A Dobbiaco, intorno a Mahler

di Francesco Bertini

La XXXIII Settimana musicale Gustav Mahler di Dobbiaco offre l'occasione di riscoprire la figura di Hans Rott, amico e ispiratore del dedicatario della manifestazione. Spazio anche per la liederistica mahleriana con Vesselina Kasarova e per un omaggio a Wagner, sempre diretti da Hansjörg Albrecht a capo dei Münchner Symphoniker. Molto attesa, in chiusura, la Nona sinfonia diretta da Riccardo Chailly con la Gewadhausorchester.

 

DOBBIACO - La trentatreesima edizione delle Settimane musicali Gustav Mahler di Dobbiaco propone un'offerta ampia, degna della storia e del bagaglio acquisito in questi anni di programmazione. La cittadina altoatesina dedica grande impegno per l'organizzazione di una serie di eventi atti ad omaggiare la figura del musicista austriaco, ospite presso questa località nei primi anni del secolo scorso. La natura e la tranquillità della zona diedero a Mahler l'ispirazione, nelle ultime tre estati della sua vita, per la composizione di alcuni capolavori assoluti: la Nona Sinfonia, Das lied von der Erde e l'incompiuta Decima Sinfonia. Nonostante il legame con l'autore, dal quale il festival prende il nome, le settimane musicali sondano, nella loro attività, l'opera di diversi musicisti, a volte semisconosciuti, che hanno stretto legami d'amicizia o semplicemente influenzato il nostro. Uno dei concerti in programma, dal suggestivo titolo Vie verso Gustav Mahler, ruota attorno all'oscura, almeno per la maggior parte del pubblico, Sinfonia n.1 in mi magg. per orchestra di Hans Rott. Il compositore austriaco, morto giovanissimo dopo lunghi anni di ricovero in un manicomio, riuscì, nella brevità della sua vita, ad esprimere le proprie doti con lavori apprezzati dal maestro Bruckner e riconosciuti dall'amico Mahler. Il giovane soffrì però la fiera opposizione di Brahms e del mondo musicale viennese, critico nei suoi confronti, che ostacolò l'esecuzione delle sue opere e un qualche riconoscimento, agli albori di una promettente carriera. La sinfonia proposta, ascoltata oggigiorno, subisce l'immediato accostamento con Mahler. Rott diviene un epigono quando, in realtà, è, assieme a Bruckner, un iniziatore: lo stesso Mahler ebbe a dire, dopo la morte dell'amico, che era stato "del tutto impossibile stimare quanto la musica ha perso in lui. Il suo genio si libra a tali altezze, che la sua Prima Sinfonia, scritta all'età di vent'anni – senza esagerazione – lo fa il fondatore della sinfonia moderna". Mai eseguita durante la vita del suo autore, la Sinfonia venne battezzata il 4 marzo del 1989, suscitando grande interesse a livello internazionale e una serie di riprese in tutto il mondo. I canonici quattro movimenti risentono dell'influenza wagneriana, omaggiata da citazioni ben riconoscibili, oltre a costrutti dettati dall'esperienza bruckneriana. I Münchner Symphoniker, giunti come un alito mitteleuropeo a Dobbiaco, hanno quasi settant'anni di storia alle spalle e un repertorio ampio che spazia dalla musica sinfonica, alle colonne sonore. Stranamente però, l'esecuzione della sinfonia di Rott non è molto precisa e la sezione degli ottoni, in particolare, evidenzia alcune sbavature. La direzione di Hansjörg Albrecht è parecchio presente per quanto riguarda la prestanza fonica, fin troppo esaltata durante l'arco della sinfonia. Non è mancata la personalità nella lettura e la verve ma è parsa assente una ricerca di pulizia del suono e una valorizzazione degli snodi salienti di un lavoro che soffre di qualche debolezza. A fare da contraltare al lavoro di Rott, un omaggio al centenario wagneriano con il Preludio da Die Meistersinger von Nürnberg, che apre con energia il programma della serata, e i Lieder su poesie di Friedrich Rückert di Mahler.

I cinque Lieder, scritti tra il 1901 e il 1902 e pubblicati nel 1905, rappresentano uno snodo importante per il Mahler intento alla composizione dei capolavori della maturità. A fronte dell'accurata scrittura orchestrale, abbinata a ciascuno dei brani e particolarmente legata al significato dei testi, vi è il trattamento della voce, che può essere tanto maschile quanto femminile a discrezione degli interpreti, utilizzata come strumento per sondare i significati reconditi delle poesie e delle espressioni toccanti di Friedrich Rückert, autore prolifico e amato da Mahler. Per l'esecuzione, nel contesto delle settimane musicali, è stato scelto un mezzosoprano del livello di Vesselina Kasarova. La cantante bulgara, interprete di un repertorio vasto e disparato, nonostante una certa usura vocale, che si manifesta maggiormente in zona centro grave, interpreta con forte personalità i testi musicati. La Kasarova esprime, anche attraverso una spiccata mimica facciale, la propria lettura, rende viva un'esecuzione che poggia su un fraseggio sagace e maturo. Con Mahler l'orchestra di Monaco ha dimestichezza e difatti la resa è assai più credibile. Il direttore asseconda la solista che viene accompagnata con garbo ma nel rispetto della scrittura raffinata del compositore. I consensi, al termine della serata, suggellano un festival dalla programmazione stuzzicante che culmina in un evento speciale per Dobbiaco, l'esecuzione della Sinfonia n. 9 di Mahler con la Gewadhausorchester diretta da Riccardo Chailly.