Tango argentino napoletano

 di Isabella Ferrara

Il Tango Nuevo di Astor Piazzolla suonato a Napoli, per esprimere l’anima di una cultura che appartiene al popolo argentino e a quello napoletano per temperamento e passionalità.

NAPOLI, 7 novembre 2015 - Sabato 7 novembre presso il centro di cultura Domus Ars, nella chiesa di San Francesco delle Monache, a pochi passi dalla chiesa di Santa Chiara, nel centro storico e culturale della città, si è tenuto il concerto Pasiones dei Neofonia Ensemble, quintetto strumentale composto da musicisti professionisti napoletani che interpretano magistralmente, e fanno rivivere con tensioni emotive inedite, il rivoluzionario tango di Piazzolla, una musica dinamica, frutto della sapiente sintesi fra la cultura classica e orchestrale, la musica popolare, quella della sua Buenos Aires, influenze jazz con tutta la sua dirompente carica innovativa, che tante critiche attirò, ma che rimase inimitabile e fu, infine, riconosciuta come la più autentica espressione musicale porteña.

Il quintetto è composto da Luca Urciuolo all’accordéon, che si misura strumentalmente con l’espressività di Piazzolla, suonando le parti che nel suo quintetto l'autore stesso eseguiva con il bandoneon; Arturo Sica al violino; Gianni Mola al pianoforte, a lui spettano la direzione musicale e gli arrangiamenti, è il fondatore del gruppo ed ebbe varie collaborazioni con l’artista; Aldo Farias alla chitarra e Camillo Chianese al contrabbasso.

Dal 1994 i Neofonia hanno collezionato numerosi successi, fra cui l’assegnazione del prestigioso Premio Internazionale “Astor Piazzolla”, da una giuria composta, fra gli altri, dal figlio dello stesso compositore. Furono, inoltre, scelti per una serie di concerti-seminari sul tango e la musica del maestro in collaborazione con Laura Escalada Piazzolla, sua moglie.

Il concerto è stato uno dei più particolari, diversi, inaspettati cui si possa assistere. Come se i musicisti con i loro strumenti, con quella musica e quegli accordi sempre nuovi, anche se familiari al contempo, avessero creato un ambiente e un’atmosfera unici e irripetibili, decontestualizzati dalla vita esterna anche se ad essa ispirati; come se ognuno dei presenti in solitudine scivolasse dentro se stesso, trascinato a sorpresa da una musica evocativa. Insieme, ma ognuno da solo, si intraprendeva un viaggio interiore, ispirato da una forza spontanea ma irresistibile. Come se le note suonate dal violino prendessero per mano, una alla volta, le emozioni, che poi il suono, indescrivibile nella sua poesia e nella sua forza, della fisarmonica trascinava con sé, in una danza fra le parole inespresse e i pensieri nascosti sui tasti del pianoforte, seguendo un ritmo lento, dolce e poi incalzante, in una ubriacatura dei sensi. Un viaggio interiore in cui ogni sentimento suscitato, e risvegliato, dalle prime note, rivivesse tutte le sue tappe dalla nascita, fino all’apoteosi, fino all’assopimento. Come una corsa a perdifiato che, una volta fermo, ti lascia l’affanno, il calore, il ricordo dello sforzo.

Piazzolla diceva del suo tango che era da ascoltare e non da ballare, e si capisce quanto può essere vero questo ascoltandone la musica, perché il corpo resta fermo, immobile come ipnotizzato, o in attesa, mentre la mente è occupata con la musica e le emozioni che rivivono dentro ciascuno, che esplodono con tutta la loro forza che sembrava ormai spenta, o dimenticata. Solo lì e in quel momento sono ritornati vivi tutti i sentimenti provati e da provare, per poi tornare nel silenzio, come se finita la musica, si fossero spente le luci della ribalta, e fossero tornati in attesa. È stato un incanto il concerto, per il corpo e per la mente.

Il concerto è andato sold out, e si parla di un’altra data per soddisfare le numerose richieste, organizzata sempre presso la Domus Ars, che, nel cuore di Napoli, rappresenta un’inaspettata e ben concepita esperienza di espressione artistica, capace di accogliere artisti e pubblico per creare incontri che arricchiscano. Intento assolutamente realizzato.