Il Quartetto si espande nella città

 

La stagione tradizionale di concerti ospitata dal 1864 in Conservatorio diviene asse portante di un’attività che in questi ultimi anni si è estesa in città intercettando un nuovo pubblico. Con i cicli di concerti in Casa Verdi, in Villa Necchi Campiglio, Palazzo Mezzanotte, Museo del Novecento, nel Santuario Arcivescovile di San Bernardino alle Ossa e nella Basilica di Santo Stefano in Brolo, il Quartetto oltrepassa la soglia pochi anni fa impensabile di 100 concerti. Le proposte di questi cicli sono diversificate per repertorio e organico, hanno orari e prezzi diversi per incontrare le esigenze di tutti. Forte è il coinvolgimento di giovani tra gli esecutori: giovani sono i musicisti che partecipano al Premio Dragoni, assegnato al vincitore fra i vincitori dei Premi del Conservatorio, giovani sono gli strumentisti di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado impegnati nei concerti a San Bernardino, giovani i pianisti dell’Accademia di Imola che si esibiscono in Sala Puccini. E giovani sono i Quartetti proposti nei mesi scorsi dall’Associazione Le Dimore del Quartetto di sabato pomeriggio in Villa Necchi.

La forte partecipazione giovanile non riguarda solo pubblico e musicisti. Sono svariate le collaborazioni che puntano a dare occasioni di esperienze lavorative, prima di tutto formative, alle nuove leve: i programmi di sala dalla stagione di concerti 2017/18 sono redatti dai giovani studenti del corso di discipline musicologiche del Conservatorio G. Verdi; i servizi fotografici e video dei concerti sono affidati agli studenti del corso di fotografia avanzata dello IED (nel cortile del Conservatorio sono in mostra gli scatti più belli della stagione passata); giovani della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori si occupano di attività redazionali e di ricerca e con l’Archivio Ricordi nasce una collaborazione che ci consentirà di far conoscere documenti dei primi anni della nostra storia, nata per volontà di Tito (I) Ricordi e per anni seguita dal figlio Giulio.

La stagione in Sala Verdi

La 154° stagione in sala Verdi del  Conservatorio – nella tradizionale serata del martedì - vive nel segno di giovani artisti e celebri musicisti che debuttano e dei tanti grandi che tornano.

Ritroviamo alcuni dei più illustri concertisti del panorama mondiale, come  i pianisti Daniil Trifonov, Emanuel Ax, Mitsuko Uchida, Rafal Blechacz. Torna l’amico Andras Schiff  che offre al pubblico un appuntamento imperdibile perché porta con sé per la prima volta a Milano la sua Cappella Andrea Barca. Esordisce al Quartetto il giovanissimo coreano Seong-Jin Cho vincitore del Premio Chopin di Varsavia. Il ciclo dei pianisti si completa con due italiani: il giovane Alessandro Taverna, e il più esperto Benedetto Lupo.

Il compito di inaugurare i concerti in Sala Verdi è affidato all’Ottetto dei Berliner Philharmoniker che aprirà la strada a  una nutrita serie di eccellenza di ensemble da camera: Dudok Kwartet con Annelien Van Wauwe clarinetto (vincitori entrambi del premio del Borletti Buitoni Trust 2017), i King’Singers, Les vents Francais col fondatore il celebre flautista Emmanuel Pahud,il violoncello di Edgar Moreau accompagnato da David Kadouch, il gruppo barocco Cappella Napoleatana col suo fondatore e direttore Antonio Florio, celebri violinisti,  accompagnati da altrettanto celebri pianisti, Leonodas Kavakos con Enrico Pace, Isabelle Faust con Alexander Melnikov.

Un capitolo significativo di questa stagione è rappresentato dall’esecuzione integrale dei Quartetti di Bartók accostati a quartetti di Beethoven con una fitta presenza di eccellenti Quartetti d’archi, formazione d’elezione della nostra Società. Prenderà il via nel 2019 con  i Quartetti Jerusalem, Emerson, Cremona, Casals. Si concluderà nel corso dei primi mesi della stagione successiva con i Quartetti Takacs e Haas. Completerà la costellazione il Quartetto Hermès, giovane formazione di grande successo che le istituzioni si contendono, integrato dalla presenza del pianista Gabriele Carcano. Un concerto di grande attrattiva è infine quello affidato al percussionista Simone Rubino fresco vincitore del Premio Abbiati: la critica italiana lo ha  premiato per l’energia esecutiva trascinante.

A partire da questa 154° stagione, nasce il ciclo “Astri nascenti al Quartetto”, voluto e sostenuto dalla benemerita Fondazione Araldi Guinetti, istituita per testamento da una nostra fedele Socia, Giuseppina Araldi Guinetti, importante imprenditrice con vasti interessi in campi culturali e sociali.  E’ un esempio che attesta che in Milano v’è ancora quello spirito che aveva portato molte delle grandi famiglie imprenditoriali a destinare anche alla cultura importanti risorse, non solo per attività di beneficenza e di solidarietà sociale.

Con la Fondazione Araldi Guinetti abbiamo così pensato di dare risalto particolare ad alcuni dei nostri ospiti che si affacciano sul palcoscenico come “Astri nascenti”, formando un vero e proprio ciclo di concerti con ingresso agevolatissimo ai giovani. Ne fanno parte il Dudok Kwartet con Annelien Van Wauwe, Alessandro Taverna, Edgar Moreau con David Kadouch, Simone Rubino, il Quartetto Hermès con Gabriele Carcano e Seong-Jin Cho.


Recuperare il mecenatismo, che nei secoli ha fatto grande Milano

Antonio Magnocavallo Presidente

Da qualche anno, nel presentare le nostre stagioni, un tempo limitate ad una ventina di concerti nella storica sede del Conservatorio, abbiamo sottolineato l’evoluzione del Quartetto, quasi una metamorfosi, diretta ad accostare pubblico nuovo, quello che aveva sempre considerato il Quartetto come un’enclave inaccessibile o che proviene da Paesi lontani, con storia e tradizioni diverse, ma che tutti dobbiamo cercare di assimilare alla nostra città.

Nel 2018 l’evoluzione è esplosa in un’attività che invade musei, palazzi, chiese e altre sedi di grande importanza artistica nella storia di Milano con ben 112 concerti, in giorni feriali e festivi, in orari serali, pomeridiani, della pausa-pranzo.

Il consistente sforzo nell’oltrepassare i 100 concerti annuali è anche coerente con l’obiettivo imposto dal Ministero di un forte incremento dimensionale dell’attività concertistica, che non trova, per altro, sostegno nel contributo riservatoci dal Ministero.

E’ così fondamentale trovare altre fonti di finanziamento: gli sponsor, che per altro nell’attuale difficile situazione economica e finanziaria sono sempre più rari e possono perdere sensibilità per il sostegno delle attività culturali (fortunatamente, non quelli che da molti anni ci sostengono), i Soci e quelli che vorrei definire “mecenati”, che a Milano non sono mai mancati, specialmente nell’800 e nella prima parte del ‘900, esprimendo quel senso di solidarietà sociale e di sensibilità alla cultura che ha contribuito a far grande Milano.

