria nella Campagna del Nord Africa, decidono che l’attacco al continente europeo sarà sferrato da sud, colpendo l’Italia, definita dal premier inglese “il ventre molle dell’Asse”. Dopo aver occupato a giugno le isole di Pantelleria e Lampedusa, il 10 luglio 1943 la più imponente flotta da guerra che abbia mai solcato i mari fa sbarcare sulle coste meridionali della Sicilia 160.000 soldati alleati. Nel giorno dell’anniversario Rai Cultura ripropone la puntata dedicata di Passato e presente in onda giovedì 10 luglio alle 13.15 e alle 20.30 su Rai Storia. A ricordare questa pagina di storia Paolo Mieli con il professor Mauro Canali. Le truppe americane, comandate dal generale George Patton, si dirigono verso nord ovest, alla conquista di Palermo. Quelle inglesi, guidate dal generale Bernard Montgomery, risalgono la costa orientale dell’isola. Ci vogliono 38 giorni per conquistare tutta l’isola e le due armate si incontrano a Messina, ultima città ad essere raggiunta, il 17 agosto 1943. La Campagna di Sicilia è il primo passo per la conquista dell’Italia da parte degli alleati.

RAInchieste – PRIMA VISIONE
Storie di donne” di Graziella Civiletti e Vincenzo Gamna pt.9

“Storie di donne” è una raccolta di testimonianze di donne italiane sulla loro condizione sociale e professionale, una polifonia di voci femminili trasmessa per la prima volta dalla Rai nel 1971, cinque puntate a firma della giornalista e scrittrice Graziella Civiletti, per la regia di Vincenzo Gamna. Un’inchiesta raccontata da Giorgio Zanchini a RAInchieste, il programma Rai Cultura in onda giovedì 10 luglio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Sosteneva Civiletti che "la realtà parla da sola", e soprattutto parlano da sole, con la loro voce, le protagoniste di queste interviste: sono donne comuni e hanno accettato di raccontarsi di fronte alle telecamere senza intermediari. Non c’è nessun dibattito o commento a corredo delle interviste: Civiletti lascia che siano le professioniste, le casalinghe, le madri, le figlie che ha raggiunto in tutto il paese a tessere coi loro racconti un ritratto della condizione femminile nell’Italia degli anni Settanta. 

Da questo coro di voci emerge l’immagine di un paese in trasformazione: stiamo parlando di un’Italia ancora a due velocità, da una parte le città, con le fabbriche, le piazze femministe e le Università, dove le donne iniziano a rivendicare la libertà di autodeterminarsi e di avere pari salari e dignità; dall'altra, ci sono le aree rurali, dove le dinamiche patriarcali resistono tenaci e il tempo scorre ancora troppo lentamente.

Nonostante queste contraddizioni, si è ormai aperta la stagione che trasformerà per sempre il volto dell’Italia intera. Civiletti ne dà in qualche modo conto, lasciando la parola a queste donne, ai loro sacrifici per la maternità o per la carriera, ai loro atti di ribellione e di rassegnazione.

Storie di donne anticipa di pochi anni quella che diventerà la grande "stagione delle riforme" dell'Italia repubblicana: un periodo di leggi che incidono profondamente sulla vita delle donne, in famiglia, come sul lavoro.

Fra le più importanti, ricordiamo le leggi del 1971 sulla tutela della maternità delle lavoratrici, con l'estensione del congedo obbligatorio e l'introduzione di un periodo retribuito facoltativo, e quella per l'istituzione degli asili nido. Provvedimenti del genere puntavano a favorire l’occupazione femminile, non relegando le donne che diventano madri esclusivamente al lavoro domestico.

Nel 1975, poi, la riforma del diritto di famiglia ha rappresentato un passaggio cruciale verso la parità di genere, superando, almeno sulla carta, i retaggi di una struttura familiare gerarchica e patriarcale. Dello stesso anno è l’istituzione per legge dei consultori familiari, per sostenere le famiglie e aiutare le donne nella programmazione della maternità, e poi ancora è del 1977 la legge sulla parità di trattamento tra uomo e donna in materia di lavoro.

