Norimberga e il ghetto di Roma
DOMENICA 12/10/2025
“1492”
America e non solo
Un anno che è diventato, per convenzione, lo spartiacque tra il Medioevo e l’età Moderna. È il “1492”, raccontato dal professor Alessandro Barbero nello Speciale da lui firmato con Davide Savelli, per la regia di Graziano Conversano, che Rai Cultura propone domenica 12 ottobre alle ore 15.00 su Rai Storia nell’anniversario della scoperta dell’America. Si parte, “giocando” anche con le prime pagine di immaginari giornali dell’epoca, dalla caduta della Granada islamica, momento conclusivo della Reconquista da parte dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, e dalle sue numerose conseguenze: l’espulsione degli ebrei, il rafforzamento dell’Inquisizione e il via libera alla spedizione di Cristoforo Colombo. Nel frattempo, in Italia, a Firenze, moriva Lorenzo de Medici, lasciando una situazione estremamente incerta, con un altro personaggio, come Girolamo Savonarola, in piena azione. E a Roma moriva Papa Innocenzo VIII, cui succederà il temutissimo cardinale spagnolo Rodrigo Borgia. Colombo e il suo equipaggio, intanto, salpavano da Palos verso l’ignoto e, contemporaneamente, continuava l’esodo drammatico degli ebrei dalla Spagna. Il racconto si conclude con il fatidico momento in cui Colombo “inciampa” nelle Americhe - che per lui sono la terra di Cipango, Asia - e al primo incontro con le popolazioni indigene.
Testimoni di tutto questo sono i personaggi, grandi e piccoli, ai quali danno voce gli attori di “1492”. Come Abraham Zacuto (Bruno Santini) grande astronomo, matematico e storico ebreo; i reali di Spagna Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona (Chiara Degani e Roberto Attias); l’inquisitore Tomàs de Torquemada (Daniele Aldrovandi); Beatriz Enriquez de Arana (Mariangela Arcieri), compagna di Colombo, più vecchio di lei di 15 anni; Roderic Llançol de Borja (Martino Duane), meglio conosciuto come Rodrigo Borgia, dalla laurea in legge a Bologna al soglio papale.
E ancora, Amerigo Vespucci (Milko Cardinale), banchiere con la vocazione del mare; Girolamo Savonarola (Matteo Belli), “incendiario” frate fiorentino; Giacomo Rimo (Ivano La Rosa), unico marinaio genovese a imbarcarsi con Colombo; e Guababo (Rodrigo Giles), indio del popolo Taino, che abitava nei Caraibi, ancora ignaro del destino della sua gente.
Passato e Presente
Cristoforo Colombo la lettera che cambiò il mondo
Il 19 luglio 2023 l’Italia è entrata nuovamente in possesso di un testo preziosissimo: un incunabolo del 1493 contenente la copia in latino d’una lettera con cui Cristoforo Colombo ha dato conto al tesoriere del re d’Aragona della scoperta di alcune isole situate sulla rotta per l'Asia. Nel giorno dell’anniversario della scoperta dell’America, Paolo Mieli e il professor Franco Cardini ne parlano a Passato e presente in onda domenica 12 ottobre alle 20.30 su Rai Storia. L’epistola “de Insulis Indiae supera Gangem nuper inventis”, scritta probabilmente nel febbraio del 1493, fu stampata in una tipografia romana il 30 maggio successivo. A lungo custodita in una miscellanea della Biblioteca Marciana di Venezia, trafugata alla fine degli anni Ottanta, è stata oggetto di una lunga indagine che, grazie alla collaborazione tra i Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale, l’Homeland Security Investigation americana e il professor Needham dell’Università di Princeton, ha portato al suo ritrovamento. La lettera era nelle mani di un collezionista di Dallas che non si è opposto alla sua confisca malgrado l’avesse acquistata per ben quindici milioni dollari. Ma nessuna cifra avrebbe potuto eguagliare il valore dell’incunabolo. Perché in sole otto pagine, con una manciata di parole, quell’incunabolo ha contribuito a cambiare il mondo, per sempre.
