L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Papi e rivoluzioni

DOMENICA 19/10/2025

Passato e Presente

Paolo VI e Atenagora inizio di un dialogo

Quando nel 1054 gli inviati di Papa Leone IX depositarono la bolla di scomunica sull’altare di Santa Sofia a Costantinopoli, probabilmente non immaginavano che sarebbero stati necessari quasi mille anni per revocarle. Nel 1964 Paolo VI e il patriarca ortodosso Atenagora si incontrano e si abbracciano a Gerusalemme. È l’inizio di un dialogo che culminerà l’anno dopo con la reciproca revoca delle scomuniche. Un dialogo che secondo i due protagonisti avrebbe dovuto portare alla pratica dell’intercomunione, ovvero la comune celebrazione eucaristica. Un passo che non avverrà mai. Ma il dialogo iniziato nel 1964, tra avanzamenti e battute d’arresto, non si è mai interrotto. In occasione dell’anniversario della beatificazione di Paolo VI, Paolo Mieli e il professor Alberto Melloni ne parlano a “Passato e Presente”, in onda domenica 19 ottobre alle 20.30 su Rai Storia.

Binario cinema

"Il conformista”

Marcello Clerici, agente della polizia segreta fascista, si reca a Parigi in viaggio di nozze alle soglie della Seconda guerra mondiale. La luna di miele nella capitale francese è però una copertura: all'insaputa della moglie, l'uomo deve eliminare un suo vecchio professore, ora dissidente. Ma Clerici non ha fatto i conti con Anna, l'avvenente moglie del professore che lo trascina in un turbinio erotico e politico. Tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia, è il film “Il conformista”, di Bernardo Bertolucci, in onda domenica 19 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.

Nel cast, Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Gastone Moschin, Enzo Tarascio.

Tornano le “Iconologie quotidiane”

Cristo in trono tra gli Apostoli, Basilica di Santa Pudenziana, Roma

Al via la nuova stagione di “Iconologie quotidiane” con lo storico dell'arte Rodolfo Papa, in onda da domenica 19 ottobre a sabato 25 ottobre ogni giorno in terza serata, e in replica alle 8.45 e alle 20.00, su Rai Storia. Nel primo appuntamento il mosaico absidale con Cristo in trono tra gli Apostoli - La nuova città di Dio, uno dei più antichi del periodo paleocristiano. Conservato all’interno della Basilica di Santa Pudenziana, ha subito nel corso dei secoli rifacimenti e restauri. È giunto ai giorni nostri in dimensioni più ridotte rispetto all’originale del IV secolo, ma capace di restituire appieno la sua bellezza e particolarità. La rappresentazione del Cristo circondato dagli Apostoli e da due donne con una corona in mano, si sovrappone ad uno stile legato al naturalismo di stampo classico un tipo di rappresentazione allegorica che costituirà le fondamente delle immagini cristiane.

LUNEDI’ 20/10/2025

Genti e paesi

Da lunedì 20 ottobre alle 18.00 su Rai Storia, Rai Cultura ripropone “Genti e paesi”, programma firmato e condotto da Carlo Alberto Pinelli e Folco Quilici, andato in onda per la prima volta il 1° ottobre 1975, che si propone di dare spunti di approfondimento ai ragazzi per lo studio dell’etnologia, dall’ambiente al comportamento, alla storia dell’uomo.

Passato e Presente

Rousseau, la rivoluzione di un conservatore

Padre della democrazia per alcuni, profeta di totalitarismi per altri. Inquieto, sfaccettato, spiazzante, Jean-Jacques Rousseau cresce senza patria né radici. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Ernesto Galli della Loggia a “Passato e Presente”, in onda lunedì 20 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Rousseau celebra la virtù degli antichi, ma accende la Rivoluzione più moderna. Invoca libertà, e vede i suoi libri bruciare nei roghi. Scrive di pedagogia ma abbandona i suoi figli. Conservatore e visionario, ribelle e nostalgico, il suo pensiero si presenta nel secolo dei Lumi come un irriducibile paradosso. Amato e odiato, perseguitato e celebrato, Rousseau resta l’intellettuale che più di tutti ha incarnato le contraddizioni del suo tempo.

