Miti e quotidianità

 di Isabella Ferrara

Dal 3 al 28 giugno, in varie sedi nella città di Napoli, si è svolto il Napoliteatrofestival, manifestazione quasi itinerante di teatro, musica e danza che ha lanciato anche quest’anno il suo richiamo ai partenopei, invitandoli a trascorrere all’aperto, ma non solo, le prime calde serate dell’estate 2015 assaporando arte e cultura inediti o rivisitati, dal sapore giovane e fresco.

Vediamo più da vicino tre dei tanti spettacoli messi in scena in questo inizio di estate.

Afrodita y el juicio de Paris

Euridice e Orfeo 

Il metodo

 


Afrodita y el juicio de Paris

13 giugno 2015, Mostra d’Oltremare - La Fura dels Baus volteggia su Napoli con il suo bagaglio di teatro, musica, danza, circo, di modernità e di novità; la regia di Pera Tantiñà mette in scena il mito del pomo della discordia, per raccontare, attraverso la storia delle divinità greche, il mito del potere e della bellezza che in ogni tempo ingannano l’uomo e creano invidie e discordie. Paride è chiamato da Zeus a scegliere la più bella fra Era, Afrodite e Atena, donando alla prescelta la mela d’oro con l’incisione “alla più bella”, scagliata sul tavolo del banchetto nuziale di Teti e Peleo da Eris, dea della discordia, unica non invitata. Ognuna delle tre dee, per ottenere la mela e il primato della bellezza, promette doni impagabili di potere e ricchezza all’uomo Paride, ma solo Afrodite gli promette l’amore di Elena, e Paride la premia, perché sceglie l’amore.

Un tema che non ha tempo, passioni umane descritte con consapevolezza e completezza dai greci ma che sono più che mai attuali.

La compagnia della Fura dels Baus ha fatto dei propri spettacoli degli eventi di contaminazione fra i diversi linguaggi artistici, rompendo gli schemi classici del teatro e coinvolgendo il pubblico con esperienze sensoriali. Anche in questo caso hanno saputo renderci partecipi di una scena in movimento, di attori e ballerini sospesi in aria, da gru o costruzioni metalliche, burattini meccanici e reti umane. In più la compagnia ha voluto rivolgersi direttamente al territorio e ai cittadini partenopei per la realizzazione dello spettacolo.

Il risultato è stato di grande effetto, ha tenuto il pubblico con gli occhi al cielo, laddove erano appunto sospesi ballerini, interpreti, comparse (se così si può dire) locali, nella dimensione celeste dimora delle divinità. Un Olimpo volteggiante sulla città di Napoli, per e con i suoi cittadini.


Euridice e Orfeo

23 giugno 2015, Teatro Bellini - Un altro mito, stavolta latino, per lo spettacolo teatrale della scrittrice napoletana Valeria Parrella.

È la rielaborazione del mito di Euridice che muore prematuramente per il morso di una vipera, e di Orfeo che l’ama e la rincorre fino nell’Ade, convincendo, con il suo canto pieno d’amore e di dolore, i guardiani dell’Oltretomba e le divinità a farlo passare e a restituire a lei la vita e a lui la donna amata; ne risultano una lettura e una interpretazione di forte impatto emotivo.

Orfeo una volta ottenuta indietro dalla morte la sua Euridice, deve solo condurla fuori dall’Oltretomba, alla luce, con l’unica condizione di non voltarsi mai indietro a guardarla. Ma Orfeo si volta indietro. Perdendola così di nuovo e per sempre. Risposte diverse, da diversi autori, sono state date al gesto di Orfeo, diverse interpretazioni sul motivo per il quale si voltò. Quella rappresentata al Bellini, ci riconduce alla “filosofia e alla psicologia della perdita e dell’elaborazione del lutto”, come ha detto la stessa autrice.

E il canto di dolore e di amore tanto commovente da spalancare le porte degli Inferi viene espresso non solo con le parole del bellissimo testo, ma anche con un unico flusso sonoro musicale, e un canto senza parole, introspettivo ed emozionante, opera di una regia molto evocativa e simbolica. Quel canto oltre ogni tempo e luogo coinvolge e commuove davvero. L’essenziale dei sentimenti è in scena, voltarsi indietro per guardare in volto l’amata che non c’è più significa guardare la realtà ed accettarla per quanto dolorosa e immutabile.

Il testo dello spettacolo è la novella Assenza. Euridice e Orfeo della stessa Valeria Parrella.


Il metodo

27 giugno 2015, Piazza d’armi del Castel Sant’Elmo - Una commedia con Giorgio Pasotti, Gigio Alberti e Antonello Fassari, per la regia di Lorenzo Lavia. Siamo lontani in questo caso dal mondo della mitologia; ci ritroviamo in uno spazio essenziale in cui quattro candidati a un incarico di manager per un’importante multinazionale si incontrano e scontrano, mettendo a nudo il loro cinismo e mettendo in scena la scala dei sentimenti umani dai più miseri ai più nobili.

Gli attori sono bravi e molto credibili, si aggirano sul palco come marionette di un gioco e nello stesso tempo come burattinai del gioco stesso, o così lasciano credere al pubblico. Tutto si svolge come una prova, e un gioco, e un rebus; tutto appare come se fosse vero, come quando ci capita qualcosa di assurdo che non è altro che la realtà.

Si è così conclusa questa ottava edizione del Napoliteatrofestival, che ha portato in scena nei teatri e anche in alcuni dei suggestivi luoghi storici della città, giovani esordienti e professionisti dell’arte, e delle arti; tante prime che si ritroveranno in autunno a teatro e emozioni che invece non si ripeteranno. Ma potranno rinnovarsi.