Binario cinema
"Quo Vadis, Aida?"
Srebrenica, luglio 1995. Durante l'invasione serba, la traduttrice delle Nazioni Unite Aida cerca di mettere in salvo la famiglia. È il film di Hasan Nuhanovic - ispirato al memoriale "Under the UN flag" - “Quo vadis, Aida?”, in onda domenica 12 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Il film è stato candidato agli Oscar 2021.
LUNEDI’ 13/10/2025
Passato e Presente
La battaglia della Meloria
6 agosto 1284, Secche della Meloria. Al largo di Livorno, Genova e Pisa si affrontano in una delle più imponenti battaglie navali del Medioevo, per molti, la più grande. La raccontano Paolo Mieli con il professor Antonio Musarra a “Passato e Presente”, in onda lunedì 13 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Dopo due secoli di rivalità sui mari, fatta di scorrerie costiere, assalti ai bastimenti mercantili e guerra di corsa, le due città marinare, all’acme della loro potenza politica ed economica, si contendono il controllo delle principali rotte tirreniche: un dominio cruciale per assicurarsi approvvigionamenti – soprattutto di grano – e lucrose entrate doganali. Uno scontro che s’inquadra in un Mediterraneo in trasformazione, tra il crollo dell’Impero Latino di Costantinopoli, l’ascesa angioina, la guerra del Vespro e la riconfigurazione dei traffici commerciali. Un nodo storico in cui rivalità secolari e cambiamenti geopolitici esplodono in una resa dei conti epocale. In studio, con Paolo Mieli, il prof. Antonio Musarra.
Italia viaggio nella bellezza
La stravagante maniera. Palazzo Te e il genio di Giulio Romano
I cinquecento anni di Palazzo Te, straordinario capolavoro di Giulio Romano, ideato nel 1525 per Federico II Gonzaga: li celebra “La stravagante maniera. Palazzo Te e il genio di Giulio Romano” di Emanuele Colarossi con la regia di Antonio Carbone, in onda lunedì 13 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”. Palazzo Te è un’opera unica nel suo genere che da secoli affascina viaggiatori, studiosi e appassionati d’arte per la sua eccezionale forza espressiva e la sorprendente originalità.
Giulio Romano, allievo prediletto ed erede di Raffaello, giunge a Mantova nel 1524. Alla Corte dei Gonzaga svolge ruoli chiave: è architetto, pittore, impresario, urbanista e prefetto delle fabbriche cittadine. La sua visione, ispirata dalla Roma antica, trasforma profondamente l’immagine della città.
Dopo Palazzo Te, il genio di Giulio Romano si sprigiona in altri luoghi simbolici, dentro e fuori le mura cittadine: dai magnifici interventi eseguiti all’interno delle sale e dei cortili del complesso di Palazzo Ducale, fino alle ristrutturazioni del Duomo di Mantova e dell’Abbazia di San Benedetto in Polirone.
In poco più di vent’anni, il grande artista romano, tra i principali esponenti del Manierismo, riesce a ridisegnare il volto della città lombarda, lasciando un’impronta indelebile che ancora oggi stupisce ed emoziona.
Gli occhi cambiano
Sapere
Dopo la tragedia della guerra e le sue pesanti eredità, l’Italia vive gli anni pieni di speranza per la Ricostruzione, la crescita economica, la fiducia nel progresso. Poi molte illusioni cadono, molti sogni si infrangono; il nostro Paese conosce di nuovo l’odio e la violenza, ma allo stesso tempo conquista nuove importanti libertà. Lo racconta “Sapere”, per “Gli occhi cambiano”, la serie scritta e diretta da Walter Veltroni e prodotta da Rai Cultura in onda lunedì 13 ottobre alle 22.10 su Rai Storia.
