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Luca Ronconi, il laboratorio delle idee


Dal 24 febbraio il Teatro alla Scala omaggia il grande regista scomparso un anno fa con una mostra al Museo e all’Ansaldo a cura di Margherita Palli, mentre gli Amici della Scala gli dedicano un libro e Rai Cultura un documentario.

Luca Ronconi si spegneva a Milano il 21 febbraio 2015. A un anno dalla scomparsa il Teatro alla Scala ricorda il grande regista con “Luca Ronconi, il laboratorio delle idee”, una mostra curata da Margherita Palli con Valentina Dellavia che, nelle sue due sedi al Museo Teatrale e presso i laboratori Ansaldo, si propone di indagare lo stretto rapporto tra Ronconi e la macchina teatrale scaligera, il lavoro da cui nacquero i suoi 24 spettacoli al Piermarini.
Ripensare oggi la ricerca di Luca Ronconi non è soltanto un omaggio a un maestro che con il suo lavoro ha contribuito a disegnare l’identità stessa della Scala, ma un necessario esercizio di riflessione sulle prospettive della regia d’opera fra tradizione e futuro.

La mostra, inserita nel palinsesto “Ritorni al futuro” del Comune di Milano, sarà accompagnata dall’uscita del volume “Ronconi – Gli anni della Scala” curato da Vittoria Crespi Morbio per gli Amici della Scala e del documentario “Ronconi all’Opera” prodotto da Rai Cultura per la regia di Felice Cappa, che andrà in onda su Rai5 il 21 febbraio alle 21.15, ed è stata realizzata con la collaborazione del Piccolo Teatro di Milano, del Centro Teatrale Santa Cristina, di docenti e studenti di  NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano e il contributo di JTI (Japan Tobacco International), Partner Istituzionale del Museo Teatrale alla Scala.

Spiega Margherita Palli: “Ho pensato ad una mostra proprio dentro i laboratori dell’Ansaldo  per ricordare le 24 regie di Luca Ronconi attraverso il suo rapporto con i cantanti, con le maestranze, con il palcoscenico e i laboratori; cercando di far rivivere l’atmosfera di lavoro nascosto, i mesi di progetto, di costruzione, di prove in sala e in palcoscenico, curiosando dietro le quinte per arrivare alla sera della prima. Una mostra al Museo ricordando i collaboratori, gli scenografi e i costumisti. Due  mostre che ho articolato pensando ai giovani che faranno il teatro del futuro, un tentativo di raccontare il lavoro totalizzante sullo spazio e il costume  del regista che ha rinnovato il linguaggio della contemporaneità nel teatro”.

“Con questa mostra – commenta il Sovrintendente Alexander Pereira – il Teatro alla Scala rende omaggio a un artista che, attraverso 24 spettacoli in collaborazione con direttori come Abbado, Muti e Chailly e scenografi e costumisti di immenso valore, ha segnato profondamente per quattro decenni l’evoluzione della regia d’opera come il teatro di prosa e la cultura non solo italiana. Con Margherita Palli abbiamo voluto utilizzare anche gli spazi dell’Ansaldo per testimoniare il legame speciale che legava Ronconi ai lavoratori scaligeri e ribadire ancora una volta il ruolo di questi laboratori nel definire l’unicità del nostro Teatro”.  

“Luca Ronconi ha lasciato a Milano una grande eredità artistica e intellettuale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –, e perché la nostra Città riesca a ricevere il testimone della sua straordinaria esperienza, rilanciando nel futuro i semi di una nuova capacità creativa, è necessario ricordare la sua figura centrale e il suo lavoro attento, quasi maniacale, sulle parole e sulle immagini. È solo mettendo al centro della riflessione pubblica l’idea di futuro, infatti, che riusciremo a trasformare i talenti creativi che abitano questa città in nuovi protagonisti delle prossime stagioni della nostra storia”.

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“Luca Ronconi – Il laboratorio delle idee” sarà aperta al pubblico dal 24 febbraio al 24 maggio e proporrà un percorso in due tappe.

L’itinerario inizia ai Laboratori Scala Ansaldo di via Bergognone 34 con “Luca Ronconi dietro le quinte”, uno spettacolare allestimento su una passerella sospesa che ripercorre uno per uno i 24 allestimenti scaligeri di Ronconi con altrettanti tavoli di lavoro su cui intorno alle maquettes si riuniscono disegni, fotografie, documenti e oggetti di scena. Al termine del percorso uno spazio è dedicato a Infinities, lo spettacolo che Ronconi realizzò con il Piccolo Teatro negli spazi della Bovisa, sede storica dei laboratori scaligeri.
La mostra è un’ulteriore occasione per visitare i laboratori dell’Ansaldo, la grande officina su cui si fonda l’unicità produttiva del Teatro alla Scala, oggi uno dei pochissimi in grado di creare tutte le parti di uno spettacolo.
Presso l’Ansaldo sarà costruito anche uno spazio per conferenze per ospitare la presentazione del volume degli Amici della Scala e un ciclo di incontri.

