Sacri peccati

 di Roberta Pedrotti

G. Rossini

Petite messe solennelle

e Péchés de vieillesse

Breda, Banditelli, Pezzetto, Fabbian

Coro da camera Reale Corte Armonica Caterina Cornaro

direttore Roberto Zarpellon

2 CD, RCACC/002

Dodici come gli apostoli dovevano essere i cantori impegnato nel disegno originale della Petite Messe Solennelle (se di disegno originale si può parlare, lla luce delle ultime ricerche, in un lavoro chiaramente formatosi nel tempo fra elaborazioni e occasioni per lo più private o semiprivate), senza vera distinzione fra solisti e coro, al quale le prime parti si sarebbero dovute aggregare. E se al debutto quelle prime parti comprendevano i nomi illustrissimi di Carlotta e Barbara Marchisio, le due “care ragazze” che avevano riscaldato il cuore di Rossini e "resuscitato" il “cantar che nell'anima si sente”, scorrendo i dettagli di questo CD, dalla grafica un po' casereccia, notiamo nel coro nomi ben altrimenti noti in vesti solistiche: nella registrazione (Asolo, 2001) della Messa ecco che fra i bassi spiccano Abramo Rosalen e Luca Tittoto; nell'ensemble rinnovato per i Péchés de vieillesse incisi nel 2007 troviamo il tenore Antonio Feltracco e il baritono Elia Fabbian. L'ascolto di un gruppo in cui si radunino anche voci conosciute - o perché destinate a calcare poi i palcoscenici come soliste o perché già in carriera ma con il gusto di far musica d'insieme in un contesto più intimo - si connota allora di un aroma particolare, che ben si attaglia al carattere riservato di questa musica raffinatissima concepita prevalentemente per amichevoli esecuzioni fra le mura domestiche.

Per la Petite Messe Solennelle, il concertatore Roberto Zarpellon opta per la sacrosanta (è proprio il caso di dirlo) strumentazione originale, con due pianoforti e harmonium, ché, per quanto la rinuncia convenzionale a una tastiera non comporti particolari alterazione musicali, il respiro della partitura risiede anche in questi equilibri. Concede, viceversa, alla tradizione l'inserimento di “O salutaris Hostia”, brano che non risulta mai fatto eseguire da Rossini nella veste cameristica della Messa, assente dall'autografo per questo organico e integrato, bensì, nella stesura orchestrale. La bellezza della pagina può ben far chiudere, soprattutto fuor di Pesaro, un occhio filologico.

Massimo Somenzi e Maria Nunzia Piscitelli ai pianoforti, Massimiliano Sanca all'harmonium attaccano il Kyrie iniziale con un piglio spedito e agile alquanto distante dalla solennità geometrica cui siamo abituati, ma ben in linea con un'accogliente atmosfera cameristica, sostenendo saldamente tutta l'esecuzione. Fra le voci soliste spicca Gloria Banditelli, che, non nel massimo fulgore dei suoi mezzi, denuncerà qualche emissione un po' fissa, ma vanterà sempre una classe musicale impeccabile. Maria Assunta Breda è un soprano piacevole, di timbro chiaro e buona emissione, sempre a fuoco. Al baritono Elia Fabbian la voce non difetta, anche se questo repertorio sembra stargli un po' stretto e risulta un tantino ingolato. Un gradino più in basso, Gerardo Pessetto è un tenore volenteroso ma non eccezionale alle prese con una parte infida ed esposta.

Il Cd è completato da una serie di piccole gemme preziose tratte dai Péchés de vieillesse (sotto il titolo tedesco Sünden des Alters con la traduzione italiana Peccati di vecchiaia, ché la registrazione è stata effettuata a Colonia) con il comun denominatore del tema sacro. E qui sta il principale interesse del cofanetto, perché se la Petite Messe è un capolavoro che s'incontra sempre con sommo piacere, ma anche di ascolto non infrequente, la serie di queste otto fra preghiere, cantate natalizie e compianti funebri offre uno sguardo più inconsueto nella vena spirituale rossiniana. Fra tutti Quelques mesures de Chant funèbre à mon pauvre ami Meyerbeer per tamburo (Johannes Steinbauer) e coro maschile è un esempio perfetto di quella sintesi, di quell'essenzialità veggente cui pervenne Rossini nei Péchés dei suoi ultimi lavori (Meyerbeer morì nel maggio del 1864, nemmeno tre mesi dopo la prima privata della Petite Messe, cui aveva assistito, mentre il Pesarese si spegnerà quattro anni più tardi).