Dodici mesi sulle punte

di Michele Olivieri

Fra classici e novità, stile accademico e contemporaneo, ripercorriamo un anno di danza con Michele Olivieri e le recensioni dell'Ape musicale.

Sul versante danza e balletto sono stati numerosi nel 2023 gli spettacoli degni di nota passando dall’accademismo al contemporaneo. Tra i tanti in ordine sparso citiamo il ritorno di William Forsythe al Teatro alla Scala con il Trittico formato da The Prologue nato per il corpo di ballo scaligero a introdurre The Barre Project e Blake Works I (Milano, Serata William Forsythe, 17/05/2023), per passare a un’altra serata contemporanea voluta dal direttore del Ballo alla Scala, Manuel Legris con quattro firme (Dawson / Duato / Kratz / Kylián) appartenenti a differenti generazioni e universi creativi per celebrare la bellezza con la partecipazione straordinaria di Roberto Bolle (Milano, Dawson/Duato/Kratz/Kylián, 04/02/2023). Un altro momento importante si è visto alla Triennale Milano Performing Arts grazie a Dimitris Papaioannou con INK capace di penetrare l’animo umano tra danza, scultura, musica, installazione, pittura (Milano, INK, 12/02/2023). Il Teatro Ponchielli di Cremona ha proposto il capolavoro di Čajkovskij Il lago dei cigni nella suggestiva rilettura coreografica di Angelin Preljocaj, fedele all’ossatura drammaturgica del “balletto dei balletti” con una estetica contemporanea e un occhio alla tutela dell’ambiente (Cremona, Il lago dei cigni, 12/02/2023).

Un festoso successo ha riscosso il tradizionale spettacolo della Scuola di Ballo della Scala con La fille mal gardée in una inedita versione coreografica firmata dal direttore Frédéric Olivieri nel ricordo di Pierre Lacotte e Bruno Vescovo (Milano, La fille mal gardée, 14/04/2023). Quest’ultimo titolo è stato ripreso con successo anche all’Opera di Roma nella coreografia, efficace e riuscita di Frederick Ashton (Roma, La fille mal gardée, 03/05/2023). Da parte sua, i ragazzi della Scuola scaligera si sono anche esibiti in tournée, riscuotendo un festoso successo al Teatro Petrarca di Arezzo (Arezzo, Galà di Danza dell'Accademia della Scala, 04/03/2023)

Tutto esaurito ha registrato lo spettacolo che ha chiuso la tournée italiana Diptych creato per il Nederlands Dans Theater e riallestito per la compagnia Peeping Tom tra l’iperrealismo delle scene e il surreale connubio di teatro e danza (Cremona, Diptych, 09/05/2023); la compagnia ha proposto inoltre a Torinodanza Festival la nuova creazione S 62° 58’, W 60° 39’ firmata da Franck Chartier. Imperdibili i tre titoli rappresentati in esclusiva mondiale al Teatro Arcimboldi: Alors on danse… ! di Gil Roman, 7 danses grecques e Boléro di Maurice Béjart con la storica compagnia svizzera e lo special guest Roberto Bolle (Milano, Trittico, 12/05/2023).

Per il secondo anno è tornato in esclusiva l’omaggio a Carla Fracci con il Gala in suo onore alla Scala: una parata di stelle per un ricco programma sull’arte e la vita di una tra le più grandi ballerine del XX secolo con uno straordinario ospite dal Wiener Staatsballett : l’étoile Davide Dato (Milano, Gala Fracci, 07/06/2023). Dopo nove anni di assenza si è potuta ammirare nuovamente alla Scala la lettura di Rudolf Nureyev del Lago dei cigni tra candide creature, virtuosismi, e una caratterizzazione di matrice psicoanalitica (Milano, Il lago dei cigni, 26/09/2023).

Impossibile non citare la ripresa sempreverde del capolavoro di John Cranko Onegin che ha visto rinnovarsi una consuetudine da tempo non più presente alla Scala e cioè la nomina di una nuova étoile: Nicoletta Manni a cui tutta la redazione si unisce nelle felicitazioni (Milano, Onegin, 19/11/2023). Per le festività natalizie tante le proposte di valore, a partire dalla ripresa dello Schiaccianoci firmato da Frédéric Olivieri per gli allievi della Scuola di Ballo della Scala (Milano, Lo Schiaccianoci, 16/12/2023), al nuovissimo Schiaccianoci dal Teatro dell’Opera di Roma firmato da Paul Chalmer (Roma, Lo schiaccianoci, 21/12/2023) fino alla ripresa di quello storico di Rudolf Nureyev all’Opéra di Parigi.