Il percorso prosegue al Museo Teatrale alla Scala in largo Ghiringhelli 1 con “Luca Ronconi in scena”, un approfondimento sulle collaborazioni di Ronconi con scenografi come Luciano Damiani, Ezio Frigerio, Gae Aulenti, Margherita Palli e costumisti come Vera Marzot, Karl Lagerfeld  e la stessa Palli. In esposizione abiti, bozzetti, figurini e oggetti di scena, mentre sugli schermi scorrerà il documentario realizzato da Rai Cultura.

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Luca Ronconi alla Scala

Al Teatro alla Scala Luca Ronconi ha realizzato 24 titoli d’opera dal 1974 al 2008 con tutti i musicisti più significativi, da Claudio Abbado, Riccardo Muti e Riccardo Chailly a maestri come Prêtre, Ozawa, Sinopoli, contribuendo in maniera determinante alla formazione dell’identità stessa del Teatro. Vastissimo il repertorio, da Verdi e Rossini al Settecento di Jommelli e Rossi fino al contemporaneo Stockhausen. Nel 2004 Ronconi mise in scena L’Europa riconosciuta di Salieri per la riapertura del Teatro dopo i restauri.

Di seguito l’elenco delle opere messe in scena da Luca Ronconi al Teatro alla Scala: Die Walküre nel 1974 e Siegfried nel 1975, entrambe con Wolfgang Sawallisch;  Wozzeck con Claudio Abbado nel 1977 (ripreso nel 1979), Don Carlo con Claudio Abbado per l’inaugurazione della Stagione 1977/1978 (ripreso nel 1979), Donnerstag aus Licht con Peter Eötvös nel 1981, Les Troyens di Hector Berlioz con Georges Prêtre nel 1982 (ripreso con Sir Colin Davis nel 1996), Ernani di Verdi con Riccardo Muti per l’inaugurazione della stagione 1982/1983, Samstag aus Licht di Karlheinz Stockhausen con Robert Reynolds nel 1984, L’Orfeo di Luigi Rossi (maestro al cembalo Bruno Rigacci) e Il viaggio a Reims di Gioachino Rossini con Claudio Abbado (ripreso nel 2009 con Ottavio Dantone) nel 1985, Aida con Lorin Maazel per l’inaugurazione della stagione 1985/1986, Fetonte di Niccolò Jommelli con Hans Vonk e La Fiaba dello Zar Saltan con Vladimir Fedoseyev nel 1988 (ripresa l’anno seguente con Rodzestvensky), Guglielmo Tell con Riccardo Muti per l’inaugurazione della stagione 1988/1989, Oberon di Carl Maria von Weber con Seiji Ozawa nel 1989 (ripresa nel 1993 con James Conlon), Lodoïska di Luigi Cherubini con Riccardo Muti nel 1991, Elektra di Strauss con Giuseppe Sinopoli nel 1994 (ripresa da Semyon Bychkov nel 2005), La damnation de Faust di Berlioz con Seiji Ozawa nel 1995, Tosca di Puccini con Semyon Bychkov nel 1997 (ripresa con Riccardo Muti nel 2000, con Gary Bertini nel 2003 e con Lorin Maazel nel 2006), Ariadne auf Naxos di Richard Strauss (ripresa con Jeffrey Tate nel 2006) e Tat’jana di Azio Corghi nel 2000, Moïse et Pharaon ou le passage de la mer rouge di Rossini con Riccardo Muti per l’inaugurazione della stagione 2003/2004, Europa riconosciuta di Antonio Salieri con Riccardo Muti per l’inaugurazione della stagione 2004/2005, il Trittico di Puccini Con Riccardo Chailly nel 2008, cui si aggiunge la ripresa di Več Makropoulos di Janáček nel 2009.


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Margherita Palli  


Ticinese, scenografa, studia in Svizzera e in Italia e si diploma in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera . Alla fine  degli anni ‘70 inizia a lavorare nelle istallazioni e nel teatro con lo scultore Alik Cavaliere e con l’architetto Gae Aulenti. Dal 1984 apre il suo studio e inizia a collaborare collabora  con molti registi: Luca Ronconi, Franco Branciaroli, Liliana Cavani, Daniel Ezralow, Cesare Lievi, Mario Martone, Andrea Barzini, Mauro Avogadro, Valter Malosti. In questi anni si occupa anche di progetti di allestimento per mostre d’arte e collabora con lo studio dell’architetto Italo Rota
Ha vinto moltissimi premi, tra cui il Premio UBU, il Premio Abbiati, il premio Gassman, il premio ETI gli Olimpici del Teatro, il premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e nel 2007 è nel Guinness World Records con il muro di schermi più grande del mondo.
Dal 1991 si dedica all’ insegnamento; attualmente è Advisory Leader del Triennio in Scenografia di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano, professore all’Università IUAV di Venezia e all’Accademia di Architettura dell’Universita della Svizzera Italiana a Mendrisio.


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Luca Ronconi, il laboratorio delle idee
dal 24 febbraio al 24 maggio 2016



Luca Ronconi dietro le quinte


Laboratori Scala Ansaldo
Via Bergognone, 34
Visite guidate su prenotazione: Civita Cultura
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 02 43353542

Luca Ronconi in scena

Museo Teatrale alla Scala
Largo Ghiringhelli, 1
Tutti i giorni 9 - 12 e 13.30 - 17

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