La televisione ha raccontato tutto questo, immortalando per sempre le emozioni diverse che ciascun momento di passaggio ha portato con sé. I programmi televisivi hanno accompagnato gli italiani nella conoscenza di ciò che accadeva intorno a loro, raccogliendone i sentimenti e stimolandone la riflessione. Tra i personaggi protagonisti della puntata, Giuseppe Ungaretti, Primo Levi, Pier Paolo Pasolini, Mario Soldati, Enrico Mattei, Ferruccio Parri, Bill Gates, Indro Montanelli, Enzo Biagi, Libero Grassi, Giovanni Falcone, Ilaria Alpi, Vittorio Foa.
MARTEDI’ 14/10/2025
Passato e Presente
Luchino Visconti. Il Neorealismo critico
Aristocratico e rivoluzionario, sognatore e ribelle. Luchino Visconti ha attraversato il Novecento come un visionario capace di fondere bellezza e verità, rappresentando l’essenza della modernità, in perfetta armonia tra vitalismo e decadenza. Lo raccontano Paolo Mieli e la professoressa Fiamma Lussana a “Passato e Presente”, in onda martedì 14 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Nato nel lusso di una famiglia nobile, Visconti scopre presto la bellezza del teatro e della musica, ma sceglie di rompere ogni regola per inseguire la verità attraverso il cinema. Dall’incontro con Jean Renoir a Parigi alla sfida al regime fascista, fino alla villa di Roma trasformata in rifugio clandestino durante la guerra, Visconti vive la Storia in prima linea. Darà scandalo sin dal debutto con Ossessione, il film che inaugura il neorealismo. Da La terra trema a Senso, fino a capolavori come Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo, racconta un Paese in trasformazione, tra drammi privati e grandi rivolgimenti storici, con uno sguardo potente e visionario. Negli anni Settanta firma la leggendaria “trilogia tedesca” – La caduta degli dei, Morte a Venezia, Ludwig – che parla di potere, desiderio e decadenza. Le opere restituiscono un affresco potente sul declino dell’Europa e lo consacrano come uno dei più grandi registi di sempre. Un viaggio dentro l’anima di un genio che, capace di raccontare la bellezza e il dolore come nessun altro, ha catturato la sostanza della condizione umana e operato una vera e propria rivoluzione culturale.
Un’epoca nuova
Americani. Sotto un cielo a stelle e strisce
La presenza degli americani in Italia dal 1945 alla fine degli anni 50 è, prima di tutto, una presenza militare e poi politica e culturale. Il periodo è forse quello in cui si esercita, più forte, l’egemonia americana in Italia. Si tratta di un’egemonia esplicita, spesso aggressiva che si serve di ingerenze politiche, di aiuti economici e di strumenti di propaganda. Ma è anche un’egemonia che va incontro a resistenze e a parziali fallimenti, portando a frequenti compromessi e ad accordi vantaggiosi per entrambe le parti. Una pagina di storia ripercorsa da Umberto Broccoli a “Un’epoca nuova” in onda martedì 14 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.
Fatto salvo il periodo dell’occupazione militare, che si conclude alla fine del 1945, l’America non riuscirà mai a imporre direttamente ai governi italiani le proprie direttive politiche ed economiche. Farà di tutto per condizionare le scelte italiane, ma spesso, per mancanza di alternative, dovrà accettare le soluzioni eterodosse del partito che in Italia ha il monopolio del potere politico. Attraverso la propaganda ma, più ancora, attraverso l’esportazione dei prodotti della propria industria culturale, gli Stati Uniti promuovono anche un modo di vivere, di consumare e di produrre. Per quanto grande sia la loro forza di persuasione, però, anche da questo punto di vista, la loro influenza non porterà mai alla semplice omologazione della società italiana al modello americano. Le resistenze culturali e ideologiche imporranno sempre che l’american way of life subisca processi di trasformazione e di riadattamento alla realtà italiana.
Che magnifica impresa
Italia, che fisica!