E al mecenatismo per il Quartetto vorrei oggi fare breve cenno: testimonianza del forte legame fra alcuni Soci e il “loro” Quartetto, che hanno voluto aiutare in vita e dopo.

Mi limito a qualche esempio del recente passato e del presente. Negli anni ’90, due fedelissimi Soci, Giancarlo ed Etta Rusconi, hanno costituito una fondazione che per molti anni ha erogato al Quartetto un consistente sostegno, consentendo di aprire strade nuove di programmi e, soprattutto, di agevolare la partecipazione giovanile. Pochi anni fa, il Fondatore Giancarlo Rusconi (ancora fedele presenza ai nostri concerti) ha deciso di sciogliere la Fondazione lasciando parte consistente del suo residuo patrimonio al Quartetto.

Dopo la scomparsa di Sergio Dragoni, indimenticato presidente del Conservatorio, alto esponente del Quartetto, sempre presente nell’aiutare i giovani musicisti (e gli anziani, lasciando i suoi beni a Casa Verdi), nacque, per iniziativa di molti suoi Amici, grandi musicisti e appassionati di musica, da Claudio Abbado a Wally Toscanini, la Fondazione Dragoni, che nel corso degli anni ha finanziato il Quartetto e molte sue attività. Nei mesi scorsi la Fondazione è stata sciolta, e il suo residuo patrimonio passerà nei prossimi mesi al Quartetto.

Pochi anni fa mancò un’altra fedelissima Socia, Alma (Pupa) Colombo. Nella sua generosità legò gran parte del suo patrimonio in azioni e altri titoli, a vari enti, di assistenza e solidarietà sociale e culturali, fra i quali il Quartetto. Purtroppo, la sua erede, una non vicina parente, prese una residenza estera, liquidò il patrimonio mobiliare rendendolo, finora, non rintracciabile. Siamo, come tutti gli altri enti destinatari di legati non pagati, in causa civile (sempre vincendo) e penale contro tale persona. Confidiamo dunque che, prima o poi (il Quartetto ha vita lunga, speriamo…) la generosità della nostra Socia Pupa Colombo prevalga sull’irriconoscente comportamento della sua erede.

E’ di pochi mesi fa, infine, un bel gesto di mecenatismo culturale, in memoria di altra nostra fedele Socia, Giuseppina (Pini) Araldi Guinetti, mancata pochi anni fa. La Fondazione che porta il suo nome ha deciso di sostenere il Quartetto in un progetto che inizia in questa stagione, un ciclo di sei concerti di “astri nascenti”, sei giovani da poco affacciati alla ribalta, vincitori di importanti premi o di altri riconoscimenti, o comunque meritevoli di attenzione. Dal palcoscenico del Quartetto è partita la luminosa carriera di molti grandi concertisti, e ci auguriamo che così sia anche per i nostri “astri nascenti”.

Ci auguriamo che altri seguano i generosi esempi citati. Vogliamo per altro sottolineare che il mecenatismo non richiede sempre grandi gesti, e si realizza in vari modi.

Vi sono alcuni nostri Soci che periodicamente ci versano contributi di varie migliaia di euro, del tutto volontari. Esiste anche la possibilità, ben poco sfruttata, che abbiamo voluto segnalare sui programmi di sala dei nostri concerti, di non limitarsi a sottoscrivere la – modesta – quota associativa di 100 euro, ma di divenire Soci vitalizi (con una quota di 1500 euro una tantum) o almeno Soci sostenitori annuali (quota di 300 euro). Oggi il Quartetto conta 15 Soci vitalizi e 6 Soci sostenitori. Forse il Quartetto merita più attenzione dai suoi Soci. Ho la certezza che questo piccolo gruppo di mecenati saranno raggiunti da molti di voi che semplicemente non ci avevano pensato, ma che sono grandi sostenitori della cultura e della musica.

Mi fermo qui, non prima di aver rivolto un caldo ringraziamento al Comune di Milano, e in particolare all’Assessore alla Cultura Filippo del Corno, per l’ospitalità concessaci nella prestigiosa Sala Alessi, per l’assiduità con la quale segue la nostra attività e per il contributo annuo che, nonostante le difficoltà che affliggono anche il Comune, ci viene regolarmente assegnato.

Lascio spazio agli altri interventi previsti dai quali si rileverà la determinazione del Quartetto di favorire i giovani, non solo quali musicisti e quale pubblico, ma anche coinvolgendoli operativamente nelle attività del Quartetto.

Milano, 7 giugno 2018


Il Quartetto è sempre più giovane

Francesca Moncada di Paternò Vicepresidente

Il Quartetto sta vivendo un momento dinamico, l’attività intensa è resa sempre più interessante dalle molteplici interazioni con aree e gruppi di pubblico diversi. Il cammino intrapreso un paio di anni fa si fa ricco di soddisfazioni per la nostra organizzazione.

I progetti sviluppati con IED, Fondazione Mondadori, Conservatorio di Milano si sono trasformati in vere e proprie collaborazioni stabili e durature mentre abbiamo individuato un nuovo percorso con il Liceo Tenca realizzando una serie di conversazioni concerto nell’Aula Magna in Bastioni di Porta Volta.

Sempre con il Tenca stiamo organizzando un percorso di alternanza scuola/lavoro che permetta agli allievi del liceo musicale di conoscere i diversi mestieri che si celano intorno alla musica.

Il progetto Musiké inaugurato in aprile in collaborazione con Piccolo Teatro e Fazioli, sarà oggetto di studio della facoltà di Management per la Cultura dell’Università Bocconi nell’ottica di creare nuovi  strumenti per attirare i meno appassionati all’ascolto della musica classica. La collaborazione con Fazioli si amplia con il ciclo Chopin a Villa Necchi Campiglio del FAI.

Sviluppare un nuovo pubblico vuol dire cambiare modalità, orari, luoghi, per intercettare nuovi interessi e aree con cui comunicare.

Ma il pubblico va anche coltivato, le famiglie e le scuole devono poter nutrire i più piccoli con un linguaggio musicale pensato per loro, così le prove aperte e gli spettacoli di Pierino il Lupo sono sempre in Conservatorio, la nostra sede principale: per preparare una nuova generazione di attenti ascoltatori bisogna accompagnarli per mano sin da piccoli. I concerti per i giovani fino a 26 anni non superano i 5 euro. E’ forse per questo che la nostra audience ringiovanisce con il passare del tempo!

Ma il Quartetto che guarda al futuro è ben consapevole che trae forza dalle sue radici solide e radicate nel passato.

I programmi di sala che si sono arricchiti di fotografie e della grafica IED oltre che dei testi degli allievi del Conservatorio saranno integrati da curiosità reperite dagli stessi studenti nell’Archivio Ricordi, che da quest’anno ci offre questo prezioso sguardo storico.

