L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

jessica nuccio e leo nucci

La traviata da ascoltare, vedere, annusare

Ispirata alla Belle èpoque di Palermo, andrà in tournée in Giappone, in sala il profumo ideato da Ungaro

Un’opera da vedere, da ascoltare ma anche da annusare

Protagonista la palermitana Jessica Nuccio, sul podio Sagripanti e poi Ciampa

Leo Nucci: “Un grandissimo allestimento che esprime il meglio dell’opera italiana”

Il regista Pontiggia: “Una critica alla morale borghese”

PALERMO. Un’opera da ascoltare e da vedere, con le sontuose scene di Francesco Zito e Antonella Conte ispirate al Liberty palermitano, ma anche un’opera da annusare grazie al profumo “Violetta Valéry” che sarà diffuso in sala durante lo spettacolo, ideato in esclusiva dallo stilista Emanuel Ungaro e creato dal grande “naso” Alberto Morillas. La nuova produzione de La traviata, capolavoro di Giuseppe Verdi, debutta domenica 19 marzo alle 20.30 al Teatro Massimo di Palermo (trasmessa in streaming sulla web tv del Teatro) per poi andare in tournée in cinque città del Giappone dal 14 al 24 giugno.

“Fiero di un Teatro che mantiene in vita i laboratori di scenotecnica e delle straordinarie maestranze capaci di costruire un allestimento bello come questo – dice il sovrintendente Francesco Giambrone - fiero di un teatro sold out quasi tutte le sere dall'inizio della stagione, fiero di un Teatro che torna in Giappone per una lunga tournée con due opere, fiero di questo cast così interessante, che genera curiosità e che riporta sulle nostre scene un’artista palermitana come Jessica Nuccio e del ritorno di un grandissimo artista come Leo Nucci. Fiero di un Teatro che ha saputo rispondere alla crisi scommettendo su se stesso e non ripiegandosi su se stesso”.

Sul podio c’è Giacomo Sagripanti, vincitore degli Opera awards 2016 come miglior giovane direttore d’orchestra e considerato uno dei più interessanti direttori della sua generazione nel panorama internazionale. A lui subentrerà nelle ultime due repliche Ivan Ciampa, che dirigerà l’opera in Giappone. Regista è l’argentino Mario Pontiggia, che ha interpretato l’opera di Verdi come una critica ai pregiudizi e al perbenismo borghese. Costumi di Zito, luci di Bruno Ciulli, coreografie di Giuseppe Bonanno, Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del coro Piero Monti.

“La chiave di tutto è il senso di colpa – dice Pontiggia – quel senso di colpa che la società cerca di instillarci, allora come adesso. Verdi, anche lui un non convenzionale per l’epoca, ne è perfettamente consapevole e con quest’opera firma un atto d’accusa alla morale borghese. Questa non è la storia di una donna malata, il cuore dell’opera è il dialogo di Germont con Violetta e poi di Germont con Alfredo. Quanto a Violetta, non è una prostituta come oggi la possiamo intendere, è una donna simile a una geisha, una donna che frequenta i migliori salotti e che ha una sensibilità e una formazione culturale di alto livello”.

Le scene sono firmate dal grande Francesco Zito e da Antonella Conte, e sono un omaggio alla Belle époque di Palermo e ai suoi grandi interpreti: gli imprenditori Florio e Ducrot e il geniale architetto Ernesto Basile, che realizzò il Teatro Massimo. “Abbiamo pensato – spiega Zito, che è di origine palermitana – che sarebbe stato bello portare in Giappone un’opera prodotta dal Teatro Massimo che rappresentasse questa grande epoca di Palermo. Nel primo atto la scalinata è ispirata a quella del Villino Florio, nel secondo atto la casa di campagna riproduce fedelmente la serra di Villa Whitaker, nella scena del ballo il boccascena è decorato da un fregio Liberty tratto da una carta da lettere dell’impresa Ducrot. E i tappeti sono riproduzioni stampate su moquette di originali di William Morris. Per me è un po’ la memoria di una città che non ho conosciuto ma che mi è stata trasmessa dalla mia famiglia”.

Protagonista è la palermitana Jessica Nuccio, che ha debuttato come Violetta nel 2011 a La Fenice di Venezia con grande successo e poi nei teatri di mezzo mondo, diretta da Zubin Mehta, e che per la prima volta è in questo ruolo nel teatro della sua città. Nel secondo cast la star nascente Zuzana Markova. Guest star nella recita del 26 la grande

Maria Agresta, che farà a Palermo la sua ultima Traviata. In Giappone Violetta sarà Desirée Rancatore, anche lei palermitana.

Alla prima dell’opera Giorgio Germont sarà Leo Nucci, un grande ritorno, che andrà poi in tournée in Giappone (il ruolo nelle repliche successive a Palermo sarà sostenuto da Simone Piazzola e Sebastian Catana, anche lui in tournée in Giappone). “Una grandissima produzione – dice Nucci – che rappresenta la grande tradizione dell’opera italiana, diretta magistralmente, straordinaria negli allestimenti. Sono arrivato qui da Milano, dove ho fatto La Traviata alla Scala e mi sono sentito subito accolto, a mio agio, dentro a un allestimento meraviglioso che è frutto della migliore sapienza artigianale di questa terra. L’opera lirica? Un grande patrimonio del Paese, che il mondo ci invidia e che la politica dovrebbe preservare”.

René Barbera, giovane artista in ascesa, debutta il ruolo di Alfredo. Nel secondo cast Antonio Poli, che andrà pure in tournée in Giappone. Flora Bervoix è Piera Bivona, Annina è Adriana Iozzia.

