Rossini Opera Festival 2016

I giorni rossiniani di Pesaro

Si apre l'8 agosto la trentasettesima edizione del Rossini Opera Festival di Pesaro:

ROSSINI OPERA FESTIVAL

Sotto l’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica
XXXVII edizione
8~20 agosto 2016

Programma 2016

XXXVII Edizione

 

Pesaro, 8­-20 agosto 2016

LA DONNA DEL LAGO

Adriatic Arena

8, 11, 14 e 17 agosto, ore 20.00

IL TURCO IN ITALIA

Teatro Rossini
9, 12, 15 e 18 agosto, ore 20.00

 

CIRO IN BABILONIA

Teatro Rossini

10, 13, 16 e 20 agosto, ore 20.00

IL VIAGGIO A REIMS

Teatro Rossini

12 e 15 agosto, ore 11.00

FLOREZ 20

Adriatic Arena

19 agosto, ore 20.30

CONCERTI

Accademia Rossiniana

Teatro Sperimentale

18 luglio, ore 20.00 Concerto conclusivo

Auditorium Pedrotti

13 agosto, ore 11.00 Concerto vocale

Concerti di Belcanto

Auditorium Pedrotti

11 e 17 agosto, ore 16.30

Duetti amorosi

Teatro Rossini

14 agosto, ore 16.00

Il cerchio magico

Auditorium Pedrotti

16 agosto, ore 11.00

Hommage à Nourrit

Teatro Rossini

18 agosto, ore 16.00


Adriatic Arena - 8, 11, 14 e 17 agosto, ore 20.00

LA DONNA DEL LAGO

Melodramma di Andrea Leone Tottola

Direttore Michele Mariotti

Regia Damiano Michieletto

Scene Paolo Fantin

Costumi Klaus Bruns

Progetto luci Alessandro Carletti

Interpreti Giacomo V-Uberto Juan Diego FlórezDuglas Marko MimicaRodrigo Michael SpyresElena Salome JiciaMalcom Varduhi AbrahamyanAlbina Ruth IniestaSerano / Bertram Francisco Brito

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

Elena anziana Giusi Merli, Malcom anziano Alessandro Baldinotti

Maestro del Coro Andrea Faidutti

Nuova coproduzione con Opéra Royal de Wallonie-Liège 

Lo spettacolo è dedicato al ricordo di Gae Aulenti

 

Teatro Rossini - 9, 12, 15 e 18 agosto, ore 20.00

IL TURCO IN ITALIA

Dramma buffo per musica di Felice Romani

Direttore Speranza Scappucci

Regia e Scene Davide Livermore

Videodesign D-WOK

Costumi Gianluca Falaschi

Progetto luci Nicolas Bovey

Interpreti Selim Erwin Schrott, Fiorilla Olga PeretyatkoGeronio Nicola AlaimoNarciso René BarberaProsdocimo Pietro SpagnoliZaida Cecilia MolinariAlbazar Pietro Adaini

Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini

Maestro del Coro Mirca Rosciani

Filarmonica Gioachino Rossini

Nuova coproduzione con Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia

 

Teatro Rossini - 10, 13, 16 e 20 agosto, ore 20.00

CIRO IN BABILONIA

Dramma con cori per musica di Francesco Aventi

Direttore Jader Bignamini

Regia Davide Livermore

Videodesign D-WOK 

Scene e Progetto luci Nicolas Bovey

Costumi Gianluca Falaschi

Interpreti Baldassare Antonino SiragusaCiro Ewa PodlesAmira Pretty YendeArgene Isabella GaudíZambri Oleg TsybulkoArbace Alessandro LucianoDaniello Dimitri Pkhaladze

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

Maestro del Coro Andrea Faidutti

Produzione 2012

In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, Torino

FESTIVAL GIOVANE

Teatro Rossini - 12 e 15 agosto, ore 11.00

IL VIAGGIO A REIMS

Cantata scenica di Luigi Balocchi

Direttore Gabriel Bebeselea

Elementi scenici e Regia Emilio Sagi

Ripresa della Regia Elisabetta Courir

Costumi Pepa Ojanguren

Interpreti scelti dell’Accademia Rossiniana

Orchestra Sinfonica G. Rossini

Produzione 2001, riallestimento


FESTIVAL GIOVANE

Teatro Sperimentale - 18 luglio, ore 20.00 Concerto conclusivo

Auditorium Pedrotti - 13 agosto, ore 11.00 Concerto vocale

ACCADEMIA ROSSINIANA

 

Auditorium Pedrotti - 11 e 17 agosto, ore 16.30

CONCERTI DI BELCANTO

11 agosto Pietro Spagnoli

Giulio Zappa pianoforte

Musiche di C.W. Gluck, G. Giordani, G. Rossini, F.L. Gassman, W.A. Mozart, D. de Séverac, F. Poulenc, G. Verdi

17 agosto Monica Bacelli

Pietro De Maria pianoforte

Musiche di G. Rossini, F. Schubert

 

Teatro Rossini - 14 agosto, ore 16.00

DUETTI AMOROSI

Direttore Marco Alibrando

Pretty Yende soprano, Aya Wakizono mezzosoprano

Orchestra Sinfonica G. Rossini

Musiche di G. Rossini da Zelmira, La scala di seta, Le Comte Ory,La Cenerentola, La gazza ladra, Adelaide di Borgogna

 

Auditorium Pedrotti - 16 agosto, ore 11.00

ROSSINIMANIA

IL CERCHIO MAGICO

Musiche di Rossini e dei suoi artisti

Pianoforte Carmen Santoro

Interpreti Ruth IniestaCecilia MolinariMatteo MacchioniMarko Mimica

Musiche di G. Rossini. M. Malibran, I. Colbran, J. Fodor-Mainvielle, F. Pellegrini, P. Viardot

 

Teatro Rossini - 18 agosto, ore 16.00

HOMMAGE A NOURRIT

Direttore David Parry

Michael Spyres tenore

Orchestra Sinfonica G. Rossini

Musiche di L. Cherubini, G. Rossini, D.F. Auber, j .F. Halévy, G. Pacini. G. Donizetti, L. Niedermayer

 

Adriatic Arena - 19 agosto, ore 20.30

FLOREZ 20

Direttore Christopher Franklin

Juan Diego Flórez

con la amichevole partecipazione di

Chiara Amarù, Salome JiciaCecilia MolinariOlga Peretyatko, Pretty Yende, Nicola AlaimoMarko MimicaPietro SpagnoliMichael Spyres

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

Maestro del Coro Andrea Faidutti

Videoproiezione in diretta in Piazza del Popolo in collaborazione con il Comune di Pesaro

Musiche di G. Rossini da Il signor Bruschino, Il barbiere di Siviglia, Otello, Le Comte Ory, Zelmira, La donna del lago, La Cenerentola, Il viaggio a Reims, Matilde di Shabran, Guillaume Tell


Incontri

a cura della Fondazione Rossini

7 AGOSTO

SALA DELLA REPUBBLICA DEL TEATRO ROSSINI, ORE 11.00

Per l’ascolto della Donna del lago

Conversazione di Ilaria Narici con Michele Mariotti e Damiano Michieletto

8 AGOSTO

SALA DELLA REPUBBLICA DEL TEATRO ROSSINI, ORE 11.00

Per l’ascolto del Turco in Italia

Conversazione di Damien Colas

9 AGOSTO

SALA DELLA REPUBBLICA DEL TEATRO ROSSINI, ORE 17.00

Gioachino racconta Rossini

Presentazione di Sergio Ragni del quarto volume dell’epistolario di Gioachino Rossini “Lettere e documenti”

10 AGOSTO

SALA DELLA REPUBBLICA DEL TEATRO ROSSINI, ORE 11.00

Domenico Barbaja. L’impresario e l’uomo

Conversazione di Philip Eisenbeiss


Festival Giovane

Teatro Rossini venerdì 12 agosto, ore 11.00 Lunedì 15 agosto, ore 11.00

Il viaggetto a Reims

Gioco lirico integrato per bambini
A cura di
GIADA CAMBIOLI
ELISABETTA TAMBURELLO
MARCO ROVETI
LORENZO PISCOPIELLO
Iscrizioni a numero chiuso per bambini dai 6 ai 10 anni
Info: tel. 346 4947469 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   

Intorno al Festival

28 giugno-2 agosto

Chiesa Santissima Annunziata

MUN Music Notes in Pesaro

luglio-agosto

Rocca Costanza
INTERLUDIO 2016
Concerti alla Rocca
A cura dell’Ente Concerti di Pesaro