E per finire oltre al consolidamento della Rete Amúr, che assicura la collaborazione fra le principali Società dei Concerti italiane, la Società del Quartetto di Milano ha aderito alla Rete Le Dimore del Quartetto, impegnandosi con altre 12 società a sostenere e inserire nella propria programmazione giovani Quartetti d’Archi.

Milano, 7 giugno 2018


I concerti della stagione 2018 – 2019 in Sala Verdi

I concerti si terranno di martedì nella Sala Verdi del Conservatorio, ore 20.30, via Conservatorio 12, Milano

1.

16 ottobre 2018

Ottetto dei Berliner Philharmoniker

Strauss - Capriccio op. 85

Brahms - Sestetto in si bemolle maggiore op. 18

Mendelssohn - Ottetto in mi bemolle maggiore op. 20

Gli archi sono il cuore di qualsiasi orchestra, soprattutto di quella più famosa, la Filarmonica di Berlino. E sono otto prime parti di quell’orchestra che aprono la nuova stagione della nostra Società. Sono grandi di per sé, ma presentano anche un grande programma. Che è cameristico, come nella nostra storica ragione sociale. Però è un cameristico esteso, con quartetto che diventa sestetto e che raddoppia a ottetto. Mentre il programma rovescia il tempo. Inizia con l’apertura di Capriccio, l’ultima opera teatrale di Richard Strauss, (nel 1942), continua con un lavoro del giovane (27 anni) Brahms, si chiude con l’ancora più giovane (16 anni) Mendelssohn. Musiche tutte che sublimano l’orchestra; dunque perfette per gli interpreti che le hanno scelte.

2.

30 ottobre

Daniil Trifonovpianoforte

Beethoven - Andante in fa maggiore (Andante favori) WoO 57

- Sonata n. 18 in mi bemolle maggiore op. 31 n. 3

Schumann - Selezione da Bunte Blätter op. 99

- Presto Passionato in sol minore op. 22 bis

Prokof’ev - Sonata n. 8 in si bemolle maggiore op. 84

Nella scorsa stagione Daniil Trifonov aveva esordito da noi con un originalissimo programma attorno a Chopin. Torna con una proposta a mosaico, con un Beethoven alternativo e uno Schumann poco frequentato. Chiude un Prokof’ev estremo, non provocatorio (come in gioventù), ma riflessivo (come nella maturità inventata dopo il ritorno in URSS), com’è poi la sua vera natura di melodista sottile sotto l’apparente scorza iconoclasta.

È un programma ideale per un artista come Trifonov che alla strabiliante tecnica esecutiva unisce la fantasia delle associazioni e la voglia comunque di fare grande musica. “Non ho mai ascoltato qualcosa di simile” ha detto Martha Argerich. E Anne-Sophie Mutter, con la quale Trifonov ha di recente condiviso i palcoscenici di mezzo mondo e registrato per Deutsche Grammophon, afferma: “Abbiamo tanti pianisti-tecnici, ma poche individualità assumono rischi come Daniil Trifonov, con freschezza e straordinario talento”.

3.

6 novembre / Astri nascenti

Dudok Kwartet

Annelien Van Wauweclarinetto

Ligeti - Quartetto n. 1

Mendelssohn - Quartetto n. 6 in fa minore op. 80

Mozart - Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore K 581

Sono i freschi vincitori del Borletti Buitoni Trust Award 2018, l’olandese Dudok Kwartet e la clarinettista belga Annelien Van Wauwe e insieme affrontano un tour europeo che li porterà a debuttare anche al Quartetto. Il pezzo più pregiato della serata è ovviamente il Quintetto con clarinetto di Mozart. Scritto nel penultimo anno di vita, pensato per il clarinettista amico (e finanziatore) Anton Stadler è contemporaneo dell’estremo Requiem, del quale condivide la serena dolcezza melodica e la forte vitalità armonica. Lo interpreta la clarinettista belga Annelien Van Wauwe, già allieva di Sabine Meyer e ora docente ad Anversa, ormai da un decennio solista assieme a grandi orchestre, a suo agio sia su strumenti antichi che moderni, su musiche del passato e del contemporaneo.

Ma ci sono cose preziose nella prima parte, affidata al solo Dudok Qwartet: il primo Quartetto del giovane Ligeti è di riconosciuta ispirazione bartókiana. Legato all’estremo Beethoven è il sesto e ultimo quartetto di Mendelssohn, dedicato alla memoria della sorella.

4.

13 novembre

The King’s Singers

Gold. Great music must shine

Un ricco itinerario musicale per celebrare i 50 anni dei King’s Singers

Henry Ley - The Prayer of King Henry VI

Bob Chilcott - Oculi omnium

Juan Vasquez - Lagrimas de mi Consuelo

Orlando di Lasso - Dessus le marché d’Arras

Richard Rodney Bennet - The seasons of his mercies

Georges Auric - Quand tu dors près de moi (arr. Gordon Langford)

Gabriel Fauré - Le papillon et la fleur (arr. Goff Richards)

Peter Louis Van Dijk - Horizons

Canto tradizionale - Shenandoah (arr. Bob Chilcott)

Canto tradizionale - Lamorna (arr. Goff Richards)

Paul Patterson - Timepiece

Steve Martland - Poor Roger

Nico Muhly - To stand in this house

Songs in close harmony: proposte estemporanee degli esecutori

Gli appuntamenti con i King’s Singers sono sempre una sorpresa, anche per noi del Quartetto che li ascoltiamo regolarmente, fin dal 1976. Fondati nel 1968 da sei studenti del King’s College di Cambridge, in breve sono diventati uno dei più popolari gruppi “a cappella” prima in Gran Bretagna e poi nel mondo. Con un repertorio sterminato che copre sei secoli di musica dal medioevo a quella di oggigiorno, si sono esibiti nelle maggiori sale da concerto e in cattedrali di tutto il mondo.

Ne conosciamo bene il format di programma: autori antichi (meglio se italo-inglesi) mescolati a moderni (qui soprattutto inglesi), riferiti a stagioni (Natale e Pasqua, autunno e inverno) e contaminati alla fine in chiave divertita e improvvisatoria con intrusioni pop-rock. È e rimane una formula vincente, che ha consentito al complesso inglese un’unità di stile e d’intenti rimasta inalterata pur negli inevitabili avvicendamenti generazionali.

5.

20 novembre/ Astri nascenti

Alessandro Tavernapianoforte

Chopin - Barcarola op. 60

-Grande Valse Brillante in la bemolle maggiore op. 34 n. 1

- Valzer in do diesis minore op. 64 n. 2

- Grande Valse Brillante in la bemolle maggiore op. 42

- Valzer in re bemolle maggiore op. 64 n. 1

- Ballata n. 4 in fa minore op. 52

-Scherzo n. 3 in do diesis minore op. 39

Brahms - dalle 21 Danze ungheresi n. 1, 7, 4, 6, 8 e 5

  • Variazioni su un tema di Paganini op. 35

Ascoltato nel marzo scorso nella prima edizione della nostra serie Musica nel tennis in un impegnativo programma “tutto Chopin”, il veneziano Alessandro Taverna è stato subito invitato a presentarsi nella stagione principale. Forte della sua formazione alle accademie di Imola e Santa Cecilia, con Franco Scala e Piero Rattalino, consacrato al concorso internazionale di Leeds del 2009, è ora concertista con esperienza internazionale. Ha ricevuto al Quirinale da Giorgio Napolitano il “Premio Presidente della Repubblica 2012”, attribuitogli per meriti artistici e per la sua carriera internazionale.