Ma protagonista dell’opera è anche il “profumo di scena” ideato in esclusiva dallo stilista Emanuel Ungaro, e creato dal parfumeur Alberto Morillas. Un profumo che si trasformerà nel corso dell’opera, accompagnando il corso degli eventi. Nella scena del giardino d’inverno saprà di muschio e di agrumi siciliani, nella scena del ballo acquisterà tonalità sensuali fino a diventare, con la morte di Violetta, profumo di rosa, la mediterranea T-rose. “Il profumo – spiega il direttore artistico del Teatro Massimo, Oscar Pizzo - sarà diffuso nell’aria attraverso uno speciale macchinario che lo farà arrivare a tutti gli spettatori. È la prima volta che questo si fa in un teatro d’opera”. “Il profumo – dice Emmanuel Ungaro - è stato creato da Alberto Morillas in collaborazione con le immaginazioni di tutti coloro che si sono raccolti intorno a questo magnifico progetto, in associazione con tutti coloro che, entusiasti, hanno dato il loro contributo a questa elaborazione olfattiva, complice di un destino che si conclude in tragedia”.


 Il profumo, riflesso dell’anima

di Emanuel Ungaro

La traviata di Giuseppe Verdi – La dame aux camélias di Alexandre Dumas fils.

Un destino contrastato nel quale risiede il mistero dell’altro, effuso dal profumo in forma di messaggio d’amore e di complicità.

Violetta celava in sé un mistero, che schiudeva a chi era capace di accoglierlo senza diffondere il segreto.

Come provare la purezza delle proprie intenzioni, quando il destino di Violetta era già stato tracciato dalla venalità di coloro che si erano rifiutati di andare oltre la tragedia che le veniva imposta? Come far spalancare gli occhi nonostante le apparenze che intrattengono la venalità e fanno tabula rasa dell’innocenza e della purezza di un’anima ferita da un destino piombato su di lei?

Progetti di vita contrariati, se il profumo non impregna questa fragilità dell’anima, confortandola con i suoi conturbanti significati. Riflessi dell’anima, slanci poetici che sono i segni evidenti di un’innocenza rivelata e offerta al mondo, che però non la accetta. Lo scoraggiamento di un destino votato a una incessante ricerca, perché come predice il poeta Paul Valéry «una donna che non si profuma, non ha un avvenire».

Il profumo è stato creato da Alberto Morillas in collaborazione con le immaginazioni di tutti coloro che si sono raccolti intorno a questo magnifico progetto, in associazione con tutti coloro che, entusiasti, hanno dato il loro contributo a questa elaborazione olfattiva, complice di un destino che si conclude in tragedia, così come l’hanno immaginato Alexandre Dumas fils e Giuseppe Verdi.


LA TRAVIATA

Melodramma in tre atti

Libretto di Francesco Maria Piave

Musica di Giuseppe Verdi

Direttore Giacomo Sagripanti / Francesco Ivan Ciampa (30.3 – 1.4)

Regia Mario Pontiggia

SceneFrancesco Zito e Antonella Conte

Costumi Francesco Zito

Profumo di scena ideato da Emanuel Ungaro

e creato da Alberto Morillas

Luci Bruno Ciulli

Coreografie Giuseppe Bonanno

Assistente alla regia Angelica Dettori

Assistente ai costumi Ilaria Ariemme

Violetta Valéry Jessica Nuccio (19, 22, 30.3, 1.4) / Zuzana Markova (21, 23, 25)/ Maria Agresta (26)

Flora Bervoix Piera Bivona

Annina Adriana Iozzia

Alfredo Germont René Barbera (19, 22, 26, 30) / Antonio Poli (21, 23, 25.3, 1.4)

Giorgio Germont Leo Nucci (19.3) / Simone Piazzola (22, 26, 30.3, 1.4)/ Sebastian Catana (21, 23, 25)

Gastone Giorgio Trucco

Barone Douphol Paolo Orecchia

Marchese D’Obigny Italo Proferisce

Dottor Grenvil Romano Dal Zovo

Giuseppe Carlo Morgante (19, 22, 26, 30) / Alfio Marletta (21, 23, 25.3, 1.4)

Domestico di Flora Cosimo Diano (19, 22, 26, 30) / Gianfranco Giordano (21, 23, 25.3, 1.4)

Commissionario Gianfranco Giordano (19, 22, 26, 30) / Cosimo Diano (21, 23, 25.3, 1.4)

Matador Giuseppe Bonanno

Zingarella Monica Piazza

Orchestra e Coro del Teatro Massimo

Maestro del Coro Piero Monti

Nuovo allestimento del Teatro Massimo

Parrucche Mario Audello (Torino) – Calzature C. T. C. Pedrazzoli (Milano)

In occasione della tournée in Giappone

19, 21, 22, 23, 25, 26, 30 marzo, 1 aprile

Durata dello spettacolo: tre ore, compresi due intervalli


Note biografiche

Giacomo Sagripanti

Vincitore degli Opera awards 2016 come miglior giovane direttore d’orchestra, èconsiderato uno dei più interessanti direttori della sua generazione nel panorama internazionale.

Attesi sono i suoi debutti al Festival di Glynderbourne (2017, Don Pasquale), alla Deutsche Oper Berlin (2018, Il trovatore), all’Opera di Monaco (2017, La Cenerentola).

Dopo aver compiuto gli studi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra in Italia e all’estero, ha iniziato la sua carriera di direttore in Italia e Germania (Festival della Valle d’Itria, Aslico, Teatro di Lubecca), venendo poi subito invitato in alcuni dei maggiori teatri d’opera del mondo quali la Semperoper di Dresda (La Cenerentola), Teatro La Fenice di Venezia (Madama Butterfly) Opernhaus di Zurigo (L’elisir d’amore) Teatro Bolshoi di Mosca (Don Carlo), Opéradi Parigi (Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola, I Capuleti e i Montecchi), Teatro de La Maestranza di Siviglia (La Cenerentola), Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia (Stabat Mater), e in alcuni dei piú importanti festivals (Rossini Opera Festival, Arena di Verona), imponendosi sempre positivamente all’attenzione di critica e pubblico.

