Sulle sponde dell'Adriatico

di Roberta Pedrotti

Si è conclusa ma è ancora disponibile online la stagione 3.0 dell'Orchestra Sinfonica G. Rossini. Nel dramma delle chiusure, un'occasione per scoprire anche realtà che talvolta sfuggono ai riflettori.

Non ci sono stati da onorare solo i due momenti cruciali dell’alta riviera marchigiana fra febbraio e marzo, il non compleanno di Rossini a Pesaro e il Carnevale di Fano, per l’Orchestra Sinfonica Rossini in questa bizzarra e caparbia stagione virtuale. Di tutta questa stagione 3.0, giustamente ora si festeggiano i risultati, fra visualizzazioni on line (oltre 16.000 al 6 aprile, ma è tutto ancora disponibile sul canale youtube dell’Orchestra: ogni video comprende ampi approfondimenti ma un pratico indice consente di selezionare i contenuti desiderati) e lavoratori impegnati. Dietro ai numeri c’è, però, qualcosa di più importante: il significato dei dati, la visibilità di istituzioni spesso confinate all’ambito locale. A Pesaro tutti vanno in agosto per il Rof, normalmente, e ogni agosto fra Piazza Lazzarini, il Teatro Sperimentale e la sede dello Iat capita di leggere i programmi delle rassegne concertistiche degli altri mesi dell’anno. E capita di notare programmi, direttori e solisti che stuzzicherebbero la curiosità, se possedessimo i doni inestimabili del teletrasporto e dell’ubiquità. Perlomeno, nella tragedia di questi ultimi quindici mesi, lo streaming ci aiuta almeno a osservare un po’ più da vicino quelli che altrimenti resterebbero troppo spesso solo nomi da scorrere su un manifesto, un volantino, un sito web. Ci fanno sentire che esistono, anche al di là dei confini locali: ci ricordano quanta musica si fa, e bene, e quanto ci sia bisogno per tutti di tornare a valorizzarla in presenza.

Del Non Compleanno di Rossini [Streaming da Pesaro, Non-Compleanno di Rossini, 21-28/02/2021]  e del Carnevale di Fano [Streaming da Fano, concerto Nägele, 13/02/2021] avevamo scritto, a suo tempo. Tuttavia, l’attività della Sinfonica Rossini non si è fermata a questi due eventi. Per esempio, possiamo ancora ascoltare, per l’apertura di stagione nel giorno di Santa Cecilia, un bel Triplo concerto di Beethoven diretto da Michele Spotti. Proprio l’organico ristretto raccolto in platea, la distanza che alleggerisce le sonorità e impone una cura ancor maggiore dell’ascolto reciproco favorisce una lettura di finezza cameristica, un trio (il Trio Dmitrji:Henry Domenico Durante, violino;  Francesco Alessandro De Felice, violoncello; Michele Sampaolesi, pianoforte) in dialogo con l’orchestra in linee ben definite e vivificate da dinamiche brillanti, fluide, calibrate con gusto. Parallelo di qualità, l’ultimo concerto trasmesso, con Giovanni Gnocchi ancora ospite d’onore dopo le celebrazioni rossiniane, qui solista e concertatore in un programma tutto dedicato ad Haydn (Concerto n. 1 in do maggiore per violoncello e orchestra, Hob VIIb/1; Sinfonia n. 39 in sol minore "Il mare turbato", Hob I/39). Virtuoso stilisticamente e tecnicamente impeccabile per vibrazione, articolazione, fraseggio, coniuga ideale classicismo olimpico e slancio elettrizzante.

C’è anche stata occasione di omaggiare la ricorrenza del viaggio in Italia di Mozart e, ancora, Beethoven con il Settimino, così come di festeggiare il Capodanno in una vicinanza almeno virtuale, ma fra questi appuntamenti spartiti fra il Teatro Rossini di Pesaro e il Teatro della Fortuna di Fano varrà la pena almeno di segnalare l’Omaggio al Giappone nel decimo anniversario del terremoto e dello tsunami del Tōhoku. Con la salda guida di Noris Borgogelli fra musiche del pesarese Riz Ortolani e di Schubert è stato come un commovente abbraccio agli amici nipponici che ogni anno - in un frusciare di ventagli e kimono elegantissimi - incrociavamo per le strade e i teatri durante il Rof, che alla città di Rossini e alla regione di Raffaello restano sinceramente legati e che la pandemia ci impedisce di ritrovare di persona. Un abbraccio fra Pesaro e la città gemellata di Kakegawa, nel ricordo delle tournée dell’Orchestra Sinfonica Rossini e di rapporti sempre stretti e costruttivi. L’opportunità, peraltro, di un piccolo segno fisico in presenza c’è stato: una mostra nello Spazio Sora di via Rossini, un angolo affacciato sulla città che non teme, per la sua forma aperta di vetrina, lockdown e zone rosse. 

Ora, anche a Pesaro, Fano e dintorni aspettiamo tutti di riabbracciarci di persona, ma non sarà male se le distanze continueranno a essere attenuate da questi video, testimonianza di un’attività seria e vivace.