Spazio ai giovani fra musica e gastronomia

 

Garda Trentino International Early Music Weeks 04-14 ottobre 2018

Spazio ai giovani interpreti della musica antica

MUSICA | TERRITORIO | CULTURA GASTRONOMICA

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Gli eventi:

 

Dopo il grande successo delle passate edizioni torna anche quest'anno, per la quarta volta, il festival altogardesano dedicato ai giovani early music performers. Un festival unico nel suo genere che sa coniugare musica, arte e cultura enogastronomica. Più di venticinque giovani esecutori provenienti da tutto il mondo (Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Romania, Russia, Chile, Venezuela, Australia, Brasile) interpreteranno i luoghi dell’arte altogardesana regalando al pubblico performances uniche, con concerti studiati appositamente per essere eseguiti nei contesti offerti dal nostro festival, della durata di circa 45 minuti, con programmi ricchi di brio e passione che sapranno coinvolgere il grande pubblico. Largo spazio nei programmi è stato dato alla musica di autori italiani, molti programmi presentano brani inediti in epoca moderna, riscoperti nelle biblioteche del nostro paese. Non mancheremo di celebrare importanti anniversari come i 450anni dalla nascita di Adriano Banchieri e i 250 dalla morte di Nicola Porpora.

Lo staff dello storico Rooms and Breakfast “Da Gianni” di Arco, guidato dalla sig.ra Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli, presenterà, al termine di ogni concerto, percorsi gastronomici volti alla scoperta delle eccellenze alimentari del nostro territorio, che a loro volta si porranno in dialogo con il concerto e con le locations degli eventi. Per meglio apprezzare i capolavori dell’arte religiosa scelti per ospitare i concerti, ogni evento sarà introdotto da uno storico dell’arte che offrirà al pubblico una piccola visita guidata.

Ogni concerto inizierà alle ore 20:45, ad eccezione di quelli domenicali che inizieranno alle 17:00 per il 07 ottobre e alle 19:00 per il 14 e l’ingresso sarà sempre gratuito. Si accettano prenotazioni gratuite del posto fino a 24 ore prima dell’evento inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. I posti saranno tenuti fino a 15 minuti prima dell’inizio della serata.

Il festival aprirà il 04 ottobre 2018, ore 20:45 alla Chiesa di San Rocco a Caneve di Arco con un concerto di una delle più apprezzate eccellenze didattiche italiane: La Classe di Tastiere storiche del Conservatorio di Brescia guidata da Giovanna

Fabiano. La classe presenterà un interessante programma dedicato alle tre scuole clavicembalistiche del Settecento: quella francese, rappresentata da Rameau, quella tedesca, rappresentata da Bach e quella italiana rappresentata da Scarlatti.

La seconda serata, il 05 ottobre, prevedrà un programma dedicato al confronto tra barocco francese e italiano, che verrà eseguito nella chiesa di Sant’Abbondio a Dro. Silvia De Rosso suonerà tre taglie diverse di viola da gamba accompagnata al violoncello barocco da Anna Camporini.

Il 06 ottobre verrà presentato uno spettacolo semiscenico del gruppo “I Trobadores” dal titolo “Francesco” alla Chiesa di

Sant’Antonio Abate a Ville del Monte, Tenno. L’ensemble umbro, composto da giovanissimi polistrumentisti presenterà una piéce che accanto alla lettura scenica di alcuni brani dal “Francesco d’Assisi” di Herman Hesse proporrà un programma di musica medievale.

La prima settimana di concerti si concluderà il 07 ottobre, alle 17:00 presso la Chiesa della SS. Trinità a Legos, Molina di Ledro. Gli splendidi boschi che circondano il piccolo centro abitato della Val di Ledro hanno suggerito un programma dedicato ai suoni della natura. Ospite della serata sarà il flautista Luca Ventimiglia accompagnato al liuto da Andrea Antonel e alla viola da Gamba di Luca Ferrarini,

Ad un anno dalla scomparsa di uno dei più grandi scultori trentini del secolo scorso, Fra Silvio Bottes, la chiesa di S. Giorgio di Pregasina, Riva del Garda, ospiterà, l’11 ottobre, un concerto dedicato alla sua memoria. Verranno eseguiti mottetti mariani del Seicento veneziano dal soprano Chiara Selmo che verrà accompagnata al clavicembalo da Angelica Selmo e dal polistrumentista José Manuel Fernandez Bravo che suonerà il flauto dolce e il cornetto.

La musica strumentale napoletana all’alba dell’era Borbonica verrà celebrata nel concerto del 12 ottobre, che si terrà presso la chiesa di San Michele Arcangelo a Varignano. L’orchestra d’archi del festival diretta dal direttore artistico accompagnerà José Manuel Fernandez Bravo al flauto dolce e Michele Favaro all’oboe barocco.

Il 13 ottobre il festival si sposterà a Torbole, al Circolo Surf, che si affaccia sul Lago di Garda. Grazie ad una prestigiosa collaborazione con la Lithuanian Academy of Music and Theater di Vilnius il Festival presenterà una serata dedicata all’Opera Barocca. Il soprano lituano Ruta Vosyliute, accompagnato dall’orchestra del Festival, si cimenterà nell’esecuzione di brani operistici di autori come Vivaldi, Porpora, Hasse e Jommelli regalando una serata ricca di emozioni musicali. Le azioni tersicoree saranno curate dal coreografo e ballerino Marco Cecere.