Ha al suo attivo una costante esperienza sinfonica, essendo regolarmente invitato nelle stagioni sinfoniche di prestigiose orchestre quali la ROSS di Siviglia, Filarmonica Fenice di Venezia, Essener Philarmoniker, Orchestra RAI di Torino, Haydn Orchester di Trento e Bolzano etc.

Nel gennaio 2016 ha riscosso enorme successo la sua direzione di Werther alla Bastille di Parigi, per poi debuttare a marzo presso la prestigiosa Filarmonica di San Pietroburgo. Recentemente ha diretto Le Comte Ory alla Seattle Opera e una nuova produzione di Norma presso l’Aalto Theater di Essen.

Fra i prossimi impegni: il ritorno al Rossini Opera Festival nel 2018, una nuova produzione di Un ballo in Maschera nel 2018 al Bolshoi di Mosca, una nuova produzione presso l’Aalto Theater di Essen del Trovatore,I Capuleti e i Montecchi all’Opera di Oviedo (nuova produzione), Don Pasquale al Festival di Glyndebourne, e di nuovo a Seattle con Il barbiere di Siviglia.

Francesco Ivan Ciampa

Nato ad Avellino nel 1982, diplomato in Direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, si è poi perfezionato nelle più importanti Accademie e Scuole nazionali e internazionali sotto la guida autorevole di maestri quali Carlo Maria Giulini e Bruno Aprea. Ha collaborato come assistente di Antonio Pappano e di Daniel Oren.

Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il primo Premio Nazionale delle Arti edizione 2010/2011 e il primo premio assoluto del I Concorso Nazionale per Direzione d’orchestra dal M.I.U.R. Tra le tante orchestre dirette ricordiamo la Munich Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Filarmonica “A.Toscanini” di Parma, l’Orchestra Filarmonica Salernitana, l’Orchestra del Royal Northen College of Music di Manchester, l’Orchestra Giovanile Italiana, l’Orchestra dell’Opéra Bastille di Parigi, “I Pomeriggi Musicali”, la Deutsche Oper Berlin Orchester, l’Orchestra del Conservatorio di Musica di “Santa Cecilia”, “I Solisti di Napoli”, l’Orchestra Sinfonica di Valencia.

Alla guida di grandi produzioni italiane e internazionali, come La traviata all’Opéra Bastille con relativa pubblicazione del dvd della Warner home video nel 2014, Nabucco alla Deutsche Oper Berlin, L’elisir d’amore al Colón di Buenos Aires, La traviata alla Fenice di Venezia e al Regio di Torino, ed ancora Rigoletto e Madama Butterfly ad Ancona, Attila a Bilbao, Turandot e Aida a Salerno e Nabucco a Tel Aviv. Protagonista negli ultimi anni dei Festival dedicati a Puccini a Torre del Lago con Turandot e Madama Butterfly, e a Verdi a Parma con Il corsaro, I masnadieri e Nabucco. Affianca regolarmente i più grandi nomi della lirica internazionale: Leo Nucci per Macbeth e Simon Boccanegra a Piacenza; Diana Damrau a Parigi, Barcellona, Genova e Monaco.

Tra i suoi prossimi impegni ricordiamo La Wally a Modena, Piacenza e Ravenna, Adriana Lecouvreur al Teatro Colón di Buenos Aires e Andrea Chénier all’Opera di Roma.

Mario Pontiggia

nato a Las Flores (Argentina) e formatosi a Buenos Aires e Belgrano, si è perfezionato con Pier Luigi Pizzi. È stato direttore di produzione dell’Opéra di Monte-Carlo (1994-2004) e direttore artistico dell’Opera di Las Palmas de Gran Canaria (2002-2014). Il suo repertorio come regista, scenografo e costumista comprende L’incoronazione di Poppea, Il ritorno d’Ulisse in patria, Dido and Aeneas, La serva padrona, Acia, Galatea e Polifemo, Giulio Cesare, La grotta di Trofonio, Die Entführung aus dem Serail, Die Zauberflöte, La clemenza di Tito, Fidelio, L’italiana in Algeri, I Capuleti e i Montecchi, Norma, I puritani, L’elisir d’amore, Roberto Devereux, Attila, Macbeth, I masnadieri, I due Foscari, Rigoletto, La traviata, Un ballo in maschera, Simon Boccanegra, Aida, Otello, Tristan und Isolde, Die Fledermaus, Hänsel und Gretel, Les pêcheurs de perles, Carmen, Les contes d’Hoffmann, Thaïs, La Navarraise, Cavalleria rusticana, Pagliacci, La bohème, Tosca, Madama Butterfly, La rondine, Turandot, Boris Godunov, Mozart e Salieri, Elektra, Ariadne auf Naxos, Il segreto di Susanna, Eine florentinische Tragödie, Das Wundertheater, The Rake’s Progress, La voix humaine, Escorial.

A Buenos Aires, la sua produzione di Boris Godunov (Teatro Colón, 2006) è stata nominata al premio ACE della critica argentina; per lo stesso teatro ha realizzato Elektra (premio ACE 2007).

In Italia ha lavorato anche nei teatri di Reggio Emilia, Ferrara, Modena, Sassari, Cagliari, quindi è stato ospite a Tolosa, Nagoya, Yokohama, Tokyo, Taormina, Santiago de Compostela, Sanxay, Fontvieille, Firenze, Oviedo, A Coruña, Zurigo. Nel 2000 ha partecipato al gala inaugurale della Salle des Princes (Monte-Carlo) e nel maggio 2014 al gala inaugurale dell’Opera di Firenze con il primo atto di Tosca diretto da Zubin Metha.

