Franceschini, non ci siamo

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Assolirica, l'associazione degli artisti e dei lavoratori del teatro lirico, in relazione all'ultimo decreto firmato dal ministro Franceschini

FRANCESCHINI NON CI SIAMO

È uscito l’ennesimo decreto ministeriale che esclude ancora una volta gli artisti lirici e i team creativi dai sostegni ai lavoratori dello spettacolo.
È possibile metter in scena un’opera senza cantanti, direttori d’orchestra, registi, scenografi e costumisti?
Evidentemente per il Ministro Franceschini sì.
“Sono due mesi che chiediamo che s’intervenga sui contratti cancellati, - dichiara Roberto Abbondanza, vicepresidente Assolirica – su chi veramente ha perso le scritture. In tutta Europa, le dirigenze dei teatri hanno eticamente risarcito in modo equo gli ingaggi persi per il COVID. In Italia, invece, dopo quasi due anni di fermo lavorativo e con scarsissime ricollocazioni degli artisti, si è scelto solo di sostenere le Fondazioni lirico-sinfoniche per risanare i debiti pregressi, accumulatisi negli anni.
Inoltre, nonostante la conferma delle quote del FUS, molte Fondazioni sono ricorse alla cassa integrazione dei dipendenti, senza alcun risarcimento ai liberi professionisti, che perdevano ogni forma di sostentamento.”
Il Ministro Franceschini con questo decreto continua a distribuire fondi del contribuente a pioggia, senza un criterio che guardi alla reale attività dei professionisti della lirica. Bisogna finalmente dirlo a gran voce che il requisito di 7 giornate lavorative medie fra il 2018 e il 2019, e il combinato disposto del limite di  reddito, escludono di fatto molti professionisti di alta specializzazione. Gli artisti che si siano esibiti anche all’estero sono di fatto esclusi, non potendo dimostrare in alcun modo le giornate lavorative. Inoltre a causa dei contratti onnicomprensivi, che includono spese di trasferta, soggiorno e prove, il reddito risulta completamente falsato.
In questo modo, mentre si allarga la platea di persone che non esercitano questa professione con costanza, si tagliano di fatto coloro che sono indispensabili nella produzione di uno spettacolo operistico.
Un ritorno indietro davvero stupefacente!