Taverna ci propone un programma vario e monumentale al tempo stesso. Una sfida per dita e braccia dell’interprete.

6.

27 novembre/ Astri nascenti

Edgar Moreauvioloncello

David Kadouchpianoforte

Franck - Sonata in la maggiore op. 42

Poulenc - Sonata per violoncello e pianoforte FP 143

Mendelssohn - Sonata n. 2 in re maggiore op. 58

Il violoncellista francese Edgar Moreau non ha ancora 25 anni ma una storia da gran veterano. Formato nella nativa Parigi e perfezionato con i maggiori violoncellisti del nostro tempo, ha partecipato con successo ai concorsi internazionali intestati a Čajkovskij e a Rostropovich. Ora è in piena carriera, chiamato come solista da direttori del calibro di Gerg’ev e Dudamel, da cameristi come Kremer e il Quartetto Talich, da pianisti come Schiff e Angelich.

Da sempre entusiasma il pubblico con un magnifico campionario di virtuosismo applicato a brani brevi e funzionali. Nella nostra stagione si presenta con tre pezzi, tutti forti.

7.

11 dicembre

Emanuel Axpianoforte

Brahms - Due rapsodie op. 79

Benjamin - Piano Figures

Schumann - Fantasiestücke op. 12

Ravel - Valses nobles et sentimentales

Chopin - Tre mazurche op. 50

- Andante spianato e grande polacca brillante op. 22

Americano di origine ucraina, Emanuel Ax è un artista davvero multiforme. Il suo nome è legato indissolubilmente alla collaborazione con musicisti del calibro di Isaac Stern, Yo-Yo Ma, James Laredo, Richard Stoltzman. La forte presenza nella musica da camera è solo uno degli aspetti della sua eccezionale carriera di pianista. Insegna alla Juilliard School di New York, anima festival e iniziative. Continua a contribuire molto anche allo sviluppo del repertorio contemporaneo.

Il programma del recital con cui torna alla nostra Società testimonia la vastità e varietà del suo repertorio. Tutto all’insegna della miniatura.

8.

18 dicembre

Cappella neapolitana

Antonio Florio direttore

Leslie Viscosoprano

Marta Fumagallimezzosoprano

Per la nascita del Verbo

Caresana - Sinfonia da Le Avventure di Una Fede

- Pastorale a 2 voci “al Cantar” da Demonio vestito da Bifolco…

- Tarantella a 2 voci “Una dama più fortunata” da La Veglia

- Ballo detto “Barrera” a 2 voci da La Veglia

- Ninna Nanna a voce sola da La Veglia

Netti - Sinfonia a 4 da La Filli

Caresana - “Con un vel d’humanità” a 2 voci da La Caccia del Toro

Anonimo napoletano (sec.XVII) - Tarantella

Caresana - Choro di doi Angioli “Olà, che si fa?” da La Tarantella per la Nascita del Verbo

- “Hor che lucide e serene” a 2 voci da La Pastorale

A. Scarlatti - Cantata “O di Betlemme altera” per soprano e archi

Anonimo (sec. XVIII) - Pastorale per archi

Fago - Mottetto “Quid hic statis pastores” per soprano, alto e archi

Il nostro concerto di Natale assume, quest’anno, caratteri napoletani. Apre un’antologia di Cristofaro Caresana (1640-1709), che dalla nativa Venezia era calato adolescente a Napoli per affermarsi al punto da diventare direttore di conservatorio e maestro del tesoro di San Gennaro. Suo successore fu il tarantino Nicola Fago (1677-1745) arrivato quindicenne e presto salito in cattedra. Dal sud era salito il palermitano Alessandro Scarlatti, il più famoso della terna, vero fondatore della scuola vocale e teatrale di una città da sempre ricca di musica per tutte le stagioni e per il Natale in particolare.

Un così bel programma non poteva che essere proposto dal barese Antonio Florio, che al recupero della civiltà barocca della sua città d’elezione ha dedicato una vita intera, come musicologo e concertista attivo.

9.

15 gennaio 2019

Quartetto Jerusalem

Ciclo Beethoven / Bartók - I

Beethoven - Quartetto in la maggioree op. 18 n. 5

Bartók - Quartetto n. 2 op. 17 SZ 67

Beethoven - Quartetto op.127

Le storie della musica sono concordi nell’affermare che i sei quartetti per archi di Bartók sono la naturale continuazione degli ultimi sei di Beethoven. E che l’intera generazione ottocentesca (Schubert, Schumann, Mendelssohn, Brahms) si limitò a riprendere, di Beethoven, i quartetti centrali e talvolta iniziali. In questa e nella prossima stagione, in sei serate, proporremo accostamenti giudiziosi fra lavori lontani nel tempo eppure vicini nello spirito. Avremo occasione di osservare le variazioni stilistiche dei due autori, fra loro molto vicine nel tempo quelle di Beethoven, assai più lontane quelle Bartók. L’ambiziosa operazione, già collaudata nella nostra stagione 1981-82, è affidata a complessi internazionali che da tempo conosciamo e apprezziamo.

Il Quartetto Jerusalem, ospite della nostra Società dal 2003, è la prima formazione professionistica stabile formata da musicisti provenienti da istituzioni di Israele. E’ stato fondato nel 1993 in seno al Jerusalem Music Centre, la struttura promossa nei primi anni Settanta da Isaac Stern e dal filosofo Isaiah Berlin allo scopo di aiutare i giovani musicisti del paese a sviluppare il proprio talento.

10.

22 gennaio/ Astri nascenti

Simone Rubinopercussioni

Alexey Gerassimez - Asventuras

Roberto Bocca - Esegesi  

John Psathas - One Study on Summary 

Iannis Xenakis - Rebonds B

Piazzolla - Verano Porteno - Oblivion - Libertango

Wolfgang Reifeneder - Cross Over 

Maki Ishii - Thirden drums

Un concerto di grande attrattiva è quello affidato al 25nne percussionista torinese Simone Rubino fresco vincitore dell’Abbiati: la critica musicale italiana lo ha premiato per l’energia esecutiva trascinante. E’ infatti artista tra i più vivaci e originali del nostro tempo, prodigioso per capacità tecnica e spettacolare per versatilità musicale. Nel 2014 vince il Concorso ARD di Monaco di Baviera e inizia subito una brillante carriera anche solistica, la collaborazione con importanti compagini e direttori, la partecipazione a festival e progetti. Tra gli impegni più recenti i concerti per percussioni soliste e orchestra con i Wiener Philharmoniker durante il Festival di Lucerna, alla Carnegie Hall con i Muenchner Philharmoniker, con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Manfred Honeck , con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e Zubin Mehta, con la Deutsches Symphonie Orchester alla Philarmonie di Berlino. Per il debutto al Quartetto propone un programma che esprime tutte le possibilità espressive e virtuosistiche dei suoi strumenti.

