Thaïs desnuda

di Ramon Jacques

Senza scene, costumi e azione, in forma di concerto e decentrata, per il progetto Grand Off della Los Angeles Opera, Thaïs di Massenet riscuote un ampio successo grazie alle prove di Nino Machaidze e Placido Domingo diretti da Patrick Fournillier.

Los Angeles/Costa Mesa - California, 27 maggio 2014 - Il secondo titolo di questa stagione, dopo Falstaff, che la Los Angeles Opera ha scelto per presentarne una recita in concerto nella sala della Renée and Henry Segerstrom Concert Hall di Costa Mesa, California, è stato la Thaïs di Massenet.

Il concerto fa parte del progetto “Off Grand” che si propone di proporre opere della stagione ad un pubblico più vasto e fuori dalla sede abituale del teatro di Grand Avenue.

Il cast vocale era il medesimo che parallelamente si presentava nella versione scenica dell'opera, con il vantaggio per il pubblico di concentrarsi questa volta esclusivamente sulla parte orchestrale e vocale. Inoltre, l'acustica di questa sala ha costituito un valore aggiunto, facendo sì che la serata fosse particolarmente emozionante, carica di tensione musicale, con pieno vantaggio di tutte le forze coinvolte.

Nel ruolo principale, il soprano Nino Machaidze ha dispiegato tutte le sue qualità vocali nel dosaggio dei colori e del volume e negli acuti, e, nonostante una dizione poco nitida, il suo canto è stato chiaro e fluido. Senza rinunciare alla partitura durante tutta la recita, Placido Domingo si è immedesimato in un afflitto e tormentato Athanaël, profondamente vissuto. La parte contempla pagine interessanti, d'un lirismo che il cantante ha saputo mettere a frutto cantando con intensità; la sua voce è arrivata ferma e robusta e correva con naturalezza grazie alla notevole acustica della sala. Si può dire che Domingo abbia inserito ormai con successo questo ruolo al suo vastissimo repertorio, però difficilmente questo personaggio sarà fra quelli per cui verrà ricordato per la caratterizzazione drammatica e attoriale. Il tenore Paul Groves si è fatto apprezzare per il suo timbro caldo e seducente, per quanto la sua presenza in un ruolo breve e poco incisivo come Nicias è parso un lusso non necessario.

Per quanto ridotto fosse il suo ruolo, merita una menzione particolare il giovane ma già solido basso russo Valentin Anikin, dalla voce profonda e potente; così come il mezzosoprano Milena Kitic, Albine dal canto ombreggiato e omogeneo, perfino sensuale. Corretti il resto del cast e il coro. Protagonista indiscutibile l'orchestra della LA Opera agli ordini di Patrick Fournillier, esperto di questo repertorio, punto di riferimento e guida sicura, di polso, cui i complessi hanno ben risposto in ogni momento, delineando i ritmi più esotici come quelli più languidi della partitura.