L’ultima serata, quella dell’14 ottobre, sarà dedicata ad una delle pagine più dolorose della storia trentina: l’esodo della popolazione allo scoppio della prima mondiale. Alle ore 19:00, presso la chiesa di San Pietro a Ceniga, il controtenore Aurelio Schiavoni, artista che ha cantato per alcune delle più celebri istituzioni musicali al mondo, come il teatro del Liceu di Barcellona e la Carnegie Hall di New York, eseguirà due cantate sacre sul tema del “Ritorno”. Verrà accompagnato dall’orchestra del festival diretta dal direttore artistico Guido Trebo.

Direttore Artistico: Guido Trebo

Comitato scientifico: Giovanna Fabiano, Aurelio Schiavoni, Giancarla Tognoni, Ruta Vosyliute, Ludovico Mosena

Il festival è stato realizzato con il contributo di:

Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Cassa Rurale Garda Trentino

Regione Trentino Alto Adige, Provincia Autonoma di Trento, Garda Trentino, Bacino Imbrifero montano - Sarca, Mincio, Garda ASAT Alto Garda

Con il patrocinio di:

Comune di Arco, Comune di Dro, Comune di Ledro, Comune di Nago Torbole, Comune di Riva del Garda, Comune di Tenno

In collaborazione con:

Parrocchia S. Maria Assunta di Riva del Garda, Parrocchia di Tenno, Parrocchia di Molina di Ledro, Parrocchia di Dro, Parrocchia di Arco, Parrocchia del Romarzollo

I percorsi gastronomici saranno offerti da:

Rooms and Breakfast Da Gianni www.dagianni.it

Partner Accademici:

Conservatorio di Brescia, Lithuanian Academy of music and theatre

Associazioni e aziende partner:

Ass. Culturale “MC Spazio Arte”, Pregasina – Comitato pro Pregasina, Comitato S. Antonio Dro, Hotel Garnì Villa Magnolia


 

L’ARTE DELLA TASTIERA

Le grandi scuole europee del Settecento a confronto

04 ottobre 2018 - 20:45

Chiesa di S. Rocco - Caneve, Piazza S. Rocco, Arco (TN)

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Interpreti:

Alexandra Filatova, Clavicembalo;

Federico Rovagnati, Violino;

Classe di clavicembalo e tastiere storiche, prof. Giovanna Fabiano

Introduce l’evento: Prof. Romano Turrini

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Jean-Philippe Rameau (1683-1764)

  1. Les Tricotets, 5. La Poule, 6. Les Sauvages, 7. L’Enharmonique, 8. L’Egyptienne dalla Suite in Sol Maggiore RCT  Nouvelles Suites de Pieces de Clavecin Stampato dall’autore, Parigi 1727

Domenico Scarlatti (1685-1757)

Sonata in la minore K175 L174 P461, Allegro

Johann Sebastian Bach (1723-1750)

Sonata per cembalo e violino in do minore BWV 1017

I.Siciliano. Largo, II. Allegro, III. Adagio, IV. Allegro

Percorso culturale gastronomico:

Polenta con Tonco di Sant’Igol e Lucanica trentina. Ricetta vincitrice del concorso del 2003 “La Cucina tipica trentina” della Provincia Autonoma di Trento. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Alexandra Filatova – clavicembalo

Alexandra Filatova, russa, inizia lo studio del pianoforte all’età di sei anni nella scuola musicale della città di Yoshkar-Ola. A dodici anni viene ammessa alla Scuola Speciale musicale presso il Conservatorio Statale della città di Kazan, dove prosegue gli studi con Marina Sukharenko. Successivamente, negli anni 2009-2014, ha studiato pianoforte nella classe di Rem Urasin e clavicembalo, come secondo strumento, con Elena Burundukovskaya al Conservatorio Statale “Zhiganov N. G.” di Kazan, laureandosi in Pianoforte e Musica da Camera.

Nel 2014 si è trasferita in Italia per continuare gli studi conseguendo nel 2016 la Laurea di II livello in clavicembalo Maxima cum Laude al Conservatorio Statale di Musica “Luca Marenzio” di Brescia, sotto la guida di Giovanna Fabiano.

Ha tenuto concerti in Italia, al Nordic Historical Keyboard Festival Kuopio, Finlandia, 2015, nei Fringe Concerts del BRQ Festival Vantaa, Finlandia, 2016.

Attualmente sta frequentando il Biennio di laurea in Organo Antico nella Classe di Giorgio Benati al Conservatorio Statale di Musica “Luca Marenzio” di Brescia.

Federico Rovagnati - violino

Inizia lo studio del violino all’età di cinque anni sotto la guida di Ilaria Cusano e prosegue gli studi con Silvia Arciuli e Cristina Dancila. Successivamente studia nella classe di Walter Zagato. Ha tenuto numerosi concerti in formazioni orchestrali come la “Camerata Giovanile di Lugano”, “Orchestra da Camera Giovanile di Domodossola”, “Orchestra Giovanile del Lago Maggiore” e “FuturOrchestra” di Milano nella quale ha ricoperto il ruolo di spalla sotto la direzione di Daniele Rustioni, Pietro Mianiti e Alessandro Cadario. Collabora con la Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, con l’orchestra da Camera di Brescia e con l’orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza. Ha tenuto concerti in duo con la pianista Francesca Rivabene. Dal 2015 suona in duo con la pianista e clavicembalista Alexandra Filatova, con la quale si è esibito in diverse stagioni musicali in Italia e Svizzera. Attualmente frequenta il triennio di formazione superiore al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia sotto la guida di Filippo Lama. Suona un Ferdinando Garimberti del 1921.

Note di sala:

Un’eccellenza italiana: la classe di Clavicembalo e Tastiere Antiche del Conservatorio di Brescia.

