Torna il Flauto Magico con un cast straordinario

Regia di Roberto Andò, sul podio Gabriele Ferro, la buca dell’orchestra rialzata

Due siciliani tra gli artisti: la star Paolo Fanale, al suo debutto al Massimo, e Laura Giordano

Papageno è Markus Werba. Un ottobre tutto mozartiano: in Sala Onu c’è l’Impresario teatrale

PALERMO. Per dirla con il regista Roberto Andò, “oltre a essere il testamento musicale di Mozart, è uno dei vertici della creazione artistica di tutti i tempi”. È Die Zauberflöte,il Flauto Magico, che torna da mercoledì 21 al Teatro Massimo di Palermo con Andò regista, Gabriele Ferro direttore, Gianni Carluccio autore di scene e luci, Nanà Cecchi dei costumi, e un cast di giovani stelle, tra cui due siciliani: Tamino è Paolo Fanale, tenore palermitano di 33 anni diventato star del web con un milione e 200 mila visualizzazioni in una settimana per il suo Stabat Mater di Rossini cantato in t-shirt, al suo debutto sulla scena del Massimo; Pamina è Laura Giordano, beniamina del pubblico del Teatro dove quest’anno ha interpretato Le fille du regiment e Le Toréador, reduce da successi sulle scene internazionali. Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo.

Ma sono tutti gli artisti di straordinario livello, del primo e del secondo cast: Papageno èMarkus Werba, che nel 1998 si rivelò come protagonista del Così Fan Tutte, ultima regia di Giorgio Strehler. Ekaterina Bakanova è la seconda Pamina, reduce dal successo di Traviata alla Royal Opera House.Andrea Mastroni è Sarastro del primo cast, prossimo a calcare le scene di New York, di Madrid e di Amburgo con Rigoletto; Antonio di Matteo è Sarastro del secondo cast, uno dei talenti più promettenti della sua generazione; Fabrizio Paesano è il secondo Tamino, che ad appena trenta anni ha calcato i palcoscenici internazionali.

Domenica 18 alle 17.30 l’antegenerale con i Giovani del Teatro Massimo (e il secondo cast), martedì 20 alla stessa ora la prova generale riservata come sempre ai dipendenti della Fondazione (e il primo cast). Mercoledì alle 20.30 la prima.

Il cast non è l’unico elemento di interesse dello spettacolo, allestimento nato proprio al Massimo nel 2001 e riproposto con grande successo in questi anni al Regio di Torino e al Teatro Lirico di Cagliari. Nel 2001 a dirigere c’era Julia Jones, prima donna a salire sul podio del Massimo a oltre un secolo dalla nascita del teatro. Questa volta c’è Gabriele Ferro, direttore musicale del Massimo, che ha optato per un’esecuzione di impronta filologica: con l’orchestra ridotta numericamente, in formazione quasi cameristica, come nel Settecento. Per questa ragione la buca è stata sollevata rispetto alla posizione abituale.

È solo la quarta volta del Flauto Magico al teatro lirico di Palermo: la prima fu nel 1961, la seconda nel 1982, la terza appunto nel 2001, con questa produzione. Uno spettacolo amatissimo, questo, per la piacevole levità e l’impianto fiabesco, abile nel riprodurre, seppur in maniera non didascalica, l’atmosfera dell’Egitto immaginario in cui la vicenda è ambientata, fatta di magie, riti di iniziazione, avventure in perfetto equilibrio tra natura e cultura.

“Il prodigio della musica di Mozart – scrive Andò nelle sue note di regia - sta nello svelarci che la dimensione “magica” della vita non è “altrove”, e nel mostrarci quanta irrealtà ci sia nel reale. La magia è nel vivere e nell’amare, così come è nel disordine etico del mondo, nell’incertezza delle leggi che vorrebbero conferire un ordine al caos, nel palesarsi improvviso del triviale, del farsesco, e dunque nel trascorrere incessante, in ogni attimo della vita, dalla commedia. Il carattere irresistibile di quest’opera risiede nel fatto che essa ci affranca da ogni pesantezza psicologica, travolgendoci in un’avventura musicale e teatrale che attraverso la leggerezza è in grado di preservare il senso d’ignoto dell’esistenza umana”.

Per il Teatro Massimo è un ottobre tutto mozartiano: in Sala Onu, fino al 27 ottobre, c’è l’Impresario teatrale, con la regia di Lollo Franco.

Die Zauberflöte
IL FLAUTO MAGICO

Eine deutsche Oper in zwei Aufzügen
Opera tedesca in due atti

Musica Wolfgang Amadeus Mozart
Libretto Emanuel Schikaneder

Direttore Gabriele Ferro
Regia Roberto Andò
Scene e luci Gianni Carluccio
Costumi Nanà Cecchi
Assistente alla regia Riccardino Massa
Assistente alle scene Sebastiana Di Gesu

Personaggi e interpreti

Sarastro Andrea Mastroni (21, 23, 25, 27) / Antonio Di Matteo (22, 24)
Tamino Paolo Fanale (21, 23, 25, 27) / Fabrizio Paesano (22, 24)
Königin der Nacht Cornelia Goetz (21, 23, 25, 27) / Marie-Pierre Roy (22, 24)
Pamina Laura Giordano (21, 23, 25, 27) / Ekaterina Bakanova (22, 24)
Drei Damen Anna Schoeck, Christine Knorren, Annette Jahns
Papageno Markus Werba (21, 23, 25, 27) / Riccardo Novaro (22, 24)
Papagena Laura Catrani
Monostatos Alexander Krawetz
Drei Knaben Emanuela Ciminna, Federica Quattrocchi, Riccardo Romeo,
Giorgia Piazza, Fabio Filippone, Valeria Giordano
Sprecher / Erster Priester Roberto Abbondanza
Zweiter Priester / Erster geharnischter Mann Cristiano Olivieri
Zweiter geharnischter Mann Victor Garcia Sierra

Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo
Maestro del Coro Piero Monti
Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo
Allestimento del Teatro Massimo di Palermo e del Teatro Regio di Torino
Scene Fondazione Teatro Regio di Torino; Costumi Fondazione Teatro Regio di Torino e Fondazione Teatro Lirico di Cagliari; Attrezzeria, copricapi e maschere Fondazione Teatro Regio di Torino;Parrucche Audello (Torino); Calzature CTC Spa (Milano)


Durata dello spettacolo: 3 ore con un intervallo
21, 22, 23, 24, 25 e 27 ottobre 2015