11.

1 febbraio (venerdì)

Cappella Andrea Barca

András Schiffdirettore epianoforte

Mozart - Concerto n. 15 per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore K 450

- Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore K 543

- Concerto n. 17 per pianoforte e orchestra in sol maggiore K 453

András Schiff è da tempo uno dei migliori amici della nostra Società. Si è presentato da solista assoluto e da componente di formazioni da camera. Questa volta viene con una nuova, doppia, veste, quella di solista e direttore d’orchestra. Dirige infatti – per la prima volta a Milano - la Cappella Andrea Barca, un complesso da lui fondato nel 1999 e specializzato in un selezionato repertorio che va Johann Sebastian Bach ai classici viennesi Haydn e Mozart, con estensione al moderno connazionale Bartók. Dalla fondazione, la Cappella Andrea Barca (traduzione di András Schiff) si esibisce in esclusiva nel Teatro Olimpico di Vicenza nel Festival Omaggio al Palladio realizzato dalla nostra omologa Società del Quartetto di Vivcenza, Ci piacerà sentire Schiff nei due concerti mozartiani maggiori (nel senso che non sono minori ma che precedono i concerti massimi, il K 466 e seguenti). Ma, forse, ancor più c’intriga quando sale sul palco da solo, per dirigere la prima sinfonia della terna ultima e più bella, la K 543, detta anche “Canto del cigno”.

12.

12 febbraio

Leonidas Kavakosviolino

Enrico Pacepianoforte

Programma da definire

“Ci siamo conosciuti in Norvegia una decina d’anni fa” racconta Kavakos. “Da otto suoniamo insieme e abbiamo consolidato un magnifico rapporto non solo sul piano artistico, ma anche su quello umano”. Ecco perché il violinista greco Leonidas Kavakos e il pianista italiano Enrico Pace hanno conquistato il pubblico del Quartetto prima con l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven e poi con un recital che ha esaltato le doti di forza espressiva e di lucidità di lettura dei due interpreti.

Leonidas Kavakos, musicista di raro talento, apprezzato in tutto il mondo per il suo virtuosismo e la sua ineguagliabile musicalità, combina espressività, tecnica, genialità intellettuale. È esemplare il suo affiatamento con Enrico Pace, pianista sensibile e di grande qualità che il pubblico del Quartetto ha più volte ammirato anche come solista.

13.

19 febbraio

Benedetto Lupopianoforte

Schumann - Kinderszenenen op. 15

- Kreisleriana op. 16

Čajkovskij - Grande sonata in sol maggiore op. 37

Benedetto Lupo è uno dei talenti più interessanti e completi della sua generazione. Si è imposto all’attenzione del mondo musicale nel 1989 con l’affermazione, primo italiano, al prestigioso Concorso Internazionale Van Cliburn che gli ha spalancato le porte delle maggiori e più prestigiose istituzioni del mondo. Nato a Bari, si è perfezionato con Sergio Perticaroli, Aldo Ciccolini, Carlo Zecchi, Nikita Magaloff, Jorge Bolet e Murray Perahia.

Pianista dal vasto repertorio, ha al suo attivo anche un’importante attività cameristica e didattica; insegna al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, tiene master class presso importanti istituzioni internazionali ed è spesso invitato nelle giurie di concorsi pianistici internazionali. Dall’anno accademico 2013/2014, è titolare della cattedra di pianoforte nell’ambito dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, istituzione della quale, dal dicembre 2015, è accademico effettivo.

14.

26 febbraio

Isabelle Faustviolino

Alexander Melnikovpianoforte

Beethoven - Sonata n. 4 in la minore op. 23

- Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24 “La Primavera”

- Sonata n. 10 in sol maggiore op. 96

Isabelle Faust vinse il Concorso Mozart da adolescente e il Paganini a 21 anni. L’incontro con Claudio Abbado, col quale collaborò con assiduità, l’ha confermata musicista straordinaria. Oggi, che di anni ne ha 45 e un figlio poco più che ventenne, non smette di sorprendere. Gira il mondo e suona con orchestre e direttori stellari (dai Berliner Philharmoniker alla Boston Symphony, dalla Chamber Orchestra of Europe, alla NHK di Tokyo), spazia in un ampio repertorio che va da Bach ai contemporanei, alterna recital solistici a musica da camera.

Torna al Quartetto dopo averlo conquistato nel 2017 insieme con la storica “Orchestra of the Age of Enlightenment”. Non teme un programma “tutto Beethoven”, che punta su tre singolarità: l’ultima Sonata (op. 96), la ben nota Primavera (op. 24) e la pur bella op. 23 che non si ascolta (quasi) mai.

15.

5 marzo

Mitsuko Uchidapianoforte

Schubert - Sonata in la minore D 537

- Sonata in do maggiore D 840

- Sonata in si bemolle maggiore D 960

Il Quartetto accoglie con gioia Mitsuko Uchida ritrovando così una grande artista, a distanza di dodici anni dalla sua ultima apparizione nelle nostre stagioni. Nata a Tokyo e oggi residente a Londra, ha conquistato le platee di tutto il mondo per l’acutezza intellettuale e la profonda ispirazione con cui interpreta un vasto repertorio che spazia da Mozart, Beethoven e Schubert fino a Berg, Webern, Schönberg, Debussy e Messiaen.

Torna da noi con un magnifico programma monografico. Che Schubert conoscesse bene l’anima del pianoforte lo sapevano bene grandi compositori come Liszt, Schumann, Brahms. I pianisti di professione se ne accorsero tardi, bloccati all’inizio dall’apparente semplicità della scrittura, così lontana dalla platealità alla moda. Mitsuko Uchida inizia dalla gioventù di uno Schubert ventenne (D 537, 1817) e arriva al vertice estremo (D 960, 1828) transitando per la ben matura sonata detta “Reliquie” (D 840, 1825).

16.

19 marzo

Quartetto Emerson

Ciclo Beethoven / Bartók - II

Bartók - Quartetto n. 3 SZ 85

Beethoven - Quartetto n. 15 in la minore op. 132

Oltre trent’anni di carriera, innumerevoli riconoscimenti, una discografia sterminata, collaborazioni con i maggiori artisti della scena internazionale, da Isaac Stern a Paul McCartney, il Quartetto Emerson ha raggiunto in questi anni il culmine dell’attività. Le fondamenta del gruppo risiedono nel completo affiatamento tra i due violinisti, Eugene Drucker e Philip Setzer, che si avvicendano nel ruolo principale.