Le Garda Trentino International Early Music Weeks sono un appuntamento che sta diventando sempre più atteso dal pubblico, desideroso di venire a contatto col mondo magico della musica eseguita da artisti eccellenti, secondo criteri storicamente informati in un ambiente informale e coinvolgente, con programmi ricchi di brio e di musica italiana, a volte di autori tanto validi quanto poco conosciuti ai non addetti ai lavori. Il fascino della scoperta dei gioielli musicali custoditi nelle nostre biblioteche (e in molti casi mai eseguiti prima in tempi moderni) si somma a quello della scoperta di luoghi dimenticati o artisticamente sottovalutati a causa di una fruizione quotidiana da parte della nostra popolazione. L’allestimento, al termine di ogni evento, di un percorso culturale gastronomico, dove artisti e pubblico si possono incontrare sorseggiando un buon vino o gustando i manicaretti che anche quest’anno saranno preparati dallo staff del Ristorante da Gianni, guidato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli, contribuisce a rendere l’offerta del nostro festival unica a livello internazionale.

Il concerto di apertura di quest’anno vuole essere dedicato ad un’eccellenza della didattica italiana, la classe di Clavicembalo e Tastiere Antiche del Conservatorio Marenzio di Brescia.

La classe venne istituita, con spirito pionieristico, nel 1980 e consisteva sostanzialmente in un triennio di studi di perfezionamento al quale si poteva accedere solo dopo essersi diplomati in pianoforte o in organo e composizione organistica. Per quasi un decennio la cattedra fu affidata a Fiorella Brancacci, importante clavicembalista e musicologa. Quando nel 1991 la titolare ottenne il trasferimento prima a Frosinone e poi a Roma, la cattedra venne affidata a Giovanna Fabiano, tuttora titolare del prestigioso incarico. Il curriculum che Giovanna cela con il pudore che contraddistingue i grandi interpreti è ricco di incontri con i nomi fondamentali della musica antica: Harnoncourt, Koopman, Stembridge, solo per indicarne alcuni. Esibitasi per le più prestigiose stagioni concertistiche europee venne subito investita anche in Conservatorio di incarichi importanti come responsabile dei Masters, dell’Ufficio Stampa e della Produzione Artistica, fino alla nomina a Vice-direttore per gli anni accademici 2004/2005 e dal 2007 al 2009.

Quando iniziò l’attività di docente trovò una classe ben avviata con alcuni artisti che ora sono ben noti agli appassionati di musica antica come Enrico Zanovello, Claudia Franceschini e Simone Giordano. Grazie al lavoro di Giovanna il prestigio della cattedra crebbe nel giro di poco tempo, richiamando allievi da tutto il nord Italia (Bergamo, Trento, Mantova, Milano, Cremona) e dall’estero (come ci testimonia la presenza di un’artista russa questa sera), fino ad arrivare ad essere considerata uno dei punti di riferimento dell’insegnamento delle tastiere storiche in Italia. Giovanna Fabiano ha insegnato a due generazioni di strumentisti ed è stata testimone della riforma dell’attività didattica dei conservatori, che hanno trasformato il vecchio triennio in tastiere storiche nel nuovo corso triennale di clavicembalo e tastiere storiche seguito dal biennio clavicembalistico, nel quale in realtà viene approfondito anche lo studio del clavicordo e del fortepiano. Se prima lo studio del cembalo veniva approcciato da artisti già formati sulle tastiere “moderne”, come fu il caso del celebre organista Marco Ruggeri, ora arrivano allievi da formare, il che, a dire dell’insegnante, presenta alcuni aspetti positivi e altri negativi. Se da una parte gli artisti formati possiedono un’innegabile abilità alla tastiera dall’altra devono essere estremamente elastici per poter apprendere il corretto utilizzo degli strumenti antichi, dovendo essere disposti anche a tre, quattro anni di pratica per potersi perfezionare.

Una delle parti più delicate del lavoro del docente di tastiere storiche è lo stimolare nell’allievo la necessaria curiosità per le questioni legate alla prassi esecutiva. A tal proposito Giovanna spesso ricorda le parole di Kuijken, The notation is not the music, indicando la necessità di andare oltre le note scritte, per regalare al pubblico un’interpretazione che non deve essere meramente personale ma studiata partendo dall’analisi dei documenti antichi.


ALL’ARMI

Duello tra il barocco italiano e quello francese

05 ottobre 2018 - 20:45

Chiesa di S. Abbondio - Dro (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Silvia de Rosso, viola da gamba soprano, viola da gamba basso, violone; Anna Camporini Violoncello barocco;

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Giovanni Battista Vitali (1632-1692)

Passa Galli

Partite sopra diverse sonate Ms. Bibl. Estense, Modena

Domenico Gabrielli (1651-1690)

Sonata nr. 1 à violoncello solo

Bibl. Estense, Modena, Mus. G.79 & Mus. F.416.1-2

Evaristo Felice Dall’Abaco (1675-1742)

Capriccio nr. 1

Bibl. Conservatorio G.Verdi, Milano, RIMUS.F.30

Élisabeth Jacquet de La Guerre (1665-1729)

Sonata nr. 1 in re minore

Adagio, Presto, Aria, Presto

Sonate pour le viollon et le Basso continue, Paris 1707

Francesco Paolo Supriano (1678-1753)

Sonata in do maggiore

Da 11 Toccate, Ms. conservato presso la Bibl. Del Cons. S. Pietro a Majella

Antoine Forqueray (1672-1745)

Jupiter

Pièces de Viole, Paris 1747

Domenico Gabrielli

Canone per due bassi in sol maggiore

Bibl. Estense, Modena, Mus. G.79 & Mus. F.416.1-2

Monsieur de Sainte Colombe (1640-1700)

