Sogni di carta

 di Isabella Ferrara

Napoli, Pan - Palazzo delle Arti Napoli, 11 aprile - 30 maggio - E il fumetto ti porta via, nella tua fantasia, stimolata da tratti magistrali, luci, ombre e chiaroscuri di matita, volti, espressioni, situazioni di vita, personaggi che diventano compagni di viaggio cui ci si affeziona, seguendone le avventure e le vite su carta.

Il Comicon celebra gli autori, i disegnatori, i numerosi personaggi famosi di carta, ma anche i lettori e gli appassionati; celebra la fantasia come la creatività, e la voglia che tutti abbiamo sempre di continuare a sognare, anche solo attraverso un disegno.

Manara è il cantore della sensualità femminile, la donna è al centro della sua intera opera. Sono donne i suoi personaggi più famosi; guerriere, fiabesche, donne d’altri tempi, dame e damigelle, donne pirata, armate di arco e frecce o di moderne pistole. Ma sempre sensuali, bellissime, sicure e padrone della propria bellezza, della propria forza e coraggio, combattive nello sguardo, nelle movenze, che se da un lato rapiscono i sensi, dall’altro mettono in guardia. E in questo vasto gineceo si collocano gli omaggi all’arte di ogni genere, dalla Modella Desnuda del Goya, alla Gulliveriana, alle 12 tavole dedicate ai sonetti libertini e ai racconti licenziosi di Jean de La Fontaine, alla saga dei Borgia.

Ciò che colpisce di queste protagoniste dai tratti bellissimi, dai corpi perfetti, è che la nudità non scandalizza, l’erotismo palese delle tavole disegnate non disturba e non imbarazza. Sono ammiccanti figure che governano il loro mondo e la fantasia di chi le guarda, ma in cui il tratto, i bianchi e i neri, le ombre e le forme conquistano per la capacità che hanno di creare, di essere arte, di provocare emozioni.

Per chiudere la mostra, ma aprire una nuova opera di Manara, le tavole della prima parte della biografia su Caravaggio La tavolozza e la spada, graphic novel edita da Panini Comics, in cui l’autore modernizza il Caravaggio affidandogli i tratti somatici di Andrea Pazienza, che, come il Merisi, è morto troppo giovane. “Sono come quelle candele che bruciano da entrambi i lati, si consumano presto, ma fanno una grandissima luce” - ha detto Manara.

foto Isabella Ferrara