Per il Teatro Massimo ha messo in scena Otello, Il ritorno d’Ulisse in patria, L’incoronazione di Poppea, Tosca e La bohème.

Francesco Zito

Laureato in Archittetura a Firenze, ha studiato alla Slade School of Art di Londra. Dopo il debutto nel 1977 alla Fenice, ha lavorato con il regista Jorge Lavelli sin dal 1988, anno dell’inaugurazione del Théâtre National de la Colline con El público di Lorca, creando poi i costumi di numerose produzioni di prosa e di lirica al Festival d’Aix-en-Provence e all’Opéra di Parigi. Sempre con Lavelli ha realizzato i costumi di Siroe di Händel alla Fenice di Venezia e al BAM di New York, di Babel 46 di Montsalvatge e de L’enfant et les sortilèges di Ravel al Teatro Real di Madrid e al Liceu di Barcellona, del Vascellofantasma di Wagner al San Carlo di Napoli e di Merlin di Dorst al Festival di Fourvière. Per il Maggio Musicale Fiorentino ha disegnato scene e costumi per Wozzeck con la regia di William Friedkin e la direzione di Zubin Mehta e Das Marienleben di Hindemith con Carla Fracci (con la quale ha lavorato anche alla Scala per Alma Mahler), all’Opera di Roma scene e costumi per Charlotte Corday di Ferrero con la regia di Mario Martone e per numerosi balletti, nonché al Teatro Argentina per Possesso di Yehoshua. Ha realizzato scene e costumi per Simon Boccanegra a Pechino con Placido Domingo e la direzione di Myung Whun-Chung con la regia di Moshinsky. Ha inoltre collaborato con Carolyn Carlson, con Graham Vick e con il regista giapponese Keita Asari. Nel 2016 ha realizzato i costumi per L’ombre de Venceslao di Martin Matalon, in prima assoluta all’Opéra di Rennes, in coproduzione con il Centre Français de Promotion Lyrique e una rete di teatri francesi, con il Teatro Colón di Buenos Aires e il Teatro Musico di Santiago del Cile.

Al Teatro Massimo ha realizzato scene e costumi per Falstaff, Ernani, Il castello del principe Barbablù di Bartók e Persée et Andromède di Ibert, Angélique di Ibert, Franca Florio di Ferrero, Tosca, Cavalleria rusticana e Le toreador, e La bohème.

Antonella Conte

Nata a Lecce, si diploma in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 1997 inizia il suo lavoro di assistente per lo scenografo Francesco Calcagnini con il quale realizza Simon Boccanegra per l’Opéra di Montecarlo; Medea di Euripide per la regia di Luca Ronconi; Straszny Dwòr per il Festival di Wexford. Dal 1999 al 2003 collabora con Denis Krief in veste di assistente alle scene, realizzando tra gli altri A Midsummer Night’s Dream e Prova d’orchestra per il Teatro dell’Opera di Roma; Moses und Aron per il Teatro Massimo di Palermo; Un ballo in maschera per il Teatro Comunale di Bologna. Dal 2005 è assistente di Francesco Zito e dal 2008 collabora con Mario Pontiggia. Dal 2012 è collaboratrice stabile della stagione d’opera di Las Palmas. Da febbraio 2014 a dicembre 2014 ha ricoperto l’incarico di assistente del direttore degli allestimenti del teatro lirico di Cagliari.

Emanuel Ungaro

Nato in una modesta famiglia di immigrati italiani ad Aix-en-Provence, apprende i rudimenti del mestiere del sarto con il padre, per poi partire alla ricerca della propria libertà espressiva nella capitale della moda, che è ancora e sempre Parigi. Riesce ad essere ammesso nei laboratori di Balenciaga, il grande maestro della sartoria, presso il quale scopre tutti i temi essenziali e la nobiltà della creazione dei capi d’abbigliamento.

Nel 1965 crea la marca con il suo nome e apre una maison d’haute-couture con il punto vendita principale sull’avenue Montaigne, nel cuore di Parigi.

Il suo stile deciso, caratterizzato dalla mescolanza di stampe diverse, dai colori vistosi, dalla vivacità delle sfumature, dall’arte del drappeggio, è all’origine della sua celebrità internazionale. Nel 1996, per consentire un migliore sviluppo alla sua attività, accetta di associarsi al gruppo italiano Ferragamo. Ma non essendo più proprietario della propria maison, si ritira dal mondo della moda parigina nel 2005, dopo quarant’anni di collezioni meravigliose e indimenticabili.

Sentendo il dovere di trasmettere quanto ha ricevuto dal suo maestro Balenciaga, tiene conferenze, illustrate con le riprese video delle sue collezioni. Inoltre è attivo per la creazione di costumi presso diversi teatri d’opera: nel 2011 ha realizzato i costumi per Semiramide con la regia di Luca Ronconi al Teatro San Carlo di Napoli; tra gli ultimi impegni, Carmina Burana nel febbraio 2015 al Teatro dell’Opera di Roma.

Alberto Morillas

Nato a Siviglia da una antica famiglia andalusa, dopo due anni alla Scuola di Belle Arti di Ginevra, nel 1970 è entrato a far parte del gruppo Firmenich come giovane creatore di profumi. Essenzialmente autodidatta, ha sviluppato un proprio stile fin dall’inizio, raffigurando interiormente i profumi come colori e forme che può manipolare liberamente. Le sue creazioni sono spontanee e numerose e non seguono mai le regole date. Infatti non si pone limiti nel modo di usare le materie prime, né nel tempo da dedicare alla sua passione; la sua firma è sempre riconoscibile.

