Borrani, Brunello, Lucchesini suonano Schubert

 

mercoledì 13 gennaio 2016 ore 21
Conservatorio G. Verdi, piazza Bodoni – Torino
serie pari

Lorenza Borrani violino
Mario Brunello violoncello
Andrea Lucchesini pianoforte

Franz Schubert
Trio in si bemolle maggiore op. 99 D. 898
Trio in mi bemolle maggiore op. 100 D. 929


Tre grandi artisti italiani per una serata dove la musica da camera è protagonista indiscussa: mercoledì 13 gennaio l’Unione Musicale ospita il trio formato da Lorenza Borrani, Mario Brunello e Andrea Lucchesini. Il programma prevede un viaggio introspettivo nella musica di Schubert con due capolavori assoluti del repertorio per trio con pianoforte: il Trio D. 898 e il Trio D. 929.
Il duo Brunello Lucchesini è oggi una delle più significative realtà nel panorama della musica da camera, non solo italiana. In tempi più recenti si è aggiunta Lorenza Borrani, giovane e brillante violinista fiorentina. «Non saprei dire come sia successo di preciso questo incontro – dichiara la violinista in una recente intervista per “Sistema Musica”. È stata come una naturale attrazione gravitazionale: percorsi molto diversi che hanno finito per confluire».

Il 1827 è per Schubert l’anno del ciclo liederistico Winterreise, degli Improvvisi per pianoforte op. 90 e op. 104, e dei due Trii op. 99 e op. 100. Pagine gemelle, in un certo senso, che hanno in comune l’evidente freschezza d’ispirazione e una struttura formale limpida e chiara. Non manca poi un certo impegno virtuosistico, specie nel Trio in si bemolle maggiore op. 99 D. 898. Il tema iniziale dell’Allegro moderato propone un clima espressivo sereno, dal carattere volitivo: le digressioni verso cui andrà a perdersi e svilupparsi rappresentano quella realtà sempre prossima alla trasfigurazione, fra mille volti e umori che Schubert dipingeva istintivamente. La seconda idea, intessuta in stretto ossequio alla forma-sonata, è di taglio lirico, d’una bellezza calda e luminosa, e sarà elaborata lungo la strada del dispiegamento melodico e del dialogo fra le parti. Un’idea da cui scaturiscono ancora una volta decine di diramazioni. «Sofferente, femminile, lirico»: così Schumann accolse il Trio, riferendosi, forse, alla sua materia sonora, impetuosa e carezzevole, da domare ma anche da assecondare.
Il Trio in mi bemolle maggiore op. 100 D. 929, quello che viene considerato come secondo, fu tra le poche opere che Schubert riuscì a vendere a un editore. In questo caso era addirittura un editore di fuori Vienna: si trattava di Probst, attivo a Lipsia, il che faceva sperare a Schubert una possibile diffusione della sua opera anche al di fuori della cerchia ristretta della città. Il problema fu che l’editore se la prese comoda e pubblicò il Trio quando ormai Schubert era morto, nonostante quest’ultimo gli avesse mandato anche una lettera chiedendo umilmente spiegazioni sul ritardo. Non è un caso che questa composizione attirò l’interesse di un editore; è infatti un lavoro brillante che ha al suo interno alcuni temi memorabili, in primo luogo quello celeberrimo dell’Andante, pare tratto da una melodia popolare svedese. Nonostante il suo carattere sereno e lontano dalle introversioni schubertiane dell’ultimo periodo, questo lavoro è tutt’altro che facile dal punto di vista strumentale: particolarmente ardui sono i numerosi passaggi acuti del violoncello e la parte del pianoforte, in cui il canto è spesso realizzato con ottave. L’impressione d’insieme che dà questo lavoro è di un’opera dall’ampio respiro e dalle sonorità quasi sinfoniche.

