Todas las tardes...

 di Giuliana Dal Piaz

Musica e poesia al Gardiner Museum di Toronto, con la proposta a un gruppo di compositori contemporanei di musicare due versi di Garcìa Lorca. Senza approfondimento, consepevolezza e contestualizzazione, però, il progetto non può dirsi riuscito.

TORONTO, 19 settembre 2015 - Con il suo importante Festival del Cinema ormai giunto alle battute finali e la ripresa della stagione musicale, Toronto ferve in questi giorni di appuntamenti culturali. Anche Soundstreams, organizzazione riservata alla musica di compositori canadesi e internazionali viventi, ha ripreso ieri sera, presso il Gardiner Museum di Toronto, gli incontri mensili di Salon 21, una sorta di “salotto” letterario ed artistico. Tema dell’incontro Musica e Poesia era l’incipit di una Gacela di García Lorca, “Gacela del niño muerto”, che recita: "Todas las tardes en Granada / todas las tardes se muere un niño".

Questi due versi sono stati sottoposti a tre giovani compositori canadesi che li hanno messi in musica, e il risultato è stato interpretato (in modo peraltro eccellente) dal mezzosoprano ungaro-canadese Kristina Szabó. Le tre versioni sono state presentate al pubblico di Salon 21 con un’introduzione della poetessa e traduttrice Beatriz Hausner. Conduttore della serata Kyle Brenders, che collabora con Soundstreams in veste di compositore e socio artistico.

La scelta dei versi di García Lorca è stata chiaramente motivata da un’opera del 1970 del musicista statunitense d’avanguardia George Crumb, Ancient voices of children: è parso infatti evidente che né Brenders, né i giovani compositori invitati né la stessa poetessa Beatriz Hausner (che non è riuscita in dieci minuti buoni di introduzione a centrare l’argomento e il quadro di riferimento) avevano un’idea chiara della poesia di García Lorca in genere e del particolare poema che inizia con i due versi in questione.

I compositori si sono limitati a recepire la traduzione inglese dei versi (every afternoon in Granada, every afternoon a child dies) per comporre un brano musicale di due minuti ispirato ad essi. Juliet Palmer, Anna Atkinson e Chris Thornborrow sono i giovani compositori invitati e la miglior versione musicale è stata quella di Juliet Palmer, che ha sottolineato i versi con un sommesso battito cardiaco, che ricorda vagamente anche il ritmo del flamenco.

La Atkinson ha fornito una versione musicale molto più lirica, confessando poi di essere stata influenzata dal concetto di ripetuta morte infantile, mentre Chris Thornborrow ha semplicemente buttato giù un brano musicale senza relazione alcuna con il soggetto, notando la ripetizione delle parole “todas las tardes” e costruendo quindi un motivo musicale che ha definito “circolare”.

La serata, che ha riunito una sessantina di persone, è stata un successo come evento sociale (evento in sé quasi gratuito: il costo dell’entrata al Museo è il 50 % del costo del biglietto d’ingresso). Ma si è trattato di un esercizio inutile dal punto di vista culturale: per contribuire davvero all’acculturamento di una comunità, con lo sguardo rivolto soprattutto ai giovani, sarebbe necessario un input di base molto più solido e documentato: come possono dei giovani compositori, totalmente ignari dell’opera, del quadro di riferimento storico e della poetica di un autore come Lorca, cogliere lo spirito di due suoi versi, peraltro avulsi dal resto del poema?