Donne vivaldiane

di Vincenza Caserta

Concerto di primavera per la giornata della donna con i Solisti veneti diretti da Giuliano Carella.

PADOVA, 8 marzo 2023 - L'8 marzo è festa di primavera con Donne vivaldiane e i Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella. Già la locandina del concerto annuncia un tripudio di colori, gli stessi che si rispecchieranno nella musica: il contributo artistico di Dario Brevi con la sua Primavera che fa capolino sui programmi della serata è un simbolo di vita.

L'introduzione di Bepi De Marzi, che ricordando con parole affettuose il maestro Claudio Scimone riporta alcuni episodi con un rapido tuffo nel passato, descrive quel "pastorello euganeo" che faceva suonare alle sue "figlie di coro" la Pizzicato Polka di Strauss, corredato nella cornice di Scicli da passi di danza con queste figlie musicali.

Sembra lontano il biennio che ha allontanato la musica dal suo pubblico nel buio della pandemia: in questa serata dedicata alle donne l'Auditorium è gremito. Si apre con il Concerto in sol minore RV 152 di Vivaldi, dal vigore mai cupo. Nell'Andante la melodia che nel cantabile crea un unico soffio contrasta con il fugato denso e deciso del drammatico finale, dalla forza vivida ed intensa. Il Concerto n 8 in la minore dall'Estro Armonico per due violini, archi e basso continuo porta sulla scena le prime due donne soliste: Chiara Parrini ed Antonella Defrenza ,che riescono immediatamente a trovare un convincente equilibrio con l'orchestra attraverso incisività dei dialoghi e spontaneità fresca nelle risposte reciproche. Piglio deciso per la Parrini ed incisi dialoganti nelle evocazioni nostalgiche della Defrenza. È uno spleen giocato tutto su piccole scintille sonore quello che predomina in questo brano in cui i momenti di più intensa tragicità del tempo lento diventano un quadro contemplativo, quasi paesaggistico.

Il Concerto in la minore RV 108 per flauto, archi e basso continuo con Chiara Mario è poesia fresca e leggera sia per fantasiosa espressività della solista sia per il sostegno pieno e cangiante dell'orchestra dei Solisti di Carella. La nobiltà dei pizzicati degli archi accompagna con disinvoltura la cantabilità intensa del flauto, creando contrasti vivaci dal sapore antico di giga nell'ultimo movimento. I dettagli sottolineati dai Solisti veneti evocano quell'inquietudine pronta a stemperarsi con rapidità nelle trame del contrappunto.

Il Concerto in re minore RV 540 con Chiara Parrini alla viola d'amore e Maria Cleofe Miotti al mandolino si apre con una frase di particolare effetto, in bilico tra malinconia ed allegria. È un Vivaldi che anima il senso di circolarità nella parte orchestrale esaltando i contrasti dei due strumenti solisti. Carella e i Solisti rendono giustizia alla drammaticità dei contenuti, esaltando un fraseggio in cui la sovrapposizione di materiale diventa complessa struttura nel Largo.

Il Concerto n 12 in do maggiore dal Cimento dell'Armonia e dell'Invenzione per oboe, archi e basso continuo con Francesca Rodomonti solista prepara un clima nostalgico; particolarmente toccante è il dialogo creato con i colori scuri del violoncello che ne sottolineano il dettaglio dinamico. Solarità e spontaneità espressiva sono chiave di lettura privilegiata in particolare nell'ultimo movimento.

Il Concerto in re maggiore RV 93 per mandolino, archi e basso continuo è affidato ancora a Maria Cleofe Miotti che ricerca interessanti sfumature nella presentazione del tema, avvolgendolo in un'antica delicatezza, spensierata e di brillante ottimismo. La narrazione si dipana leggera e serafica fino al vertice massimo che si ritrova nel celebre e meditativo Largo (con cui genialmete Scimone vinse un Festivalbar). È una vera contemplazione estatica quella proposta da Carella, spigliata e incisiva.

La conclusione celebra le donne, nelle voci diverse dei loro strumenti: Chiara Mario al flauto, Francesca Rodomonti all'oboe, Chiara Parrini ed Antonella Defrenza ai violini dialogano con i Solisti di Carella in una vera sintesi di colore ed armonia:. Bis coinvolgenti con la monumentale Fuga di Corelli e l'ultimo tempo della Primavera di Vivaldi con Degani solista ed Salut d'amour di Elgar.

Vincenza Caserta