Cronache dalla Storia

Napoli rivoluzionaria

Nel 1799 Napoli, capitale del regno borbonico, vive un’esperienza politica e umana straordinaria: la nascita di una repubblica ispirata alle idee di libertà e di uguaglianza diffuse dalla Rivoluzione francese. Illuministi, scienziati, patrioti di tutte le classi sociali sognano un’epoca nuova, al pari di tanti altri rivoluzionari nelle regioni d’Italia. Con “Cronache dalla Storia”, in onda lunedì 20 ottobre alle 21.10 su Rai Storia, Cristoforo Gorno esplora i luoghi della rivoluzione napoletana per raccontare l’avventura di quei cinque mesi travolgenti in cui si realizza la grande utopia. Un’esperienza che è rivoluzionaria fino in fondo, perché a dirigere il giornale ufficiale che racconta le cronache della repubblica, il Monitore Napoletano, viene chiamata una donna, colta, illuminata, emancipata: Eleonora de Fonseca Pimentel.

Gli occhi cambiano

Cantare

C’è sempre una prima volta, anche per i veterani della canzone. Una prima volta raccontata da “Cantare” per la serie scritta e diretta da Walter Veltroni “Gli Occhi Cambiano” che Rai Cultura propone lunedì 20 ottobre alle 21.45 su Rai Storia.

Partendo dalle prime apparizioni televisive di alcuni cantanti di successo, “Cantare” racconta come sia cambiato il modo di fare musica e il significato della musica stessa. Perché ogni epoca ha la sua colonna sonora; la musica è andata di pari passo con la trasformazione della società, a volte anticipandone i cambiamenti ma comunque sempre testimoniando i momenti di passaggio.

Nella lunga “galleria” di personaggi, Francesco Guccini, Fabrizio De André, Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Vasco Rossi, Ligabue, Mia Martini, Domenico Modugno, Pino Daniele, Luigi Tenco, Patty Pravo, Claudio Villa, Joan Baez.

Iconologie quotidiane”

La Cappella di San Zenone, Basilica di Santa Prassede, Roma

È quasi un luogo segreto e magico quello dove si cela uno dei più importanti monumenti di epoca carolingia della città di Roma: la Cappella di San Zenone all’interno della Basilica di Santa Prassede. Ne parla lo storico dell'arte Rodolfo Papa a “Iconologie quotidiane” in onda lunedì 20 ottobre in terza serata, e in replica alle 8.45 e alle 20.00, su Rai Storia.

Risalente al primo quarto del IX secolo, la cappella, che colpisce per la sua spettacolare volta, con la rappresentazione di quattro angeli che sorreggono un clipeo con Cristo al centro, è interamente rivestita di mosaici che per la loro straordinarietà e bellezza, fatta di oro e colori vivaci, le hanno valso l’appellativo di “Giardino del Paradiso”.

MARTEDI’ 21/10/2025

Passato e Presente

La riforma agraria del 1950. La terra ai contadini

Dopo il crollo del fascismo e la progressiva liberazione della penisola dall’occupazione nazifascista, le campagne italiane vengono percorse da nuove ondate di agitazioni e proteste.  Si chiede la terra, a cominciare da quella incolta e abbandonata, tante volte promessa e mai concessa dai governi dello stato unitario.  Sono proprio le lotte contadine, nel contesto della nuova Italia repubblicana e democratica, a rendere possibile la parziale realizzazione di quell’antica aspirazione. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli a “Passato e Presente”, in onda martedì 21 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

È il sesto governo De Gasperi, con Antonio Segni al ministero dell’agricoltura, a varare i provvedimenti che portano alla più grande redistribuzione di ricchezza mai avvenuta nella storia d’Italia: 800.000 ettari di terra passano di mano, espropriati alle grandi proprietà e riassegnati a decine di migliaia di piccoli coltivatori. La riforma agraria del 1950 viene raccontata da

