L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

LE VOCI DELLA NATURA

musica per flauto e basso continuo

07 ottobre 2018 - 17:00

Chiesa della SS. Trinità – Legos, Ledro (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Luca Ventimiglia, flauti;

Andrea Antonel, liuto;

Luca Ferrarini, viola da gamba;

Introduce la serata: Antonio Zecchini

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Giovanni Battista Fontana (1589-1630)

Sonata terza in Do Maggiore

Sonate a 1 2. 3. per il violino, o cornetto, fagotto, chitarone, violoncino o simile altro istromento, Bartolomeo Magni, Venezia 1641

Michel Farinel (1649–?)

Faronells Ground, Variazioni sul tema della Follia

The Division Flute, London 1704

Gesualdo da Venosa (1566-1613) / Giovanni G. Kapsberger (1580-1651)

Com’esser può a Cinque, Passeggiato

Libro III d’intavolatura per Chitarrone, Roma 1626

Francesco Barsanti (1690-1770)

nr. 8 The last time I came o’er the moor

nr. 12 Lord Aboyne’s welcome or Cumbernauld house

A collection of old Scots tunes, Alexander Baillie, Edinburgh 1742

Girolamo della Casa (ca.1543 — 1601)

Ancor che col partire

Il vero modo di diminuir, Libro II, Venezia 1584

Giovanni Antonio Pandolfi Mealli (Seconda metà del XVII sec.)

Sonata Prima. La Bernabea

Sonate a violino solo, per chiesa e camera. Op. 4

Michele Wagner, Innsbruck 1660

Benedetto Marcello (1686 - 1739)

Sonata XII in Fa maggiore

Suonate a flauto solo con il suo basso continuo

Gioseppe Sala, Venezia 1712

Percorso culturale gastronomico:

Canederlotti in brodo con i funghi di Legos. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Luca Ventimiglia - flauti

Ha ultimato gli studi di flauto dolce presso il conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano, diplomandosi con lode sotto la guida del maestro Lorenzo Cavasanti. Attualmente si sta perfezionando in flauto traversiere barocco al conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza con il maestro Manuel Staropol. Ha frequentato masterclass di professionisti dello strumento: Dan Laurin, Walter van Hauwe, Carsten Eckert, Gudrun Heyens, Lorenzo Cavasanti, Dorothee Oberlinger, Stefano Bagliano. Ha suonato in più di una produzione come primo flauto all'interno dell'Orchestra Barocca dei Conservatori del Veneto e nel 2014-2015 ha preso parte al progetto internazionale "Dialoghi", ensemble di flauti dolci, con una tournee di concerti tra Italia e Germania. Nel marzo 2015 registra con "Accademia del Ricercare" un disco monografico su Carlo Farina. E' primo flauto nell'orchestra barocca "Coin du Roi" di Milano. Collabora con "Arco Antiqua", "Accademia del Ricercare" ed altre formazioni. Appassionato di alcuni strumenti a fiato di tradizione popolare in particolare al whistle e alla cornamusa, fonda nel 2009 il quartetto "DiaDuit", dove è compositore ed esecutore e con il quale svolge un intensa attività di concerti. Nel 2010 il gruppo vince il prestigioso contest organizzato dal festival FOLKEST, ed incide un primo album dal titolo "A Perdifiato nel Bosco", che vede il favore della critica nazionale con le due positive recensioni dei magazine BlogFolk e FolkBulletin; recentemente è stato anche trasmesso da Rai Radio1.

Nel 2015 vince ancora il contest del festival internazionale FOLKEST con l'Ensamble "Calendra" da lui fondato con la quale si occupa principalmente del repertorio tradizionale e popolare della musica dell'arco Alpino Orientale con particolare attenzione alle ricerche etnografiche passate e attuali.

Andrea Antonel - liuto

Ha iniziato la sua educazione musicale a 10 anni come corista, poi con lo studio della chitarra classica. L’esperienza vocale e strumentale lo ha portato a apprezzare il repertorio rinascimentale e barocco. La decisione di cimentarsi in questa musica si è formata studiando gli strumenti a corda al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia con Tiziano Bagnati, e ha conseguito il “Compimento Inferiore” nel 2009 al liuto rinascimentale. Ora sta terminando gli studi con Rolf Lislevand alla Musikhochschule di Trossingen. Ha seguito corsi e masterclasse di liuto con Paul O'dette e Jacob Lindberg, e tecnica vocale con Andreana Galante, e musica da camera con Sigiswald Kuijken, Kees Boeke. Tiene concerti solistici al liuto e alla tiorba. Collabora con vari gruppi da camera vocali e strumentali e orchestre al basso continuo. È cofondatore dell’ensemble Consonanze Stravaganti, ha lavorato con ArcoAntiqua, Soqquadro Italiano, Ring Around Quartet, Cappella Altoliventina, Rossoporpora Ensemble, prendendo parte a concerti, trasmissioni radiofoniche tra cui Rai radio3 in diretta da Quirinale, incisioni per Classic Voice e Tactus, inoltre tiene concerti solistici secondo la prassi del canto al liuto su repertorio del primo seicento italiano e le canzoni da battello del settecento veneziano. Ha tenuto concerti-conferenza sul legame fra la musica e lirica d’amore del XII e XIII secolo di Trovatori e Trovieri, cantando e suonando l’accompagnamento col Salterio.