Chaconne in re minore

Piecès de viole seule, Ms. Bibl. Municipale di Tourns (Francia)

Giovanni Battista Vitali

Bergamasca

Partite sopra diverse sonate Ms. Bibl. Estense, Modena

Marin Marais (1656-1728)

Le Badinage

Pièces de viole, Livre IV, L'auteur, Hurel, Foucault, Paris 1717

Antonio Vivaldi (1678-1741)

Sonata in sib maggiore RV 46

Largo, Allegro

Jean-Baptiste Barrière (1707-1747)

Sonate nr. 10 puor deux violoncelles

Percorso culturale gastronomico:

Strudel trentino con Susine di Dro, Mele del Sommolago e Castagne di Troiana. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Silvia de Rosso – viola da gamba

Silvia De Rosso, violista da gamba, ha studiato con Roberto Gini, presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma diplomandosi nel 2011 e con Bettina Hoffmann, presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza conseguendo il Diploma Accademico Sperimentale di II livello con il massimo dei voti nel 2015. Ha partecipato alle masterclasses tenute dai Maestri Alfredo Bernardini, Christophe Coin, Roy Goodman, Bettina Hoffmann, Monica Hugget, Ton Koopman. Nel 2014 si è classificata al terzo posto del “Premio Fatima” di Vicenza ed è stata menzionata per il MA Festival di Bruges. Si interessa al canto barocco seguendo corsi di vocalità ed ha partecipato a masterclasses studiando con Lia Serafini e Patrizia Vaccari. In seguito ad accurate ricerche storiche, filologiche e tecnico/costruttive, ha costruito una copia della viola da gamba basso modello Ciciliano conservata nel Muziekinstrumentenmuseum di Bruxelles sotto la guida del liutaio Riccardo Favero e una copia di una viella trecentesca sotto la guida del liutaio Fabrizio Lepri.

Come solista e componente di orchestre ed ensemble ha suonato nei seguenti festival, teatri e rassegne musicali italiane ed europee: Festival de Música de Compostela e os seus Camiños, Festival Stare Glasbe Early Music Festival Brezice, Festival of Ancient Music in Warsaw, Festival Galuppi e della Musica di Venezia, Accademia Filarmonica di Verona, Regie Sinfonie di Torino, Teatro Olimpico di Vicenza, Società del Quartetto e Amici della Musica di Vicenza, Spazio & Musica di Vicenza, Organi Antichi di Bologna, Grandezze & Meraviglie di Modena, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Festival Organistico Internazionale città di Treviso e della Marca Trevigiana, Festival Internazionale di Musica Rinascimentale di Ferrara, Accademia Olimpica di Vicenza, OperaEstate Festival Veneto, Teatro Bixio di Vicenza, Teatro Comunale di Castelnuovo del Garda, Festival Concertistico Internazionale Organi storici del Vicentino, Il Quinto Elemento Chioggia Laguna d’Arte, Altolivenza Festival, Festival I volti del Romanino di Pisogne-Bienno-Breno, San Giacomo Festival Bologna, Teatro Comunale di Montefalcone, Festival di Musica Antica e da Camera di Trieste, Antiqua di Torino, Festival Internazionale di Musica Antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia e della Goriska, Affetti Sonori di Torino, Trento Musica Antica. È stata diretta e ha suonato con i Maestri: Alberto Allegrezza, Stefano Bagliano, Sergio Balestracci, Alfredo Bernardini, Stefano Casaccia, Flavio Cinquetti, Pierluigi Comparin, Margherita Dalla Vecchia, Lorenzo Donati, Francesco Erle, Simone Erre, Paolo Faldi, Riccardo Favero, Roberto Gini, Roy Goodmann, Bettina Hoffmann, Monica Hugget, Ton Koopman, Fabio Missaggia, Claudia Pasetto, Federico Maria Sardelli, Lia Serafini, Michele Vannelli, Enrico Zanovello. Collabora regolarmente con le orchestre, gli ensembles ed i cori: Ars Magnifica, Art Monastery Project, Cantimbanco, Cappella Artemisia, Collegium Pro Musica, Coro Polifonico San Biagio, De Sphaeris Ensemble, D. S. G. ensemble, Ensemble Rosantica, Il Diletto della Danza, Il Giardino delle Muse, Modo Antiquo, Musica & Drama, Musicali Affetti, Nova Academia, Oficina Musicum, Orchestra della Cappella Musicale Arcivescovile della Basilica di San Petronio di Bologna, Orchestra di Bologna, Rosso Porpora, Stagione Armonica. Ha inciso un CD con musiche di G. A. Perti e G. P. Colonna per la casa discografica Dynamic con gli ensembles, D. S. G. e Orchestra della Cappella Musicale Arcivescovile della Basilica di San Petronio di Bologna, per la Frescobaldi Edition (Brilliant Classic) l’Opera Profana Vocale completa di G. Frescobaldi in collaborazione con l’orchestra Modo Antiquo, ed un CD di Madrigali calabresi di F. Pasquali promosso dalla regione Calabria. Ha insegnato viola da gamba al corso libero di Musica Rinascimentale tenutosi al Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, nel 2014 ha tenuto il corso di viola da gamba e musica d’insieme durante la Masterclass di Musica Antica “Lux Gratie” a Marano di Valpolicella (VR), ha collaborato al progetto “Psicologia della Creatività” per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con la Dott.ssa Barbara Colombo. Ad oggi insegna viola da gamba presso la storica Scuola Musicale di Milano (MI), dove si occupa di progettazione di percorsi personalizzati per il perfezionamento di musicisti amatoriali e professionisti.