 

2-9 luglio

Teatro Sperimentale Piazza del Popolo Palazzo Gradari Centro Arti Visive Pescheria
MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA

 

2 luglio-31 agosto

Galleria Ca’ Pesaro 2.0
RENATO BERTINI LA SAETTA E L’ORIZZONTE

 

4 luglio-28 agosto

Rocca Costanza
ROCCA COSTANZA SCENA APERTA

 

14-17 luglio

Rocca Costanza
POPSOPHIA. IL RITORNO DELLA FORZA

 

16 luglio-16 ottobre

Centro Arti Visive Pescheria
KOUNELLIS
A cura di Ludovico Pratesi

 

6 agosto

Auditorium Pedrotti
CIMP XIII Concorso “Città di Pesaro”
ROSSINI INTERNATIONAL PRIZE

 

6 agosto-31 ottobre

Galleria Franca Mancini
Il Teatro degli Artisti
Les Rencontres Rossiniennes 2016
Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto
TRE OMAGGI A ROSSINI

 

10-21 agosto

Palazzo Gradari
IL VOLO LO SPAZIO
A cura dell’Associazione Amici della Ceramica di Pesaro

 

Il Botteghino del Teatro Rossini è aperto dal 1. al 20 agosto 2016, tutti i giorni, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30

Un Botteghino di servizio è aperto presso ogni teatro un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Presso il Botteghino del Teatro Rossini sono disponibili per il ritiro tutti i biglietti prenotati per tutti gli spettacoli del Festival.

Il mancato ritiro dei biglietti prenotati entro il termine massimo di 30 minuti prima dell’inizio del relativo spettacolo comporta l’annullamento dell’assegnazione dei posti, senza restituzione dell’importo pagato.

vendita diretta

Presso il Botteghino del Teatro Rossini è aperta dal 1. agosto

la vendita diretta dei biglietti per:

- tutti i posti ancora non prenotati in tutti gli spettacoli del Festival

- i posti di Galleria all’Adriatic Arena

Per l’acquisto dei biglietti per i posti di Loggione al Teatro Rossini si veda il Regolamento riportato di seguito

Servizio informazioni della Biglietteria del Festival

È attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00

e dalle 15.00 alle 18.00 ai numeri:

Tel: 0721 3800294 e Fax: 0721 3800221.

 

REGOLAMENTO per l’acquisto dei biglietti di LOGGIONE al Teatro Rossini

 

1. Ogni giorno di recita verranno posti in vendita 100 posti di Loggione non numerati presso il Botteghino riservato posto sul lato sinistro del Teatro Rossini, a partire dalle ore 10 (matinée), ore 15 (spettacolo pomeridiano), ore 19 (spettacolo serale).

  • Chi volesse presentarsi in anticipo al Botteghino in attesa dell’orario di apertura, potrà farlo unicamente all’interno di un’area a ciò riservata, delimitata da transenne e davanti al Botteghino stesso,  che verrà aperta al pubblico alle ore 9 (matinée) , ore 14 (spettacolo pomeridiano), ore 18 (spettacolo serale).
  • L’apertura dell’area transennata avverrà a cura del personale del Teatro, che verificherà l’accesso e l’incolonnamento dei presenti, in fila per uno, nello spazio riservato, unicamente sulla base dell’ordine di presentazione delle singole persone al suo ingresso.
  • Non verranno prese in considerazione liste da chiunque precedentemente compilate, né file organizzate in aree diverse da quella autorizzata.

2. All’interno della fila regolarmente formata vigono le seguenti regole:

  • Ciascun partecipante alla fila potrà acquistare fino a due biglietti.
  • Non sono ammesse staffette o sostituzioni di persona.
  • Chi abbandona la fila perde il posto e può rientrare solo a partire dalla coda.
  • Chiunque può aggiungersi alla fila, occupando nell’ordine il posto determinato dal numero di persone fisiche che lo precedono in quel momento.

3. Mezz’ora prima dell’apertura del Botteghino – ore 9.30 (matinée),ore 14.30 (spettacolo pomeridiano), ore 18.30 (spettacolo serale) – addetti del Teatro provvederanno alla distribuzione di contromarche numerate in ordine progressivo, a partire dalla testa della fila. Esse serviranno sia a disciplinare il successivo afflusso al Botteghino, sia a stabilire l’ordine di accesso al Loggione, che aprirà il suo ingresso mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

4. –L’ingresso al Loggione avverrà per ordine di chiamata. Chi dovesse rispondere in ritardo alla chiamata potrà entrare successivamente perdendo solo i corrispondenti numeri di graduatoria.

 

 


Il Rossini Opera Festival

Il Rossini Opera Festival è una fondazione promossa dal Comune di Pesaro, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, da Intesa Sanpaolo e dalla Fondazione Scavolini.

Il Festival si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini.

Il Festival 2016 si attua con il contributo di:
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Pesaro, Regione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro;

con l’apporto di:
Nuova Banca Marche, Intesa Sanpaolo;

con la collaborazione produttiva di:
Fondazione Teatro Comunale di Bologna;

con la partecipazione di:
Abanet Internet Provider, Carifano, Harnold’s, Grand Hotel Vittoria - Savoy Hotel - Alexander Museum Palace Hotel, Hotel Excelsior, Ratti Boutique, Retina Web Agency;

collaborano:
AMAT-Associazione marchigiana attività teatrali, AMI-Azienda per la mobilità integrata e trasporti, ASPES Spa, Azienda Ospedaliera San Salvatore, Centro IAT- Informazione e accoglienza turistica, Conservatorio di musica G. Rossini.

Il Festival è membro di Italiafestival e di Opera Europa.

Presidente
Matteo Ricci
Sindaco di Pesaro

Consiglio di amministrazione
Maurizio Gennari
Stefano Pivato
Riccardo Paolo Uguccioni
Maria Rosaria Valazzi

Collegio sindacale
Alessandro Cicolella (presidente)
Gabriele Angelini
Franco D’Angelo

Sovrintendente
Gianfranco Mariotti

Direttore artistico
Ernesto Palacio

Direttore dell’Accademia Rossiniana
Alberto Zedda

Direttore generale
Flavio Cavalli

Amministrazione e coordinamento sicurezza del personale
Marco Angelozzi
Assistente del Sovrintendente
Maria Rita Silvestrini
Segreteria artistica
Sabrina Signoretti
Segreteria Sovrintendenza
Alexia Mariotti
Contabilità, Economato e Servizi informatici
Loris Ugolini
Segreteria amministrativa
Paola Vitali
Servizi di Biglietteria e Promozione
Patricia Franceschini
Edizioni e Archivio storico
Carla Di Carlo
Archivio musicale
Federica Bassani
Allestimenti scenici
Mauro Brecciaroli
Coordinamento tecnico
Claudia Falcioni
Ufficio tecnico
Katia Ugolini
Coordinamento di Produzione
Daniela Ridolfini
Produzioni esterne e Accademia Rossiniana
Francesca Battistoni
PR e Fundraising
Welleda Fochesato Donovan
Marketing e Comunicazione
Cristian Della Chiara
Ufficio Stampa
Simona Barabesi
Segreteria Ufficio Stampa e Social Media
Giacomo Mariotti

Scheda del Festival

Il Rossini Opera Festival è un ente autonomo che promuove l’omonima manifestazione lirica internazionale interamente dedicata a Gioachino Rossini.

Suo scopo è il recupero, la restituzione teatrale e lo studio del patrimonio musicale legato al nome del Compositore, che lasciando erede universale di tutta la sua cospicua fortuna il Comune di Pesaro,  consentì la nascita dell’attuale Conservatorio di musica e della Fondazione Rossini.

Il Rossini Opera Festival è stato istituito nel 1980, sempre ad opera del Comune di Pesaro, con l’intento di affiancare e proseguire in campo teatrale l’attività scientifica della Fondazione Rossini: è nato  così un originale laboratorio interattivo di musicologia applicata, finalizzato al recupero musicologico, teatrale ed editoriale di tutto il sommerso rossiniano.

La manifestazione ha potuto svilupparsi e crescere anche grazie al contributo di istituzioni pubbliche e private, come i Ministeri dello Spettacolo e dei Beni culturali, la Regione Marche, la Provincia di  Pesaro e Urbino, la Cassa di Risparmio di Pesaro (ora Nuova Banca Marche), la Banca Popolare Pesarese (ora Intesa Sanpaolo) nonché, per un trentennio, l’industria pesarese Scavolini.

