Far la corte all'europea

 di Suzanne Daumann

 

 

Nella sede del CESE, Comitato Economico e Sociale Europeo, in occasione della conclusione del semestre italiano di presidenza europea, un concerto del tenore Massimo Crispi con il pianista Marco Rapetti e dedicato a brani cameristici noti e meno noti del repertorio italiano, francese, inglese e austro-tedesco.

 

BRUXELLES, 16 dicembre 2014 - Il duo Enfants Terribles – Massimo Crispi, tenore, e Marco Rapetti, piano – è noto per i suoi recital insoliti e originali. Invece di seguire sentieri già battuti, questi artisti si avventurano per nuovi cammini attraverso il repertorio del lied, della mélodie francese, il song inglese. Giustapposizoni e combinazioni sorprendenti offrono uno sguardo nuovo su brani ben noti e pezzi meno conosciuti, ricercati con cura, fanno la gioia del pubblico. 

Sotto il titolo L’Europa galante, il duo ha dato recentemente un recital a Bruxelles in cui si offriva una panoramica su differenti maniere d'intendere il "fare la corte" in Europa. Innanzitutto, Massimo Crispi aveva sfoderato una sorpresa per mettere il pubblico in “the mood for love”: ha domandato agli spettatori di alzarsi, di voltarsi verso il proprio vicino e scambiarsi un bacio.

E innanzi a un pubblico emozionato e sorpreso, ha cominciato a cantare. Da Schumann e dalla sua Widmung (dedica), An Chloë di Mozart e la Taubenpost (il piccione viaggiatore) de Schubert, fino a Britten, passando per Massenet e Gounod: attraverso la sua Europe, Massimo Crispi mostrava il suo strabiliante talento nell'adottare la lingua nella quale canta, con una dizione perfetta, migliore di quella di molti cantanti di lingua madre, in inglese come in francese o tedesco. Domina totalmente i testi che canta e dona vita a ogni parola, a ogni sfumatura. Si sarebbe creduto di veder struggersi l'amante di Chloë, tanto era “ermattet” [fiaccato ndr] e la persona a cui è indirizzata “Ce que je suis sans toi” di Gounod avrebbe dovuto voltarsi e ritrovare l'amante sul momento. Tra i brani vocali, anche momenti per piano solo, come il Liebestraum di Liszt o la Barcarolle di Offenbach che chiudeva la prima parte. Marco Rapetti li ha suonati con sottile intensità e calore sensibile, si sarebbe solo voluto apprezzarlo su uno strumento all'altezza. 

La seconda parte era dedicata all'Italia, e qui Massimo Crispi poteva darsi totalmente. La sua voce gloriosamente calda, con le sue numerose inflessioni di sole e vento marittimo, si leva come una dolce brezza sulla laguna di Venezia nella serenata di Reynaldo Hahn, Sopra l’acqua indormenzata. Crispi infondeva vita e passione nella gelosia d'una donna in Lu tradimiento di Donizetti, così come nella romanza di Puccini Sole e amore o ancora la Mattinata di Leoncavallo e altre ancora. È anche un attore e un affabulatore completo. Il pubblico era tutto suo e lo ha lasciato andare solamente dopo due bis: un ultimo tour europeo con Dein ist mein ganzes Herz in tre lingue e un ultimo Tosti – Ideale.

Un gran bel recital, da cui si esce con un solo desiderio: rivedere a breve questo duo, preferibilmente in circostanze e in un luogo più adeguati.