Tra i profumi da lui creati, Bulgari Omnia, Cartier Le Baiser Du Dragon, Bulgari White Tea, Giorgio Armani Sensi, Yves Saint Laurent M7 (con Jacques Cavallier), Carolina Herrera Chic (con Jacques Cavallier), Cologne Thierry Mugler, Flower by Kenzo, Bvlgari BLV, S-Perfume Jet-Scent 1.0.5 (Oxymusc), Givenchy Pi, Truth Calvin Klein (con Jacques Cavallier e Thierry Wasser), Carolina Herrera 212, Calvin Klein cK One (con Harry Fremont) e i profumi d’arte ALBERTO ABSOLU ALM-4 (2003), COEUR DE LUXURE (2003), KURI NO HANA 172059 D (2002), ENCENS SHINTO 172035 (2000), ROSE D’ARABIE 172.031 (1999), FLEUR DE SEL 172.029 (1999), BOIS DE PATCHOULY 172.019 (1999), SPERIDA (1998).

Bruno Ciulli

Laureato in Scienze e Tecnologie dello Spettacolo, dal 1981 al 2008 è stato lighting designer del Teatro Massimo di Palermo. Nel corso della sua carriera ha inoltre collaborato sin dagli anni Settanta con, fra gli altri, Lamberto Puggelli, Filippo Crivelli, Alberto Fassini, Graziella Sciutti, Stefano Vizioli, Giorgio Gallione, Pierfrancesco Maestrini, Maurizio Avogadro sia nel teatro di prosa che in quello lirico. Ha inoltre curato le luci di alcuni spettacoli di Antonello Venditti e Claudio Baglioni. Nel 2004 ha collaborato con Irene Papas al Teatro Greco di Siracusa per Antigone. Fra i suoi impegni più recenti, anche numerosi incarichi internazionali alla Washington National Opera, al Saõ Carlos di Lisbona, a Valencia e a Salonicco, al Teatro Regio di Torino, all’Opéra di Nizza e al Teatro Verdi di Pisa, Il trovatore, Il barbiere di Siviglia e Carmen al Luglio Musicale Trapanese e spettacoli come Anna Frank. Parole dall’ombra (Imperfect Dancers) e al Teatro Filarmonico di Verona per Lucia di Lammermoor.

Giuseppe Bonanno

Inizia lo studio della danza classica a Catania con Maria Patti e successivamente con Salvo Di Mauro e si specializza come ballerino e coreografo. Vincitore di borsa di studio del Centro Internazionale Danza di Roma, studia con maestri di fama internazionale. Ha danzato al Teatro Massimo Bellini di Catania, al Teatro Regio di Torino, a Cannes, Macao (Cina), Torre del Lago e al Teatro Donizetti di Bergamo. Dal 1995 lavora costantemente con il Teatro Massimo e dal 2001 è tersicoreo stabile del corpo di ballo, ricoprendo anche ruoli da solista e primo ballerino che spaziano dal repertorio classico a quello moderno, collaborando con coreografi, registi, cantanti, musicisti e danzatori di fama internazionale. Con la Fondazione Teatro Massimo ha preso parte alle tournée in Giappone (Teatro Biwako Hall di Otsu, Teatro Bunkamura Orchard Hall di Tokyo) e in Oman (Royal Opera House di Muscat). Per il Teatro Massimo si è occupato della coreografia per Il piccolo Mozart con la regia di Francesco Micheli e per Lucia di Lammermoor con la regia di Gilbert Deflo. Attualmente ancora dipendente presso il Teatro Massimo come ballerino, coreografo e maître de ballet.

Jessica Nuccio

Nasce a Palermo nel 1985. È vincitrice di numerosi premi e concorsi lirici internazionali tra i quali ricordiamo nel 2010 il Primo Premio assoluto del Primo Concorso Internazionale di Canto “Simone Alaimo e le sue opere”, il Primo Premio Assoluto al Concorso Internazionale di canto “Voci del mediterraneo” di Siracusa nonché nel 2011 il Primo Premio Assoluto e il Premio della critica nella prima edizione del Concorso Internazionale di canto “Marcello Giordani”.

Nel 2011 debutta al Teatro La Fenice di Venezia come Violetta ne La traviata, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica.

È stata inoltre interprete ne Le convenienze ed inconvenienze teatrali di Donizetti al Teatro Bellini di Catania e a Zurigo, La bohème a Lucca, Pisa, Ravenna, L’enfant prodigue di Debussy al Teatro Lirico di Cagliari.

Negli ultimi anni si è esibita come Adina ne L’elisir d’amore a Messina e Palermo, Violetta ne La traviata al Teatro La Fenice di Venezia, al Palau de les Arts di Valencia, al Teatro Verdi di Trieste, al Lirico di Cagliari, al San Carlo di Napoli e al Teatro Filarmonico di Verona, come Musetta ne La bohème al Carlo Felice di Genova, Liu in Turandot a Valencia, L’elisir d’amore a Modena e Parma, Rigoletto a Macerata, Il corsaro a Parma, Carmen al Teatro San Carlo di Napoli, La cena delle beffe al Teatro alla Scala di Milano, Otello a Macerata. Recentemente ha cantato ne La bohèmea Firenze, Lucia di Lammermoor a Monaco di Baviera, Rigoletto al San Carlo di Napoli.

Tra i suoi prossimi impegni ricordiamo La traviata alla Fenice di Venezia, Rigoletto a Liegi e Minorca, Carmen a Napoli.

Zuzana Marková

Nata a Praga, debutta all’età di sedici anni nell’opera di Burian Opera z Pouti al National Moravian-Silesian Theatre nella Repubblica Ceca. Vincitrice del concorso “Young Prague Singers” nel 2003 e seconda classificata al “Duškova” di Praga, nel 2005 rappresenta la Repubblica Ceca all’Expo in Giappone in qualità di direttrice d’orchestra. Si aggiudica inoltre il secondo premio nel concorso Ernst Häfliger International Competition tenutosi in Svizzera nel 2012. Di recente debutta all’Opernhaus di Zurigo come Elvira ne I puritani e al Bolshoi di Mosca come Violetta ne La traviata. Nel corso delle ultime stagioni canta Anna Bolena all’Opéra di Marsiglia, Les caprices de Marianne al Grand Théâtre di Bordeaux, Lucia di Lammermoor all’Opéra Grand di Avignone e al Teatro delle Muse di Ancona e La traviata al Teatro Lirico di Cagliari.