Il Rossini Opera Festival è stato gestito per i primi cinque anni direttamente dal Comune di Pesaro, e si è poi trasformato, nel 1985, in un ente autonomo promosso dalle Amministrazioni comunale e provinciale pesaresi.

Dall’aprile 1994 il Festival ha assunto veste giuridica di fondazione, pur mantenendo la sua denominazione originaria. Soggetti promotori del nuovo ente sono il Comune di Pesaro, la Provincia di Pesaro e Urbino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, la Banca Popolare dell’Adriatico (ora Intesa Sanpaolo), la Fondazione Scavolini. Nel nuovo assetto istituzionale l’assemblea dei soci fondatori nomina il consiglio di amministrazione, che è presieduto dal sindaco di Pesaro.

La responsabilità delle scelte artistiche è affidata al sovrintendente, nominato dalla stessa assemblea: egli si avvale della collaborazione del direttore artistico. Referente musicologico del Festival è la Fondazione Rossini, cui compete la responsabilità scientifica dei testi eseguiti.

Il 20 dicembre 2012 il Parlamento ha approvato la Legge n. 238, che comprende il Rof nel ristretto novero dei “festival musicali e operistici di assoluto prestigio internazionale”. Tale provvedimento  legislativo ribadisce la storica attenzione dello Stato verso la restituzione rossiniana realizzata dal Rof, inclusa ufficialmente tra le operazioni che tutelano il patrimonio artistico del Paese sin dalla Legge n. 319/13 agosto 1993 “Norme a sostegno del Rossini Opera Festival”, il cui contributo è andato in seguito a regime confluendo nella attuale Legge n. 237/12 luglio 1999.

Il Rossini Opera Festival è membro di Italiafestival e di Opera Europa, e gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica.


Le opere della XXXVII edizione

Il Festival 2016 metterà in scena tre spettacoli d’opera – La donna del lago e Il Turco in Italia in nuove produzioni, e la ripresa di Ciro in Babilonia – in un contesto di numerose altre iniziative musicali,  comprendenti il Festival giovane con il tradizionale Viaggio a Reims dell’Accademia Rossiniana.

La donna del lago

L’opera fu composta per il San Carlo di Napoli nel settembre 1819. Assieme ad Ermione e Maometto II essa costituisce la triade napoletana in cui l’invenzione e lo sperimentalismo rossiniano raggiungono forse gli esiti supremi. Ma la Donna ha un posto particolare anche all’interno del fatidico settennio partenopeo: non tanto per quel certo gentile protoromanticismo naturalistico, alla lontana preludente al
Tell, così caro alla tradizione critica e popolare, quanto invece per un vero romanticismo, più autentico e asciutto, fatto di passioni ardenti e generosi impulsi vitalistici, trattenuti a stento dentro una struttura formalmente impeccabile, sebbene qua e là attraversata da frementi slanci di energia. In nessun’altra partitura di Rossini come in questa, ogni frase musicale, ogni verso, ogni nota rimandano a una atmosfera, un colore, un clima del tutto peculiari e inconfondibili: davvero un unicum nel catalogo rossiniano. Resta tuttavia un enigma il fatto che dovranno passare altri dieci anni prima di arrivare alla abbagliante epifania romantica del Guillaume Tell, come pure la circostanza che la Donna segua solo di pochi mesi un altro capolavoro come Ermione, strepitosa fuga in avanti verso il Novecento, con un linguaggio che oggi potremmo definire espressionistico. Non i soli misteri della parabola creativa di Rossini.
Prima della Rossini-renaissance l’opera ha avuto solo quattro esecuzioni, fra il 1958 e il 1974, sempre su partiture mutile o gravemente spurie. La prima messa in scena moderna della partitura restituita al testo originale, secondo l’edizione critica della Fondazione Rossini, è avvenuta al Rossini Opera Festival del 1981, ed ha visto due debutti importanti: quello di Maurizio Pollini sul podio d’opera con la Chamber Orchestra of Europe, e quello di Gae Aulenti alla regia (anche se nessuno dei due proseguirà poi quella esperienza).

Gli interpreti erano Lella Cuberli, Martine Dupuy, Philip Langridge, David Kuebler e Luigi De Corato. Di quello spettacolo, benché realizzato con mezzi limitati, vogliamo ricordare la speciale atmosfera  poetica, ben rappresentata dal volo di folaghe che in un’alba livida sfioravano la superficie di un lago inquietante e metafisico. Al ricordo di Gae, recentemente scomparsa, abbiamo deciso di dedicare la prossima esecuzione pesarese dell’opera.

Lo spettacolo tornò in scena al Rof nel 1983, sempre con Pollini-Aulenti, e una nuova compagnia di canto formata da Katia Ricciarelli, Lucia Valentini Terrani, Dalmacio Gonzales, Dano Raffanti e Samuel Ramey.

Una nuova produzione de La donna del lago fu realizzata al Rof nel 2001 con la regia di Luca Ronconi, che creò un grande spettacolo immerso in una brumosa atmosfera ossianica. Daniele Gatti diresse l’Orchestra del Comunale di Bologna e gli interpreti furono Mariella Devia, Daniela Barcellona, Juan Diego Flórez, Charles Workman e Simone Alberghini.

Ciro in Babilonia

La partitura fu composta nel 1812 per il Teatro Comunale di Ferrara. L’esito fu alquanto contrastato, a quanto pare soprattutto a causa del libretto. I giudizi furono perciò divisi, ma Rossini considerò sempre il Ciro come un proprio insuccesso, anche se l’opera ebbe in seguito una discreta circolazione. In tempi moderni Ciro in Babilonia ha avuto solo sporadiche esecuzioni su testi non corretti: l’assenza dell’autografo – tuttora non ritrovato – ha infatti ritardato la redazione di un’edizione critica della partitura, che comunque la Fondazione Rossini ha realizzato cinque anni fa utilizzando copie manoscritte qualificate. Ciò ha consentito al Rossini Opera Festival, nell’agosto 2012, di mettere in scena per la prima volta quest’opera enigmatica nel testo originale, mettendone in luce la modernità e l’inattesa aspra bellezza.

Il turco in Italia

La partitura fu composta per la Scala di Milano nell’ottobre 1814. Come tutti sanno, l’opera non piacque al pubblico, chela considerò una rimasticatura a specchio de L’Italiana in Algeri dell’anno prima. Caduto con gli anni questo pregiudizio, ne rimasero in vita altri due. Il primo è che si tratti di una turquerie, per via del titolo e del Quartetto delle maschere. In realtà il protagonista è solo un affascinante straniero che, calato in un ambiente napoletano piccolo borghese, fa innamorare una piccola Bovary, già volubile di suo. L’altro pregiudizio riguarda l’iniziale etichetta di opera buffa. In realtà si tratta di una commedia di carattere, con risvolti psicologici buffi ma anche amari: addirittura tragici, come testimonia l’aria finale di Fiorilla, una delle più drammatiche scritte da Rossini. Tutto questo, con la prevalenza di pezzi d’assieme e la particolare finezza del discorso musicale, ha penalizzato per anni la ricezione popolare di quest’opera, oggi approdata stabilmente al rango di capolavoro assoluto.
La prima esecuzione del Turco in Italia al Rof è avvenuta nel 1983, con Donato Renzetti alla guida dell’Orchestra Internazionale Jeunesses Musicales e la regia di Egisto Marcucci. La compagnia di canto era formata da Samuel Ramey, Lella Cuberli, Luigi De Corato, David Kuebler, Alessandro Corbelli, Sofia Wada Stillitano, Antonio D’Uva.
Lo spettacolo fu replicato nel 1986 con la direzione di Rico Saccani alla guida della London Sinfonietta Opera Orchestra e una compagnia di canto formata da Ruggero Raimondi, Lucia Aliberti, Enzo Dara, Edoardo Giménez, Patrick Raftery, Gloria Banditelli e Jorio Zennaro.
Una seconda produzione del Turco è stata realizzata al Rof nel 2002 con la regia di Guido De Monticelli. Dirigeva Riccardo Frizza alla testa dell’Orchestra del Festival. Gli interpreti erano Ildar Abdrazakov, Patrizia Ciofi, Alessandro Corbelli, Matthew Polenzani, Roberto De Candia, Marisa Martins, Alessandro Codeluppi.

Lo spettacolo tornò in scena al Rof nel 2007 con la direzione di Antonello Allemandi alla guida dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, e un cast di interpreti formato da Marco Vinco, Alessandra  Marianelli, Andrea Concetti, Filippo Adami, Bruno Taddia, Elena Belfiore e Daniele Zanfardino.