Volta, Marconi, Fermi e Majorana e ben sei premi Nobel attribuiti a studiosi italiani: è la fisica la magnifica impresa raccontata da “Che magnifica impresa”, il programma condotto da Mario Sechi in onda martedì 14 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. In effetti, da Torricelli a Fermi, e a scienziati contemporanei come Rubbia e Parisi, l’Italia si è sempre distinta in questa branca del sapere.
La puntata vuole quindi comprendere meglio l’apporto che il nostro Paese ha fornito al sapere mondiale; un contributo fondamentale che si è trasformato in scoperte molto note, come quelle di Fermi sull’energia nucleare, e meno note, come l’invenzione del microchip ad opera di Federico Faggin. E Faggin, i cui studi si sono rivolti nel tempo anche all’intelligenza artificiale e alla coscienza, è uno degli ospiti del programma, insieme a Gabriella Greison, fisica e divulgatrice della materia, che tratteggerà i ritratti dei più grandi fisici italiani, e ad Alessandro Aresu, scrittore e autore del testo più importante attualmente in circolazione dedicato alla geopolitica dell’IA. A completare la puntata, un servizio dedicato ai laboratori del Gran Sasso, eccellenza della fisica sperimentale italiana.
MERCOLEDI’ 15/10/2025
Passato e Presente
La nascita degli alpini
Il corpo degli Alpini gode di un forte consenso popolare. Nato 1872 su proposta del capitano di Stato Maggiore Giuseppe Domenico Perucchetti, come forza a reclutamento locale per la difesa dei confini di montagna, deve la sua notorietà a due elementi fondamentali; da un lato gli Alpini si sono resi protagonisti di azioni militari eroiche, spesso accompagnate da enormi sacrifici di vite umane, soprattutto nella Prima e Seconda guerra mondiale, e dall'altro sono stati oggetto di una narrazione pubblica, letteraria e cinematografica, che ha imposto la figura dell’alpino come emblematica dello spirito di sacrificio, dell’abnegazione e della generosità del soldato italiano. In occasione dell’anniversario della fondazione degli Alpini, Rai Cultura ripropone la puntata di “Passato e Presente”, con Paolo Mieli e il professor Marco Mondini, in onda mercoledì 15 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
L'Italia della Repubblica
Gli anni del centrismo
Le elezioni politiche del 18 aprile 1948, le prime dell’Italia repubblicana, danno un risultato inequivocabile: gli italiani scelgono di dare fiducia al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e al suo progetto di governo centrista. Una pagina di storia ripercorsa da “L’Italia della Repubblica”, con l’introduzione di Paolo Mieli mercoledì 15 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.
Ospite in studio, l’ex Presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, all’epoca giovane dirigente democristiano e testimone diretto delle vicende raccontate nella puntata, intervistato da Michele Astori. I problemi sul tavolo di De Gasperi sono molteplici: la necessità di riformare lo stato fascista e di porre rimedio alla difficile situazione economica del paese; la collocazione internazionale dell’Italia nel quadro della guerra fredda; la tenuta dell’ordine pubblico, in un momento in cui il desiderio di insurrezione armata è ancora vivo tra i comunisti italiani, soprattutto dopo l’attentato a Togliatti del luglio 1948. Il cammino del governo deve anche fare i conti con i contrasti tra i partiti della maggioranza e all’interno della stessa DC, dove il gruppo guidato da Dossetti e Fanfani si batte per una diversa visione dello sviluppo economico e sociale del paese. La legislatura si chiude con una controversa riforma elettorale, rinominata “Legge truffa” dalle opposizioni, che alle elezioni politiche del 1953 conferisce nuovamente la maggioranza allo schieramento centrista ma segna anche la fine del percorso politico di Alcide De Gasperi. La puntata si avvale del contributo degli storici Piero Craveri, Giuseppe Berta, Angelo Ventrone, Silvio Pons e Paolo Acanfora. Il racconto darà voce anche ai protagonisti dell’epoca, con interviste tratte dal repertorio delle teche Rai, come Amintore Fanfani, Giulio Pastore, Nilde Iotti, Randolfo Pacciardi, Giulio Andreotti, Giancarlo Pajetta, Pietro Secchia, Giorgio Amendola, Epicarmo Corbino, Luigi Gui.