Il graditissimo ritorno dei musicisti newyorkesi, uno dei vertici della nostra stagione, contrassegnata dalla presenza di Quartetti di assoluto valore, è festeggiato dal programma che prevede il più famoso (forse) fra gli ultimi quartetti di Beethoven, quello con il celeberrimo “Canto di ringraziamento alla Divinità di un guarito”. Precede il Terzo di Bartók, quello che segna l’uscita dal periodo espressionista e l’acquisizione di un propria via nella gran corrente neoclassica del Novecento, con movimenti ben bilanciati, architettura ad arco, trasparenza di scrittura. Senza mai dimenticare le radici del canto popolare.

17.

26 marzo/ Astri nascenti

Quartetto Hermès

Gabriele Carcanopianoforte

Fauré - Quintetto n. 1 in re minore op. 89

Haydn - Quartetto in mi bemolle maggiore op. 33 n. 2 Hob.III.38 “Lo Scherzo”

Brahms - Quintetto in fa minore op. 34

Sono tre e ben distinte le scuole cameristiche proposte da questo programma. La scuola francese di fine Ottocento, con il pianismo brillante e perlato di Fauré che si libra sull’elegante melodizzare degli archi. La scuola viennese di Haydn nel momento il cui nasce il quartetto moderno. Infine la scuola tedesca, con l’unico ma centrale Quintetto con pianoforte di Brahms, che ha la forza di un concerto con grande orchestra.

Il Quartetto Hermès, per la prima volta nostro ospite, è considerato uno dei più notevoli complessi parigini. Si è fatto conoscere in Italia anche come ospite di Palazzo Bru Zane, l’iniziativa che si snoda tra Venezia e Parigi interessata al repertorio romantico francese. Gabriele Carcano è ormai una presenza amica nella nostra Società: lo abbiamo ospitato a Villa Panza nel 2010, ha esordito nella stagione in Conservatorio nel 2015, lo abbiamo richiamato nella stagione successiva e confermato in questa. E’ uno dei musicisti più interessanti della scena musicale non solo italiana: poco più che trentenne, possiede tecnica, eleganza, padronanza del repertorio, curiosità e intelligenza d’interprete.

18.

9 aprile

Les Vents français

Emmanuel Pahud flauto

Paul Meyer clarinetto

Gilbert Audin fagotto

Radovan Vlatkovic corno

Eric Le Sage pianoforte

Glinka - “Trio Pathétique” in re minore per clarinetto, fagotto e pianoforte

Spohr - Quintetto per fiati e pianoforte op. 52
Beethoven – Variazioni su “Là ci darem la mano” per flauto, clarinetto e fagotto WToO 28

Saint-Saëns – tarantella per flauto, clarinetto e pianoforte op. 6

Rimskij-Korsakov - Quintetto in si bemolle maggiore per fiati e pianoforte

Le combinazioni cameristiche di pianoforte e fiati si ascoltano ormai di rado in sala da concerto. Eppure la tradizione è lunga, nata quando ancora si faceva musica in casa, per divertimento degli esecutori stessi e degli amici raccolti in salotto. Questa sera si vuole ritrovare quel clima.

Les Vents Français, composto da soli fiati, è un ensemble che si è costituito per ricreare le magiche sonorità della musica francese del primo Novecento, stagione di novità straordinarie per strumenti chiamati a creare impasti sonori sempre nuovi.
È composto da cinque straordinari solisti di fama internazionale che fanno (o hanno fatto) parte di alcune delle orchestre più famose del mondo, come Emmanuel Pahud – da 35 anni primo flauto dei Berliner Philharmoniker! – e l’oboista Francois Leleux, e sono anche docenti presso i principali Conservatori Superiori d’Europa.

19.

16 aprile

Quartetto di Cremona

Ciclo Beethoven / Bartók - III

Beethoven – Quartetto n. 2 in sol maggiore op. 18 n. 2

Bartók - Quartetto n. 5 SZ 102

Beethoven - Quartetto n. 11 in fa minore op. 95

In un progetto importante come il ciclo Beethoven/Bartók non poteva mancare il quartetto per archi che è stato a noi più vicino nelle ultime stagioni. Al Quartetto di Cremona sono affidati due lavori rappresentativi di due momenti stilistici distinti di Beethoven. Ha il completo equilibrio classico dei modelli di Mozart e Haydn l’op. 18 n. 2. Mantiene le architetture e le dimensioni tradizionali l’op. 95, ma il linguaggio armonico secco e il taglio melodico essenziale mostrano una netta frattura con il passato e la necessità di un futuro non ancora definibile, e che maturerà ben dieci anni dopo. A sua volta, il Quinto quartetto è uno dei più equilibrati e studiati di Bartók, con globale simmetria centrale attorno a uno scherzo alla bulgarese contornato da musiche notturne. Primo e ultimo movimento sono pure a simmetria centrale, l’uno in forma sonata e l’altro in sequenziale rondò. Potrebbe essere un neoclassico omaggio al primo Beethoven, non ci fossero le dissonanze e i ritmi della musica popolare danubiana.

20.

7 maggio

Rafal Blechaczpianoforte

Mozart - Ronḍò in la minore K 511

- Sonata n. 8 in la minore K 310

Beethoven - Sonata n. 28 in la maggiore op. 101

Schumann - Sonata in sol minore op. 22 n. 2

Chopin - Quattro mazurche op. 24

- Polacca in la bemolle maggiore op. 53 n. 6

Quando nel 2005 Rafal Blechacz vinse il Concorso Chopin di Varsavia, la giuria decise di non assegnare il secondo premio, tanta era la distanza tra il pianista polacco e gli altri concorrenti. Non sempre la vittoria a un concorso importante corrisponde all’inizio di una vera carriera artistica, ma nel caso di Blechacz le speranze e le attese sono state completamente ripagate.

Il pubblico del Quartetto ricorderà con gioia il suo primo recital tenuto da noi nel 2010, l’anno chopiniano. E le conferme nel 2012 e 2015, sempre con tanto Chopin. Resta Chopin, nel nuovo programma, con la Polacca più eroica e spettacolare a chiudere dopo le delicate Mazurke op. 24. Ma ci sono anche le tempestose sonate K 310 di Mozart e op. 22 di Schumann, assieme all’intensissimo Rondò K 511 e alla complessa Sonata op. 101, la meno popolare fra le ultime cinque di Beethoven. Un vero banco di prova per un musicista ricco di poesia e di tecnica cristallina.

21.

14 maggio

Quartetto Casals

Ciclo Beethoven / Bartók - IV

Bartók - Quartetto n. 1 op. 7 SZ 40

Beethoven - Quartetto n. 14 in do diesis maggiore op. 131

La saldatura fra i quartetti di Beethoven e quelli di Bartok si vede bene accostando l’op. 131 dell’uno con il n. 1 dell’altro. Comune è la forma inconsueta, diversa all’apparenza, affine nella sostanza. Nell’op. 131 troviamo sette movimenti brevi e staccati, eppure conseguenti. Nel n. 1, tre tempi consecutivi distinti da differenti accelerazioni. Costante è la voglia di polifonie antiche e di squarci di futuro. Futuro che Beethoven intravede nei balli del contado viennese e Bartók nelle danze delle piane ungheresi. Sembrano lavori consecutivi e invece sono passati ottant’anni.