Ciro in Babilonia

La partitura fu composta nel 1812 per il Teatro Comunale di Ferrara. L’esito fu alquanto contrastato, a quanto pare soprattutto a causa del libretto. I giudizi furono perciò divisi, ma Rossini considerò sempre il Ciro come un proprio insuccesso, anche se l’opera ebbe in seguito una discreta circolazione. In tempi moderni Ciro in Babilonia ha avuto solo sporadiche esecuzioni su testi non corretti: l’assenza dell’autografo – tuttora non ritrovato – ha infatti ritardato la redazione di un’edizione critica della partitura, che comunque la Fondazione Rossini ha realizzato cinque anni fa utilizzando copie manoscritte qualificate. Ciò ha consentito al Rossini Opera Festival, nell’agosto 2012, di mettere in scena per la prima volta quest’opera enigmatica nel testo originale, mettendone
in luce la modernità e l’inattesa aspra bellezza.

Lo spettacolo, affidato alla regia di Davide Livermore, che si ispirò ai tempi del cinema muto, ebbe un particolare successo, completato anche dall’assegnazione del premio Abbiati per i costumi di Gianluca Falaschi. Diresse Will Crutchfield alla guida dell’Orchestra del Comunale di Bologna. Il cast vocale era formato da Ewa Podleś , Michael Spyres, Jessica Pratt, Carmen Romeu, Mirco Palazzi, Robert McPherson e Raffaele Costantini.

Gianfranco Mariotti
Sovrintendente


Il programma

Ho accettato con grande entusiasmo la carica di Direttore artistico del Rof,  incarico di grande prestigio ma di grande responsabilità. La linea del Festival, che si è dimostrata vincente nella sua storia, non cambierà e, nel proposito di far conoscere e amare Rossini a tutti, seguiremo la strada di sempre: grandi allestimenti, stelle della lirica e nuove voci. La programmazione della XXXVII edizione del Rof unisce questi elementi.

La donna del lago è stata affidata a Damiano Michieletto: il suo riconosciuto talento gli servirà per allestire una delle opere più difficili da mettere in scena. Al suo fianco lo scenografo Paolo Fantin, il costumista Klaus Bruns e il light designer Alessandro Carletti. A dirigere tornerà Michele Mariotti, reduce dai successi in questo titolo al Covent Garden di Londra e al Metropolitan di New York. Nel cast troviamo artisti internazionali con luminosi precedenti al Rof, come Juan Diego Flórez e Michael Spyres, con altri che provengono dall’Accademia Rossiniana, come la scoperta dell’edizione 2015 Salome
Jicia, che avrà la responsabilità del ruolo del titolo, Marko Mimica, presente al Rof già da protagonista nel 2015 (il Podestà de La gazza ladra), Ruth Iniesta e Francisco Brito. Debutterà il giovane  mezzosoprano in grande ascesa Varduhi Abrahamyan nel ruolo di Malcom.

Sul podio de Il Turco in Italia Speranza Scappucci, direttore di crescente prestigio internazionale, guiderà la Filarmonica Gioachino Rossini, una delle due affermate formazioni pesaresi, testimonianza della vitalità musicale del territorio. La regia della nuova produzione sarà di Davide Livermore, che curerà anche le scene. I costumi sono affidati a Gianluca Falaschi, il videodesign a D-Wok e le luci a Nicolas Bovey. Nel cast vocale avremo Erwin Schrott, stella dei principali palcoscenici mondiali, che si presenterà per la prima volta al Rof come protagonista; accanto a lui ritroveremo artisti
di primo livello, già presenti nelle nostre programmazioni, come Olga Peretyatko, Nicola Alaimo, René Barbera e Pietro Spagnoli. Completeranno il cast Cecilia Molinari, altra recente scoperta dell’Accademia Rossiniana e il promettente Pietro Adaini.

Ciro in Babilonia vedrà per la prima volta al Rof Jader Bignamini, direttore di fama ormai consolidata. Lo spettacolo di Davide Livermore – con videodesign di D-Wok, scene e luci di Nicolas Bovey, costumi di Gianluca Falaschi –, ispirato ai fasti del cinema muto, riscosse un unanime successo.
Tornerà da protagonista la leggendaria Ewa Podle ś , insostituibile dopo la sua interpretazione del 2012. Completamente rinnovato invece, secondo consuetudine, il resto del cast vocale: di nuovo a Pesaro un artista molto amato dal pubblico, Antonino Siragusa, e con lui Alessandro Luciano e Dimitri Pkhaladze. Altro debutto di spicco quello di Pretty Yende, che nonostante la giovane età ha già calcato i palcoscenici della Scala e del Metropolitan.
Accanto a lei avremo pure per la prima volta i freschi talenti di Isabella Gaudì, anche lei proveniente dall’Accademia Rossiniana, e Oleg Tsybulko.

Il Rof ha voluto celebrare, ma anche celebrarsi, nella ricorrenza del ventesimo anno del debutto di Juan Diego Flórez, artista nato al Rof e presenza costante in tante nostre edizioni. Il concerto  attraverserà i dieci titoli d’opera che Juan Diego ha interpretato al Festival. Dirigerà Christopher Franklin, che così ritornerà a Pesaro dopo i suoi ultimi successi internazionali. Parteciperanno amichevolmente a questa serata di festa altri artisti già in cartellone: Salome Jicia, Cecilia Molinari, Olga Peretyatko, Pretty Yende, Nicola Alaimo, Marko Mimica, Pietro Spagnoli e Michael Spyres, nonché Chiara Amarù.
Sono in programma due concerti con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Rossini, l’altra valida formazione pesarese, di lunga militanza al Rof. Il primo sarà diretto da David Parry, già a Pesaro nel 1996 per Ricciardo e Zoraide, e sarà un omaggio al tenore Adolphe Nourrit con la voce di Michael Spyres. Il secondo concerto, diretto dal debuttante al Rof Marco Alibrando, sarà un percorso fra i principali duetti rossiniani tra soprano e mezzosoprano e vedrà la partecipazione di Pretty Yende e di Aya Wakizono, anche lei proveniente dall’Accademia Rossiniana e già affermatasi in teatri
prestigiosi.
Dei due concerti di Belcanto, il primo sarà affidato a Pietro Spagnoli, artista di brillante carriera apprezzato anche al Festival; al pianoforte Giulio Zappa, nostro collaboratore per tanti anni. Nel secondo concerto Monica Bacelli, raffinata artista che torna al Rof, accompagnata al pianoforte dal talentuoso Pietro De Maria.

Per il filone Rossinimania si è pensato a una immaginaria gara tra Rossini e alcuni dei suoi cantanti che si sono cimentati nella composizione. Abbiamo dunque chiamato questo concerto Il cerchio magico. Abbiamo accostato brani di Maria Malibran, Isabella Colbran, Joséphine Fodor-Mainville, Felice Pellegrini e Pauline Viardot, accanto ad altri che ricordano, o nel titolo o nel tema, pezzi di Rossini. Abbiamo infine affidato questo singolare concerto, che presenta diversi brani totalmente inediti, a validi giovani usciti dall’Accademia Rossiniana quali Ruth Iniesta, Cecilia Molinari, Matteo Macchioni e Marko Mimica sotto la direzione al pianoforte di Carmen Santoro, storica collaboratrice del Rof.

L’Accademia Rossiniana diretta da Alberto Zedda, che rappresenta per il Festival una risorsa importantissima nella formazione di nuovi talenti, quest’anno ha segnato un record di domande di adesione. Oltre alla storica produzione de Il viaggio a Reims nel Festival giovane del Rof, ideata da Emilio Sagi e ripresa da Elisabetta Courir, diretta quest’anno da Gabriel Bebeselea, l’Accademia presenterà il consueto concerto finale ma avrà anche un secondo concerto nel cuore del Festival.
Per la prima volta al Rof, ne Il Turco in Italia, il Coro del Teatro della Fortuna Mezio Agostini di Fano guidato da Mirca Rosciani. Infine, l’Orchestra – per il ventinovesimo anno consecutivo – e il Coro del Comunale di Bologna, preparato da Andrea Faidutti, parteciperanno al Festival in tre produzioni (La donna del lago, Ciro in Babilonia e concerto Flórez 20). I complessi bolognesi fanno dunque parte a pieno titolo della cifra identitaria del Rof.
Con essi abbiamo appena siglato un nuovo accordo per il prossimo triennio.