GIOVEDI’ 16/10/2025
Giornata mondiale dell’alimentazione
L’Italia a tavola. Storia di una cultura
In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione Rai Cultura ripropone da giovedì 16 ottobre alle 12.00 la serie in tre puntate “L’Italia a tavola. Storia di una cultura”. La cultura gastronomica italiana affonda le radici lontano nella storia. Quella che oggi è una pratica riconosciuta tra le più importanti al mondo è il frutto di secoli di contaminazioni, mutamenti, influenze, memorie e tecnologie mai cristallizzate o codificate una volta per tutte. Per quanto abbia le sue bibbie, come l’Opera di Bartolomeo Scappi o quella più vicina di Pellegrino Artusi, la cucina italiana ha la sua forza nella grandissima varietà, nella caratteristica di sapersi sempre rinnovare e nel trovare la sua identità proprio nella capacità di integrare la tradizione con il nuovo. Lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari propone un lungo viaggio dal Medioevo ai nostri giorni per dimostrare – a partire dal pane - come ancora oggi nelle pratiche quotidiane risuonano gli echi del passato, perché nutrirsi vuol dire anche sintetizzare un insieme di processi culturali complessi, di simboli, di valori, di affetti e di memorie condivise. Assieme ai racconti del professor Montanari, gli interventi degli antropologi Marino Niola, Elisabetta Moro e Franco La Cecla, dello storico Alberto De Bernardi, della studiosa della lingua Giovanna Frosini e dell’esperta delle pratiche di panificazione Laura Lazzaroni. Il percorso si snoda in tre puntate che raccontano tre oggetti gastronomici identitari della cultura italiana: la pasta, la pizza con il pane e le torte, e infine, le verdure. Un viaggio a tappe interconnesse e un continuo rimando tra passato e presente per aiutarci a capire, attraverso il filtro dell’alimentazione, qualcosa in più della nostra identità. Perché, come dice Massimo Montanari: “Ben prima che l’Italia esista come entità politica, esiste una cultura italiana, riconoscibile nell’arte, nella letteratura, nella musica. Di questa cultura la cucina è parte essenziale”.
Il rastrellamento del ghetto di Roma
L’offerta Rai Cultura
In occasione dell’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943, Rai Cultura propone una programmazione dedicata giovedì 16 ottobre su Rai Storia.
Si inizia con Paolo Mieli e la professoressa Bianca Gaudenzi che a “Passato e Presente, in onda alle 8.45 e in replica alle 14.30, parlano della razzia delle biblioteche ebraiche di Roma nel 1943: tra ottobre e dicembre 1943, nella Roma occupata dopo l’Armistizio, i tedeschi sequestrano l’intero patrimonio librario della Comunità ebraica romana. Si tratta di due biblioteche con circa 25.000 volumi, molti dei quali rari e pregiati, di grande valore sul piano materiale, culturale e storico. Dopo la guerra, parte dei libri razziati alla Comunità ebraica di Roma viene recuperata e restituita. Il resto, comprendente i volumi più pregiati, è oggetto di un’accanita ricerca, che dal dopoguerra non si è ancora fermata e continua tutt’oggi.
Alle 16.00, per “Telemaco”, Charlotte Marincola, invece, racconta la storia di Emanuele Di Porto, oggi novantatreenne: a 12 anni, il 16 ottobre 1943, la madre Virginia riesce a salvarlo dalla deportazione e dalla Shoah, di cui lei stessa resterà vittima ad Auschwitz. Da allora Emanuele ha passato la vita raccontando la sua storia, soprattutto ai giovani, e a tenere viva la memoria di terribili giorni.