Luca Ferrarini - Viola da Gamba

Si è diplomato brillantemente in pianoforte a Verona sotto la guida del maestro Edoardo Strabbioli. Ha iniziato gli studi musicali presso l'Accademia di Sandrà e ha ottenuto una borsa di studio e anche conseguito una menzione speciale in qualità di miglior studente dell'accademia. In seguito ha proseguito gli studi sotto la guida della maestra Laura Palmieri fino al conseguimento del diploma di pianoforte e inoltre ha ricevuto premi in vari concorsi , tra i quali il primo premio al concorso di Bardolino. Ha partecipato anche a concerti per associazioni culturali e Onlus. Ha ricevuto una borsa di studio da parte del conservatorio nell'ambito del progetto per la musica antica e ha tenuto concerti in varie località italiane tra le quali Trapani, L'università "la Sapienza"di Roma, Padova, Treviso, società letteraria di Verona e sala maffeiana di Verona. Con l'orchestra barocca ha partecipato ai seguenti progetti: Trauerode di JS.Bach, Sacrae Symphoniae di Palestrina e Magnificat di J.S. Bach. Nell'ottobre 2017 si è diplomato brillantemente in viola da gamba sotto la guida del maestro Alberto Rasi presso il conservatorio di Verona. Nell'anno corrente si sta perfezionando sotto la guida della maestra Claudio Pasetto al conservatorio di Brescia. In parallelo, nel Novembre 2016 si è laureato in matematica applicata a Verona e attualmente sta per conseguire la laurea magistrale in mathematics nella sessione di ottobre.

Note di sala:

La suggestione del bosco, la natura e il mito dell’Arcadia

Il magnifico ambiente che circonda questa piccola chiesa di montagna ci ha suggerito un programma che potesse in qualche

modo evocare i suggestivi suoni della natura. Il concerto pone l’attenzione su uno strumento molto particolare, il flauto dolce, che molti di noi conoscono per averne affrontato lo studio alle scuole medie. Gli strumenti che vedremo questo pomeriggio non sono esattamente equivalenti al flauto di plastica ad uso didattico, hanno dimensioni differenti ed una posizione dei fori leggermente diversa, che ne modifica la diteggiatura, facilitando i passi virtuosistici che il repertorio barocco affida a questo strumento.

In realtà, per quanto riguarda l’epoca barocca, non esiste una vasta letteratura specifica per questo strumento, il repertorio consiste in un grande numero di sonate scritte per strumento acuto (a fiato – oboe, flauto dolce o traverso - ma anche per violino) e basso continuo, anche questo un termine generico per identificare uno strumento grave (nel nostro caso abbiamo una viola da gamba), magari con la possibilità di praticare la realizzazione armonica (nel nostro caso abbiamo un liuto ma potrebbe essere eseguito con uno strumento a tastiera come un organo o un clavicembalo). Un bell’esempio di questa prassi è la sonata del violinista bresciano Giovanni Battista Fontana che aprirà il concerto, tratta da una raccolta scritta per violino o cornetto, violoncino o chitarrone o “ogni simile altro istromento”. Questa dicitura aveva anche una natura di tipo commerciale, trattandosi di musica a stampa l’autore e l’editore avevano tutto l’interesse a vendere il maggior numero di copie possibile della raccolta, sfruttando quindi tutte le possibili combinazioni di strumenti. Altro esempio della prassi di scrivere per più strumenti contemporaneamente è costituito dalla Sonata Prima del violinista Giovanni Antonio Pandolfi Mealli che ascolteremo come penultimo brano questa sera, che è tratta da una raccolta di sonate per violino che veniva abitualmente suonata con qualsiasi strumento acuto.

Di un altro violinista, Michael Farinel, ascolteremo le variazioni sul tema della “Follia”, conservate nella raccolta inglese di brani popolari “The Division Flute” pubblicata nel 1704 ma probabilmente composta molto tempo prima. Lo stesso tema, tratto da una danza portoghese ballata da pastori e contadini, verrà reso celebre da Arcangelo Corelli (1653-1713) con le variazioni pubblicate nella sua raccolta di sonate per violino op.V.

Il tema pastorale si fa strada nella letteratura italiana durante il Rinascimento con opere come l’Aminta di Torquato Tasso (1544-1595) e il Pastor fido di Giovan Battista Guarini (1538-1612) dove la Natura, popolata da ninfe e pastori, identificata come luogo lontano dalla corruzione della civiltà, viene posta al centro dell’attenzione letteraria. Il Guarini scrisse il testo di molti madrigali musicati dai più grandi autori della sua epoca, come è avvenuto per il madrigale “Com’esser può ch’io viva” che venne musicato da Gesualdo da Venosa e di cui ascolteremo una versione per liuto solo curata dal veneziano, nonostante il nome tedesco, Giovanni Girolamo Kapsberger.

La natura, in particolare quella scozzese, affascinò a tal punto il flautista italiano Francesco Barsanti che si mise a raccogliere una grande quantità di canzoni popolari pubblicando una raccolta dalla quale abbiamo tratto i due brani che ascolteremo stasera. A queste melodie farà eco il brano “Ancor che col partire” tratto dal trattato “Il vero modo di diminuir” di Girolamo Dalla Casa (da non confondere con Giovanni Della Casa, autore del celebre Galateo) dove si insegna a suonare la viola da gamba “alla bastarda”. Il trattato è considerato un’importante fonte scritta per ricostruire la prassi esecutiva strumentale e vocale del secondo Cinquecento.

Dietro il nome arcadico di Driante Sacreo si cela il celebre compositore veneziano Benedetto Marcello, frequentatore dell’Accademia di Venezia e di altre accademie più piccole che coltivavano il mito dell’Arcadia: un mondo in cui l’uomo vive in armonia con la Natura. Il concerto si chiuderà con la sua Sonata nr. 12 tratta dalla raccolta “12 suonate a flauto solo con il basso continuo” op.2, dove l’autore si definisce, forse per pudore (date le nobili origini), forse per paura delle critiche, “dilettante in contrappunto”.


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