In Italia, insomma, il cammino verso il superamento delle disuguaglianze di genere e il pieno riconoscimento dei diritti delle donne è stato lento e tardivo, ma costante, e culmina con le due conquiste fondamentali degli anni Settanta: il referendum sul divorzio del 1974 e la legge sull'aborto, approvata nel 1978.

L'Italia iniziava un percorso di emancipazione femminile attraverso l'occupazione, con tassi di donne impiegate in graduale crescita a partire dal 1973 – si va dal 32% di quell’anno fino a raggiungere il 40% nel 1979. A dare un forte impulso in questa direzione avevano contribuito la scolarizzazione di massa, i movimenti femministi e le nuove tutele legislative attuate dal governo.

Oggi, mezzo secolo dopo, il cammino delle donne italiane verso l'indipendenza economica e sociale è ancora incompiuto.

Il nostro paese vive un paradosso: la generazione di donne più istruita della nostra storia fatica ancora a trovare il proprio spazio nel mondo del lavoro. Con un tasso di circa il 53% di donne occupate, siamo maglia nera in Europa. Al Nord si raggiungono percentuali di occupazione femminile vicine alla media europea, mentre il Sud resta ancorato a cifre che ricordano quelle degli anni Settanta.

Le barriere di ieri sono ancora presenti oggi, come i servizi per l'infanzia inadeguati, la precarietà lavorativa e una cultura aziendale che spesso penalizza la maternità. Anche la sfida rimane la stessa di cinquant'anni fa: trasformare le conquiste legislative in reali opportunità, perché l'emancipazione economica delle donne diventi uno dei motori di sviluppo per l'intera comunità.

Con Giorgio Zanchini, un programma di Fabrizio Marini, Enrico Salvatori e Serena Valeri, con Arnaldo Donnini, Mario Sagna, Vincenzo Reale, Francesca Scancarello, Debora Volpi. Produttrice esecutiva Alessandra Giorgi.

a.C.d.C.
L'invenzione del lusso alla francese

Quando la Francia “inventò” il lusso e ne fece merce da esportazione: lo racconta “a.C.d.C.”, in onda giovedì 10 luglio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. A fine Settecento, la Francia si specializzò in quell’“industria del lusso” che ancora oggi vanta numerosi primati, come le porcellane di Sèvres, gli specchi di Saint-Gobain, le sete di Lione, i merletti di Alençon. Tutti articoli di lusso che sono la testimonianza dell'abilità e del gusto francesi sul finire del XVIII secolo. Ma solo un secolo prima, le casse del regno di Luigi XIV erano senza soldi. Il bilancio militare e una crisi economica avevano svuotato le casse del governo e i sudditi del re avevano un disperato bisogno di lavoro. Lo sviluppo di industrie esclusive fu la straordinaria strategia del Re Sole per affrontare queste difficoltà. Ma già nel XVII secolo, ogni fornitore di specialità straniere, dalla Cina a Venezia, custodiva con cura i propri preziosi segreti commerciali. E ci sono voluti spionaggio, rapimenti e corruzione, sponsorizzati dallo Stato, per portare la Francia all'apice del mercato europeo dei beni di lusso. Attraverso archivi, rievocazioni e interviste a esperti, lo speciale va alle origini di questa nuova industria in termini storici, economici, scientifici e culturali.

Costituzione di memoria
Il ricordo di Vittorio Occorsio

Un viaggio nella nostra storia recente, a cavallo tra generazioni diverse:

È Costituzione di memoria il titolo scelto per la quinta edizione del progetto 'La giustizia adotta la scuola', voluto dalla Fondazione Vittorio Occorsio per portare alle nuove generazioni i valori della legalità e della memoria degli anni di piombo e della lotta al terrorismo e alla mafia. La racconta lo speciale Rai Cultura “Costituzione di memoria”, firmato da Leonardo Campus, in onda giovedì 10 luglio alle 23.10 in prima visione su Rai Storia nel giorno dell’anniversario dell’omicidio.