Si prosegue con la storia della famiglia Terracina, raccontata da Annalena Benini a “Pietre d’inciampo”, nella puntata riproposta sempre giovedì 16 ottobre alle 16.30 su Rai Storia. È la storia di una famiglia di ebrei romani che, scampata al rastrellamento del ghetto nel 1943 e nascosta grazie all’aiuto del portiere del loro palazzo, viene poi arrestata e deportata ad Auschwitz. Ettore Terracina, nipote di Piero Terracina, ed Elisa Guida, biografa della famiglia Terracina, legata a Piero da un intimo rapporto di amicizia, ripercorrono la loro storia. Dal campo di Auschwitz tornò solo il figlio Piero, allora adolescente, che fino alla morte ha sempre ricordato e tramandato la sua esperienza, insieme all’amico Sami Modiano, sopravvissuto con lui allo sterminio e ancora oggi tra i pochissimi testimoni viventi. Le pietre dedicate alla famiglia si trovano a Piazza Rosolino Pilo 17 a Roma.
Un racconto coadiuvato da filmati d' epoca e interviste, che ricostruisce la vita degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale e le persecuzioni antisemite dei nazisti è al centro de “Il coraggio e la pietà. Gli ebrei e l’Italia durante la guerra 1940 - 1945”, nell’inchiesta di Nicola Caracciolo del 1986 riproposta alle ore 17.00.
La voce di Sergio Zavoli guida il racconto la vicenda della deportazione degli ebrei di Roma, compiuta dai nazisti il 16 ottobre 1943 in “Diario di un cronista – Piazza Giudia” del 1963, in onda alle ore 19.00 su Rai Storia. A conclusione della puntata le interviste a Furio Colombo ed a Tullia Zevi sulla memoria delle leggi razziali e dello sterminio.
La giornata si chiude alle 19.30 con “Storie contemporanee - Roma, 16 ottobre 1943 Spie e vittime”: Michela Ponzani e Ruth Dureghello dialogano sul tema della memoria e della testimonianza, sempre viva e da alimentare costantemente, mentre Marco Mondini insieme alla professoressa Procaccia e al professor Osti Guerrazzi si interroga sul tema della delazione e del collaborazionismo.
Passato e Presente
Le reliquie di Cristo dalla Vera Croce al Sacro Graal
Le reliquie di Cristo sono testimonianze di fede, ma soprattutto strumenti di potere, per rafforzare il prestigio di una dinastia e per giustificare la sacralità del potere politico. Un elemento culturale sostanzialmente estraneo alla religione ebraica, radicata piuttosto nella cultura latina e greca. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Chiara Mercuri a “Passato e Presente”, in onda giovedì 16 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Forse anche per questo, le prime testimonianze sulla loro esistenza risalgono al IV secolo, quando ormai il cristianesimo si è “romanizzato”. Elena, madre dell’imperatore Costantino, si reca in pellegrinaggio a Gerusalemme e conduce una vera e propria campagna di scavi alla ricerca della vera croce di Cristo. E poi ancora i volti di Cristo dal Mandylion di Bisanzio alla Sindone di Torino fino alle reliquie, totalmente immaginarie, create dalla fantasia di un fortunato racconto come quello del sacro Graal.