Un’epoca nuova

Pace. Uniti e divisi

I trattati di pace che seguono la Seconda Guerra Mondiale vengono discussi a Parigi nell’estate del 1946 e firmati dal Governo italiano nel febbraio del ‘47. Nei confronti dell’Italia sconfitta le potenze vincitrici hanno un atteggiamento punitivo e lasciano poco spazio alla trattativa. Per l’Italia guidata da Alcide De Gasperi si apre tuttavia una nuova stagione in cui le sfide sono quelle della rinascita economica e politica, della creazione di nuovi rapporti diplomatici e della scelta dello schieramento tra i due blocchi contrapposti che si stanno configurando: Stati Uniti e Unione Sovietica. Temi trattati a “Un’epoca nuova”, il programma di Rai Cultura con Umberto Broccoli nell’appuntamento riproposto in occasione della Giornata Mondiale delle Nazioni Unite, martedì 21 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Presenti i contributi dei professori Sara Lorenzini, Mario Del Pero e Antonio Varsori. Il grande investimento americano in Europa, con il Piano Marshall, getta le basi per una crescita e un primo tentativo di unificazione europea; tuttavia, la separazione tra est e ovest e lo spettro atomico, la cosiddetta guerra fredda, danno inizio a decenni di tensioni diplomatiche internazionali. Per evitare nuovi conflitti viene creata l’Organizzazione delle Nazioni Unite, mentre alla fine degli anni ’40 nasce il Patto Atlantico con lo scopo di difendere i paesi che ne fanno parte, tra cui l’Italia, da possibili aggressioni. L’Europa si avvia verso una serie di accordi economici e politici che scaturiscono nei trattati di Roma del 1957, le prime basi dell’attuale Comunità Europea.

Che magnifica impresa

L’Italia che veste il mondo

Un mito che si rinnova a ogni stagione e che è anche una delle colonne portanti dell'economia italiana: la moda del Made in Italy. Lo racconta “Che magnifica impresa”, il programma condotto da Mario Sechi, in onda martedì 21 ottobre 22.10 su Rai Storia. Una storia fatta di creatività, artigianato, scommesse vinte e rivoluzioni culturali; di stilisti che hanno vestito star internazionali e di piccole realtà artigianali divenute simbolo nel mondo di qualità e eleganza. Il racconto parte dalle prime sfilate a Palazzo Pitti e dagli atelier storici, fino alla Milano degli anni ’80, quando la moda italiana diventa industria.

A raccontare questa magnifica impresa, insieme a Mario Sechi ci saranno Benedetta Barzini che l'ha vissuta in prima persona dagli anni ‘60, spesso con sguardo critico; il fotografo Fabrizio Ferri, testimone con una prospettiva originale dei mutamenti del mondo della moda; Maurizio Marinella, simbolo dell'eccellenza artigianale, con le sue cravatte divenute famose in tutto il mondo; e la storica Silvia Vacirca.

Iconologie quotidiane

Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne

Può un blocco marmoreo scolpito restituire la plasticità e il movimento di un corpo in trasformazione? È ciò che il genio di Gianlorenzo Bernini, tra gli artisti più importanti del Seicento europeo, riesce a fare con la sua opera Apollo e Dafne conservata alla Galleria Borghese di Roma. Ne parla lo storico dell'arte Rodolfo Papa a “Iconologie quotidiane” in onda martedì 21 ottobre in terza serata, e in replica alle 8.45 e alle 20.00, su Rai Storia.

Il gruppo scultoreo realizzato tra il 1622 e il 1625, trae titolo ed ispirazione dalla favola di Ovidio che nelle sue Metamorfosi racconta della vendetta di Eros su Apollo su cui scaglia una freccia d’oro per farlo innamorare della Ninfa Dafne. Ella, a sua volta colpita da una freccia di piombo del dio dell’amore, per rifiutare Apollo chiede a suo padre, il dio Peneo, di tramutarla in albero. E quello che il Bernini riesce magistralmente a cogliere e rappresentare nella sua opera tra le più celebri, è proprio l’inizio della trasformazione della fanciulla, mentre Apollo la cinge per farla sua.

MERCOLEDI’ 22/10/2025

Passato e presente

I dèmoni di Dostoevskij

Il 21 novembre 1869, in uno stagno nei pressi dell’Accademia di Agricoltura di Mosca, viene rinvenuto il cadavere di uno studente dell’Istituto. È stato ucciso con un colpo di rivoltella alla testa. Dove molti vedono solo un omicidio come tanti altri, Fedor Dostoevskij intravede il fantasma del nichilismo, che a suo parere, costituisce un’ideologia sovversiva e pericolosa. Prendendo spunto dall’omicidio del giovane studente, Dostoevskij inizia a scrivere un nuovo romanzo con l’intento di indirizzare una feroce critica al movimento rivoluzionario dell’epoca. Verrà pubblicato nel 1871 con il titolo “I demòni”. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Emilio Gentile a “Passato e Presente” in onda mercoledì 22 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

L'Italia della Repubblica

Il boom e gli italiani

Gli anni tra il 1958 e il 1963 sono anni di grande crescita, per l'Italia. Sono gli anni del boom economico, al centro dell’appuntamento, firmato da Massimiliano Griner, con Paolo Mieli e con “L’Italia della repubblica” in onda mercoledì 22 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

L'economia del paese sposta il suo baricentro dall'agricoltura all'industria, raggiungendo livelli paragonabili a quelli di altri paesi occidentali. Il reddito medio delle famiglie si accresce, e consumi un tempo inimmaginabili diventano accessibili a tutti, o quasi a tutti.

