L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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PRESENTAZIONE DI PIERO MIOLI

Nell'anno del suo VII giubileo, onorando ancora una volta la doverosa prassi del convegno o della giornata di studio, la Regia Accademia Filarmonica mette da parte l'apertura tematica che negli ultimi tempi l'ha portata a spaziare nella storia e nella geografia della musica europea (come dimenticare i lavori sul sinfonismo e sul pianismo, su Mahler, Schönberg, Verdi, Wagner, Skrjabin?); e preferisce considerare sé stessa, i primordi della sua attività, la sua cornice cittadina, i costumi, gli stili e gli autori del medio Barocco che l'ha vista nascere e prosperare. Dunque, dal 1666 della fondazione al 1716 di tre secoli fa: ecco l'arco temporale cui dedica l'undicesimo convegno di quella serie che ha visto e sta vedendo la pubblicazione degli atti nella collana Libreria Filarmonica(pubblicata dalla Pàtron di Bologna).

In due giornate, fissate per la metà di novembre e precisamente per il 12-13, i lavori prendono le mosse da una svelta panoramica sulla condizione storica, culturale e artistica di Bologna, per cominciare tosto ad approfondire alcuni temi generali: i principi e gli “elenchi” dell'Accademia, la liuteria, la “pluralità” topografica del sacro. Di seguito, generose news d'archivio da S. Petronio, S. Pietro, S. Francesco, S. Biagio (Cento), gravi di maestri tanto illustri quanto oscuri, e la cantata di un celebrato strumentista.

Il giorno successivo affronta nella mattinata generi come la cantata e la messa, personaggi come il musico Tosi e il “campioniere” Monti, un fenomeno centrale come l'editoria. Nel pomeriggio, ecco due strumenti diversamente studiati: l'eloquenza del violino e l'umbratile ma corposa presenza della chitarra della Bologna barocca. Per finire, una sintesi: dopo che si sarà posta la domanda essenziale sulla realtà della cosiddetta scuola, due studiosi “forestieri” che avranno preso atto dei lavori ragguaglieranno su analogie e differenze della tradizione bolognese con le arcinote tradizioni di Roma e Venezia. Infine tre studiosi accademici, il presidente e due consiglieri d'arte, si proveranno a tirare le fila della doppia giornata di studio, certo con numerosi elementi nuovi e auspicabilmente con la possibilità di una nuova visuale sulla grande musica del medio Barocco di Bologna.

In amichevole collaborazione con il Conservatorio “Giovan Battista Martini”, la prima giornata termina con un concerto serale in Sala Bossi: Cantate, sonate & divertimenti di compositori d'area emiliana, per voce, flauto dolce, violini e basso.

Il titolo della manifestazione ricalca quello della famosa pubblicazione d'epoca che dava conto di un altro glorioso aspetto della creatività cittadina, la lucida Felsina pittrice di Carlo Cesare Malvasia (Bologna, 1678).


 

 

 
 
 

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