Aspettando i fuochi d'artificio

di Gustavo Gabriel Otero

La stagione del Teatro Colón di Buenos Aires si è aperta con una ripresa di Ariadne auf Naxos nell'allestimento del 2019 firmato da Marcelo Lombardero. Sotto la direzione di Günter Neuhold lo spettacolo procede con un buon livello complessivo, anche se da un'inaugurazione ci si sarebbe potuti aspettare di più.

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BUENOS AIRES, 12 aprile 2024 - Il Teatro Colón di Buenos Aires ha aperto la sua Stagione Lirica 2024 con la ripresa dell'allestimento presentato in prima assoluta nel 2019 di Ariadne auf Naxos di Richard Strauss, con una resa corretta che è forse troppo poco per l'apertura di una Stagione da cui ci si aspetta molto di più. Günter Neuhold si è preoccupato di trovare il giusto equilibrio tra buca e orchestra. La sua lettura non era forse brillante, ma molto curata, con una buona risposta dell'Orchestra Stabile.

Carla Filipcic Holm ha rinnovato e persino superato la sua performance vocale del 2019, mettendo ancora una volta in mostra i suoi potenti mezzi vocali, la sua eccellente linea di canto, il suo bel timbro e la sua fine sensibilità. Invece, Sergio Escobar come Tenore-Bacco non è stato convincente, sebbene il suo volume sia molto importante e il suo colore attraente, la parte spietata assegnatagli da Strauss nel finale sembrava superare le attuali possibilità dell'artista. Il soprano russo Ekaterina Lekhina era di nuovo Zerbinetta, ha brillato negli acuti e nella coloratura, anche se nelle scene d'insieme e nel prologo è sembrata troppo contenuta. Il Compositore - qui compositrice - del mezzosoprano Laura Grecka è stato diseguale: voce leggera, senza colore da mezzosoprano e di volume medio, non è riuscita a far emergere la parte affidatale.

Alejandro Spies ha gestito il suo Maestro di musica con attenta professionalità. Le voci di Oriana Favaro (Naiade), Florencia Machado (Driade) e Florencia Burgardt (Eco) si sono amalgamate molto bene; bene nel complesso i membri della troupe che accompagnava Zerbinetta - Felipe Carelli (Arlecchino), Iván García (Truffaldino) e Pablo Urban (Scaramuccio in un doppio ruolo con il maestro di musica nel prologo) - con una menzione speciale per il tenore Santiago Martínez (Brighella); l'attore Carlos Kaspar è stato corretto nel ruolo del maggiordomo e il resto del cast vocale adeguato.

Marcelo Lombardero, a capo del team visivo composto da Diego Siliano (scenografia originale), Luciana Gutman (costumi), Ignacio González Cano (coreografia), Matías Otarola (video design) e José Luis Fiorruccio (luci), propone una modernizzazione ragionevole e appropriata, prendendosi gioco allo stesso tempo di alcuni stereotipi sui cantanti, sulle produzioni operistiche e su una borghesia economicamente rampante ma culturalmente vuota. Rispetto al 2019, l'idea non sembra più una novità, né una sorpresa. Nel prologo troviamo un grande spazio totalmente contemporaneo che dietro, attraverso le finestre, rivela una terrazza con vista sul mare e dove si muovono alcuni degli ospiti della festa. Zerbinetta e la sua compagnia sono cantanti pop. Nell'opera, il piccolo palcoscenico si trova nella sala del prologo. I costumi degli interpreti di Arianna sono di stile storicista e le loro movenze sono completamente stereotipate, mentre i comici, con le loro movenze musicali e pop, fanno da contrappunto all'esibizione antiquata degli artisti lirici. Verso la fine i macchinisti smontano il palcoscenico con gesti visibili che indicano che è il momento dei fuochi d'artificio e che la serata deve terminare. Con lo spettacolo pirotecnico visto da dietro, con il cast che si unisce alla festa dove si trovava il palco e con il maggiordomo che paga tutti gli artisti, l'azione si conclude.


 

Esperando los fuegos artificiales

por Gustavo Gabriel Otero

BUENOS AIRES, 12 de Abril 2024 - El Teatro Colón de Buenos Aires abrió su Temporada Lírica 2024 con la reposición de la puesta escénica estrenada en 2019 de ‘Ariadne auf Naxos’ de Richard Strauss. En una versión correcta que quizás es demasiado poco para la apertura de una Temporada donde se espera mucho más.

Günter Neuhold cuidó el adecuado balance entre el foso y la orquesta. La versión no resultó, quizás, brillante pero fue muy correcta con una buena respuesta de la Orquesta Estable.

Carla Filipcic Holm revalidó y hasta superó su actuación vocal de 2019, volvió a exhibir sus poderos medios vocales, su excelente línea de canto, su belleza de timbre y su fina sensibilidad.

No terminó de convencer Sergio Escobar como tenor-Baco, si bien su volumen es muy importante y su color atractivo la inmisericorde parte que le destina Strauss como Bacco pareció superar las posibilidades actuales del artista.

La soprano rusa Ekaterina Lekhina fue nuevamente Zerbinetta. Brilló en los agudos y coloraturas, aunque en las escenas de conjunto y en el prólogo pareció demasiado contenida.

El Compositor -aquí compositora- de la mezzosoprano Laura Grecka resultó irregular. Una voz liviana, sin color de mezzo, y de volumen medio, que no logró dar realce a la parte encomendada.

Alejandro Spies se manejó con cuidado profesionalismo en su maestro de música. Mientras que se amalgamaron muy bien las voces de Oriana Favaro (Náyade), Florencia Machado (Dríade) y Florencia Burgardt (Eco), solventes los integrantes de la troupe que acompaña a Zerbinetta integrada por Felipe Carelli (Arlequín), Santiago Martínez (Brighella), Iván García (Truffaldino), y Pablo Urban (Scaramuccio en doble rol junto al maestro de música en el prólogo) con destaque del tenor Santiago Martínez, correcto el actor Carlos Kaspar como el mayordomo y adecuado el resto del elenco vocal.

Marcelo Lombardero como cabeza visible del equipo visual integrado por Diego Siliano (diseño original de la escenografía), Luciana Gutman (vestuario), Ignacio González Cano (coreografía), Matías Otarola (diseño de vídeo) y José Luis Fiorruccio (iluminación) plantea una razonable y adecuada modernización a la vez que logra burlarse de ciertos estereotipos de los cantantes, de las puestas de ópera y de una burguesía ascendente en lo económico pero vacía en lo cultural.

Con respecto a 2019 la idea ya no parece novedosa, ni produce sorpresa.

En el prólogo nos encontramos con un gran espacio totalmente contemporáneo que por detrás, a través de las ventanas, deja ver una terraza con vista al mar y donde se mueven algunos de los invitados a la fiesta. Zerbinetta y su compañía son cantantes de pop. En la ópera el pequeño escenario se sitúa en la sala del prólogo. Los trajes de los intérpretes de la Ariadna son de corte historicista y actúan con movimientos totalmente estereotipados, mientras que los comediantes con sus movimientos cercanos al musical y al pop son contracara de lo vetusto de la interpretación de los artistas líricos. Casi sobre el final los tramoyistas desarman el escenario con visibles gestos que llegó la hora de los fuegos de artificio y el espectáculo debe concluir. Con la visión por detrás de los fuegos artificiales, con el elenco que se suma a la fiesta donde se ubicaba el escenario y con el mayordomo que efectúa el pago a todos los artistas, finaliza la acción.