La riscossa dei cadetti

di Giuseppe Guggino

La programmazione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana stupisce con un guizzo di fantasia, proponendo nella stagione ordinaria un concerto prestigioso per la presenza di Ian Bostridge e la direzione di Michael Balke.

PALERMO, 3 maggio 2014 - Rispetto ai figli maggiori la caratteristica distintiva dei cadetti è la più spiccata e convinta intraprendenza; così accade che la “cadetta” delle istituzioni musicale palermitane, con un valore complessivo della produzione di meno di un terzo rispetto alla “maggiore” Fondazione Teatro Massimo, riesca a mettere a segno un colpo non da poco, ingaggiando un divo dello star system discografico internazionale, scegliendo un direttore misconosciuto eppure di assoluta validità e costruendovi sopra un programma estremamente vario: chapeau!

Le Muzik zu einem Ritterballett di Ludwig van Beethoven sono una suite di otto pezzi di carattere prevalentemente marziale, altalenanti tra sonorità sontuose da grandi ouvertures mozartiane, e prefigurazioni dei corni da caccia della futura terza sinfonia, intervallati con un refrain galante di sapore haydniano; qui la mano giovane e valido direttore tedesco Michael Balke riesce a cavare delle dinamiche estremamente varie e ben calibrate da una compagine orchestrale che ormai da troppo tempo non si riusciva a dimostrare tanto duttile ed efficiente, e siamo sicuri al nitore di suono conquistato avrebbe reso ancora più giustizia una sala dall’acustica meno ingrata rispetto a quella del Teatro Politeama.

La prima parte del concerto si conclude con quattro lieder da Des Knaben Wunderhorn di Gustav Mahler, tre dei quali a sfondo marziale in continuità con il pezzo precedente, portando alla ribalta Ian Bostridge, vocalista di fama internazionale e di assidua presenza nelle sale di incisione; e stupisce forse come una voce dal colore androgino, non impostata sull’appoggio del diaframma né sull’uso del vibrato secondo scuola italiana non deluda affatto nel passaggio dalla sala di incisione alla sala da concerto, anzi! La cifra da Humoresken, da ballate ironiche e sferzanti tanto nei versi di Brentano quanto nelle musiche di Mahler sembrano quasi un’anticipazione degli esiti del binomio Brecht-Weill, sicché ascoltare Des Antonius von Padua Fischpredigt o Der Tamboursg'sell generalmente cantati da baritoni piuttosto che Revelge, sovente cantato da tenori, o il toccante Wo die schönen Trompeten blasen prediletto da soprani e mezzi, tutti affidati ad una vocalità che rifugge a qualsiasi catalogazione è esperienza che getta su questi lieder una luce inedita; se a questo si coniuga la capacità da manuale del celebrato artista inglese di ottenere innumerevoli sottolineature testuali sempre pregnanti con aggrottamenti caricaturali, emissioni effettate, messe di voce molto ben proiettate seppur a partire da suoni fissi, tramutando anche il difetto di una mancanza di compostezza nella postura del canto nel grandissimo pregio della drammatizzazione del testo, allora l’aggettivo memorabile non appare affatto eccessivo. Anche in questi quattro lieder l’accompagnamento dell’Orchestra Sinfonica Siciliana si fa prezioso e il giovane direttore sul podio riesce a dimostrare tutta la sua esperienza nel calibrare le sonorità in tutti quei punti gravi della linea di canto dove il solista perde in proiezione e – giocoforza – in volume.

Esaurito il piatto forte della serata, la seconda parte del concerto con Verklärte Nacht di Arnold Schönberg, preceduta dalla lettura dei versi di Dehmel, impianto programmatico della composizione, procede in diminuendo; l’Orchestra, infatti, seppur volenterosa nei passi dove la scrittura dell’esordiente Schönberg sollecita quelle tessiture estreme degli archi sulle quali il maturo Schönberg di Harmonielehre avrebbe consigliato di insistere con parsimonia, sono uno scoglio oneroso da sormontare, così come anche le arcate cromatiche più voluttuose faticano a risultare omogenee, nonostante gli apprezzabili sforzi del bravo maestro Balke.

A chi avesse perso il concerto di sicuro interesse per la prima parte se non altro per l’apporto di Bostridge, non rimane che raccomandare il recupero della replica di domenica 4 alle 17:30, giacché l’esperienza di unicità dell’ascolto è garantita, oltre che è giusto premiare lo sforzo di programmazione certificando con il successo al botteghino questa piccola ma significativa riscossa dei “cadetti”.