Anna Camporini – violoncello

Nata nel 1988 a Como intraprende lo studio del violoncello sotto la guida di Marco Testori e si diploma presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano. Attualmente frequenta la scuola di alto perfezionamento della Fondazione Musicale “Santa Cecilia” di Portogruaro nella classe di Enrico Bronzi. Collabora con formazioni sinfoniche o cameristiche quali l'Orchestra Sinfonica del Lario, l’orchestra della provincia di Lecco, l’Orchestra Filarmonica giovanile internazionale “Alpe Adria” di Gorizia, l’orchestra “Il Clavicembalo Verde” di Milano, l'orchestra Sinfonica del Conservatorio “G. Verdi” di Milano, l' associazione ArteAzione di Milano, l'Orchestra Giovanile Aleramica, l'orchestra della Statale di Milano, e con le formazioni di musica antica “I Musici di Santa Pelagia” di Torino, “Atalanta Fugiens” di Milano, la “Theresia Youth Baroque Orchestra” (TYBO) di Bolzano, l'Accademia degli Astrusi di Bologna e l'Orchestra Barocca di Milano Civica Scuola di Musica.

Dal 2007 al 2010 partecipa agli stages di formazione orchestrale tenuti da U. Benedetti Michelangeli con l'Orchestra Sinfonica Giovanile del Verbano Cusio Ossola presso il teatro “La Fabbrica” di Villadossola. Partecipa a diverse Master Classes di violoncello tenute da Stefano Cerrato, Francesco Pepicelli, Enrico Dindo, Enrico Bronzi, e Master Classes di violoncello barocco e prassi esecutiva di musica antica, tenute Marco Testori, Vanni Moretto ed Enrico Onofri.

Aderisce al progetto di studio e valorizzazione delle opere di Maddalena Lombardini ed esegue alcuni dei suoi Quartetti per archi presso il Teatro di Chiasso e al Convento di Terzolas (Trento), nell'ambito delle manifestazioni della Scuola di formazione politica della Rosa bianca. Nel 2012 fonda, insieme alla violinista Flavia Succhiarelli e al cembalista Giovanni Paganelli, MusiCàntica Ensemble. Viene invitata, nell'ambito della XVI edizione del “Baveno Festival U. Giordano”, a collaborare con Gemma Bertagnolli e Claudio Astronio alla realizzazione della Master Class “La Napoli di Pergolesi”.

Vince una Borsa di Studio e viene invitata a partecipare alla X edizione dell'Ensemble Academy of the Freiburg Baroque Orchestra e prende parte al concerto finale, sotto la guida di Gottfried von der Goltz, nella Hochschule für Musik Freiburg. E’ membro dell’ensemble vocale-strumentale “Convivia Musica” di Arcellasco d’Erba, dell'orchestra di musica antica “I Solisti Ambrosiani” di Legnano, dell'Orchestra dell' Accademia musicale dell'Annunciata di Abbiategrasso (Milano) e dell'orchestra giovanile di musica antica della Pietà de' Turchini di Napoli. Insegna violoncello presso la Scuola di Musica “S. Lorenzo” di Mandello del Lario (Lecco), la SMaRT Academy di Balerna, l' Accademia “G. Pasta” di Como, l'Istituto Civico Musicale “G. Zelioli” di Lecco e la Scuola di Musica “E. Nobili” di Olgiate Molgora.

Note di sala:

Barocco italiano e francese a confronto

Come ci ricorda Grazioli nel suo saggio sulla Chiesa di Sant’Abbondio pubblicato nel volume “Ecclesiae” edito nel 2000 da “Il Sommolago”, la storia di questo piccolo ma significativo edificio sacro, lunga più di cinquecento anni, ha conosciuto un periodo di oblio dovuto ad un fatto che segnò tutto il territorio del Basso Sarca: l’invasione delle truppe francesi capitanate dal generale Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme.

Già nel dicembre 1702, nell’ambito della guerra di successione spagnola, dieci barconi, con un migliaio di soldati francesi a bordo, tentarono l’invasione dell’Alto Garda ma furono fermati grazie all’attenta vigilanza del porto di Torbole.

L’impresa riuscì pochi mesi più tardi, nell’Agosto 1703, quando il de Vendôme passando dal Monte Baldo penetrò nella zona del Basso Sarca dalla parte di Brentonico e Nago, stringendo d’assedio il castello di Arco, distruggendo a cannonate il maniero e l’abitato sottostante. Le sue truppe si diedero a razzie passando a ferro e fuoco i monti e le valli circostanti seminando il terrore nella popolazione. I castelli di Drena, Madruzzo e Toblino caddero e nel giro di un mese i cannoni francesi arrivarono sul Doss Trento. L’obiettivo era di ricongiungersi con le forze bavaresi che nel frattempo avevano occupato il Tirolo. La città resistette tuttavia al bombardamento fino a quando il generale si ritirò per la necessità di raggiungere quanto prima la Pianura Padana.

Figura curiosa quella del generale Vendôme che pur essendo accusato di libertinaggio, trascuratezza, pigrizia e omosessualità, fu considerato uno dei più grandi generali di Luigi XIV, il Re Sole.

