La terza donna
Merita una parola il caso di Lisa, la – vera o presunta – seconda serva di Don Bartolo su cui abbiamo due scuole di pensiero ben distinte.
I fatti sono (apparentemente) lineari: nell'autografo del Barbiere nel rigo corrispondente ai versi “Il barbiere… quanta gente” è attribuito a Lisa e non a Berta.
Non altrettanto lineare l'interpretazione: Philip Gossett e Patricia Brauner nella loro edizione critica per Berenreiter sostengono che, semplicemente, nella rapida gestazione dell'opera vi fu un'indecisione sul nome della cameriera, facendo notare che in altri due punti la parola Lisa pare scritta, cancellata e sostituita con Berta. Alberto Zedda per la Fondazione Rossini sostiene invece che il nome di Lisa sia rimasto di proposito nell'autografo per indicare sostanzialmente la lavandaia che permette lo scambio della lista del bucato, notando sia la chiarezza della grafia, sia la tessitura più bassa nella frasi attribuite a Lisa rispetto a quelle di Berta.
Per gli studiosi statunitensi, dunque, si tratterebbe di una semplice stratificazione di diverse stesure, per gli italiani di un personaggio vero e proprio che nella prassi, ma non nelle intenzioni originali, si è fuso con un altro.