L’entusiasmante confronto è affidato allo spagnolo Quartetto Casals che torna alla nostra Società a una decina d’anni dal debutto. Fondato nel 1997 alla Scuola Reina Sofia di Madrid, si è ispirato al modello del Quartetto Alban Berg, esce dalla nidiata di Walter Levin (Quartetto LaSalle), ha vinto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, suona nelle sale che contano ed è ospite dei festival e delle rassegne più importanti.

22.

21 maggio/ Astri nascenti

Seong-jin Chopianoforte

Schubert - Wanderer Fantasie in do maggiore op. 15 D 760

Debussy - “Images”, Libro I

- “Le vent dans la plaine” da Preludi, Libro I n. 3

- “La fille aux cheveux de lin” da Preludi, Libro I n. 8

- “Des pas sur la neige” da Preludi, Libro I n. 6

- “Ce qu'a vu le vent d'Ouest” da Preludi, Libro I n. 7

Musorgskij - Quadri di un’esposizione

Nel 2015 il coreano Seong-Jin Cho – nato a Seoul nel 1994 – si aggiudica a Varsavia il Premio Fryderyk Chopin, il più ambito fra i pianisti, quello che nel passato aveva consacrato Martha Argerich (ora in giuria), Maurizio Pollini e Krystian Zimerman. La sensibilità di questo giovanissimo musicista ha sùbito catturato l’attenzione delle istituzioni e dei festival internazionali più prestigiosi. Lo attestano i recital solistici nelle più importanti sale, le collaborazioni con orchestre e direttori quali Leonard Slatkin, Simon Rattle, Lorin Maazel, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Mikhail Pletnev, Antonio Pappano, Yannick Nézet-Seguin, Michael Tilson-Thomas. L’etichetta gialla della Deutsche Grammophon lo blinda: esce il primo CD che comprende il Primo Concerto e le Quattro Ballate di Chopin (London Symphony Orchestra e Gianandrea Noseda) e il più recente CD per pianoforte solo di Debussy. Ed è proprio Debussy col suo impressionismo fluido e sfuggente di Images e quattro Preludi, il cuore dell’impaginato del concerto che chiuderà la stagione del Quartetto. Il viaggio musicale della celeberrima fantasia Il viandante di Schubert aprirà la serata che nella seconda parte mostrerà il carattere virtuosistico del pianoforte, con la scrittura scabra e selvaggia della versione originale dei Quadri di un'esposizione di Musorgskij. Un programma di grande impegno che intende evidenziare le molteplici qualità di questo artista, la sua personalità d’interprete.


PROVE APERTE

a studenti di ogni grado, a Soci e a tutti coloro che desiderano approfondire il programma, conoscere da vicino i musicisti e dialogare con loro.

Ingresso € 1, gratuito per studenti, under 26, over 70 e Soci

Ore 11.30, Sala Puccini del Conservatorio

  • Alessandro Taverna

  • Simone Rubino (in Sala Verdi)

  • Benedetto Lupo

  • Quartetto Hermès con Gabriele Carcano

  • Quartetto di Cremona

ABBONAMENTI 2018-2019 d

ella stagione concertistica in Sala Verdi del Conservatorio

Inclusivi della quota di Socio Ordinario (€ 100) e Socio Giovane (€ 10)

INTERA STAGIONE

22 concerti

Chiusura abbonamenti: 16 ottobre 2018

posto numerato

  • € 600

• over 70 € 500

entro il 27 luglio: € 550, over 70 € 460

posto libero

• € 500

• over 70 € 430

• under 26 € 100 (incl. quota associativa € 10)

entro il 27 luglio: € 460, over 70 € 400, under 26 € 90

PIANISTI AL QUARTETTO

8 concerti

Chiusura abbonamenti: 30 ottobre 2018

posto numerato

• € 230

posto libero

• € 200

30 ottobre - Daniil Trifonov

20 novembre - Alessandro Taverna

11 dicembre - Emanuel Ax

1 febbraio - András Schiff, Cappella Andrea Barca

19 febbraio - Benedetto Lupo

5 marzo - Mitsuko Uchida

7 maggio - Rafal Blechacz

21 maggio - Seong-Jin Cho

MUSICA DA CAMERA

10 concerti

Chiusura abbonamenti: 16 ottobre 2018

posto numerato

• € 270

posto libero

• € 240

16 ottobre - Ottetto dei Berliner Philharmoniker

6 novembre - Dudok Kwartet, Annelien Van Wauwe

13 novembre - The King’s Singers

27 novembre - Edgar Moreau, David Kadouch

18 dicembre - Cappella neapolitana, Antonio Florio

22 gennaio - Simone Rubino

12 febbraio - Leonidas Kavakos, Enrico Pace

26 febbraio - Isabelle Faust, Alexander Melnikov

26 marzo - Quartetto Hermès, Gabriele Carcano

9 aprile - Les Vents françaix

BEETHOVEN/BARTÓK

6 concerti, di cui due nella stagione 2019/20

Chiusura abbonamenti: 15 gennaio 2019

posto numerato

• € 150

posto libero

• € 130

15 gennaio - Quartetto Jerusalem

19 marzo - Quartetto Emerson

16 aprile - Quartetto di Cremona

14 maggio - Quartetto Casals

12 novembre - Quartetto Takács

3 dicembre - Quartetto Haas


Il Quartetto in città

Premio Sergio Dragoni

Piazza Buonarroti 29 - ore 17 - Biglietti: 2 €

A Casa Verdi il talent show musicale

La seconda edizione della rassegna-concorso si conclude il 15 giugno 2018 e assegnerà il secondo Premio Dragoni.

E’ già in cantiere la terza edizione, con la medesima formula, che si svolgerà nel corso del 2019. Parteciperanno i vincitori del Premio del Conservatorio di Milano 2018.

I concerti dei giovani vincitori del Premio del Conservatorio di Milano 2017 costituiscono anche la prova del Concorso la cui giuria - formata dagli anziani musicisti Ospiti di Casa Verdi - assegna il Premio Dragoni, dedicato a un insigne e non dimenticato Presidente del Conservatorio G. Verdi, benefattore di Casa Verdi.

Domenica a Casa Verdi

Piazza Buonarroti 29 - ore 17 - Biglietti: 2 €

Prosegue sino al 25 novembre il ciclo di 18 concerti pomeridiani con interpreti giovani che si sono affacciati con prepotenza e talento alla scena milanese. Un’occasione per lanciarli nel panorama concertistico nazionale da un palcoscenico e una società di concerti prestigiosi. Si rafforza l’emozionante connessione tra gli anziani musicisti ospiti, il pubblico numeroso che affolla Casa Verdi e i giovani artisti che si affacciano alla vita concertistica, tutti selezionati in quanto vincitori di concorsi (l’Amadeus Factory) o segnalatisi in varie rassegne.

Anche tale ciclo costituirà parte del programma di attività 2019.