Singolari anche le doppie letture dello Schiaccianoci firmate da Mauro De Candia: mentre il Balletto di Stato di Rijeka in Croazia ha replicato la sua prima creazione per la quinta stagione consecutiva, il coreografo italiano ne ha realizzata una nuova a Barletta per il Teatro Curci dal titolo Clara e la notte di Natale, ovvero lo Schiaccianoci . Significativa la presenza in tour de Lo Schiaccianoci in una versione ispirata al lavoro del famoso regista Tim Burton, creata da Fredy Franzutti per il suo Balletto del Sud con un impianto drammaturgico nuovo senza tralasciare le testimonianze della messa in scena originaria di Petipa-Ivanov. Ad Amburgo ad apertura di anno John Neumeier ha rivisitato la sua coreografia della Bella addormentata con i meravigliosi costumi di Jürgen Rose e le prove eccellenti dei membri dell'Hamburg Ballett (Amburgo, La bella addormentata, 29/01/2023); mentre a chiusura dell’anno è stata proposta la versione dello Schiaccianoci di John Neumeier che evita il riferimento diretto al Natale per concentrarsi sul compleanno della protagonista Marie la quale viene trascinata dal misterioso ma î tre de ballet Drosselmeier nell’affascinante mondo della danza. Si tratta di un balletto sul balletto stesso. Al Marinsky di San Pietroburgo l'offerta è stata duplice ed alternata a dicembre per lo Schiaccianoci : sul palcoscenico principale è stata riproposta la versione firmata dal coreografo Vasily Vainonen mentre sul secondo si è vista quella ideata da Kirill Simonov. Valide alternative al “soldatino natalizio” sono arrivate da Palermo con Biancaneve del duo Veneruso-Colau (Streaming da Palermo, Biancaneve, 22/12/2023), dalla Compagnie Ballets Ethery Pagava con Il sogno di d’Artagnan presso Espace Paris Plaine sulla coreografia di Ethery Pagava, leggendaria étoile internazionale e artista di punta agli storici Grands Ballets du Marquis de Cuevas che ha fatto sognare i giovanissimi traslitterando i personaggi mitici del libro di Alexandre Dumas tra azioni brillanti, avventure avvincenti, duelli e intrecci, al motto di “uno per tutti, tutti per uno” con le musiche di Malher/Rossini; e con A Christmas Carol dal “Finnish National Ballet” di Helsinky sulle coreografie di David Bintley (Streaming da Helsinki, A Christmas Carol, 22/12/2023). Lo stesso coreografo Vincenzo Veneruso aveva già offerto ad inizio stagione al pubblico del Massimo di Palermo un’altra novità di forte attualità, Anna , sul tema delle violenze perpetrate alle donne (Streaming da Palermo, Anna, 01/10/2023). Frattanto, all’Opera di Vienna l’acclamato trittico Shifting Symmetries sulle coreografie di Hans van Manen, William Forsythe, George Balanchine ha chiuso trionfalmente la stagione 2023, come è accaduto al Bolshoi di Mosca con il debutto di La dama di picche, un balletto firmato dal coreografo Yuri Possokhov in due atti che combina la danza classica ad elementi moderni, su libretto di Valery Pecheykin tratto dal racconto di Alexander Pushkin e sulla partitura musicale di Yuri Krasavin.

L’American Ballet Theatre ha offerto nel 2023 un programma di alto livello, tra cui Piano Concerto e On the Dnipro entrambi di Alexei Ratmansky, Petite Mort di Jiří Kylián, Études di Harald Lander, Balletto Imperiale di George Balanchine, The Dream di Frederick Ashton, Single Eye di Alonzo King e in prima newyorchese Depuis le jour di Gemma Bond. Di successo anche l’offerta del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch con le due nuove creazioni del direttore artistico Boris Charmatz: Liberté Cathédrale e Aatt Enen Tionon, oltre alla ripresa del leggendario Café Muller. L’inaugurazione del Festival Veneziaindanza ha portato sul palcoscenico del Malibran Giselle e altre storie... in esclusiva europea, unica data italiana, con i solisti del GaertnerPlatz Theater (Monaco) diretti da Karl Alfred Schreiner. A proposito di Giselle troviamo u na scommessa audace e vincente dove tradizione e modernità hanno riscoperto l’intramontabile narrazione nella produzione ideata da Matali Crasset con le coreografie del direttore Éric Quilleré per il Grand ThéâtreBordeaux (Streaming da Bordeaux, Giselle, 19/12/2023). Il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui è tornato a Torino insieme al Ballet du Grand Théâtre de Genève presentando il suo ultimo spettacolo Ukiyo-e in cui i danzatori si sono mossi in uno scenario simile ai quadri di Escher tra leggerezza e capacità di ascesi e caduta. Doppio anniversario, 150 anni dalla nascita e 80 dalla morte, per Sergej Rachmaninov (1873-1943): a ricordarlo Daniele Cipriani che ha ideato lo spettacolo Soirée Rachmaninoff . Sempre Cipriani ha proposto la Sergio Bernal Dance Company in Rodin, lo scultore delle emozioni al Teatro Comunale di Modena. Il Balletto Teatro di Torino” con oltre quarant'anni di attività ha presentato una novità assoluta: Faun* , opera commissionata dal Belgrade Dance Festival al coreografo Mauro de Candia. Al rinato Festival del Balletto di Nervi tra le varie proposte ha trovato ampio consenso l’arrivo di Tao Dance Theater Ballet uno dei complessi emergenti più prestigiosi del panorama contemporaneo attuale con Circular Movement Contrast in prima assoluta. All’Opera di Roma è approdato Mauro Bigonzetti con la coreografia Rossini & Rossini dando vita ad una serie di quadri che riassumono i tratti caratteristici del compositore pesarese (Roma, Rossini & Rossini, 02/11/2023 ).