Nell'80simo Anniversario della Liberazione, si parte dunque dalla rinascita del Paese distrutto dalla guerra nazifascista e dalla Costituzione repubblicana: ossia da quei valori fondanti comuni per la cui difesa molti servitori dello Stato hanno poi messo in gioco e sacrificato le loro stesse vite. Figure come Vittorio Occorsio, Aldo Moro, Vittorio Bachelet, Giovanni Falcone, Pio La Torre, Guido Galli, Peppino Impastato, e molti altri. Impariamo a scoprire il senso della loro vita e della loro uccisione, insieme agli studenti di oggi - cioè ai cittadini di domani. La freschezza delle loro riflessioni, dei loro interrogativi, stimolata dalle toccanti testimonianze dei parenti di quegli eroi e dalle preziose spiegazioni fornite loro da alcuni tra i più importanti giudici di oggi, ci conducono in un appassionante viaggio nella memoria personale e civile. Vediamo gli studenti compiere un percorso verso la consapevolezza e la partecipazione democratica, scopriamo il valore della legalità anche nel mondo dello sport, grazie alla bella storia di Fabio Pisacane. E molto altro ancora. 

VENERDÌ 11/07/2025

Quelli della scientifica

Nell'Italia di fine Ottocento il nuovo Stato liberale deve fare i conti con nuove e più pericolose forme di criminalità per gestire e garantire l'ordine pubblico, messo a dura prova anche dal regicidio di Re Umberto I. Il presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli sposa quindi il progetto di un giovane e talentuoso allievo di Cesare Lombroso, il medico Salvatore Ottolenghi, che punta a creare una nuova sezione investigativa nella Pubblica Sicurezza che sappia studiare e prevenire crimini efferati. Una storia ricostruita - con il contributo di storici dell’età contemporanea, di esperti appartenenti alla Polizia e attraverso le immagini dell’Archivio storico della Polizia di Stato - dallo Speciale “Quelli della scientifica”, riproposto in occasione dell’anniversario della fondazione della Polizia di Stato (11 luglio 1852) venerdì 11 luglio alle 16.00 su Rai Storia.
Nel 1903, a Roma, viene istituito il primo corso di Polizia Scientifica, i cui insegnamenti coniugano la rigorosa conoscenza scientifica ad una spiccata propensione nello sperimentare e nell’ideare tecniche all’avanguardia e metodologie innovative che sono ancora oggi alla base del procedimento investigativo. Tra gli allievi di Salvatore Ottolenghi ci sono Giovanni Gasti, Umberto Ellero e Giuseppe Falco. Diventeranno una squadra vincente: Ottolenghi introduce il “Cartellino Segnaletico” che cataloga le persone grazie le foto, caratteristiche fisiche e impronte. Gasti crea il “Metodo Gasti” per le impronte digitali, utilizzato fino al 1997. Ellero progetta le “gemelle Ellero” per fotografare il reo contemporaneamente di lato e di fronte. Strumenti e tecniche che hanno la consacrazione definitiva il 22 marzo 1909: un cadavere ritrovato in un baule in una stanza a Roma. Attraverso rilievi e impronte si scoprirà che l’uomo senza nome si chiama Edmondo Tarantowicz, vittima di un regolamento di conti tra spie internazionali. E, grazie agli stessi metodi, verrà risolto un caso che nel 1911 fece molto scalpore: l’omicidio della nobildonna Giulia Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, uccisa dall’amante in una stanza d’albergo, a Roma. Ma la scientifica indagò anche sull’omicidio Matteotti, nel 1924, arrivando però a conclusioni assai poco gradite al regime fascista che chiese a Ottolenghi, invano, di dichiarare errati i suoi accertamenti.

