Il salotto di Pauline

 di Francesco Bertini

 

Ospite d'eccezione della Primavera culturale di Meolo (VE), Vivica Genaux offre con generosità un recital di beneficenza di circa due ore, in cui esplora l'affascinante mondo musicale che gravitava intorno alla figura di Pauline Viardot.

Ca’ Cappello, Meolo (Ve),10 aprile 2015 - Nel mese di marzo ha preso avvio la Primavera culturale meolese, una serie di eventi che animeranno Meolo, comune veneziano situato al confine con la provincia di Treviso. Grazie allo zelo dell’assessore alla cultura Manuel Meneghel, già presidente del gruppo Juvenice – Giovani Amici della Fenice, è stata coinvolta nel progetto un’artista di caratura internazionale.

Vivica Genaux ha partecipato alla rassegna dando prova della sua vicinanza alle associazioni benefiche, rappresentate, in quest’occasione, da Nobile Causa Onlus che destinerà le libere offerte alla Fondazione Città della Speranza. Accompagnata dal pianista e direttore spagnolo Carlos De Aragon, la Genaux ha ideato una serata interamente dedicata alla grande Pauline Viardot. La cantante francese, d’origine iberica, è divenuta celebre con il cognome del marito ma la famiglia d’origine non lascia dubbi circa le potenzialità artistiche della donna. Figlia del tenore Manuel García, sorella della celeberrima Maria Malibran e del baritono Manuel Garcia, la Viardot fu ampiamente apprezzata in vita per le doti canore e l’innata musicalità. Tuttavia non passarono inosservate le sue qualità in veste di compositrice: l’ampio catalogo raggruppa operette, cori, mélodies, lieder e molto altro, in svariate lingue, a testimonianza della versatilità dell’artista (parlava fluentemente spagnolo, francese, italiano, inglese, tedesco e russo).

Vivica Genaux si avvale di una plasticità esecutiva altrettanto nota. Il programma è approntato per dare rilievo alle differenti tendenze nazionali che influenzarono la Viardot autice, già ispiratrice dei più illustri musicisti dell’epoca. Il mezzosoprano statunitense, per nulla intimidito dalle circa due ore del recital, ha dato voce a brani di Haydn, Bellini, Gounod, Fauré, Garcia e per l’appunto della Viardot. Di quest’ultima si ascoltano svariati lavori che rendono giustizia alla varietà e compiutezza della sua arte. Molteplici sono i pezzi che colpiscono, accrescendo l’interrogativo riguardante la scarsa attenzione riservata alla sua attività creativa. Cantante, pianista, insegnante e madre, la Viardot non si considerò mai una compositrice di professione. Nonostante ciò, la produzione rispecchia una piena conoscenza dei propri mezzi e di quelli degli allievi con i quali intendeva instaurare un rapporto di divertimento didattico.

L’omaggio della Genaux coglie appieno tanto l’intento educativo, quanto la maturità espressiva dei pezzi, spesso ispirati a testi di scrittori della levatura di Ivan Turgenev, amico intimo dei coniugi Viardot. La Berceuse cosaque, da Douze mélodies, è una nenia di struggente intensità che ben si contrappone alle pur melanconiche Utës e Tsvetok. Chiude la prima parte della serata En mer, da Dix mélodies, che nelle morbide volute vocali rende vivido il peregrinare trasognante tra le onde del mare. Dopo l’intervallo si apprezzano due Chansons espagnoles di Manuel García, nell’arrangiamento della figlia: la sinuosa Silence e l’onomatopeica La barque de l’Amour. L’energico bolero Madrid, da Six mélodies, racconta la piccante vita madrilena mentre, rimanendo in Spagna, Sérénade à Rosine è un ammiccante omaggio alla trilogia di Beaumarchais e agli innumerevoli compositori che v’hanno tratto ispirazione. Tra le proposte conclusive sono presenti alcuni brani, originariamente pubblicati in lingua russa, presentati nella versione tedesca. Colpiscono Mitternächtige Bilder, memore delle conquiste musicali europee, e la dolcissima Die Sterne, incantevole lode alle stelle.

La Genaux affronta il concerto con la duttilità di cui dà prova costantemente. È invidiabile la naturalezza con la quale passa da un idioma all’altro, mantenendo ugualmente efficace e credibile il fraseggio. De Aragon è accompagnatore attento alle esigenze dell’interprete e allo stile compositivo.

A dispetto del nutrito programma, il mezzosoprano americano ha donato due bis al pubblico festante: Mira dal musical Carnival di Robert Merrill e il travolgente zapateado "La tarántula è un bichi mú malo" da La tempranica di Gerónimo Giménez.