Ernesto Palacio
Direttore artistico


Accademia Rossiniana 2016

Seminario di studio sui problemi dell’interpretazione rossiniana, diretto da Alberto Zedda

L’Accademia, che si tiene ogni anno a Pesaro durante il periodo del Festival, riguarda le tematiche vocali e drammaturgiche connesse alla restituzione rossiniana e allo sviluppo dell’Edizione critica ed è  aperta ai professionisti dello spettacolo e agli studiosi.
L’Accademia Rossiniana 2016 si svolge dal 4 al 18 luglio.
È possibile prendere parte ai corsi in qualità di Effettivo o Uditore. La frequenza ai corsi è gratuita e a numero chiuso. Il piano didattico prevede un seminario teorico, la presenza a prove del Festival e un corso di interpretazione vocale, incentrato principalmente sull’opera Il viaggio a Reims.
Alberto Zedda sarà coadiuvato dai maestri Lanfranco Marcelletti e Anna Bigliardi. Il programma didattico prevede anche una masterclass tenuta dal tenore Juan Diego Flórez.
Agli Effettivi ammessi all’Accademia saranno fornite indicazioni per lo studio e il materiale musicale: spartito, variazioni e cadenze delle parti vocali assegnate.
Gli elementi risultati idonei parteciperanno al Concerto conclusivo dell’Accademia, in programma il 18 luglio 2016, oltre che ad altre eventuali iniziative collaterali.
In prosecuzione del corso gli allievi selezionati prenderanno parte allo spettacolo Il viaggio a Reims che verrà messo in scena nel Rossini Opera Festival nell’ambito del “Festival Giovane” i giorni 12 e 15 agosto 2016, assieme a un Concerto vocale il 13 agosto.
Gli allievi interpreti de Il viaggio a Reims riceveranno una borsa di studio.
A conclusione del corso l’Accademia Rossiniana rilascia ai partecipanti Effettivi e Uditori un attestato di frequenza.

Accademia Rossiniana
del Rossini Opera Festival
Via Rossini, 24
61121 Pesaro
Tel. 0721.3800214
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

Le opere: notizie storiche e soggetti

La donna del lago

La donna del lago, melodramma in due atti su libretto di Andrea Leone Tottola, fu rappresentata per la prima volta al Teatro San Carlo di Napoli il 24 ottobre 1819. Esecutori furono Giovanni David  (Giacomo), Michele Benedetti (Duglas), Andrea Nozzari (Rodrigo), Isabella Colbran (Elena), Rosmunda Pisaroni (Malcom), Maria Manzi (Albina), Gaetano Chizzola (Serano), Massimo Orlandini (Bertram).
Gli autografi sono conservati presso la Fondazione Rossini di Pesaro e presso il Conservatorio di Parigi.
Il soggetto è tratto dal poema The lady of the lake di Walter Scott (1810).

Soggetto

Atto I

La vicenda si svolge in Scozia intorno al 1530. Sulle sponde del lago Kattrine, un gruppo di pastori saluta l’alba, mentre risuonano gli echi dei cacciatori. Elena attraversa il lago su una barca, vagheggiando Malcom, il guerriero che per amor suo ha disertato le truppe del re unendosi ai ribelli. Attratto dalla leggendaria bellezza di Elena, il re Giacomo di Scozia si aggira in incognito nelle vesti di cacciatore, sotto il falso nome di Uberto di Snowdon, per incontrarla. Raggiunta la giovane, si finge perduto. Elena lo invita a salire sulla barca, e gli offre ospitalità. Nella dimora di Duglas, padre di Elena,
Albina e Serano attendono l’arrivo di Rodrigo di Dhu, capo del Clan Alpino che si oppone a Giacomo di Scozia. Introdotto nella modesta casa della giovane, Uberto riconosce alle pareti le insegne nemiche; Elena gli rivela di essere la figlia di Duglas d’Angus, un tempo precettore del re, schieratosi poi con i ribelli. Nel frattempo, alcune compagne di Elena si rallegrano per le imminenti sue nozze con Rodrigo, che il padre le ha destinato in sposo per gratitudine nei confronti dell’ospitalità ricevuta dopo l’esilio. Elena, promessa sposa contro la propria volontà, manifesta la sua pena a Uberto,
alimentando le sue speranze di poterla conquistare. Il turbamento della giovane è causato in realtà dalla nostalgia per il suo amato Malcom. Quando questi sopraggiunge, rievoca mesto il suo amore contrastato per Elena. Osservati di nascosto da Malcom, giungono Elena e suo padre Duglas che annuncia alla figlia l’arrivo di Rodrigo, e le impone di accettare la sua mano. La donna tenta di opporsi alla volontà paterna. Duglas conferma tuttavia la propria volontà, e nell’udire le trombe di guerra esce per incontrare Rodrigo. Malcom può finalmente mostrarsi a Elena, e i due si giurano fedeltà e amore eterno. Intanto Rodrigo viene accolto dai ribelli e da Duglas. Nonostante le pressioni del padre, Elena non riesce a nascondere la sua angoscia nell’incontrare il promesso sposo, e il suo turbamento non sfugge a Rodrigo. Elena e Malcom si scorgono, quindi Rodrigo la presenta a Malcom come sua futura consorte: le reazioni dei due giovani lasciano intuire il loro rapporto. L’imminente attacco nemico unisce di nuovo tutti, spronando alla battaglia. Nel corso di un rito propiziatorio, una meteora attraversa il cielo. Esortati da questo segno, i guerrieri muovono incontro al nemico.

Atto II

Sta per iniziare la battaglia fra l’esercito del re e i ribelli. Uberto, nelle vesti di pastore, è alla ricerca di Elena, alla quale intende dichiarare il suo amore. La trova presso una grotta, ad attendere notizie del padre, e le confessa il suo amore, ma lei gli risponde di essere innamorata di un altro uomo. Di fronte a tale rifiuto, Uberto le offre tuttavia la sua amicizia e un anello, che gli è stato donato dal re di Scozia: in caso di sorte avversa, presentandosi con esso al re, potrà ottenerne la grazia per sé e per i suoi congiunti. I due vengono sorpresi da Rodrigo, il quale, in preda alla gelosia, chiama a raccolta i suoi guerrieri e sfida il rivale. L’intervento di Elena non riesce a evitare il duello. Nel frattempo Malcom si dirige alla grotta per mettere in salvo Elena dalle truppe di re Giacomo, ma vi trova solo Albina. Sopraggiunge Serano ad annunciare la disfatta dei ribelli e la resa di Duglas, che intende consegnarsi al re per implorare la pace. Alcuni guerrieri recano la notizia che Rodrigo è stato ucciso, e che la vittoria di re Giacomo è ormai certa. Costernato, Malcom parte con essi, alla ricerca dell’amata. Nella residenza reale. Duglas chiede clemenza per sua figlia e per il suo popolo. Ostentando inflessibilità, il re lo consegna alle guardie. Elena viene introdotta nella reggia, nelle cui stanze aveva trascorso l’infanzia e la sua prima giovinezza. Grazie all’anello spera di ottenere la grazia per il padre. Da una delle regie stanze, sente Uberto intonare un canto d’amore che menziona il suo nome. Elena gli chiede di condurla al cospetto del sovrano. La corte è radunata nella sala del trono. Elena cerca invano il re, ma a questo punto l’uomo le rivela che il re è di fronte a lei, poiché altri non è che Uberto. Re Giacomo mantiene la promessa e concede la grazia a Duglas; finge di voler punire Malcom, ma poi lo abbraccia e unisce la sua destra a quella dell’amante.

Il Turco in Italia

Il Turco in Italia, dramma buffo in due atti su libretto di Felice Romani, fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala il 14 agosto 1814.
Esecutori furono Filippo Galli (Selim), Francesca Maffei Festa (Fiorilla), Luigi Pacini (Geronio), Giovanni David (Narciso), Pietro Vasoli (Poeta, Prosdocimo), Adelaide Carpano (Zaida), Gaetano Pozzi  (Albazar).
L’autografo è conservato a Milano presso l’Archivio di Casa Ricordi.