Per ulteriori informazioni: http://www.unionemusicale.it/concerti/borrani-brunello-lucchesini-13-01-2016/


Lorenza Borrani, fiorentina, si è formata presso la Scuola di Musica di Fiesole con Alina Company, Piero Farulli, Zinaida Gilels e Pavel Vernikov, perfezionandosi poi con Kushnir, Masi, Lonquich, Rostropovič, Glezarova, Grubert. Vincitrice di numerosi premi, debutta giovanissima nel 1995 a Firenze con il Concerto per 2 violini di Bach insieme a Pavel Vernikov e l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Emmanuel Krivine. Si esibisce in veste di spalla, direttore, solista e camerista nelle sale e nelle stagioni più importanti in Europa e nel mondo. Nominata nel 2008 leader solista della Chamber Orchestra of Europe, la sua attività l’ha portata ovunque: Philharmonie di Berlino (Berlin Musikfest 2013), Festival di Edimburgo e di Aldeburgh, Philharmonie di Colonia, Cité de la Musique di Parigi, Sala del Mozarteum di Salisburgo (Mozart Woche), Orchestra Mozart, Filarmonica Toscanini. Ha collaborato con importanti direttori (Aharonovich, Abbado, Pinnock, Maazel) e con i più grandi cameristi (Faust, Lucchesini, Grimaud, Hope, Schiff, Aimard, Schnittke, Brunello, Tetzlaff, Lonquich, Zilberstein, Gililov). Nel 2007 ha fondato Spira Mirabilis, laboratorio di studio per musicisti professionisti (www.spiramirabilis.com). È docente presso la Scuola di Musica di Fiesole. Suona un violino Carlo Ferdinando Landolfi.

Mario Brunello, primo italiano a vincere il Concorso «Čajkovskij» di Mosca, lavora con le più prestigiose orchestre quali London Philharmonic, Munich Philharmonic, Mahler Chamber Orchestra, NHK Symphony di Tokyo, Mariinsky Theatre, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia e con direttori quali Pappano, Temirkanov, Gergiev, Honeck, Jurowski, Koopman. In ambito cameristico collabora regolarmente con Kremer, Bashmet, Faust, Pollini, Argerich, Lucchesini e Hugo Wolff Quartet. Da anni si dedica a progetti alternativi insieme con Marco Paolini, Uri Caine, Paolo Fresu, Stefano Benni, Moni Ovadia e Vinicio Capossela; gran parte di questi spettacoli nasce nello spazio Antiruggine. Ampia e varia la sua discografia che include il Triplo Concerto di Beethoven con Abbado (Deutsche Grammophon), i 5 dischi Brunello Series (Egea Records) e il Concerto di Dvořák con Pappano e l’Accademia di Santa Cecilia (Emi). Tra i prossimi impegni, il progetto Bach Networks con Uri Caine, la residenza all’Orchestra della Svizzera Italiana, l’integrale dell’opera per violoncello di Beethoven con Lucchesini, tournée in Giappone, Cina e Corea. Suona un violoncello Maggini del 1600.

Andrea Lucchesini, formatosi con Maria Tipo, nel 1983 si è aggiudicato il primo premio al Concorso Internazionale «Dino Ciani». Nel 1994 ha ricevuto il Premio Accademia Chigiana e nel 1995 il Premio della critica «Franco Abbiati». Dal 2008 è Accademico di Santa Cecilia. Ospite delle più importanti istituzioni musicali e delle maggiori orchestre, si dedica con passione anche al repertorio cameristico esibendosi nei più importanti festival internazionali. Dal 1990 collabora stabilmente con Mario Brunello. Nel luglio 2001 ha eseguito la Sonata per pianoforte di Luciano Berio in prima mondiale a Zurigo, proseguendo così una felice collaborazione nata con il Concerto II “Echoing curves” eseguito in tutto il mondo. L’interesse per il repertorio novecentesco è testimoniato anche da incisioni discografiche – Pierrot lunaire di Schönberg e Kammerkonzert di Berg – effettuate per la Teldec con la Dresdner Staatskapelle e Sinopoli, nonché dalla stretta collaborazione con compositori quali Fedele, Vacchi e Widmann.
Lucchesini si dedica con passione anche all’insegnamento, attualmente è docente (e direttore artistico) presso la Scuola di Musica di Fiesole; tiene masterclass per Musikhochschule di Hannover, Sommer Wasserburger Festspiele e Musikhochschule di Salisburgo. Tra gli impegni più recenti ricordiamo i concerti a New York, Monaco, Madrid, Colonia, Düsseldorf, La Coruña.

poltrone numerate, euro 28 - ingressi, euro 20

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI:
martedì e mercoledì 12.30-17 - giovedì e venerdì 10.30-14.30
Unione Musicale - tel. 011 566 98 11 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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La stagione I Concerti dell’Unione Musicale è sostenuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Arti Sceniche 2015, dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione Ferrero.
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