Al Teatro Zandonai di Rovereto si è assistito all’ultimo lavoro coreografico della Compagnia Abbondanza/Bertoni con Femina un lavoro firmato dalla storica coppia della danza contemporanea per la coreografia di Antonella Bertoni. Lo spettacolo May B , il capolavoro senza tempo di Maguy Marin si è visto al Teatro Regio di Parma per far conoscere al pubblico le opere di una delle artiste più eclettiche dell’intero panorama internazionale, in grado di interpretare il corpo e lo spazio. A seguire nel focus a lei dedicato al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia in prima italiana, ha visto la luce la sua ultima creazione Deux Mille Vingt Trois . Il Teatro Cucinelli di Solomeo ha proposto il celebre artista coreografo Jérôme Bel con lo spettacolo Isadora Duncan, dedicato alla pioniera assoluta della danza moderna.

Ancora per Torinodanza Festival è da segnalare Le sacre du printemps di Dewey Dell sul capolavoro musicale di Igor’ Stravinskij. Emblema della danza internazionale, Anne Teresa De Keersmaeker con la sua Compagnia Rosas ha presentato al Festival Aperto Reggio Emilia lo spettacolo Exit Above - after the tempest, titolo che rimanda alla Tempesta di Shakespeare e in cui la camminata come movimento primordiale e il blues come fonte musicale si sono incontrati in un inedito confronto con le radici della musica pop occidentale. Sharon Eyal, tra i grandi nomi della danza mondiale, al 66° Festival dei Due Mondi di Spoleto ha montato la sua nuova creazione Into the Hairy con la compagnia “L-E-V” (in ebraico cuore), uno dei gruppi più originali della nuova generazione israeliana, fondata insieme al compagno Gai Behar, con il quale ha firmati anche questo spettacolo. Sempre a Spoleto si è assistito al progetto intitolato Unstill Life di Benjamin Millepied con Alexandre Tharaud, che ha visto il ritorno del grande coreografo alla danza in assolo. Due nuovi brani di Jiří Kylián hanno fatto il loro ingresso nel repertorio dell’Opéra di Parigi: Sechs Tänze che prolunga l’universo mozartiano in una serie di danze dall’umorismo bizzarro e Gods and Dogs (centesima coreografia del grande maestro ceco) che visualizza il confine sottile tra normalità e anormalità.

Alla Biennale di Venezia, Pontus Lidberg è il nuovo astro della danza, chiamato a coreografare per le più importanti compagnie di danza: dal Balletto dell’Opéra di Parigi al New York City Ballet, dalla Martha Graham Dance Company al Beijing Dance Theatre, ha presentato On the Nature of Rabbits ispirato ad una storia d’amore e sessualità negli anni Novanta. Sul filone dei giovani si è imposta sempre alla Biennale veneziana Luna Cenere con Vanishing Place, un lavoro sul rivelare e il nascondere.Nel cartellone del Teatro San Carlo di Napoli diretto da Clotilde Vayer si è visto Raymonda e i giovani coreografi, appuntamento che ha raggruppato differenti coreografie: Aunis di Jaques Garnier; Appointed Rounds di Simone Valastro; Aria suspended di Mauro de Candia; Delibes suites di José Carlos Martinez e l’esecuzione del terzo atto di Raymonda su coreografia di Marius Petipa. Sempre al San Carlo è nato il dittico intitolato Il Balletto romantico che ha incluso Les Sylphides di Michel Fokine e Napoli di August Bournonville. Ancora al San Carlo il Don Chisciotte di Rudolf Nureyev ha preso nuova vita con l’inedita coreografia di Clotilde Vayer e Charles Jude.