Nel corso della sua carriera si è esibita all’Opéra di Reims, all’Opéra-Théâtre di Metz-Métropole, all’Opéra Municipal di Marsiglia, all’Opéra di Tours, al Teatro La Fenice di Venezia, al Festival della Valle d’Itria, al Teatro Comunale di Bologna, all’Opera di Lubecca, all’Opera Festival di Wexford, al Teatro Massimo di Palermo.

Il suo repertorio include, oltre a quelli già citati, i ruoli di Ismene in Alceste, Oscar in Un ballo in maschera, Miranda in La donna serpente, Inés ne L’Africaine di Meyerbeer, Elizabeth Zimmer in Elegy for young lovers di Henze, Powder her face di Adès, Donna Anna in Don Giovanni, Susanna ne Le nozze di Figaro, Micaela in Carmen, la Principessa di Navarra nel Gianni di Parigi di Donizetti.

Prossimamente canterà Lucia di Lammermoor alla Fenice di Venezia e al Teatro Verdi di Salerno, e si esibirà inoltre in concerto con la Filarmonica di Essen.

Maria Agresta

Vincitrice di numerosi concorsi canori, Maria Agresta debutta ufficialmente nel 2007.
Il primo grande successo arriva dopo qualche anno, esattamente nel 2011 grazie alla sua esibizione ne I vespri siciliani a Torino, diretta da Gianandrea Noseda. Da allora riceve inviti

dai maggiori palcoscenici internazionali.

Canta Norma a Tel Aviv, è Mimì ne La bohème all’Arena di Verona, al San Carlo di Napoli, al Teatro Regio di Torino, al Festival di Torre del Lago e allo Staatsoper di Monaco, Gemma di Vergy al Teatro Donizetti di Bergamo, Elvira in Don Giovanni alla Scala.
Seguono Il trovatore al Palau de Les Arts diretta dal Maestro Zubin Metha, Carmen a Masada

e La traviata alla Staatsoper di Berlino.

Nel 2012 torna al Teatro alla Scala ne La bohème, dove ottiene un grandissimo successo personale. Ottiene un altro enorme successo nella Giovanna d’Arco in concerto a Graz con l’Orchestra della Radio di Vienna e canta Simon Boccanegra a Roma con Muti, I masnadieri e La bohème a Venezia, Messa da Requiem di Verdi al San Carlo di Napoli diretta da Luisotti e alla Staatsoper di Berlino diretta da Baremboim, Oberto conte di San Bonifacio alla Scala, Otello a Valencia con Mehta, La vestale a Dresda.

Recentemente, La traviata all’Arena di Verona e a Guangzhou, Otello a Zurigo e a Genova, una nuova produzione de I puritani all’Opéra Bastille di Parigi, Il trovatore alla Scala, La bohème a Tel Aviv e all’Opéra Bastille di Parigi, Simon Boccanegra (nuova produzione) a Dresda diretta da Thielemann, il debutto alla Royal Opera House, diretta da Antonio Pappano, ne I due Foscari, Norma a Zurigo diretta da Luisi, Turandot alla Scala diretta da Riccardo Chailly, Norma a Torino e al Théâtre des Champs Elysées, il Requiem di Verdi alla Scala diretto da Mehta, La traviata a Monaco, Norma a Madrid.

Ha vinto l’importante premio “Franco Abbiati” nel 2014: l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali le ha attribuito il premio come miglior soprano.

Alcuni dei suoi prossimi impegni prevedono: La bohème e Carmen al Metropolitan, La traviata a Londra e Parigi, Turandot a Chicago, Il trovatore al Teatro Real de Madrid, Otello all’Opéra di Montecarlo.

René Barbera

Diplomatosi al Chicago’s Patrick G. and Shirley W. Ryan Opera Center, si è rapidamente affermato come giovane artista in ascesa. Al Concorso Operalia di Placido Domingo nel 2011, a Mosca, ha vinto il Primo Premio per l’Opera, il Primo Premio per la Zarzuela e il Premio del Pubblico.

Ha iniziato la stagione 2014/15 cantando Almavivane Il barbiere di Siviglia all’Opéra National di Parigi. Ha in seguito cantatoRamiro ne La Cenerentola alla San Francisco Opera, Tonio ne La fille du régiment alla Greensboro Opera e Almavivanel Barbiere di Siviglia alla Los Angeles Opera. La stagione si è chiusa con un ritorno alla San Francisco Opera nel ruolo di Iopas per Les troyens di Berlioz. Ha sostenuto molti importanti debutti nei teatri del Nord America, tra i quali Elvino ne La sonnambula con la Washington Concert Opera, Almaviva ne Il barbiere di Siviglia al Michigan Opera Theater e Ernesto in Don Pasquale alla Lyric Opera of Chicago. Ha interpretato Don Ramiro ne La Cenerentola alla Seattle Opera e alla Los Angeles Opera e Almaviva al Teatro Stanislavsky di Mosca. Nell’estate del 2013, ha debuttato alla Santa Fe Opera come Rodrigone La donna del lago di Rossini. È stato poi Tamino in Die Zauberflöte con James Conlon e la Chicago Symphony Orchestra al Ravinia Festival. Tra i concerti un recital al Festival di Musica di Medoc, in Francia, lo Stabat Mater di Rossinial Grant Park Music Festival e al Rossini Opera Festival di Pesaro, il Messiah di Händelcon l’Apollo Chorus di Chicago, lo Stabat Mater di Rossinicon la Greensboro Symphony Orchestra, e la Nona Sinfonia di Beethoven con la Chicago Philharmonic.