Musica nel tennis 2019

Villa Necchi Campiglio – ore 17.30 – Biglietti 10-15 €

Chopin e il pianoforte romantico

19 e 26 gennaio 2019; 2, 9 febbraio; 9 e 23 marzo 2019

Dopo il grande successo anche di pubblico del ciclo dei Quartetti Italiani conclusosi in aprile, nel 2019 saranno sei pianisti italiani a proporre tra gennaio e marzo 2019 un “Ciclo Chopin”, nel 170° della sua morte: Pietro De Maria, Alberto Ferro, Gloria Campaner, Luca Buratto, Leonora Armellini, Davide Cabassi.

Prosegue così la nostra forte collaborazione col FAI – Fondo dell’Ambiente Italiano.

I concerti, della durata di un’ora circa, saranno sempre di sabato pomeriggio alle 17,30 con ingresso agevolato per Soci FAI e Quartetto e la possibilità di un abbonamento all’intero ciclo.

Le Dimore del Quartetto

Prosegue la collaborazione con l’associazione Le Dimore del Quartetto, il progetto che coniuga l’accoglienza per periodo di studio di giovani ensemble nelle più belle residenze private italiane, che si conclude con concerto aperto al pubblico o a inviti. Obiettivo comune della Società del Quartetto e delle Dimore è quello di sostenere i giovani musicisti nell’avvio della loro carriera. Rivolgendosi anche a un pubblico di giovani fruitori, come quello degli studenti del Liceo Tenca di Milano che ha ospitato le prove, commentate dagli stessi musicisti, dei concerti eseguiti il giorno successivo a Villa Necchi. Con questo Istituto scolastico Musicale proseguirà la collaborazione nel corso della prossima stagione. Concerti in collaborazione con le Dimore del Quartetto sono anche inseriti nel calendario delle Domeniche a Casa Verdi.

Il Quartetto entra in Borsa

Palazzo Mezzanotte – Piazza Affari – ore 13.30 - Sala degli scavi

Prossimi concerti 13, 15, 25 giugno 2018 – ingresso € 2

A Palazzo Mezzanotte, sede storica della Borsa italiana, nel cosiddetto orario della “pausa pranzo” la Società del Quartetto propone un ciclo di 4 concerti nel mese di giugno. Un’ora di musica con artisti già affermati, programmi variati negli organici e nelle composizioni e un biglietto d’ingresso di 2 €: inaugurato il 5 giugno dal Milano Saxophone Quartet, il ciclo prosegue con il chitarrista Luigi Attademo, il violoncellista Nemanja Stankovic e il Quartetto Noûs.

Obiettivo, per il 2019, è di allargare la serie ad altre istituzioni economiche e finanziarie, con sedi in prestigiosi edifici di importanza storica ed architettonica.

Musica antica a San Bernardino

Santuario di San Bernardino alle Ossa - Piazza Santo Stefano

Prossimi concerti 7, 11, 14 giugno - Ore 20 – ingresso € 5

Tra le serie di concerti che concorrono a formare la complessiva programmazione della Società del Quartetto – in Conservatorio, Casa Verdi, Villa Necchi Campiglio, Museo del Novecento, Borsa italiana, Basilica di Santo Stefano in Brolo - si aggiungono tra il 28 maggio e il 14 giugno 2018 sei appuntamenti ospitati nel suggestivo Santuario di San Bernardino alle Ossa, ancora troppo poco noto anche a molti milanesi. Sono concerti dedicati alla musica antica, sacra e profana, con una ricca varietà di organici. I musicisti coinvolti sono i migliori strumentisti del repertorio che si sono formati nell’Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, con la quale il Quartetto ha attivato un accordo di collaborazione. Una partnership significativa con un istituto musicale d’eccellenza per una rassegna che si intende riproporre anche nel giugno 2019.

Musica latino americana a S. Stefano

Prossimi concerti Domenica 10 e 24 giugno – ore 18

Basilica di Santo Stefano Maggiore – Piazza Santo Stefano - ingresso € 5

Domenica pomeriggio, nella storica Basilica di Santo Stefano in Brolo, subito dopo la celebrazione della Santa Messa delle 16.30, il Quartetto propone due concerti di un’ora circa dedicati al repertorio latino-americano e affidati a celebri gruppi vocali e strumentali specializzati. Da tempo Santo Stefano è Parrocchia dei Migranti, vi si celebrano le Messe in lingua spagnola per la comunità ispano-americana residente in città per la quale la chiesa è divenuta luogo di socializzazione e di riferimento.

L’antica Basilica, dove venne battezzato Caravaggio, si trova nel pieno centro di Milano, alle spalle del Duomo e a due passi dall’Università Statale, ha già ospitato concerti indimenticabili organizzati dalla Società del Quartetto e, nel 198, ha ospitato l’ultimo Requiem di Verdi diretto da Claudio Abbado in Milano.

Il Quartetto al Museo del ‘900

Prossimi concerti 26 giugno, il 25 settembre e il 23 ottobre.

Museo del Novecento - Sala Arte Povera - Via Marconi 1 - Ore 17– ingresso libero

Ospite del Museo del Novecento, la Società del Quartetto di Milano ha iniziato la collaborazione con NoMus per concerti dedicati al repertorio contemporaneo anche meno frequentato, affidati ad esecutori tra i più accreditati in questo ambito musicale. Dopo il primo concerto del 17 aprile, il ciclo prosegue con concerti il 26 giugno, il 25 settembre e il 23 ottobre.

Le attività “educational”

Il Progetto Educational ha l’obiettivo di avvicinare gli studenti alla musica ed è così articolato:

-Prove mattutine di concerti in Conservatorio, con accesso gratuito agli studenti. Ascolto e dialogo tra artisti e pubblico coinvolgono e stimolano i giovani.

-Prove dei concerti di Musica nel tennis commentate dai musicisti nell’Auditorium del Liceo Musicale Tenca per gli studenti, in collaborazione con Le Dimore del Quartetto.

-La vera storia di Pierino e il lupo: 10 spettacoli nella Sala Puccini del Conservatorio G. Verdi dal 12 al 18 novembre, per le scuole primarie. L’attrice e animatrice Augusta Gori racconta Pierino e il lupo di Prokofiev, con l’esecuzione della versione pianistica originale affidata a Alexandra Ducariu.

Il Quartetto per l’Accademia Pianistica di Imola

12, 19 giugno 2018

Sala Puccini del Conservatorio di Milano – ore 18 - ingresso € 5 – 2 (studenti)

Quattro giovani pianisti che seguono i corsi della prestigiosa Accademia Pianistica di Imola, si fanno conoscere al pubblico milanese in due concerti nel mese di giugno: le sorelle Eleonora e Beatrice Dallagnese affiancano esecuzioni solistiche e a 4 mani, Nicola Meeuwsen e Francesco Novelli si alternano in palcoscenico in recital solistici.

Pianisti a Casa Verdi

4, 11, 18 e 22 ottobre, ore 17.

Altri giovani pianisti saranno in autunno a Casa Verdi: Sun Hee You, Guido Coppin, Marco Arcieri, Gile Bae.