Requiem secondo Jansons

di Ramón Jacques

Prosegue la tradizionale programmazione di un importante concerto di musica sacra nel cartellone del Concertgebouw di Amsterdam. Quest'anno, in concomitanza con le celebrazioni verdiane, Mariss Jansons ha diretto una magnifica edizione del Requiem di Giuseppe Verdi.

AMSTERDAM, 27 settembre 2013 - Secondo una tradizione nata nel 2011 ma già consolidata, l'Orchestra Reale del Concertgebouw di Amsterdam (Koninklijk Concertgebouworkest) ha proposto annualmente l'esecuzione di una messa o un Requiem di autori tra i più vari. In quest'occasione e in concomitanza con il bicentenario della nascita del compositore è stato scelto il Requiem di Giuseppe Verdi.

La programmazione di opere del repertorio italiano è diminuita da quando Riccardo Chailly si è allontanato dall'istituzione e per questa ragione il concerto aveva un motivo d'interesse in più. La leggendaria sala di concerti dall'acustica perfetta ha quindi vibrato per l'esecuzione di una delle migliori orchestre del mondo, con un'eccellente sezione di fiati che si sono fatti valere nel Tuba mirum, così come i suoi archi compatti e uniformi, sotto la direzione del suo titolare Mariss Jansons. La sua lettura del Requiem è stata particolarmente sensibile, carica di emozione e umanità. Equilibrato dall'inizio alla fine anche nelle sue sezioni più drammatiche, come il Dies irae, il pezzo si è convertito una lunga e emozionante preghiera di salvezza. Nonostante le cancellazioni inattese di Anja Harteros, Stephanie Blythe e Orlin Anastassov solamente pochi giorni prima del concerto, l'orchestra ha trovato degni sostituti nella polacca Aga Mikolaj, un soprano dalla limpida voce lirica che ha prodotto un'intensa suggestione col suo Libera me. Il mezzosoprano russo Olesya Petrova ha svelato la sua vocalità ricca in tutti i registri, scura, vellutata e luminosa. Memorabile è stato il contrasto tra la sua voce e quella del soprano nel Recordare. Il tenore Dimitri Pittas era a corto di forza in certi passaggi e la sua voce è risultata sforzata, sebbene il timbro sia gradevole. Il basso Yuri Borobiev ha cantato con voce ombrosa, profonda e potente. Di livello elevatissimo la prestazione del Coro della Radio Olandese.