Tra gli impegni recenti: Il barbiere di Siviglia a Parigi, La gazza ladra a Pesaro, La Cenerentola e Les troyens a San Francisco, Il barbiere di Siviglia a Los Angeles, La fille du régiment alla Greensboro Opera, La Cenerentola a Palermo, Il barbiere di Siviglia a Bologna, Il turco in Italia a Pesaro, L’italiana in Algeri al Metropolitan di New York; tra i futuri impegni La clemenza di Tito a Saint Louis e Il barbiere di Siviglia a Parigi.

Antonio Poli

Nato a Viterbo, ha studiato a Roma con Romualdo Savastano. Tra i progetti recenti e prossimi il debutto in Così fan tutte a Roma e come Edgardo in Lucia di Lammermoor a Lipsia, Don Giovanni a Berlino e Venezia, La traviata alla Deutsche Oper di Berlino e a Tokyo, Die Zauberflöte a Torino, Cassio in Otello alla Semper Oper di Dresda e di nuovo Don Giovanni a Venezia. Nel 2018 tornerà alla Lyric Opera di Chicago per una nuova produzione di Così fan tutte.

Nel corso delle ultime stagioni ha cantato Don Giovanni alla Lyric Opera di Chicago con la direzione di Sir Andrew Davis e alla Royal Opera House Covent Garden di Londra con Nicola Luisotti, Cassio in Otello con Bertrand de Billy alla Lyric Opera di Chicago e con Antonio Pappano alla ROH Covent Garden, Die Zauberflöte a Venezia e Bari, L’elisir d’amore a Madrid, Berlino, Bruxelles, Bologna e Roma, La traviata al New National Theatre di Tokyo, al Teatro Filarmonico di Verona e al Teatro La Fenice di Venezia, Fenton in Falstaff al Teatro alla Scala di Milano, al Teatro San Carlo di Napoli, alla Bayerische Staatsoper di Monaco e in tour in Giappone con il Teatro alla Scala, oltre che al Festival di Glyndebourne. Ha preso parte a La traviata con la regia di Sofia Coppola all’Opera di Roma e ha cantato ne I due Figaro di Mercadante con Riccardo Muti al Festival di Pentecoste di Salisburgo, al Ravenna Festival e al Teatro Real di Madrid. Inoltre ha cantato in Nabucco e Macbeth (Macduff) a Tokyo con l’Opera di Roma sotto la direzione di Riccardo Muti, insieme al quale ha inciso I due Figaro di Mercadante e Macbeth.

Leo Nucci

Dopo aver vinto diversi concorsi, nel 1967 fa il suo debutto al Teatro Sperimentale di Spoleto ne Il barbiere di Siviglia. Studia canto con Mario Bigazzi e con Giuseppe Marchesi. Dal suo debutto al Teatro alla Scala, avvenuto nel 1977 come Figaro ne Il barbiere di Siviglia, regia di J. P. Ponnelle (produzione che proprio quest’anno sarà ripresa da Nucci sul palco del Teatro alla Scala), egli ha mantenuto una presenza costante nel cartellone scaligero, partecipando anche a due inaugurazioni di stagione, entrambe dirette da Muti. Baritono di riferimento nell’anno verdiano 2001 con Il trovatore, Rigoletto, Macbeth e Otello, per la Scala ha inciso Don Carlo, Aida, Il barbiere di Siviglia, Simon Boccanegra, Il trovatore, Otello, Tosca, Gianni Schicchi, con direttori come C. Abbado, R. Chailly, R. Muti, L. Maazel, Sir G. Solti.

Altri grandi teatri storici di riferimento della sua carriera internazionale sono l’Arena di Verona, il Teatro Regio di Parma, il Covent Garden di Londra, la Staatsoper di Vienna, dove ha il titolo di Kammersänger e Ehrenmitglied, il Metropolitan Opera di New York, la Opernhaus di Zurigo. 

Ha inciso sotto la direzione di H. von Karajan, Sir G. Solti, C. Abbado, L. Maazel, C. Kleiber, C. M. Giulini, G. Patané, B. Bartoletti, R. Muti, R. Chailly, J. Levine, Z. Mehta, N. Santi, D. Oren, D. Renzetti. Ha inciso dischi, registrato video e cantato con artisti che hanno segnato gli ultimi anni del mondo mitico della lirica. Ha interpretato due film-opera: Macbeth di Claude D’Anna (presentato al Festival di Cannes 1987) e Il barbiere di Siviglia.

Ha festeggiato la cinquecentesima recita di Rigoletto alla Staatsoper di Vienna.

Nel 2015 ha interpretato con grande successo Simon Boccanegra a Vienna, Pagliacci all’Opéra di Montecarlo, Rigoletto all’Opéra di Liegi e a Madrid, La traviata a Madrid e I due Foscari a Piacenza. Nel 2016 è stato protagonista di due produzioni al Teatro alla Scala con Rigoletto e Simon Boccanegra, ruolo che lo ha visto protagonista anche al Liceu di Barcellona e a settembre lo porterà al Bolshoi di Mosca con la tournée del Teatro alla Scala. Ha cantato inoltre Macbeth a Piacenza, Luisa Miller al Teatro Real di Madrid e Nabucco nella prestigiosa cornice della Reggia di Caserta. 

Dopo la fortunata messa in scena di Luisa Miller del 2013 a Busseto, ha proseguito negli anni un interessante sodalizio artistico con il Teatro di Piacenza dove ha realizzato L’elisir d’amore (2014), L’amico Fritz (2015) e Un ballo in maschera (2016).