Lambrette, utilitarie, la televisione, gli elettrodomestici, diventano oggetti del quotidiano, contribuendo a cambiare stili di vita, costumi e aspirazioni. Si fa avanti un paese che sente meno il peso della tradizione e sempre più forte il richiamo di un futuro che sembra a portata di mano.

Non si sono però solo aspetti positivi, in questi anni che hanno fatto gridare al “miracolo”. In controluce, emergono problemi non affrontati di cui siamo ancora eredi.

La crescita è forte, ma diseguale. Non raggiunge tutte le classi sociali, non intacca antichi privilegi, e non modifica consolidati rapporti di genere che vogliono la donna subordinata. Provoca inurbamento selvaggio e spopolamento delle campagne, e danneggia il paesaggio e l'ambiente in un sistema valoriale in cui l'ecologia non ha ancora un posto.

Sono però le prove di una modernizzazione che era ormai ineludibile, e che ancora oggi il paese attende di perfezionare. Ospite in studio è Giorgetto Giugiaro. Il grande designer, intervistato da Michele Astori, racconta la sua esperienza di giovane apprendista alla Fiat e alla Bertone.

La puntata, introdotta da Paolo Mieli, si avvale inoltre del contributo delle storiche Emanuela Scarpellini e Patrizia Gabrielli e dello storico dell'economia Giuseppe Berta (1952 – 2024).

Il racconto darà voce anche ai protagonisti dell’epoca, in interviste di repertorio delle teche Rai. Protagonisti e testimoni come Enrico Mattei, Adriano Olivetti e Giovanni Borghi.

Iconologie quotidiane

Giovanna Garzoni, Autoritratto nei panni di Apollo

In uno dei suoi autoritratti una giovanissima Giovanna Garzoni si ritrae come un Apollo dal capo cinto di lauro. Considerata una delle grandi artiste del Seicento italiano, la pittrice e miniaturista originaria di Ascoli Piceno e figlia d’arte, la fu un’artista colta e cosmopolita, frequentò Napoli, Torino, Venezia, Roma e Firenze, dove lavorò alla corte dei Medici e realizzò il suo famoso erbario che ne fece una apprezzata illustratrice scientifica. Si distinse per la sua capacità di unire le arti, musica, pittura, miniatura e canto. E come altre artiste del suo tempo venne accolta tra i membri della prestigiosissima Accademica di San Luca di Roma. Ne parla lo storico dell'arte Rodolfo Papa a “Iconologie quotidiane” in onda mercoledì 22 ottobre in terza serata, e in replica alle 8.45 e alle 20.00, su Rai Storia.

GIOVEDI’ 23/10/2025

Passato e Presente

La tragedia di Mayerling

Un fatto tragico e scandaloso scuote la corte imperiale degli Asburgo sul finire del diciannovesimo secolo: il 30 gennaio del 1889 l’erede al trono Rodolfo e la sua amante diciassettenne, la baronessa Maria Vetsera, vengono trovati morti in una tenuta di caccia vicino alla città di Mayerling, in Austria. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda giovedì 23 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Una morte che scatena ipotesi di complotti che coinvolgono le corti di mezza Europa, dalla Francia alla Germania. Ipotesi per lo più smascherate: si trattò di un suicidio o di un omicidio-suicidio, riconducibile alla vita tormentata di Rodolfo e a una probabile reazione sconsiderata al tentativo della famiglia, in particolare del padre imperatore Francesco Giuseppe, di ostacolare la relazione con la baronessa Vetsera nata al di fuori del matrimonio che Rodolfo aveva contratto con la principessa Stefania di Belgio. La morte di Rodolfo, unico erede maschio di Francesco Giuseppe, rappresenta un duro colpo per la casata degli Asburgo e per molti studiosi i fatti di Mayerling rappresentano una spia della crisi ormai irreversibile che porterà alla disgregazione dell’Impero dopo la sconfitta nella Prima guerra mondiale.

a.C.d.C.”

