L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Nessuna tutela per solisti e precari

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Assolirica che coglie l'occasione dello sciopero al Teatro La Fenice per sottolineare un'altra grande criticità per i lavoratori del settore artistico.

Lo sciopero indetto dai lavoratori del Teatro della Fenice di Venezia per il giorno venerdì 17 ottobre – con il conseguente annullamento della prima rappresentazione dell’opera Wozzeck di Alban Berg in programma per la Stagione Lirica 2025 al teatro veneziano - ha spinto Assolirica (l’Associazione Nazionale degli Artisti della Lirica) a denunciare un aspetto dell’attuale condizione lavorativa degli artisti impegnati nelle produzioni di tutte le Fondazioni Lirico Sinfoniche e di tutti i Teatri di Tradizione.

Assolirica vuole condurre un’opera di sensibilizzazione perché si possa porre fine alla completa precarietà in cui si ritrovano tutti i solisti interpreti su tutti i palcoscenici italiani. Tale precarietà è legata alle vigenti regole di ingaggio che prevedono per gli artisti a contratto a partita Iva il riconoscimento economico a cachet, quindi per le recite effettivamente interpretate.

Nel caso di uno sciopero in un giorno di recita, il solista si trova a subire una perdita secca molto grave rispetto al totale previsto dal suo contratto; ed è quello che potrebbe avvenire ai colleghi del cast del Wozzek alla Fenice se la prima, come è previsto, salta per sciopero: un anno di lavoro e di studio vanificato per una consistente fetta del compenso, indipendentemente dalla volontà dell'interprete di aderire a meno allo sciopero.

In attesa di una riforma e di una conseguente riscrittura dei contratti in un’ottica che non tenga più conto del cachet riconosciuto sulla base del solo numero di recite, Assolirica chiede che si possa considerare la giornata di sciopero perduta in serata di recita, alla stregua della semplice retribuzione giornaliera attestata dal committente in ottemperanza dell’art.66 del D.L. 25 maggio 2021, n.73, così che possa essere simile alla perdita a cui va incontro il lavoratore dipendente in caso di sciopero.

Come purtroppo già avvenuto ai tempi della pandemia, Assolirica denuncia il rischio che attualmente corrono tutti gli artisti lirici a partita IVA: in un periodo convulso pagare ancora una volta il prezzo più alto.


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