Tra gli impegni di questa e delle prossime stagioni ricordiamo Nabucco al Teatro alla Scala, Liegi, Montecarlo e presso la Wiener Staatsoper, Un ballo in maschera a Piacenza, La traviata al Teatro alla Scala e a Monaco di Baviera, Rigoletto a Barcellona e Orange e una serie di concerti per celebrare i 50 anni di carriera, oltre alla tournée internazionale di concerti con l’Italian Chamber Opera Ensemble, con cui ha inciso un disco dedicato a Verdi.

Simone Piazzola

Nato a Verona, inizia a 11 anni gli studi musicali con Alda Borelli Morgan. Nel 2005 vince il primo premio al Concorso “Marie Kraja” di Tirana e nel 2007 il Concorso “Comunità Europea” del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Inizia giovanissimo una brillante carriera che lo porta ad esibirsi subito ne Il re di Giordano al Teatro Giordano di Foggia, in Rigoletto diretto da Bruno Campanella al Teatro dell’Opera di Roma e in tournée in Giappone, in Il trovatore al Teatro Nuovo di Spoleto. Nel 2008 debutta Marcello ne La bohème al Teatro La Fenice di Venezia.

Tra i ruoli interpretati, Germont (La traviata, ruolo interpretato anche alla Fenice di Venezia con la regia di Robert Carsen, al Ravenna Festival con la regia di Cristina Muti Mazzavillani e al Teatro San Carlo di Napoli con la regia di Ferzan Ozpeteck), Cecil (Maria Stuarda, ruolo interpretato al Megaron di Atene diretto da Richard Bonynge e con la regia di Pier Luigi Pizzi), Sharpless (Madama Butterfly), Valentin (Faust), Paolo (Simon Boccanegra), Enrico (Lucia di Lammermoor), Silvio (Pagliacci), Rodrigo (Don Carlo).

Ha partecipato inoltre al Gala Placido Domingo all’Arena di Verona e al Concerto di Natale in Senato diretto da Riccardo Muti, trasmesso in eurovisione. Nel 2013 si è aggiudicato il Secondo Premio nonché il Premio del Pubblico al Concorso Operalia di Placido Domingo a Verona, e nel giugno 2015 il Premio Abbiati.

Tra i suoi recenti successi ricordiamo La traviata alla Fenice di Venezia, al Palau de les Arts a Valencia, allo Sferisterio di Macerata, a Los Angeles e all’Opéra di Parigi, La bohème a San Paolo in Brasile, a Tel Aviv e a Firenze, Il trovatore allo Sferisterio Macerata Opera Festival, al Teatro alla Scala di Milano, al San Carlo di Napoli, ad Amsterdam e a Budapest, La forza del destino al Palau de les Arts a Valencia, Simon Boccanegra a Venezia, Pagliacci e Don Carlo al Teatro alla Scala di Milano, Aida alla Wiener Staatsoper, Un ballo in maschera a Roma. Tra i prossimi impegni vi saranno Il trovatore a Berlino, Roma e Oviedo, La traviata e Roberto Devereux alla Bayerische Staatsoper, La bohème al Teatro alla Scala di Milano e al Metropolitan di New York, Lucia di Lammermoor, La favorite e Don Carlo al Teatro Real di Madrid.

Sebastian Catana

Nato a Cluj in Romania, dopo i primi studi musicali in patria si trasferisce negli USA dove si perfeziona nei training programs della Seattle Opera e della Baltimora Opera e si classifica in numerosi Concorsi americani ed europei.

Nel 2001 il suo debutto operistico come Thorène Les Huguenots alla Carnegie Hall con la Opera Orchestra of New York, nel 2003, come Schaunardne La bohème sotto la guida di Daniel Oren, il debutto alla Metropolitan Opera, teatro con il quale collaborerà in seguito in numerose parti di fianco e dove sarà anche Valentin in Faust, e nel 2007 il debutto europeo come Paolo in Simon Boccanegra al Teatro Comunale di Bologna.

Nume­rosi i grandi per­so­naggi ver­diani ai quali ha già dato vita: i pro­ta­go­ni­sti di Nabucco (West Palm Beach, Phi­la­del­phia, New Zeland, Frank­furt, Stutt­gart, Festi­val di Aven­ches, Bolo­gna, Tel Aviv, Arena di Verona e Deu­tsche Oper Ber­lin) e Mac­beth (Mün­che­ner Run­d­fun­kor­che­ster, Atene, Bra­ti­slava), il Conte di Luna ne Il tro­va­tore (Valen­cia, sotto la guida di Zubin Mehta, e Hong Kong), Mil­ler in Luisa Mil­ler (Lione, Torino e Malmö), Fran­ce­sco Foscari ne I due Foscari (Trie­ste, Toulouse, Santiago del Cile), Ezio in Attila (Bus­seto per il Festi­val Verdi), Gior­gio Ger­mont ne La tra­viata (Losanna, Deu­tsche Oper di Ber­lino), Don Carlo in Ernani (Dort­mund Festi­val), Ford in Fal­staff (Losanna), Seid ne Il cor­saro (Washing­ton Con­cert Opera).

Fra i suoi impe­gni recenti e futuri il debutto all’Opéra Bastille in ToscaCaval­le­ria rusti­cana al Tea­tro Filar­mo­nico di Verona, Rigo­letto e  Un ballo in Maschera a Düs­sel­dorf,  Tosca e  La tra­viata al Festi­val di Savon­linna, Tosca ad Hong Kong e Bari,  La donna Ser­pente a Torino, Nabucco a Cara­calla, Aida a Verona, I due Foscari al Con­cert­ge­bouw di Amster­dam,  La tra­viata a Pitt­sburgh e all’Opera di Roma,  Rigo­letto a Trie­ste, a San­tiago del Cile e al Berkshire Opera Festival.


 

 

 
 
 

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