Alla Corte di Enrico VIII

In parte principe rinascimentale, in parte tiranno medievale, Enrico VIII è uno dei sovrani inglesi più noti e raccontati. Secondo monarca della Dinastia Tudor e fondatore della Chiesa Anglicana nata in seguito allo scisma religioso, con la separazione dalla Chiesa cattolica di Roma. In evidenza il passaggio dell’Inghilterra, sotto il suo regno, dal Medioevo all’età moderna, con il parlamento che acquista una prima minima indipendenza. A raccontarlo, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero, l’appuntamento con “a.C.d.C.” in onda giovedì 23 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Molta attenzione viene posta agli aspetti economici e ai cambiamenti che vengono introdotti, come la confisca dei beni ecclesiastici e la loro vendita ai non aristocratici, con la conseguente creazione di una middle class che precedentemente non godeva del diritto alla terra.

5000 anni e più. La lunga storia dell'umanità”

Maya: gli dèi della foresta

L’ascesa, lo splendore e il crollo di una delle grandi civiltà precolombiane: i Maya. Un viaggio appassionante nella storia di una popolazione capace di una enorme produzione culturale, matematica, astronomica, architettonica e che ancora oggi conta milioni di eredi in gran parte dell’America Latina. Lo racconta Giorgio Zanchini nel nuovo appuntamento con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” in onda giovedì 23 ottobre alle 22.10 in prima visione su Rai Storia. Eppure, la scomparsa e la fine di questa civiltà sono ancora in qualche modo misteriose, legata ad una serie di concause e oggetto di diverse teorie. In studio ospite di Giorgio Zanchini per accompagnare il pubblico in questa indagine Alessandro Vanoli, esperto e studioso di storia del mare e della navigazione.

Iconologie quotidiane

Antonio Gherardi, la Cappella Avila

Noto soprattutto come pittore, Antonio Gherardi fu anche un architetto di pregio. Meno noto rispetto ai grandi del barocco italiano, Borromini e Bernini, si distinse per la realizzazione di alcune opere di pregio prima delle quali la Cappella Avila nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. È a lui che gli Avila affidano nel 1678 il restauro della cappella di famiglia che si trasforma in un originale capolavoro barocco, concluso due anni più tardi, nel 1680. Ne parla lo storico dell'arte Rodolfo Papa a “Iconologie quotidiane” in onda giovedì 23 ottobre in terza serata, e in replica alle 8.45 e alle 20.00, su Rai Storia. Una fuga di colonne che s’ispira alla falsa prospettiva borrominiana, conduce lo sguardo del visitatore al cuore della cappella che ospita il dipinto di San Girolamo, dello stesso Gherardi. E a sormontarla, l’originale cupola: una lanterna sorretta da quattro angeli in volo, che ne contiene un’altra più piccola, attraverso le quali filtra la luce dall’esterno che rischiara la penombra della cappella conferendole un’atmosfera unica.

VENERDÌ 24/10/2025

Passato e presente

La nascita dell’Onu. La pace di vetro

Il 24 ottobre 1945, nasceva l’Organizzazione delle Nazioni Unite, sulle macerie materiali e morali della Seconda guerra mondiale. A differenza della precedente Società delle Nazioni, l’Onu riesce a mettere radici; vede quasi quadruplicare il numero dei Suoi membri, ed è tuttora attiva. A 80 anni dalla fondazione, Paolo Mieli e la professoressa Silvia Salvatici ne parlano a Passato e presente in onda venerdì 24 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Ripercorrere l’entusiasmante avventura della sua nascita – tra Dumbarton Oaks, Yalta e San Francisco – significa rivivere la genesi di uno dei progetti politici più ambiziosi del Novecento ed evidenziare i suoi limiti e punti di forza: non un governo mondiale, ma un innovativo strumento per la pace e lo sviluppo. Un meccanismo la cui efficacia dipende però sempre dalla volontà dei suoi stessi membri di usarla.

Gulag

Dal 1946 al 1957

La fine della Seconda Guerra Mondiale non segna per l'Unione Sovietica la fine dei gulag, i campi di lavoro forzato. Anzi, in alcuni casi si assiste ad un inasprimento delle condizioni di vita all'interno dei campi, in particolar modo per i prigionieri “politici”. Bisognerà aspettare la morte di Stalin affinché l'Arcipelago Gulag venga pian piano smantellato. Lo racconta l’ultimo episodio della serie “Gulag”, in onda venerdì 24 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.
I campi di lavoro forzato nascono all'indomani della Rivoluzione in Russia del 1917 per volere del regime bolscevico che manda nei gulag tutti gli oppositori, nella maggior parte dei casi uomini e donne totalmente innocenti, condannati senza nessun processo. Privi di ogni diritto, i prigionieri subiscono un regime carcerario durissimo, fatto di duro lavoro nelle proibitive condizioni della Russia del nord, con neve e freddo estremo. 

