L’Ape musicale

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Il Quartetto si espande nella città

 

La stagione tradizionale di concerti ospitata dal 1864 in Conservatorio diviene asse portante di un’attività che in questi ultimi anni si è estesa in città intercettando un nuovo pubblico. Con i cicli di concerti in Casa Verdi, in Villa Necchi Campiglio, Palazzo Mezzanotte, Museo del Novecento, nel Santuario Arcivescovile di San Bernardino alle Ossa e nella Basilica di Santo Stefano in Brolo, il Quartetto oltrepassa la soglia pochi anni fa impensabile di 100 concerti. Le proposte di questi cicli sono diversificate per repertorio e organico, hanno orari e prezzi diversi per incontrare le esigenze di tutti. Forte è il coinvolgimento di giovani tra gli esecutori: giovani sono i musicisti che partecipano al Premio Dragoni, assegnato al vincitore fra i vincitori dei Premi del Conservatorio, giovani sono gli strumentisti di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado impegnati nei concerti a San Bernardino, giovani i pianisti dell’Accademia di Imola che si esibiscono in Sala Puccini. E giovani sono i Quartetti proposti nei mesi scorsi dall’Associazione Le Dimore del Quartetto di sabato pomeriggio in Villa Necchi.

La forte partecipazione giovanile non riguarda solo pubblico e musicisti. Sono svariate le collaborazioni che puntano a dare occasioni di esperienze lavorative, prima di tutto formative, alle nuove leve: i programmi di sala dalla stagione di concerti 2017/18 sono redatti dai giovani studenti del corso di discipline musicologiche del Conservatorio G. Verdi; i servizi fotografici e video dei concerti sono affidati agli studenti del corso di fotografia avanzata dello IED (nel cortile del Conservatorio sono in mostra gli scatti più belli della stagione passata); giovani della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori si occupano di attività redazionali e di ricerca e con l’Archivio Ricordi nasce una collaborazione che ci consentirà di far conoscere documenti dei primi anni della nostra storia, nata per volontà di Tito (I) Ricordi e per anni seguita dal figlio Giulio.

La stagione in Sala Verdi

La 154° stagione in sala Verdi del  Conservatorio – nella tradizionale serata del martedì - vive nel segno di giovani artisti e celebri musicisti che debuttano e dei tanti grandi che tornano.

Ritroviamo alcuni dei più illustri concertisti del panorama mondiale, come  i pianisti Daniil Trifonov, Emanuel Ax, Mitsuko Uchida, Rafal Blechacz. Torna l’amico Andras Schiff  che offre al pubblico un appuntamento imperdibile perché porta con sé per la prima volta a Milano la sua Cappella Andrea Barca. Esordisce al Quartetto il giovanissimo coreano Seong-Jin Cho vincitore del Premio Chopin di Varsavia. Il ciclo dei pianisti si completa con due italiani: il giovane Alessandro Taverna, e il più esperto Benedetto Lupo.

Il compito di inaugurare i concerti in Sala Verdi è affidato all’Ottetto dei Berliner Philharmoniker che aprirà la strada a  una nutrita serie di eccellenza di ensemble da camera: Dudok Kwartet con Annelien Van Wauwe clarinetto (vincitori entrambi del premio del Borletti Buitoni Trust 2017), i King’Singers, Les vents Francais col fondatore il celebre flautista Emmanuel Pahud,il violoncello di Edgar Moreau accompagnato da David Kadouch, il gruppo barocco Cappella Napoleatana col suo fondatore e direttore Antonio Florio, celebri violinisti,  accompagnati da altrettanto celebri pianisti, Leonodas Kavakos con Enrico Pace, Isabelle Faust con Alexander Melnikov.

Un capitolo significativo di questa stagione è rappresentato dall’esecuzione integrale dei Quartetti di Bartók accostati a quartetti di Beethoven con una fitta presenza di eccellenti Quartetti d’archi, formazione d’elezione della nostra Società. Prenderà il via nel 2019 con  i Quartetti Jerusalem, Emerson, Cremona, Casals. Si concluderà nel corso dei primi mesi della stagione successiva con i Quartetti Takacs e Haas. Completerà la costellazione il Quartetto Hermès, giovane formazione di grande successo che le istituzioni si contendono, integrato dalla presenza del pianista Gabriele Carcano. Un concerto di grande attrattiva è infine quello affidato al percussionista Simone Rubino fresco vincitore del Premio Abbiati: la critica italiana lo ha  premiato per l’energia esecutiva trascinante.

A partire da questa 154° stagione, nasce il ciclo “Astri nascenti al Quartetto”, voluto e sostenuto dalla benemerita Fondazione Araldi Guinetti, istituita per testamento da una nostra fedele Socia, Giuseppina Araldi Guinetti, importante imprenditrice con vasti interessi in campi culturali e sociali.  E’ un esempio che attesta che in Milano v’è ancora quello spirito che aveva portato molte delle grandi famiglie imprenditoriali a destinare anche alla cultura importanti risorse, non solo per attività di beneficenza e di solidarietà sociale.

Con la Fondazione Araldi Guinetti abbiamo così pensato di dare risalto particolare ad alcuni dei nostri ospiti che si affacciano sul palcoscenico come “Astri nascenti”, formando un vero e proprio ciclo di concerti con ingresso agevolatissimo ai giovani. Ne fanno parte il Dudok Kwartet con Annelien Van Wauwe, Alessandro Taverna, Edgar Moreau con David Kadouch, Simone Rubino, il Quartetto Hermès con Gabriele Carcano e Seong-Jin Cho.


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