L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Mozart alla ricerca della felicità

Quindicesimo appuntamento del ciclo

Prima delle prime”

Stagione 2015/2016

Amici della Scala – Teatro alla Scala

Die Zauberflöte

di Wolfgang Amadeus Mozart

libretto di Emanuel Schikaneder

Teatro alla Scala - Ridotto dei palchi “A. Toscanini”

mercoledì 31 agosto 2016 - ore 18

Die Zauberflöte: una musica che illustra una storia magica, che incanta. È un Singspiel musicato da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Emanuel Schikaneder, con l’influenza forse del massone – come del resto lo era Amadé – Karl Ludwig Giesecke. Tale genere in voga soprattutto nel ’700 in area tedesca e austriaca e caratterizzato dall’alternarsi di parti parlate e parti cantate apparteneva alla sfera del teatro popolare, non colto. A nobilitarlo fu l’interesse di alcuni musicisti notevoli tra i quali Joseph Haydn, ma con i due capolavori mozartiani come Il ratto dal serraglio e Il flauto magico il Singspiel assurse a prototipo di opera nazionale. Non è semplice riassumere il simbolismo esoterico-massonico che impronta Il flauto magico. Vari sono gli elementi culturali confluiti in quest’opera: il fiabesco meraviglioso settecentesco (apparizioni di animali e genietti), l’illuminismo (aspirazione dell’uomo alla saggezza e alla ragione), la massoneria (riti d’iniziazione per accedere ai misteri e alla luce) e il Kasper popolar–viennese (rappresentato nella figura del semplice bonario Papageno).

Mozart compose il Flauto tra il maggio e il settembre 1791; fu rappresentato al Theater auf der Wieden il 30 settembre, due mesi prima della morte del compositore. È l’ultima opera di Mozart, il suo testamento drammaturgico. E l’ultima lettera, nel suo copioso epistolario, si ritiene che sia quella affettuosa (14 ottobre 1791) indirizzata alla moglie, alla quale racconta di aver portato Salieri e la cantante Caterina Cavalieri ad ascoltare il Singspiel. Ci sorprende il suo ingenuo ottimismo: “Essi hanno detto, tutti e due, che è un’opera degna di essere rappresentata in occasione di grandi festeggiamenti, davanti i più grandi monarchi.”

Molto si è scritto intorno a quest’opera tanto complessa per la convivenza di temi e filoni; e molti e variegati e illuminanti sono stati i contributi interpretativi. Busoni scrisse: “Esso (il Flauto) riunisce in sé l’elemento educativo, spettacolare, sacrale, divertente: al che una musica affascinante aggiunge, piuttosto si libra su tutto e tutto comprende.” Il regista Francesco Micheli: “… solo la mente immane di Amadé Mozart, senza informatica né Internet, poteva riuscire ad assemblare in una forma durevole, compatta e leggibile, un cosmo così articolato, in cui come tante piccole icone, i vari mondi, i vari teatri del Flauto magico convivono”.

L’attuale produzione ha come protagonisti i solisti, il coro, l’orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala. La regia porta il segno di Peter Stein, che ha anche accettato di insegnare all’Accademia lavorando con i giovani allievi a partire da un anno prima del debutto. Sul podio Ádám Fischer, autorevole direttore mozartiano.

Nell’incontro “Alla ricerca della felicità” con ascolti, parla di Die Zauberflöte Ernesto Napolitano,musicologo.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti


 

 

 
 
 

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