Alla presenza francese nel nostro territorio è dedicato questo programma concertistico che mette a confronto il barocco italiano (rappresentato da compositori come Vitali, Gabrieli, Dall’Abaco, Vivaldi e Supriano) con quello francese (rappresentato dalla De La Guerre, da Forqueray, Marais, Barrière e da Sainte-Colombe). Conflitto tra due mondi dunque ma non privo di influenze reciproche. Non possiamo negare l’influsso di un autore francese come Lully sul violinista bolognese Giovanni Battista Vitali, tra l’altro uno dei primi ad inserire il minuetto nella suite italiana. Oppure non far caso all’ambiente musicale di gusto francese presente alla corte Estense di Modena a cavallo tra Sei e Settecento, dove operavano artisti come il bolognese Domenico Gabrielli e il veronese Evaristo dall’Abaco. Dal lato francese dobbiamo rilevare che Jean-Baptiste Barrière, artista attivo all’ Académie Royale de Musique, si recò in Italia per studiare col celebre violoncellista Francesco Alborea traendone proficui insegnamenti. Molto noto inoltre il favore dell’ambiente musicale francese nei confronti di Antonio Vivaldi. La stima per il compositore veneziano fu davvero grande, si pensi che persino dopo più di trent’anni dalla sua morte il celebre filosofo (che fu anche compositore) Jean-Jacques Rousseau pensò di riarrangiare per flauto la celebre Primavera.

La corte del Re Sole è ben rappresentata nel concerto di stasera grazie a Marin Marais, importantissimo gambista e direttore dell’ Académie Royale de Musique dal 1704; Élisabeth Jacquet de La Guerre, compositrice e clavicembalista che seppe incantare Luigi XIV con le sue doti canore e tastieristiche; e Antoine Forqueray che nel 1689 fu nominato musicista ordinario della camera del re.

In un certo senso casi a parte, per motivi diversi, sono Sainte-Colombe e Francesco Paolo Supriano. Il primo, francese dell’Ile de France, rifiutò l’ingaggio alla corte di Versailles, per rimanere un musicista di provincia pur essendo considerato il più grande esecutore di musica per Viola da Gamba della sua epoca, maestro, tra gli altri, di Marin Marais. Il secondo, Francesco Paolo Suriano (o Suriani o Sciprani) di scuola napoletana, fece parte come violoncellista della Cappella reale di Barcellona sotto Carlo di Asburgo. La sua raccolta “Principij da imparare à suonare il violoncello e con 12 Toccate à solo”, conservata alla biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Majella, è considerata un’importante fonte per lo studio della prassi esecutiva.


FRANCESCO

Il cavaliere di Dio

06 ottobre 2018 - 20:45

Chiesa di S. Antonio Abate – Ville del Monte, Tenno (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Ensemble Trobadores

Carlo Dalla Costa, voce recitante;

Luigi Vestuto, voce, liuto, arpa e tromba marina;

Argentina Becchetti, viella;

Riccardo Bernardini, bombarda e flauti;

Roxana Elena Brunori, salterio e percussioni;

Introduce la serata: Giancarla Tognoni

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Polorum Regina

Libre Vermell de Montserrat, XIII sec.

Des oge mais quer'eu trobar

Cantigas de Santa Maria n°1, XIII sec.

Chevalier Mult Estes Guaritz

Anonimo, Francia XII sec.

Los Set Gotxs, Cunti Simus

Libre Vermell de Montserrat

Gregis Pastor

Ufficium de Pierre de Corbei, XI-XII sec..

Rosa das Rosas

Cantigas de Santa Maria n°10

A Santa Maria muito ll’e greu

Cantigas de Santa Maria 326, XIII sec.

Troppo Perde 'l tempo chi ben non t'ama

Laudario di Cortona, XIII sec.

Stella Splendens

Libre Vermell de Montserrat

Poillas figuras

Cantigas de Santa Maria n° 136, XIII sec

Cantico delle Creature

S.Francesco d'Assisi, 1226

Muito faz grand' ero

Cantigas de Santa Maria n° 209

Chi vol lo mondo desprezzare

Laudario di Cortona,

Sia Laudato San Francesco

Laudario di Cortona

Percorso culturale gastronomico:

Spaetzle con le molche degli olivi dell'Alto Garda. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Carlo Dalla Costa

Carlo Dalla Costa nasce ad Assisi il 09/04/1989. Fin da ragazzo si appassiona all’arte teatrale, cercando di coniugare il bisogno di ricerca e approfondimento dell’arte del palcoscenico alla propria formazione, muovendo i suoi primi passi nel comune di Assisi con le Associazioni Culturali Teatro Studio Assisi e Teatralba. Durante gli anni universitari in Scienze Politiche viene ammesso e frequenta il CUT (Centro Universitario Teatrale) di Perugia dove ha la fortuna di lavorare con il premio UBU Massimiliano Civica, Oscar De Summa, Mirko Feliziani e Ludwik Flaszen. Nel 2014, dopo aver concluso gli studi universitari, viene ammesso presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine sotto la direzione di Claudio De Maglio. Nei tre anni che lo formeranno e lo faranno diplomare attore ha la fortuna di lavorare con professionisti della scena nazionale e internazionale teatrale quali lo stesso Claudio De Maglio, Giuliano Bonanni, Marta Bevilacqua, Giovanni Battista Storti, Elena Bucci, Marco Sgrosso, Andrea Collavino, Arturo Cirillo, Maurizio Schmidt, Carolyn Carlson, Julie Stanzak, Anatolij Vasiliev, Jurij Alschitz, Carlo Boso. Durante il secondo anno ha inoltre la fortuna di poter approfondire il discorso sulla Commedia dell’Arte uscendone quasi folgorato e decidendo di intraprendere un percorso di approfondimento continuo su tale settore anche al di fuori del contesto prettamente accademico, arrivando a conoscere professionisti quali il mascheraio Andrea Cavarra con il quale ha collaborato per un periodo sulla costruzione di maschere in cuoio. Dal 2018 entra a far parte della Compagnia dei Giovani dello Stabile dell’Umbria, debuttando nell’aprile dello stesso anno nello spettacolo “Racconto d’Inverno” per la regia di Andrea Baracco. È anche fondatore dell’Ensemble artistico “I Trobadores” con cui si concentra a riportare in scena attraverso la musica antica testi sacri e non in chiave moderna e contemporanea. Oltre a questo fa spola durante l’anno con Udine dove da questo anno sarà Assistente al Direttore della Nico Pepe, Claudio De Maglio, riguardo al periodo di formazione di Commedia dell’Arte.