Iconologie quotidiane

Peter Paul Rubens, Abside di Santa Maria in Vallicella

Quella che Rubens realizza per l’abside della chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, la cosiddetta Chiesa Nuova, non è solo un’opera di mirabile bellezza e grandezza, ma una “magia” dell’arte barocca. Ne parla lo storico dell'arte Rodolfo Papa a “Iconologie quotidiane” in onda venerdì 24 ottobre in terza serata, e in replica alle 8.45 e alle 20.00, su Rai Storia.

Al celebre pittore fiammingo viene commissionata la realizzazione di una imponente pala d’altare, un olio su ardesia, la quale doveva integrarsi con un affresco-reliquia rappresentante la Madonna con Bambino benedicente. Un prodigio barocco realizzato tra il 1606 e il 1608 da uno degli artisti che del Barocco ne fu precursore. Rubens si troverà a contatto con un ambiente coltissimo, quello oratoriano, dove le arti, pittura, musica e poesia, saranno unite nella predicazione, come strumento efficace per muovere gli animi attraverso la bellezza verso la fede.

SABATO 25/10/2025

Passato e Presente

Benazir Bhutto, una donna alla guida del Pakistan

Rawalpindi, Pakistan, 5 luglio 1977. Alle prime ore del mattino, l’esercito pakistano arresta il primo ministro Zulfiqar Ali Bhutto. È un colpo di stato, organizzato dal capo di stato maggiore Mohammed Zia-ul-Haq. Bhutto sarà poi accusato di essere il mandante di un omicidio politico e giustiziato due anni dopo. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Elisa Giunchi a “Passato e Presente” in onda sabato 25 ottobre alle 20.30 su Rai Storia.

Sarà Benazir, sua figlia, all’epoca poco più che ventenne, ad assumersi il compito di proseguire l’opera politica del padre. Nominata primo ministro del Pakistan nel 1988, sarà la prima donna a ricoprire tale incarico in un Paese musulmano. Lotterà per la democrazia, il pluralismo religioso e l’uguaglianza dei sessi, nel tentativo di portare una speranza di cambiamento a migliaia di persone in condizioni di povertà ed emarginazione.

Cinema Italia

Destini

Ad Asiago, Mauro e Fabio, amici ai tempi del liceo, si confrontano e si raccontano partendo dai banchi di scuola negli anni 70 sino ad arrivare ai giorni nostri, attraverso le vite dei figli che, per uno strano gioco del destino, li legherà ancora una volta, ancora di più. In questi trent'anni di amicizia, tra alti e bassi, ci sono le famiglie, i rapporti complicati e destini di ognuno di loro. E’ il film di Luciano Luminelli “Destini”, in onda sabato 25 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast, Stefano Pesce, Simone Montedoro, Sebastiano Somma.

Documentari d’autore

La botta grossa

Il 30 ottobre 2016 un terremoto di magnitudo 6,5 ha colpito l'area di Norcia, in Umbria. Non ci sono state vittime, ma la gran parte delle abitazioni è stata gravemente danneggiata: circa 40.000 sfollati e le ferite del trauma collettivo rimangano molto profonde. Il terremoto prima di tutto spacca la testa e il cuore delle persone, poi i muri e le cose. Il documentario di Sandro Baldoni “La botta grossa” in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 25 ottobre alle 22.45 su Rai Storia racconta le ferite che segnano per sempre i sopravvissuti, come lo stesso Baldoni al quale il sisma ha distrutto la casa, a Campi di Norcia. Un film fatto di storie, facce, paesaggi, abissi di paura, macerie interne ed esterne. Dove la pietas convive con l'ironia e il sorriso, perché gli umbri e i marchigiani sono persone silenziose, toste, dignitose ma anche fortemente ironiche. Si piange, si ride, si sta tutti insieme nei dormitori della Caritas, parlando male dei preti ma anche pregando insieme a loro e comunque con la voglia di riprendere in mano i sassi che sono caduti e ricostruire una vita, se è possibile.


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