I soprani del Corradetti

di Francesco Bertini

 

Successo internazionale e podio tutto al femminile per la XXVII edizione del concorso Iris Adami Corradetti.

PADOVA 11 ottobre 2014 - La scorsa settimana si è svolto, nel Teatro Verdi di Padova, il Concorso lirico internazionale Iris Adami Corradetti. Giunta alla ventisettesima edizione, la competizione canora ha richiamato numerosi iscritti tra i quali molti italiani. Dei 144 candidati, arrivati nella città veneta il 7 ottobre per le prime fasi del concorso, solo dieci sono giunti alla finale di sabato 11 ottobre. A valutare le loro capacità, una giuria che si conferma di rilievo internazionale: presidente, ancora una volta, la celebre padovana Mara Zampieri (soprano di fama mondiale), affiancata da Costa Pilavachi, senior V-P Universal Music (rappresentante delle etichette discografiche Decca, DG), dal direttore artistico della Deutsche Oper di Berlino, Christoph Seuferle, dal direttore artistico del Teatro Bolshoi di Mosca, Leonid Jivetski, dal direttore della programmazione artistica del Teatro dell’Opera di Zurigo, Sophie De Lint, dal direttore artistico del Teatro dell’Opera di Budapest, Anger Ferenc, dal direttore artistico del Theater An Der Wien di Vienna, Sebastian Schwarz, dall’assistente alla direzione artistica del Teatro Real di Madrid, Damià Carbonell Nicolau, dal consulente artistico Evamaria Wieser, dal consulente casting Renate Kupfer, dal direttore artistico della Fondazione Arena di Verona, Paolo Gavazzeni e dal consulente artistico del Maggio Musicale Fiorentino, Gianni Tangucci. I finalisti sono introdotti dalla competente e divertente conduzione di Alberto Terrani capace di tenere desta l’attenzione del pubblico con una arguta gestione dei tempi teatrali.

Apprezzato l’invito del presentatore a osservare un minuto di silenzio in ricordo di Anita Cerquetti, scomparsa poche ore prima della finale.

I brani scelti per la serata conclusiva propongono il repertorio noto, dunque Verdi, Rossini, Puccini, Bellini, Donizetti, Mozart, Gounod, Bizet, Wagner, Dvořák, Offenbach e Giordano, ponendo, ad alcuni dei giovani, più di qualche difficoltà interpretativa. Sul podio arrivano tre soprani: una coreana, un’italiana e una moldava. Si aggiudica il terzo posto Olga Busuioc la quale ha vinto numerose competizioni, tra cui l’importante Operalia fondato da Plácido Domingo. Il suo interessante strumento sfoggia un colore brunito, valorizzato dall’esecuzione di “Sola, perduta, abbandonata" da Manon Lescaut di Puccini. L’“Inno alla Luna” da Rusalka di Dvořák mette in luce le potenzialità espressive di un fraseggio già interessante. La seconda posizione spetta alla giovane palermitana Roberta Mantegna, pure impegnata in produzioni e concorsi, che si cimenta con “Casta diva…Ah! Bello a me ritorna” da Norma di Bellini e “La mamma morta” da Andrea Chenier di Giordano. Sul gradino più alto del podio si posiziona Seyoung Park. Tanto “Pace, pace mio Dio” da La forza del destino di Verdi quanto “Dich, teure Halle” da Tannhäuser di Wagner palesano una vocalità di prima importanza. Presenti anche riconoscimenti speciali: la borsa di studio della Fondazione Lucia Valentini Terrani è andata al finalista più giovane, il ventunenne mezzosoprano Clarissa Leonardi. L’associazione “Cantiere all’opera” offre ai soprani Seyoung Park e Roberta Mantegna un ingaggio per la propria stagione lirica e concertistica.

Giova ricordare gli altri candidati: Maria Radoeva e Mariana Bulicanu, soprani, Matteo Mezzaro e Keonwoo Kim, tenori, Annapaola Pinna, mezzosoprano e Tommaso Barea, baritono. Non è un pregio l’impiego, in finale, dell’orchestra che a causa delle poche prove rischia di compromettere, con i propri incidenti, le esecuzioni dei giovani interpreti.

Andrea Albertin guida come può l’Orchestra di Padova e del Veneto.

Il pubblico presente ha seguito con attenzione la serata, dimostrando calore verso le nuove promesse della lirica.