Ouverture sacra con Mozart e Galuppi

di Francesco Bertini

Per l'inaugurazione del Veneto Festival, i Solisti Veneti guidati come sempre da Claudio Scimone propongono la prima ripresa moderna della Messa per il riscatto degli schiavi di Baldassare Galuppi affiancata alla Messa dell'incoronazione di Mozart. Soliste Roberta Canzian e Laura Polverelli, cui si sono aggiunti, per l'opera del Salisburghese, Aldo Caputo e Marco Bussi.

PADOVA, 23 maggio 2014 - Nel periodo primaverile Padova ospita la serata inaugurale del Veneto Festival, dedicato al violino di Giuseppe Tartini, che si prolunga per l’estate portando nel Nord-Est, in alcuni dei luoghi storici più rinomati, I Solisti Veneti guidati, in tutte le occasioni, da Claudio Scimone. Nonostante i tre concerti svoltisi nella prima parte di maggio, l’apertura ufficiale della manifestazione è riservata all’imponente cornice della Chiesa degli Eremitani dove si sono ascoltate due interessanti proposte sacre, il 23 maggio scorso.

Benché la Messa dell’incoronazione di Mozart non benefici di frequenti esecuzioni, il momento topico della serata è stato occupato dalla prima esecuzione in tempi moderni della Messa per il riscatto degli schiavi di Baldassare Galuppi. Il compositore veneziano, tra i più noti della seconda metà del Settecento, nel 1762 diventa maestro di cappella nella Basilica di San Marco, luogo di grande rilievo nella città lagunare. Grazie alla sua prestigiosa posizione, conosce numerosi personaggi importanti ottenendo, in vita, riconoscimenti internazionali. Datata 1765, la composizione che viene presentata a Padova ha una dedica particolare: si tratta della celebrazione del riscatto dei veneziani posti in schiavitù da altre genti e liberati grazie al lavoro di una specifica magistratura della Repubblica veneta. La scrittura di Galuppi, profondamente contrappuntistica, denota la grande attenzione nei confronti della musica europea e di tutte le novità in atto nel Settecento. Il forte legame con la propria terra emerge vigoroso a sottolineare l’ampia offerta veneziana, fonte di ispirazione per generazioni di compositori. La Messa che si compone delle sole prime tre sezioni, Kyrie, Gloria e Credo, è affidata all’orchestra, al coro e a due voci soliste. In quest’occasione Roberta Canzian, soprano, e Laura Polverelli, mezzosoprano: la prima affronta con perizia l’intricato Gratias, esibendo tecnica salda e spiccato gusto personale, la seconda, memore delle esperienze barocche, indugia, nell’esecuzione del Qui tollis e del Qui sedes, su certe emissioni che paiono non rendere sempre giustizia allo stile del Buranello.

Il programma procede con l’esecuzione della Messa breve di Mozart pensata per un’incoronazione, presumibilmente quella dell’immagine sacra della Madonna, e presentata il 23 marzo 1779 a Salisburgo, dopo il rientro del compositore da un lungo giro attraverso l’Europa. L’esecuzione durante la celebrazione liturgica frammentava l’opera nelle varie sezioni dando visibilità alla brillantezza stilistica mozartiana, improntata alla valorizzazione vocale e all’impatto emotivo. Alle già citate Laura Polverelli e Roberta Canzian, quest’ultima mirabile interprete del delicato Agnus dei finale, si sono affiancate le voci di Aldo Caputo, tenore e Marco Bussi, basso. Il Coro “Lege Artis” di San Pietroburgo, preparato da Boris Abalyan, manifesta alcune disomogeneità e tende alla carenza espressiva. I Solisti Veneti, che quest’anno festeggiano i cinquantacinque anni di vita, si muovono in un repertorio ben noto: la loro prova pare più attendibile al cospetto di Galuppi, mentre della partitura mozartiana offrono una lettura convenzionale.

La coesione dell’ensemble patavino comporta un certo affiatamento, con la conseguente capacità di esecuzioni condivise dagli interpreti. Sul podio la guida di sempre, l’inossidabile Claudio Scimone.

Il pubblico, che assiepava l’intero edificio sacro, ha apprezzato e accolto calorosamente tutti gli esecutori beneficiando di tre bis: due ripetizioni del coro Hallelujah dal Messiah di Georg Friedrich Händel e il Dona nobis pacem dalla Messa mozartiana.