Giochi erotici in colori pastello
Approda a Modena con successo, dopo Pisa e Jesi, la produzione di Così fan tutte diretta da Aldo Sisillo con la regia di Stefani Vizioli e le scene e i costumi di Milo Manara.
MODENA, 29 novembre 2024 - Dopo il debutto al Teatro Verdi di Pisa e al Pergolesi di Jesi, questo allestimento di Così fan tutte è ora arrivato al Teatro Comunale Pavarotti Freni della dolce Modena. La città è celebre per le sue delizie gastronomiche ed enologiche ed è quindi, scherzando, una buona piazza per l'opera di Mozart e Da Ponte, che nella loro trilogia non mancano di offrire manicaretti ai loro personaggi: se in Don Giovanni il protagonista si gode dell'eccellente Marzemino, le “dame ferraresi” Fiordiligi e Dorabella preferiscono la cioccolata che fa la gola pure alla vivace cameriera Despina.
La regia di questo Così fan tutte è firmata da Stefano Vizioli, figura ben conosciuta dal pubblico; abbiamo un piacevole ricordo del suo Werther al Teatro Filarmonico di Verona l’anno scorso. La sua personalità appare particolarmente adatta a mettere in scena opere con una quantità ristretta dei personaggi e creare visioni sceniche piacevoli, realizzate con cura e soprattutto con delicatezza, senza parlare del lavoro approfondito con i cantanti attori. E così questa storia ironica, ma non priva di calore umano, interpretata da Vizioli non può che suscitare piacevoli sensazioni. All'arte di questo regista si addice bene la parola “tradizionale”, sempre nel senso lodevole della parola; “Vizioli” è il sinonimo di un buon equilibrio e un gran gusto, la sua mano a qualcuno potrebbe sembrare invisibile, ma l’occhio attento del conoscitore la percepisce sempre e l’apprezza alla grande.
Siamo tentati di definire la sua messa in scena “fatta di niente”, in senso simpatico e lodevole. Il palcoscenico non è certo nudo: le scene firmare da Milo Manara con il suo stile inconfondibile non sono altro che pannelli in colori pastello che accarezzano e fanno rilassare l’occhio. Le linee graziose e i colori chiari delle scenografie sembrano ispirati dagli affreschi delicati dell’epoca contemporanea alla creazione dell’opera che si possono osservare ovunque in giro in Italia e in Europa. Gli arredi sono pochi e le luci di Nevio Cavina morbide.
l cast che si esibisce al Pavarotti Freni merita solo elogi per come si cala nei panni dei personaggi con la massima naturalezza e grazia. L’illusione è completa: non abbiamo un soprano, un mezzosoprano, un altro soprano, un tenore, un baritono e un basso, ma Fiordiligi, Dorabella, Despina, Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso. Non si può che considerarci fortunati: la prima di Così fan tutte al Teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena è la vera festa del buon canto e di teatro.
Per gli innamorati e la servetta di Così fan tutte ci vogliono interpreti giovani e fisicamente attraenti, senza parlare delle doti attoriali necessarie. Fortunatamente, siamo stati accontentati: Fiordiligi, Dorabella e Despina, rispettivamente Maria Mudryak, Lilly Jarstad e Francesca Cucuzza, sono tutte tre belle e dotate di fascino femminile, oltre che brave cantanti. Maria Mudryak si cala con estrema naturalezza nei panni della sorella dall’animo più profondo; il soprano illustra una larga gamma di passioni e di morsi di coscienza, tutti rispecchiati dal suo canto generoso, tecnicamente solido e espressivamente ricco. È premiata da applausi scatenati dopo la bella interpretazione dell’aria “Come scoglio”. Lilly Jorstadt dona alla sua Dorabella una voce caratterizzata dal “nordico” equilibrio, come lal collega dimostra sicurezza tecnica e varietà di sfumature espressive. Francesca Cucuzza è vivace e maliziosa, dotata di una bella voce squillante. I ruoli degli amanti caduti nella trappola di Don Alfonso, sono affidati dal tenore Antonio Mandrillo (Ferrando) e dal baritono Jiri Rajnis (Guglielmo): non hanno nulla da invidiare alle loro donne, per quanto riguarda la capacità di stare in scena, tirano fuori voci di qualità e cantano in modo intelligente. Mandrillo intona l'aria “Un'aura amorosa“ mostrando emissione delicata e bella linea vocale, mentre Rajnis attrae l'orecchio con il suo bel timbro autenticamente virile e la dizione incisiva. Abbiamo messo per ultimo Emanuele Cordaro che veste i panni di Don Alfonso: nell'opera mozartiana è il dominatore della faccenda e anche nello spettacolo modenese primeggia grazie a una superba padronanza della scena e alle movenze sicure ed eleganti. La sua ironia profonda è molto apprezzata e, soprattutto, il canto è impeccabile. La voce notevole unita alla dizione limpida e all'accento da manuale gli valgono grandissimi applausi, pienamente meritati.
Aldo Sisillo alla guida dell’Orchestra Filarmonica del Teatro Comunale di Modena è da sempre una garanzia; non appartiene certo allo schieramento dei direttori cosiddetti “spettacolari”, ma detta i tempi con precisione, tiene bene l’equilibrio e accompagna i cantanti con delicatezza: quando appare sul palcoscenico viene travolto dagli applausi. Il Coro Lirico di Modena diretto da Giovanni Farina, è ottimo e si riconosce il notevole contributo a Francesca Pivetta che accompagna i recitativi secchi al fortepiano.
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