Passato e presente
Farinacci, il fascista intransigente

12 febbraio 1925, Mussolini nomina Farinacci segretario del partito nazionale fascista. È il riconoscimento del ruolo fondamentale avuto dal Ras di Cremona nei difficili mesi della crisi generata dal delitto Matteotti. Farinacci dedica tutte le sue energie alla riorganizzazione del partito, per farne il motore dello Stato e del regime. Ma il suo disegno si scontra presto con la volontà di Mussolini, e con la sua intenzione di offrire un’immagine rassicurante del fascismo. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dallo storico Emilio Gentile a Passato e presente in onda venerdì 11 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Un’epoca nuova
I nuovi consumi e costumi degli italiani”

Gli italiani degli anni ‘50 hanno vissuto qualcosa di straordinario, un cambiamento che ha pochi precedenti nella storia delle nazioni. Nel giro di un decennio sono passati dalle fatiche dei campi alle luci della città, dalle macerie della ricostruzione alle gite al mare. In pochi anni la loro ricchezza è aumentata più che in tutto il secolo precedente. Si conclude qui questa stagione del programma “Un’epoca nuova”, con Umberto Broccoli, in onda venerdì 11 luglio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

È cambiato il loro lavoro, da paese agricolo l’Italia è diventato un paese industriale. Sono cambiate le loro case, si sono riempite di nuovi utensili, li chiamano elettrodomestici, frigoriferi, lavatrici, televisori, che hanno cambiato la vita degli uomini e delle donne italiane. Sono cambiate le strade italiane, si sono riempite di nuovi veicoli, a due e a quattro ruote, Vespe, Lambrette, utilitarie. Sono cambiati i vestiti degli italiani, soprattutto quelli dei giovani, che con i jeans e i giubbotti di pelle si vestono diversamente dai genitori. Anche la musica che ascoltano è diversa da quella degli adulti, dall’America è arrivato il rock n roll, e con lui sono arrivati i jukebox, il 45 giri e i flipper. In poche parole, per dirla all’americana, nel corso degli anni ‘50 gli italiani hanno cambiato il loro “way of life”, lo stile di vita.

Gli esploratori
Umberto Nobile, un italiano al Polo Nord

La figura di Umberto Nobile, ingegnere, esploratore, sognatore, è indissolubilmente legata al dirigibile, ai dirigibili: dal viaggio entusiasmante del Norge al Polo Nord allo schianto dell’Italia sui ghiacci dell’Artide. E proprio quest’ultima impresa, sfortunata e tragica, sarà determinante per far tramontare il sogno del dirigibile di fare “concorrenza” all’aereo. Ma sarà allo stesso modo determinante per segnare la sorte di Nobile. Una storia raccontata da “Umberto Nobile, un italiano al Polo Nord” di Pierluigi Castellano e Andrea Orbicciani, con la regia di Leonardo Sicurello, in onda venerdì 11 luglio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Gli esploratori”.

SABATO 12/07/2025

Passato e Presente
La Peste di Camus

L’assurdo e la rivolta. Intorno a questi due temi si svolge l’opera e l’impegno politico dello scrittore Albert Camus, premio Nobel per la letteratura nel 1957. Un’attività incessante che ha il suo snodo essenziale nel romanzo La Peste, capolavoro della letteratura del XX secolo, uscito nel 1947 e che ancora oggi, a quasi 80 anni dalla pubblicazione, resta di straordinaria attualità. A Passato e presente, in onda sabato 12 luglio alle 20.30 su Rai Storia, in studio con Paolo Mieli lo storico David Bidussa.

Cinema Italia
I bambini ci guardano

La storia di Pricò, bambino abbandonato dalla madre fuggita con un amante, e sballottato da un ambiente all'altro dal padre, modesto impiegato di banca. Dal romanzo "Pricò" di Cesare Giulio Viola. Di Vittorio De Sica, con Luciano De Ambrosis, Emilio Cigoli, Isa Pola, Adriano Rimoldi, Ernesto Calindri, “I bambini ci guardano” andrà in onda sabato 12 luglio alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore
Assalto al cielo

Le proteste giovanili in Italia negli anni compresi tra il 1967 e il 1977, ripercorse unicamente attraverso il montaggio di filmati d'archivio: lo storico Istituto Luce Cinecittà, le Teche RAI, l'Associazione Alberto Grifi, l'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, la Fondazione Cineteca di Bologna. Di Francesco Munzi, “Assalto al cielo” andrà in onda sabato 12 luglio alle 22.30 per il ciclo “Documentari d’autore”.


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