a.C.d.C
Tra due mondi: la storia di Gonzalo Guerrero
La storia di Gonzalo Guerrero è la storia di un soldato spagnolo dell’epoca di Cortés, una figura pressoché sconosciuta in Italia ma molto discussa in Spagna e Sudamerica. La sua storia è al centro di questo appuntamento con il professor Alessandro Barbero e con “a.C.d.C.” in onda giovedì 16 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Giunto in Messico, Guerrero fu catturato dai nativi maya diventandone, grazie alle sue capacità militari, un capo guerriero e arrivando persino a combattere contro gli spagnoli e ad impedire loro la conquista dello Yucatàn. Per i conquistadores spagnoli Guerrero è un traditore, una figura incomprensibile passata dalla civiltà ad una vita selvaggia e il fatto poi che abbia sposato una donna maya e avuto dei figli da lei è il massimo dell'orrore, perché gli spagnoli dell'epoca sono ossessionati dalla razza, dalla “limpieza de sangre”. Oggi invece, in Sudamerica e specialmente in Messico, dove le nazioni di oggi sono nate proprio dal meticciato, dalla fusione dei colonizzatori spagnoli e delle popolazioni indigene, Gonzalo Guerrero è diventato un'icona positiva, un eroe della cultura popolare, un mito nazionale, addirittura un fondatore del Messico moderno. Le fonti storiche su questa figura si confondono con le tradizioni, in questo documentario una voce narrante, che è lo stesso Gonzalo Guerrero, racconta le diverse versioni della sua vita che si trovano nelle varie cronache spagnole.
“5000 anni e +. La lunga storia dell'umanità”
LA nuova stagione si apre con “La Rochelle: la guerra del cardinale”
Via alla nuova stagione di “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini che ripercorre la storia dell'umanità, puntando la lente d'ingrandimento su fatti e personaggi che hanno attraversato oltre cinquemila anni. Un viaggio nel tempo, in partenza giovedì 16 ottobre alle 22.10 in prima visione su Rai Storia.
Tra il 1627 e il 1628 La Rochelle, città fortificata sulla costa atlantica, è sotto assedio. A contendersene il controllo la Francia cattolica e gli ugonotti sostenuti dall’Inghilterra protestante. Le fortificazioni che la circondano l’hanno resa per secoli inespugnabile da terra. Impedire rifornimenti e aiuto dal mare è l’unica strada: è questa l’L’intuizione del Cardinale Richelieu, primo ministro francese che fa costruire una diga monumentale all’ingresso del porto. Si tratta di un’opera di grande ingegnosità che gli permette di fiaccare la popolazione con la fame e impedire l’intervento delle navi inglesi. Dopo 14 mesi di assedio La Rochelle capitola e passa sotto il controllo di Luigi XIII, il re di Francia.
Per comprendere la portata di questo evento, Giorgio Zanchini incontra in studio lo storico Luigi Mascilli Migliorini.
VENERDÌ 17/10/2025
Passato e presente
La guerra di Etiopia
All’alba del 3 ottobre 1935 l’esercito italiano attraversa il fiume Mareb e inizia l’invasione dell’Etiopia. Comincia così una guerra in cui Mussolini mette in gioco non solo un’enorme quantità di mezzi militari ed economici, ma il prestigio stesso del regime. La raccontano Paolo Mieli e il professor Mauro Canali a “Passato e Presente”, in onda venerdì 17 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il Duce sfida la Società delle Nazioni e le potenze europee, convinto che, pur di isolare la Germania di Hitler, alla fine asseconderanno le mire territoriali italiane. Allo stesso tempo, per Mussolini la conquista dell’Etiopia e la fondazione dell’Impero rappresentano l’occasione di portare a compimento i valori e le ambizioni sui quali il regime si è andato via via costruendo.
Italoamericani
Americani leali 1930-1945
Il racconto di come un gruppo di immigrati dalle caratteristiche uniche e peculiari abbia influenzato e messo alla prova l’America. È “Italoamericani”, in onda venerdì 17 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Nella puntata “Americani leali” prende vita l’America post-bellica, quando gli Italoamericani iniziarono a far parte della classe media, a entrare nei college e ad avere accesso alle professioni, combattendo la percezione della criminalità, impressa nelle menti degli americani dallo scalpore delle inchieste del Congresso negli anni Cinquanta e Sessanta e dalla suggestione cinematografica di Mario Puzo e Francis Ford Coppola. In questo periodo, Frank Sinatra divenne un eroe per gli italo-americani, che lo vedevano come l’incarnazione dei propri sogni, benché avesse dovuto soffrire le conseguenze della scelta tra la fama e la famiglia.