Luigi Vestuto

Luigi Vestuto nasce a Napoli il 20 giugno 1990. Conseguirà la Laurea presso la Facoltà di Agraria di Perugia nel 2014. Nel 2010 inizia la passione per la musica corale e diventa membro del Coro dell'Università degli Studi di Perugia diretto dal M. Marta Alunni Pini, con il quale partecipa al Festival Internacional de Mùsica de Cantonigrós (Barcellona) e ad altri concerti esteri in Istambul, Aix-en-Provance e Lubiana. Diverse sono le sue partecipazioni come corista ad opere liriche e collaborazioni con vari teatri italiani e stranieri, in particolare con il Teatru Tal-opera Aurora di Gozo (Malta). Nel 2013 diviene membro ufficiale del coro del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto con il quale partecipa alle varie stagioni liriche e alla tournée giapponese del 2016. Attualmente fa parte di tre realtà corali professionali: L'Ensemble vocale Libercantus di Perugia diretto dal M. Vladimiro Vagnetti, la Schola Gregoriana Assisiensis diretta dal M. Padre Maurizio Verde e del gruppo vocale Tritonus diretto dal M. Franco Radicchia. Lo studio della musica antica comincia nel 2015 quando si iscrive all'Accademia di arti antiche Resonars di Assisi, dove ha intrapreso lo studio del liuto con il M. Luca Piccioni, del canto rinascimentale con il M. Andreina Zatti e dell' arpa gotica con il M. Maria Chiara Fiorucci. È proprio in questa accademia che nasce nel 2017 L’Ensemble artistica i Trobadores di cui è membro e fondatore.

Argentina Becchetti

Figlia d’arte, ha iniziato a suonare il violino all’ età di 5 anni per passare poi, subito dopo al violoncello. Da sempre interessata agli strumenti ad arco storici ne ha approfondito lo studio sotto la guida del padre e presso l’Accademia di art i antiche Resonars di Assisi, la Viella, la Ribeca, la Vihuela da arco, la Viola da gamba, il Flauto, il Bendir, sono diventati i suoi strumenti di studio. Come Viellista ha suonato in diverse manifestazioni della città di Assisi dove ho ricevuto anche un attestato di riconoscimento personale dall’ allora sindaco Ricci, a Genova presso il museo di palazzo Bianco e a Bayreuth (Germania). Con il tempo, la consapevolezza del grande amore per la musica antica, l’ha portata a frequentare la Viola da Gamba, nel dipartimento di musica antica della scuola di musica di Fiesole sotto la guida della prof.ssa Bettina Hoffmann. Attualmente è iscritta al corso accademico nel dipartimento di musica antica del Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, sotto la guida

della stessa Bettina Hoffmann. Suona stabilmente con il consort di Viole da Gamba Fantasticaria, nato all’ interno della scuola di musica di Fiesole sotto la concertazione di Bettina Hoffmann e con il quale ha partecipato nel 2017 al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Ha partecipato come Viola da Gamba solista in diversi concerti e collaborato con numerose ensemble e teatri tra cui il Teatro Niccolini di Firenze, e il Teatro grande di Brescia. Ha frequentato con la viola da gamba i corsi di musica barocca di Pomarance (PI) organizzati da Vera Marenco, i corsi di musica barocca della città di Chioggia (VE), organizzati dall’associazione lirico Musicale Clodiense, entrambi sotto la guida Bettina Hoffmann, ai corsi di viola da gamba sotto la guida del M° Paolo Pandolfo e di musica da camera barocca sotto la guida del M° Andrea Fossà e Andrea De Carlo.

Riccardo Bernardoni

Riccardo Bernardini nasce a Crema nel maggio 1999. Ottiene il diploma di maturità scientifica nel 2018, riportando una valutazione di 100/centesimi con lode presso il Liceo Scientifico annesso al Convitto Nazionale Principe di Napoli. Accumula varie esperienze in competizioni extrascolastiche come Olimpiadi della fisica (fase nazionale), Olimpiadi della matematica (fase nazionale), Olimpiadi delle scienze naturali (fase internazionale con conseguimento della medaglia di argento). Nel 2012 comincia la frequentazione della classe di fiati storici (bombarde, flauti, cromorni e cornamusa) guidata dal M. Vladimiro Vagnetti, presso l'Accademia di arti antiche Resonars di Assisi. Numerose sono le sue partecipazioni a concerti di musica antica, rievocazioni storiche (Quintana di Foligno, Gaite di Bevagna, Calendimaggio di Assisi) e collaborazioni con compagnie teatrali, in particolare con la Compagnia teatrale magionese relativamente allo spettacolo "Congiura al castello".

