L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

antoine reicha

Antoine Reicha, cosmopolita e visionario

PALAZZETTO BRU ZANE:

CONCERTI INAUGURALI DEL FESTIVAL DEDICATO AD

ANTOINE REICHA, MUSICISTA COSMOPOLITA E VISIONARIO

 

Venezia, Scuola Grande San Giovanni Evangelista, sabato 23 settembre, ore 20

Venezia, Palazzetto Bru Zane, domenica 24 settembre, ore 17

Dopo la riscoperta di opere di Étienne-Nicolas Méhul e di Charles-Simon Catel, il Palazzetto Bru Zane prosegue nella sua esplorazione dei primi decenni del XIX secolo, interessandosi ora alla figura di Antoine Reicha (1770-1836), didatta di riferimento della generazione romantica (Berlioz, Franck, Liszt e Gounod, fra gli altri, furono suoi allievi).

La pregevole produzione di questo compositore è oggetto a Venezia di un festival dal 23 settembre al 4 novembre 2017, composto da 10 concerti che si svolgeranno fra il Palazzetto Bru Zane, il Teatro La Fenice e la Scuola Grande San Giovanni Evangelista, da progetti didattici e da conferenze e un convegno a Lucca, realizzato con il Centro Studi Opera Omnia Luigi Boccherini.

Concerto inaugurale sabato 23 settembre alle ore 20, alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista con il Quatuor Ardeo (Carole Petitdemange e Mi-sa Yangviolini, Yuko Hara viola e Joëlle Martinez violoncello) impegnato nel Quartetto in do minore op. 49 n. 1 e nel Quartetto in sol maggiore op. 90 n. 2 di Reicha al quale questo quartetto tutto femminile ha dedicato anche un cd nel 2014 (biglietti euro 20 / euro 5).

Secondo appuntamento, domenica 24 settembre, alle ore 17, al Palazzetto Bru Zane, concerto del Trio composto da Julien Chauvin (violino), Christophe Coin (violoncello), Jean-Jacques Dünki (fortepiano) che del compositore cui è dedicato il festival eseguiranno: il Trio per violino, violoncello e pianoforte in do maggioreop. 47, il Duo per violino e violoncello op. 84, estratti dalle Fughe per pianoforte op. 36, il Trio per violino, violoncello e pianoforte in la maggiore op. 101 n. 6 (biglietti euro 15 / euro 5).

Le pagine in programma in questi primi concerti del festival sveleranno con chiarezza la qualità della scrittura e il loro essere trait d’union tra il classicismo viennese e il romanticismo francese, in cui Antoine Reicha – ceco naturalizzato francese, autorevole teorico e didatta – spinse molto in avanti le ricerche sull’arte di un contrappunto visionario e di un’armonia innovatrice.

Dopo questo fine settimana inaugurale, il Festival dedicato a Reicha prosegue con altri sei appuntamenti musicali: giovedì 28 settembre (Palazzetto Bru Zane, ore 20),attesissimo il recital del pianista Ivan Ilić che eseguirà la Sonata in do maggiore, estratti dal Praktische Beispiele e i Six études dans le genre fugué op. 97;mercoledì 4 ottobre (Palazzetto Bru Zane, ore 20), il Quatuor Girard eseguirà il Quartetto op. 95 n. 1 e il Quintetto con due viole (in collaborazione con la Chapelle Musicale Reine Elisabeth); mercoledì 11 ottobre (Palazzetto Bru Zane, ore 20), i pianisti Victoria Vassilenko, Djordje Radevski e Josquin Otal eseguiranno la Sonata in fa maggiore sul «Flauto magico», la Fuga per pianoforte n. 9, le Variations sur un thème de Gluckl’Étude per pianoforte n. 29 «L’enharmonique», la Sonata in mi maggiore op. 46 n. 3 (in collaborazione con la Chapelle Musicale Reine Elisabeth); domenica 15 ottobre (Teatro La Fenice, Sale Apollinee, ore 20), l’Ex Novo Ensemble eseguirà Diciotto variazioni e fantasia su un tema di Mozart op. 51 e la Sonata op. 103 intercalate da brani di Ludwig van Beethoven e Carl Philipp Emanuel Bach; sabato 21 ottobre (Palazzetto Bru Zane, ore 17), il Klarthe Quintet eseguirà i Quintetti op. 88 n. 2 e op. 100 n. 5; venerdì 27 ottobre (Palazzetto Bru Zane, ore 20), il Manderling Quartet eseguirà il Quintettoper clarinetto di Reicha e quello di George Onslow insieme alla clarinettista Laura Ruiz Ferreres;domenica 29 ottobre (Teatro La Fenice, Sale Apollinee, ore 20), l’Ex Novo Ensemble eseguirà la Sonata per fagotto e il Grande quartetto concertante di Reicha insieme a brani di Franz Josef Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart; sabato 4 novembre (Palazzetto Bru Zane, ore 17), il Trio Medici eseguirà il Trio n. 2 di Reicha insieme a musiche di Napoléon-Henri Reber (in collaborazione con la Chapelle Musicale Reine Elisabeth).