Soggetto

Atto I

Nei pressi di Napoli la zingara Zaida piange le sue pene d’amore, benché invitata da Albazar ad unirsi al gruppo degli altri zingari che cantano festosamente. Il poeta Prosdocimo, in cerca di spunti dal vero per comporre un dramma buffo, si avvicina interessato. Da lontano vede apparire Geronio, marito della capricciosa Fiorilla, che ha la mania di farsi predire dalle zingare il futuro e che ora vuol sapere quando sua moglie si ravvederà. Ma la predizione è deludente e lo fa allontanare afflitto. Prosdocimo viene intanto a conoscere il passato di Zaida: schiava un tempo felice nel serraglio di Erzerum e amata dal principe Selim che intendeva sposarla, era stata da lui condannata a morte per le calunnie delle compagne invidiose, e salvata da Albazar. Prosdocimo la consola avvertendola dell’arrivo per quella sera a Napoli di un principe turco che, se informato della sua fedeltà a Selim, sicuramente potrebbe aiutarla a riconquistare l’amato. Mentre Fiorilla ritorna da una passeggiata con le sue amiche, sbarca sulla spiaggia il principe. Egli rimane colpito dalla bellezza di Fiorilla, che ne accetta di buon grado il corteggiamento. Prosdocimo da lontano si compiace dello svolgersi degli avvenimenti, perché ha saputo che il principe altri non è che Selim, l’amato di Zaida. Il poeta è soddisfatto per questo colpo di scena, ricco di potenziali sviluppi per il suo dramma buffo. Nel frattempo arrivano, contrariati dal comportamento di Fiorilla, Geronio e Narciso, il suo cicisbeo. Mentre Fiorilla e Selim sorseggiano il caffè in casa di Geronio, questi entra e suscita il risentimento del Turco che si calma solo perché Fiorilla costringe il marito a baciare, in segno di rispetto, la veste di Selim. L’intervento successivo di Narciso, che pretende da Geronio un comportamento meno acquiescente, fa precipitare la situazione. Selim abbandona Fiorilla con la promessa di rivederla più tardi sulla spiaggia. Geronio rimprovera la moglie e manifesta l’intenzione di cacciarla, ma si fa nuovamente irretire dalla sua furbizia. Selim aspetta sulla spiaggia l’arrivo di Fiorilla, pronto per fuggire con lei, ma incontra Zaida. I due si riconoscono e si riabbracciano affettuosamente. Sopraggiungono Fiorilla, Geronio e Narciso e scoppia una zuffa per il possesso di Selim tra Zaida e Fiorilla, mentre Prosdocimo osserva contento l’imprevisto finale dell’atto.

Atto II

In una locanda Geronio apprende da Prosdocimo che lì sua moglie incontrerà Selim. Questi propone a Geronio di vendergli Fiorilla, secondo l’uso turco di disfarsi delle mogli non gradite. Geronio rifiuta sdegnato e i due si minacciano a vicenda. Giunte alla locanda le due rivali, Fiorilla e Zaida, cercano di imporre a Selim una scelta. L’incertezza del Turco offende Fiorilla, mentre addolora Zaida, che si allontana. Prosdocimo intanto è venuto a sapere che il Turco intende rapire Fiorilla durante una festa in maschera. Il poeta ha già avvisato Zaida, che comparirà nello stesso luogo travestita da Fiorilla,
e suggerisce a Geronio di mascherarsi da Selim per ingannare Fiorilla e sottrarla al rapimento. Narciso, che ha ascoltato le parole di Prosdocimo, decide di intervenire anche lui alla festa, vestito da Turco, per condurre con sé Fiorilla. Nella penombra della sala da ballo si creano vari malintesi: Fiorilla s’imbatte in Narciso, credendolo Selim, e Selim incontra Zaida che ritiene sia Fiorilla. Geronio, giunto per ultimo, trovandosi di fronte due Turchi e due Fiorille, reclama a gran voce la moglie e viene creduto pazzo. Accoglie in seguito il suggerimento di Prosdocimo di fingere il divorzio da lei, mentre Selim e Zaida decidono di partire insieme. Fiorilla riceve infatti una lettera in cui Geronio le comunica di non volerla più come moglie, e le ingiunge di tornare a Sorrento, alla sua famiglia d’origine. Abbandonata anche dagli amici, Fiorilla si dispera e si appresta a partire, in abiti dimessi, finalmente pentita. Geronio riaccoglie, come consigliato da Prosdocimo, la moglie, e la coppia ricostituita saluta Zaida e Selim in procinto di salpare. Anche Narciso si riconcilia con Geronio e Fiorilla, chiedendo loro perdono. Prosdocimo, soddisfatto per la conclusione dell’intreccio, si augura che anche il pubblico apprezzi il lieto fine.

Ciro in Babilonia

Ciro in Babilonia, dramma con cori in due atti su libretto di Francesco Aventi,andò in scena al Teatro Comunale di Ferrara il 14 marzo 1812.
Interpreti della prima rappresentazione furono Eliodoro Bianchi (Baldassare), Maria Marcolini (Ciro), Elisabetta Manfredini Guarmani (Amira), Anna Savinelli (Argene), Giovanni Layner (Zambri),  Francesco Savinelli (Arbace), Giovanni Fraschi (Daniello).
Il manoscritto autografo è perduto.
Il soggetto deriva, con molte licenze, dal Libro di Daniele ossia dalle Sacre Scritture.

Soggetto

Atto I

Baldassare, re di Babilonia, è assediato nella sua capitale da Ciro, re di Persia, che conduce la guerra con l’aiuto dei Medi. Durante una sortita nel campo nemico Baldassare riesce a impadronirsi della moglie di Ciro, Amira, accompagnata dalla sua confidente Argene e dal loro figlioletto Cambise. Invaghitosi di Amira, Baldassare le propone di sposarlo; quando lei si rifiuta la minaccia di morte. Argene e Amira possono però contare sull’aiuto di Arbace, generale di Baldassare innamorato di Argene. Nel campo di Ciro, che pensa a come riprendere figlio e moglie, giunge Arbace, il quale annuncia che proporrà a Ciro uno stratagemma per entrare in Babilonia. Baldassare viene a conoscenza che Ciro gli ha inviato un messo. È questo lo stratagemma: il messo è lo stesso Ciro travestito nei panni di
ambasciatore, che propone di togliere l’assedio a Babilonia in cambio di Amira e Cambise. Baldassare è pronto a concedere il figlio ma non Amira. Ciro promette che persuaderà Amira, per il suo bene e quello di Cambise, a sposare Baldassare. Entra Amira che nel vedere Ciro si emoziona e a stento il marito riesce a non farsi riconoscere. Baldassare finge allora di uscire e assiste celato al colloquio tra Ciro e Amira. Ciro, sapendo che Baldassare sta ascoltando, prova a convincere Amira a sposare il suo rivale; Amira non comprende il suo atteggiamento e, involontariamente, tradisce il travestimento del marito. Rientra Baldassare che fa imprigionare Ciro, oramai riconosciuto.

Atto II

Dietro istanza di Argene, Arbace promette di cercare di ricongiungere Amira e Ciro, facendo sì che lei possa visitarlo in carcere, dove Ciro riflette sulla sua sorte e promette che se mai sarà liberato per intercessione del Dio d’Israele a sua volta libererà i prigionieri ebrei e permetterà il loro culto. Entra Amira e i due si uniscono in un duetto d’amore, interrotto dal sopravvenire di Baldassare, che di nuovo li minaccia e li separa. Nella reggia di Baldassare, Zambri, principe babilonese a lui fedele, preannuncia ad Argene che lei e Amira dovranno presenziare al convito di Baldassare la notte stessa.
Nella sala in cui si tiene il convito tutti i maggiorenti babilonesi siedono alla tavola, adorna degli arredi sacri del Tempio di Gerusalemme. All’atteggiamento blasfemo di Baldassare tuoni e lampi  interrompono il banchetto: e una mano disegna sul muro le parole misteriose «Mane, Thecel, Phares». Tutti assistono alla scena con orrore; Baldassare fa subito chiamare i suoi Magi per interpretare i segni. Insieme ai Magi si presenta Daniello, profeta ebreo, che così spiega la scritta sul muro: per colpa dell’ingratitudine di Baldassare e della sua stirpe al Dio d’Abramo, giunta fino alla distruzione
del Tempio e alla profanazione degli arredi sacri, il regno assiro sarà diviso tra Medi e Persiani; Babilonia distrutta; Baldassare ucciso la notte stessa. Alla disperazione di Baldassare i Magi replicano che per allontanare il funesto presagio basterà offrire in sacrificio agli Dei Amira, Ciro e Cambise.
Baldassare non vorrebbe la morte di Amira, ma cede al parere dei Magi.
Daniello rimasto solo pensa che Ciro, lungi dal morire, sarà re in Babilonia. Amira viene intanto messa al corrente della sentenza: le sue apprensioni non sono per sé, ma per Ciro e Cambise.
Zambri, preoccupato per gli avvenimenti, viene richiesto da Argene di intercedere per Amira, Ciro e Cambise; le replica che oramai è tardi: Baldassare non ascolta più nessuno. Nella piazza di Babilonia è tutto pronto per il supplizio di Ciro e della sua famiglia, alla presenza di Baldassare che vuole affrettare l’esecuzione. Ciro dà l’estremo addio alla vita, e il convoglio dei condannati esce di scena mentre Baldassare si avvia verso la Reggia. Ma proprio nella Reggia, poco dopo, Zambri riferisce di come le schiere nemiche siano entrate in città e fino nella stessa residenza reale profittando del sonno di Baldassare. Egli prova la riscossa, ma si imbatte in Ciro e Arbace che conducono i soldati persiani e medi; Ciro risparmia Zambri e seguendo i desideri del Dio d’Israele ordina che si stermini tutta la famiglia di Baldassare. Argene intanto dà ad Arbace motivo per sperare nel suo amore, e tutti, vincitori e vinti (questi ultimi incatenati), si ritrovano nella piazza di Babilonia dove si celebra il trionfo di Ciro.


