L’Ape musicale

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Roland Böer

Schönberg e Mendelssohn per non dimenticare la Shoah

 

Il Giorno della Memoria

Gabriele Lavia con l’Orchestra e il Coro del Regio in un percorso musicale per non dimenticare la Shoah

Teatro Regio, venerdì 27 gennaio 2017 ore 20.30

Ogni 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti. La simbolica data rimanda al 27 gennaio del 1945 quando i primi soldati sovietici entrarono ad Auschwitz e resero pubblico l’atroce sterminio perpetrato dal regime nazista. Per quest’anno le pagine scelte per ricordare la storia e commemorare la giornata sono: Verklärte Nacht op. 4; A Survivor from Warsaw op. 46 di Arnold Schönberg e la Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn-Bartholdy. L’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sono diretti da Roland Böer, Gabriele Lavia è la voce narrante nel brano A Survivor from Warsaw, maestro del coro è Claudio Fenoglio. Il concerto va in scena al Regio venerdì 27 gennaio 2017 alle ore 20.30, nell’ambito della Stagione de I Concerti (fuori abbonamento), Al Regio in famiglia e La Scuola all’Opera con unappuntamento riservato alle scuole lo stesso venerdì alle ore 11. La Comunità Ebraica sostiene il concerto per il Giorno della Memoria.

Roland Böer, direttore tedesco dalla solida carriera internazionale, ha diretto nei più importanti palcoscenici internazionali tra i quali: Teatro alla Scala, English National Opera, Teatro dell’Opera di Roma; apprezzato da pubblico e critica si distingue per una intensa attività discografica con registrazioni pubblicate da EMI, Opus Arte e Opera Rara. Sul podio dell’Orchestra del Regio dirige Verklärte Nacht (Notte trasfigurata), nella sua trascrizione per orchestra d’archi elaborata dallo stesso autore, poema sinfonico in miniatura scritto nel 1899. Alla base della composizione c’è una poesia di Richard Dehmel che immagina un dialogo notturno di una coppia di amanti durante il quale la donna confessa di aspettare un figlio da un altro uomo. La ferale notizia si risolve delicatamente con la decisione di portare comunque avanti la relazione insieme. Dal punto di vista musicale il brano è intenso, rielabora la lezione di Brahms e Wagner per approdare a soluzioni che già presagiscono il completo sfaldarsi della tonalità, che si compirà per mano dello stesso Schönberg qualche anno dopo. Il brano, in quanto creato da un autore ebreo, venne considerato come “Entartete Musik” (Musica degenerata) dal Governo nazista e quindi proibito. Di spessore storico ben più profondo è il secondo brano di Schönberg in programma: A Survivor from Warsaw (Un sopravvissuto di Varsavia). La partitura, per orchestra, coro e voce recitante, racconta in maniera cruda e fortemente teatrale la repressione che i nazisti compirono nel Ghetto di Varsavia, il più grande e antico ghetto d’Europa, il 19 aprile del 1943 (il giorno precedente il compleanno di Hitler, che avrebbe così festeggiato la riuscita dell’operazione militare). Il rastrellamento durò un mese, furono uccisi 56000 ebrei, tutti gli altri deportati e soltanto 100 riuscirono a scampare dalla carneficina. Proprio la voce e il racconto di uno dei superstiti è il filo conduttore che, nel brano di Schönberg, presenta e ricorda allo spettatore le nefandezze subite. Gabriele Lavia, che ha interpretato molte volte il brano, così dichiara: “Recitarlo è sempre difficile. È un testo, tremendo e profondo, che ho già eseguito altre volte, mi ha colpito fin dalla prima volta che l’ho ascoltato quando ero ancora ragazzo”. Alla prima esecuzione del brano, nel 1948, il pubblico rimase talmente impressionato che non poté applaudire di fronte a tanta violenza espressa. La prima italiana della partitura avvenne proprio a Torino, nel 1961, ad opera dell’Orchestra Sinfonia della RAI di Torino.

Chiude il programma la gioiosa Sinfonia n. 4, “Italiana”, di Mendelssohn. Equilibrata, armoniosa e piena di melodie fresche e accattivanti, la partitura si configura quale uno dei più riusciti capolavori del compositore; nonostante la sua importanza nella Storia della Musica e la geniale fattezza, la partitura venne proibita dal Regime Nazista poiché creata da un artista ebreo. Riproporre il brano in questo concerto per il Giorno della Memoria, vuol dire riaffermare la potenza della bellezza sulla barbarie, culturale e bellica, perpetrata dal regime nazista. In tal modo il Teatro Regio intende partecipare alle iniziative per il Giorno della Memoria, un momento di profonda riflessione e omaggio alla memoria.

I biglietti per il concertosono in vendita alla biglietteria del Teatro Regio (aperta da martedì a venerdì ore 10.30-18, sabato 10.30-16 e un’ora prima del concerto - Tel. 011.8815.241/242). Primo settore € 29, secondo settore € 25, terzo settore € 22. Ridotti: € 25, € 23, € 20 (riservati agli over 65 e agli abbonati alla Stagione d’Opera e di Balletto 2016-2017); un’ora prima dei concerti, eventuali posti disponibili saranno messi in vendita al prezzo di € 15. Per gli under 18 sarà possibile acquistare i biglietti, in ogni settore, a € 10, un vero e proprio invito al concerto per avvicinare i più giovani al grande patrimonio concertistico. Posti limitati a ingresso gratuito per gli under 16 accompagnati da adulti. Biglietti in vendita anche presso Infopiemonte-Torinocultura, Biglietteria del Teatro Stabile, punti vendita Vivaticket, on line su www.teatroregio.torino.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270 (da lunedì a venerdì ore 9-12). Ulteriori informazioni su www.teatroregio.torino.it 


 

Venerdì 27 Gennaio 2017 ore 20.30(fuori abbonamento)

ROLAND BÖER

direttore

Gabriele Lavia

voce recitante

Claudio Fenoglio

maestro del coro

Orchestra e Coro del Teatro Regio

Programma:

Arnold Schönberg

Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) op. 4 (versione per orchestra d’archi)

A Survivor from Warsaw (Un sopravvissuto di Varsavia), per voce recitante, coro maschile e orchestra op. 46

Felix Mendelssohn-Bartholdy

Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 (Italiana)

In occasione del Giorno della Memoria

 

 

 
 
 

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