Un'attesa che non ha deluso è stata quella per la creazione in prima mondiale di Coppélia firmata da Alexei Ratmansy, uno dei coreografi più prolifici e richiesti, che ha inaugurato con unanime successo la Stagione di Balletto alla Scala (Milano, Coppélia, 20/12/2023). Il consolidato successo del balletto Rasputin con la superstar Sergei Polunin (su coreografia di Yuka Oishi) ha infiammato ancora il pubblico dei paesi dell’ex Unione Sovietica nel 2023 e continuerà il suo viaggio nel 2024 (Streaming da Londra, Rasputin, 30/10/2020). Importante il focus dedicato alla Compagnie Marie Chouinard per il “Festival MilanOltre” che ha offerto due sue acclamate creazioni: Radical Vitality e M oltre al focus dedicato anche a ICK Dans Amsterdam con Rocco nella nuova versione ripensata per Milano e WE, the BREATH entrambe con le coreografie del duo Greco/Scholten. Doveroso l’omaggio a Patrick Dupond per il Balletto dell’Opéra di Parigi che ha celebrato l’immenso artista con il Défilé che ha riunito tutti i ballerini (dagli allievi della Scuola alle Étoiles), continuando con la coreografia di Béjart Le Chant du compagnon errant al Vaslaw di Neumeier per concludere con Études di Harald Lander. Altra serata memorabile è stata quella in occasione del novantesimo compleanno di Claude Bessy, con gli allievi della Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi che le hanno dedicato una serata eccezionale con Suite en blanc di Serge Lifar, Yondering di John Neumeier, M pour B di Maurice Béjart, e Concerto in Ré coreografato della stessa Bessy. Alessandra Ferri è tornata a ballare all’Opera di Amburgo per John Neumeier in occasione del cinquantesimo anniversario del coreografo alla direzione dell’Hamburg Ballet, sostenendo il ruolo di Romola Nijinsky nel capolavoro Nijinsky che ha reso tributo al “dio della danza” Vaslav Nijinsky. La nuova produzione del “Royal Ballet” di Londra sulla storica Cenerentola di Frederick Ashton è stata ridisegnata da un team creativo di livello mondiale che ha compreso lo scenografo Tom Pye, la costumista premio Oscar Alexandra Byrne, il lighting designer David Finn, il video designer Finn Ross e il consulente di magia Chris Fisher. Inoltre la compagnia inglese ha presentato ad apertura di stagione Come l’acqua per il cioccolato un balletto di Christopher Wheeldon presentato in anteprima e ispirato all’omonimo romanzo di Laura Esquivel. Untitled, 2023 è stata invece una elettrizzante creazione di Wayne McGregor nel suo ventesimo lavoro coreografico per il Royal Ballet.

Nella nuova vetrina Spheres.01 il direttore del Bayerisches Staatsballett Laurent Hilaire ha dedicato lo spazio alle giovani generazioni di ballerini: la prima edizione curata da Marco Goecke con Hilaire ha scelto tre coreografi e tre loro creazioni: All Long Dem Day di Goecke, Le Grand Sot di Marion Motin, L’éternité immobile di Nicolas Paul e The Habit di Fran Diaz . Les Ballets de Monte-Carlo per celebrare il centenario della nascita di S.A.S. il Principe Ranieri III ha invece offerto la nuova creazione del direttore e coreografo Jean-Christophe Maillot dal titolo L’Enfant et les Sortilèges per dare vita ad uno spettacolo di grandi dimensioni per l'opera di Ravel. Dopo il successo della Missa in tempore belli del 2022, il Coro dell’Opera Nazionale Olandese e i danzatori del Balletto Nazionale Olandese hanno nuovamente unito le forze sul palcoscenico di Amsterdam guidati dal coreografo Christian Spuck accompagnati dalla Rotterdam Philharmonic Orchestra per fondere musica e danza con grande virtuosismo, in un tableau poeticamente potente.

Rimane solo un rimpianto per questo 2023 che si chiude, e cioè quello di non aver potuto vedere in Italia l’attesissimo e annunciato MOMO di Ohad Naharin, che a causa dei drammatici eventi in corso in Medio Oriente e delle relative misure di sicurezza adottate, la pluripremiata Batsheva Dance Company è stata costretta a rinviare la tournée in Italia. Rimaniamo in attesa di una nuova e veloce riprogrammazione nel nome della pace.