Il lavoro della Fondazione Rossini

Un triennio, 2016-2018, denso di anniversari: dal bicentenario di opere come Il barbiere e La Cenerentola fino al centocinquantenario della morte di Rossini. Il mondo ha imparato a guardare Rossini con gli occhi di Pesaro: è giusto che il mondo lo celebri quanto merita, mentre Pesaro continua il proprio ininterrotto lavoro di ricerca, riscoperte e produzione. Così, se da un lato la Fondazione dà in stampa il volume dedicato al Barbiere nella collana dei libretti, d’altro canto l’attività editoriale prosegue con la pubblicazione di Elisabetta regina d’Inghilterra a cura di Vincenzo Borghetti, titolo fondamentale in quanto punto di partenza della storia “napoletana” di Rossini; con la preparazione del materiale – che regalerà non poche sorprese – per la rappresentazione del Siège de Corinthe al Rossini Opera  Festival del 2017; con l’uscita del quinto tomo di Lettere e documenti, ricco di circa quattrocento nuovi documenti rossiniani relativi al periodo 1831-1835; con la recente pubblicazione nel «Bollettino del Centro rossiniano di studi», di un articolo relativo proprio alla versione italiana del Siège e di un altro incentrato sul primissimo lavoro di Rossini, le Sei sonate a quattro; con l’assegnazione per il terzo biennio del premio «Tesi rossiniane» (il lavoro vincitore del secondo, Scolaro sembra dell’Haydn. Il problema dell’influenza di Haydn su Rossini di Federico Gon, è stato recentemente dato alla luce).
Le scadenze celebrative non dettano quindi il programma dell’istituzione; se mai forniscono l’occasione di riflettere sull’attività di Rossini nelle varie fasi della sua vita. Per questo, uno sforzo particolare sarà dedicato all’organizzazione (già in buona parte avviata data l’importanza dell’avvenimento) di un convegno internazionale di studi che sancirà ancora una volta la centralità di Pesaro per la ricerca rossiniana. Qui giungeranno nell’estate 2017 i grandi nomi della musicologia dalle università di tutto il mondo (dal Canada alla Germania, dalla Francia agli Stati Uniti, all’Italia, al Regno Unito). Gli atti saranno pubblicati nel 2018, a conclusione di un triennio particolarmente intenso.

La Fondazione guarda però oltre il “triennio rossiniano” e ha già un serrato programma di pubblicazioni fino al 2022, programma che alterna riscoperte a pubblicazioni in edizione critica di opere già entrate nel circuito dei teatri: come nel caso del recente Equivoco stravagante, la cui edizione ha portato alla luce materiale inedito, suggerendo un nuovo approccio alla ricerca.
L’aggiornamento dei criteri editoriali, appena pubblicati dalla Fondazione Rossini, è il frutto della riflessione metodologica scaturita dal recente lavoro sulle opere senza autografo, nel segno della  continuità di un’impresa editoriale senza precedenti.
In un momento di regolare e talora non ingiustificato pessimismo sulle sorti del sistema culturale italiano, Pesaro, il “sistema Rossini” e la Fondazione reagiscono allargando i propri compiti e ambizioni. La Fondazione può contare su un organico snello, coadiuvato dalla passione e buona volontà dei collaboratori stabili, dei giovani ricercatori che lavorano ai singoli progetti e delle istituzioni sorelle con cui intrattiene rapporti di consuetudine. Prima tra tutte la collaborazione con il Rossini Opera Festival, unica nel panorama culturale.
Il lavoro è reso possibile dagli enti pubblici che sempre hanno creduto nel pluridecennale lavoro della Fondazione: il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, la Regione Marche, il Comune di Pesaro, oltre che dal prezioso contributo privato della ditta Renco e della Fondazione Riz e Katyna Ortolani.

Oriano Giovanelli

FONDAZIONE ROSSINI

Presidente Oriano Giovanelli

Consiglio di amministrazione
Alberto Berardi, Giorgio Girelli, Francesca Matacena, Lucio Carlo Meale, Stefano Pivato

Assemblea
Daniele Vimini presidente, Luigi Bravi, Marco Cangiotti, Fabio Corvatta, Achille Marchionni, Franca Scopinigo Mancini, Daniele Tagliolini, Massimo Tonucci

Segretario generale Catia Amati
Comitato scientifico
Direttore dell’edizione critica Ilaria Narici
Coordinatore editoriale Daniele Carnini
Annalisa Bini, Damien Colas, Davide Daolmi, Renato Meucci, Reto Müller, Emilio Sala, Cesare Scarton, Benjamin Walton
Comitato d’onore
Bruno Cagli Presidente, Giovanni Carli Ballola, Jeremy Commons, Johan Eeckeloo, Antonio Pappano, Maurizo Pollini, Salvatore Settis

Stato di elaborazione dell’Edizione critica al 30 aprile 2016

Volumi pubblicati

Sei sonate a quattro        a cura di Matteo Giuggioli.
Un volume di partitura e commento critico, di LXI-315 pgg. più parti staccate.

Sinfonie giovanili        a cura di Paolo Fabbri.
Un volume, comprensivo di commento critico, di XXXIII-179 pgg.

L’equivoco stravagante    a cura di Marco Beghelli e Stefano Piana.
Due volumi di partitura di LXXVI-766 pgg. Un volume di commento critico di 228 pgg.

La scala di seta      a cura di Anders Wiklund.
Un volume di partitura di XXXIII-487 pgg. Un volume di commento critico di 85 pgg.

L’occasione fa il ladro        a cura di Giovanni Carli Ballola, Patricia B. Brauner e Philip Gossett.
Un volume di partitura di XXXIX-544 pgg. Un volume di commento critico di 107 pgg.

Il signor Bruschino        a cura di Arrigo Gazzaniga.
Un volume di partitura di XXXV-426 pggUn volume di commento critico di 79 pgg.

Tancredi      a cura di Philip Gossett.
Due volumi di partitura di XLIX-818 pgg. Un volume di commento critico di 299 pgg.

L’italiana in Algeri        a cura di Azio Corghi.        
Un volume di partitura di XLV-781 pgg. Un volume di commento critico di 191 pgg.

Il turco in Italia        a cura di Margaret Bent.  
Due volumi di partitura di LIII-1040 pgg. Un volume di commento critico di 259 pgg.

Sigismondo  a cura di Paolo Pinamonti.
Due volumi di partitura di LIX-728 pgg. Un volume di commento critico di 168 pgg.

Torvaldo e Dorliska        a cura di Francesco Paolo Russo.
Due volumi di partitura di L-752 pgg. Un volume di commento critico di 207 pgg.

Il barbiere di Siviglia        a cura di Alberto Zedda.     
Due volumi di partitura di LIX-953 pgg. Due volumi di commento critico e fonti.

La gazzetta    a cura di Philip Gossett e Fabrizio Scipioni.
Due volumi di partitura di LVI-828 pgg. Un volume di commento critico di 196 pgg.

Otello    a cura di Michael Collins. 
Due volumi di partitura di LX-966 pgg.   Un volume di commento critico di 176 pgg.

La Cenerentola ossia la Bontà in trionfo     a cura di Alberto Zedda.
Due volumi di partitura di LIX-1115 pgg. Un volume di commento critico di 216 pgg.

La gazza ladra          a cura di Alberto Zedda.
Due volumi di partitura di XLIX-1197 pgg.Un volume di commento critico di 220 pgg

Armida    a cura di Charles S. Brauner e Patricia B. Brauner.  
Due volumi di partitura  di L-1235 pgg. Un volume di commento critico di 181 pgg.