Completa il programma un approfondimento: martedì 24 ottobre (Palazzetto Bru Zane, ore 18), la musicologa Maria Teresa Arfini terrà una conferenza su Antoine Reicha, un innovatore del primo Ottocento. Infine, dal 10 al 12 novembre, a Lucca (Complesso monumentale di San Micheletto), avrà luogo il convegno Il professore Reicha: compositore, teorico, didattain collaborazione con il Centro Studi Opera OmniaLuigi Boccherini.

Questa attività live, è stata anticipata in queste settimane da due uscite discografiche: un cofanetto monografico pubblicato da Alpha Classics con la la Chapelle Musicale Reine Elisabeth e il primo CD di una serie che Ivan Ilić dedica all’opera per pianoforte di Reicha per Chandos. È stata inoltre preparata la prima edizione moderna di alcune partiture.


Concerto 23 settembre

Quatuor Ardeo

Il Quatuor Ardeo (Carole Petitdemange e Mi-sa Yang violini, Yuko Hara viola e Joëlle Martinez violoncello) è formato da musiciste che si conoscono sin dall’adolescenza e che sono cresciute insieme nell’ambiente del Conservatorio di Parigi, perfezionandosi durante esperienze formative internazionali con musicisti come Rainer Schmidt, Ferenc Rados, Reto Bieri, Pekka Kuuisto. La loro folgorante carriera ha valso loro il sostegno del Mécénat Musical Société Générale, e debutti in sedi prestigiose come la Cité de la Musique, il Musée d’Orsay, il Théâtre du Châtelet, il Centre Pompidou, i festival Radio France de Montpellier, Folles Journées, “Aspects” di Caen, Jacobins di Tolosa, il Concertgebouw di Amsterdam, il Beethovenfestspiel di Bonn e molti altri, spesso al fianco di artisti come Bertrand Chamayou, Jérôme Ducros, Renaud Capuçon, Henri Demarquette, Jérôme Pernoo, Alain Meunier, Vladimir Mendelssohn, Loïc Schneider, Evgeny Koroliov, Mario Brunello, Andrei Korobeinikov, David Kadouch. 

Concerto 24 settembre

Julien Chauvin, violinista e direttore musicale specializzato nelle prassi esecutive su strumenti storici, è fra i fondatori dell’orchestra Le Cercle de l’armonie, del Quatuor Cambini-Paris e fondatore del Concert de la Loge Olympique.
Christophe Coin, violoncellista, gambusta e direttore d’orchestra, fra i fondatori del Quatuor Mosaïques è direttore artistico dell'Ensemble baroque de Limoges. Fra i massimi esponenti delle prassi esecutive storiche, allievo di Nikolaus Harnoncourt, insegna alla Schola Cantorum di Basilea.
Jean-Jacques Dünki, pianista e compositore svizzero autore di un ampio catalogo solistico e da camera, formatosi con artisti come Leon Fleisher, Charles Rosen e Maurizio Pollini, vive a Basilea dove insegna alla Musik-Akademie der Stadt.

 

Cenni biografici su Antoine Reicha

Originario di Praga, Antoine Reicha (o Antonín Rejcha) fu, oltre che uno stimato compositore, uno dei più importanti teorici e pedagoghi della prima metà del XIX secolo. Orfano di padre assai presto, ricevette la sua prima formazione dallo zio, il compositore e violoncellista Joseph Reicha. Nominato Konzertmeister del teatro di Bonn nel 1785, lo zio portò con sé il nipote, il quale ottenne un posto di flautista nell’orchestra di quell’istituzione, accanto al giovane Beethoven, allora violista. Questa fase della sua vita ebbe termine nel 1794 con l’occupazione della città da parte dell’esercito rivoluzionario francese. Antoine si recò allora ad Amburgo, poi a Parigi e infine a Vienna, ove completò la propria formazione, in particolare, presso Salieri. Nel 1808 si insediò definitivamente in Francia. Benché considerato come un compositore di musica «tedesca», grazie alla sua sapienza nel contrappunto nel 1818 fu nominato professore al Conservatorio di Parigi. Fu in questo periodo che scrisse la maggior parte delle sue opere teoriche, tra le quali il Traité de haute composition (1824-1826), pervaso da una costante preoccupazione per l’equilibrio e per la razionalità, e in cui Reicha dà prova di un’eccezionale chiaroveggenza riguardo al futuro. Il suo insegnamento aperto al progresso influenzò profondamente artisti come Berlioz, Liszt, Gounod e Franck. Naturalizzato francese nel 1829, nel 1835 ottenne la consacrazione definitiva con la chiamata all’Institut. Oggi pressoché dimenticata, la sua opera (che comprende numerosi brani per pianoforte e per strumenti a fiato) oscilla tra l’espressione di una levità ereditata dal classicismo e un gusto marcato per la sperimentazione teorica, al limite della visionarietà (Quatuor scientifique, fughe per pianoforte).


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