La fine del nazismo.
Caccia all’uomo
Il capitolo finale della serie che racconta l’ascesa al potere dei nazisti si conclude con la sconfitta del movimento nazifascista e la caccia per assicurare i criminali del regime alla giustizia. È “La fine del nazismo” in onda venerdì 17 ottobre alle 22.10 su Rai Storia.
Hitler è morto. E i suoi uomini ora sono ricercati – vivi o morti. Si trovano di fronte a una scelta: sfuggire alla cattura o affrontare le conseguenze dei loro crimini. Questa serie finale fornisce approfondimenti sul clima teso del processo di Norimberga e sulle storie dei nazisti in fuga. Segue coloro che si nascosero in Germania e percorsero le cosiddette “ratlines” attraverso le Alpi fino ai porti marittimi italiani e poi verso il Sud America. Illustrata con sequenze drammatiche eccezionali, sorprendenti filmati d'archivio e la partecipazione di esperti e storici di spicco, questa è la storia della resa dei conti dei nazisti e di una ricerca internazionale di giustizia.
SABATO 18/10/2025
Passato e Presente
Il processo di Norimberga
Norimberga, la città che il Fuhrer aveva scelto come teatro per le grandi adunate militari, è ormai un ammasso spettrale di rovine, quando, nel novembre 1945, si apre il processo contro ventuno dei più importanti gerarchi nazisti. A 80 anni di distanza, Paolo Mieli e la professoressa Anna Foa ripercorrono questa pagina di storia a “Passato e Presente” in onda sabato 18 ottobre alle 20.30 su Rai Storia. La quantità di documenti presentati dall’accusa è imponente e i massacri che essi portano alla luce sono senza precedenti. Lo stesso capo d’imputazione viene codificato per la prima volta: “crimini contro l’umanità”. Il processo è seguito da 240 giornalisti - un numero eccezionale per l’epoca – e, per la prima volta, viene utilizzata la traduzione simultanea in 4 lingue. In tribunale vengono proiettate le immagini girate dai britannici e dagli americani al momento del loro ingresso nei campi di Mauthausen, Buchenwald, Dachau e Bergen-Belsen. L’eco di quelle immagini rimbalzerà ovunque, mostrando al mondo la spaventosa realtà che gran parte dell’opinione pubblica ancora ignorava.
Cinema Italia
Tutti giù per terra
Walter ha ventidue anni ed è tornato controvoglia in famiglia a Torino, dopo aver passato l'adolescenza a Roma da sua zia Caterina. Dotato di feroce ironia, ma senza lavoro, senza soldi e soprattutto senza alcuna prospettiva, non fa altro che ciondolare per le vie del centro. Osserva gli odiati simboli della ricchezza, fantasticando di una storia d'amore che valga la pena di essere vissuta.
E’ il film di Davide Ferrario “Tutti giù per terra”, in onda sabato 18 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast, Valerio Mastandrea, Carlo Monni, Adriana Rinaldi, Caterina Caselli, Benedetta Mazzini, Anita Caprioli.
Documentari d’autore
La casa dei bambini
Un viaggio che parte dalle buie fermate dei campi di sterminio dove, nell'immediato dopoguerra, la brigata di genieri ebraici dell'esercito britannico riuscì a recuperare centinaia di orfani sfuggiti agli aguzzini, che vennero ospitati da Servino, piccolo comune lombardo battezzato Sciesopoli in onore di Amatore Sciesa, patriota risorgimentale. Qui, dove sorgeva una vecchia colonia dei balilla milanesi, il tenente Moshe Zefiri, assieme a Matilde Cassia ed Eugenia Cohen, si impegnò affinché sui volti dei piccoli ospiti tornassero i sorrisi ed una nuova vita. E’ la storia de “La casa dei bambini” di Francesca Muci è in onda sabato 18 ottobre alle 22.45 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.