Mosè in Egitto    a cura di Charles S. Brauner.  
Due volumi di partitura di LV-1150 pgg. Un volume di commento critico di 170 pgg.

Adina     a cura di Fabrizio Della Seta.
Un volume di partitura di LVIII-842 pgg. Un volume di commento critico di 248 pgg.

Ermione a cura di Patricia B. Brauner e Philip Gossett.    
Due volumi di partitura di XLVIII-846 pgg. Un volume di commento critico di 119 pgg.

La donna del lago     a cura di H. Colin Slim.     
Due volumi di partitura di XLVI-952 pgg. Un volume per la Banda di 135 pgg. e un volume di commento critico di 194 pgg.

Bianca e Falliero    a cura di Gabriele Dotto.    
Due volumi di partitura di LV-1150 pgg.    Un volume di commento critico di 170 pgg.

Zelmira   a cura di Kathleen Kuzmick Hansell e Helen Greenwald.
Due volumi di partitura di LXII-1141 pgg. Un volume per la Bandadi 109 pgg. e un volume di commento critico di 185 pgg.

Semiramide  a cura di Philip Gossett e Alberto Zedda.
Tre volumi di partitura di LX-1556 pgg. Un volume per la Banda di 172 pgg. e un volume di commento critico di 236 pgg.

Il viaggio a Reims a cura di Janet Johnson.       
Due volumi di partitura di LX-960 pgg.  Un volume di commento critico di 216 pgg.

Guillaume Tell  a cura di M. Elizabeth C. Bartlet.
Quattro volumi di partitura di LXXIV-2050 pgg. Un volume di commento critico di 324 pgg. e uno di Fonti di 253 pgg.

Edipo Coloneo     a cura di Lorenzo Tozzi e Piero Weiss.                 
Un volume, comprensivo di commento critico, di XXXIII-175 pgg.

Le nozze di Teti, e di Peleo   a cura di Guido J. Joerg.
Un volume, comprensivo di commento critico, di XLI-390 pgg.

Tre cantate napoletane    a cura di Ilaria Narici, Marco Beghelli e Stefano Castelvecchi.
Un volume, comprensivo di commento critico, di LI-305 pgg.

La riconoscenza /Il vero omaggio         a cura di Patricia B. Brauner.
Un volume di partitura di LXVIII-576 pgg.    Un volume di commento critico di 180 pgg.

Cantata in onore del Sommo pontefice Pio Nono a cura di Mauro Bucarelli.
Un volume, comprensivo di commento critico, di XLI-415 pgg.

Musique anodine   Album italiano          a cura di Marvin Tartak.
Un volume, comprensivo di commento critico, di XL-314 pgg.

Album français   Morceaux réservés    a cura di Rossana Dalmonte.
Un volume, comprensivo di commento critico, di XL-404 pgg.

Quelques riens pour album    a cura di Marvin Tartak.
Un volume, comprensivo di commento critico, di XXI-223 pgg.

Petite messe solennelle   Soli, coro, due pianoforti e armonium. A cura di Davide Daolmi.
Un volume di XXI-192 pgg. Un volume di testi introduttivi di 150 pgg.

Petite messe solennelle Soli, coro, organo e orchestra. A cura di Davide Daolmi.
Un volume di XXI-366 pgg. Un volume di testi introduttivi di 150 pgg.

Volumi in corso di stampa

La pietra del paragone     a cura di Anders Wiklund e Patricia B. Brauner. Disponibile per l’esecuzione.

Aureliano in Palmira         a cura di Will Crutchfield. Disponibile per l’esecuzione.

Elisabetta regina d’Inghilterra     a cura di Vincenzo Borghetti. Disponibile per l’esecuzione.

Volumi in preparazione

Demetrio e Polibio a cura di Daniele Carnini. Disponibile per l’esecuzione.

Ciro in Babilonia         a cura di Daniele Carnini e Ilaria Narici. Disponibile per l’esecuzione.

Adelaide di Borgogna         a cura di Gabriele Gravagna e Alberto Zedda. Disponibile per l’esecuzione.

Ricciardo e Zoraide         a cura di Federico Agostinelli e Gabriele Gravagna. Disponibile per l’esecuzione.

Maometto II     a cura di Claudio Scimone. Disponibile per l’esecuzione.

Matilde di Shabran         a cura di Jürgen Selk. Disponibile per l’esecuzione.

Le siège de Corinthe         a cura di Damien Colas. Disponibile per l’esecuzione.

Messa di Gloria         a cura di Giovanni Acciai. Disponibile per l’esecuzione.

I volumi rendono possibile l’esecuzione delle varie versioni in edizione critica delle singole opere. La Casa Ricordi
distribuisce le partiture edite dalla Fondazione e realizza le parti e gli spartiti per canto e piano.


Amici del Rossini Opera Festival

L’associazione, fondata nel 1997, consente agli appassionati di sostenere con le loro donazioni, in cambio di benefit esclusivi, le attività del Rossini Opera Festival, contribuendo così a conservarne ed accrescerne la vitalità.

Amico under 30        E 65
Amico a partire da     E 200
Sostenitore a partire da     E 700
Sostenitore Oro a partire da     E 3.500
Sostenitore Platino a partire da     E 5.000
Sostenitore Diamante a partire da     E 10.000

Iscrizione regalo Regala a una persona a te cara l’iscrizione agli Amici del ROF e noi la informeremo del tuo dono.
Donazione libera Anche se quest’anno non vieni al Rof, sostienilo con un contributo a tua scelta. Il tuo nome sarà menzionato in tutte le pubblicazioni. Con le stesse modalità puoi onorare o ricordare una persona a te cara o disporre una donazione tramite lascito testamentario.

Amici del Rossini Opera Festival
Via Rossini 24 • 61121 Pesaro
Tel. 0721 3800210 • Fax 0721 3800220
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.rossinioperafestival.it
Facebook rossinioperafestival
Twitter @Rof_Pesaro

Friends of the Rossini Opera Festival

L’associazione americana, fondata nel 2008, si rivolge specificamente ai residenti negli Stati Uniti ed ha le stesse finalità dell’associazione italiana.

Comitato d’Onore: Claudio Abbado (1933-2014), June Anderson, Daniela Barcellona, Rockwell Blake, Juan Diego Flórez, Marilyn Horne, Chris Merritt, Samuel Ramey, Luca Ronconi (1933-2015).

Junior under 30    a partire da $ 100
Friend             a partire da $ 300
Supporter         a partire da $ 1,000
Gold Supporter         a partire da $ 3,500
Platinum Supporter    a partire da $ 5,000
Diamond Supporter     a partire da $ 10,000
   
Friends of the Rossini Opera Festival
Friends of the ROF, Inc.
C/o Kay Bearman, Treasurer
1060 Park Avenue, Apt. 6C
New York, NY 10128-1034
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.rossiniamerica.org
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Facebook rossiniamerica.org
Twitter @RossiniAmerica

 

28 giugno-2 agosto

Chiesa Santissima Annunziata

MUN Music Notes in Pesaro

luglio-agosto

Rocca Costanza

INTERLUDIO 2016

Concerti alla Rocca

A cura dell’

Ente Concerti di Pesaro

2-9 luglio

Teatro Sperimentale

Piazza del Popolo

Palazzo Gradari

Centro Arti Visive Pescheria

MOSTRA INTERNA

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IONALE DEL NUO

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O CINEMA

2 luglio-31 agosto

Galleria Ca’ Pesaro 2.0

RENATO BERTINI

LA SAETTA E L’ORIZZONTE

4 luglio-28 agosto

Rocca Costanza

ROCCA COSTAN

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A SCENA APERTA

14-17 luglio

Rocca Costanza

POPSOPHIA. IL RITORNO DELLA FOR

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A

16 luglio-16 ottobre

Centro Arti Visive Pescheria

KOUNELLIS

A cura di

Ludovico Pratesi

6 agosto

Auditorium Pedrotti

CIMP XIII Concorso “Città di Pesaro”

R

OSSINI

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NTERNATIONA

L PRI

z

E

6 agosto-31 ottobre

Galleria Franca Mancini

Il Teatro degli Artisti

Les Rencontres Rossiniennes 2016

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oseph Kosuth,

j

annis Kounellis, Michelangelo Pistoletto

TRE OMAGGI A ROSSINI

10-21 agosto

Palazzo Gradari

IL

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OLO LO SPA

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IO

A cura dell’Associazione

Amici della Ceramica di Pesaro