Roxana Elena Brunori

Roxana Elena Brunori nasce a Brasov in Romania il 28 aprile 1996. Nel 2014 si è diplomata al Liceo Classico Properzio di Assisi per poi intraprendere l' Università presso l’Istituito Italiano di Design di Perugia. Dal 2011 comincia a frequentare la classe di salterio e percussioni presso l'accademia di Arti Antiche Resonars di Assisi. È proprio qui che insieme ad altri colleghi musicisti collabora alla creazione di due ensemble: i “Desidera” ensemble strumentale di musica rinascimentale e l'ensemble artistica “i Trobadores”, specializzata in musica medievale. Numerose sono le sue partecipazioni a concerti e rievocazioni storiche umbre, tra queste il Calendimaggio di Assisi, assumendo tra l'altro, nel 2018, la direzione dei piccoli musici della Parte de Sopra. Nel 2014 arriva un'importante collaborazione con il conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna suonando nell'opera “il Pollicino” diretta dal M. Fabio Sperandio.

Note di sala:

Contaminazioni tra musica e teatro

Il progetto si pone come base la ricerca e lo studio del periodo storico legato al basso medioevo. In particolar modo lo spettacolo in questione nasce dalla volontà dell'ensemble di porre un focus sulla figura di San Francesco negli anni precedenti alla sua conversione avvalendosi del lavoro di Hermann Hesse.

Attraverso il romanzo dello scrittore tedesco si viene a delineare una figura diversa e per certi versi innovativa rispetto a quella che le fonti storiche finora hanno saputo dare. La figura di un giovane ancora inconsapevole di quello che la storia, da lì a pochi anni, avrebbe chiesto da lui.

Ecco quindi la volontà di poter far rivivere questa storia attraverso un sapiente gioco di arte, in cui alla rappresentazione

della parola, definibile come nobile, si accompagna quello di una ricerca musicale in grado non solo di supportare l’attore - lettore in scena, ma in grado anche di far diventare essi stessi personaggi centrali, “fil rouge”, di un cammino in grado di far apprezzare in maniera ancora più approfondita uno studio dal quale può scaturire un racconto, capace di appassionare,

emozionare e avvicinare l’uditorio verso quelli che sono gli aspetti meno conosciuti di una figura nota a tutti per la sua santità; ma al tempo stesso sconosciuta ai più per le azioni e il proprio vissuto “laico” antecedente alla conversione.

Il tutto si accompagnerà a un tessuto narrativo musicale eseguito dal vivo, in grado di suscitare quelle stesse emozioni che si pensa un tempo animarono lo spirito di Francesco e dei suoi contemporanei.

Il testo di riferimento, come detto anche precedentemente, sarà Francesco di Assisi di Hermann Hesse, opera uscita nel 1904. Un’opera nata dopo un viaggio dello scrittore tedesco nelle terre umbre, quelle stesse terre nelle quali passeggiò secoli prima

lo stesso santo protettore d’Italia. Un’opera imperniata del messaggio universale del santo, affrontato dallo stesso Hesse attraverso una visione commossa e partecipata, in cui allo stile a tratti biografico si mescola un’atmosfera favolistica in grado

di appassionare e far innamorare con ancora maggior profondità rispetto ai temi francescani tuttora viventi.


LE VOCI DELLA NATURA

musica per flauto e basso continuo

07 ottobre 2018 - 17:00

Chiesa della SS. Trinità – Legos, Ledro (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Luca Ventimiglia, flauti;

Andrea Antonel, liuto;

Luca Ferrarini, viola da gamba;

Introduce la serata: Antonio Zecchini

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Giovanni Battista Fontana (1589-1630)

Sonata terza in Do Maggiore

Sonate a 1 2. 3. per il violino, o cornetto, fagotto, chitarone, violoncino o simile altro istromento, Bartolomeo Magni, Venezia 1641

Michel Farinel (1649–?)

Faronells Ground, Variazioni sul tema della Follia

The Division Flute, London 1704

Gesualdo da Venosa (1566-1613) / Giovanni G. Kapsberger (1580-1651)

Com’esser può a Cinque, Passeggiato

Libro III d’intavolatura per Chitarrone, Roma 1626

Francesco Barsanti (1690-1770)

nr. 8 The last time I came o’er the moor

nr. 12 Lord Aboyne’s welcome or Cumbernauld house

A collection of old Scots tunes, Alexander Baillie, Edinburgh 1742

Girolamo della Casa (ca.1543 — 1601)

Ancor che col partire

Il vero modo di diminuir, Libro II, Venezia 1584

Giovanni Antonio Pandolfi Mealli (Seconda metà del XVII sec.)

Sonata Prima. La Bernabea

Sonate a violino solo, per chiesa e camera. Op. 4

Michele Wagner, Innsbruck 1660

Benedetto Marcello (1686 - 1739)

Sonata XII in Fa maggiore

Suonate a flauto solo con il suo basso continuo

Gioseppe Sala, Venezia 1712

Percorso culturale gastronomico:

Canederlotti in brodo con i funghi di Legos. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Luca Ventimiglia - flauti

Ha ultimato gli studi di flauto dolce presso il conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano, diplomandosi con lode sotto la guida del maestro Lorenzo Cavasanti. Attualmente si sta perfezionando in flauto traversiere barocco al conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza con il maestro Manuel Staropol. Ha frequentato masterclass di professionisti dello strumento: Dan Laurin, Walter van Hauwe, Carsten Eckert, Gudrun Heyens, Lorenzo Cavasanti, Dorothee Oberlinger, Stefano Bagliano. Ha suonato in più di una produzione come primo flauto all'interno dell'Orchestra Barocca dei Conservatori del Veneto e nel 2014-2015 ha preso parte al progetto internazionale "Dialoghi", ensemble di flauti dolci, con una tournee di concerti tra Italia e Germania. Nel marzo 2015 registra con "Accademia del Ricercare" un disco monografico su Carlo Farina. E' primo flauto nell'orchestra barocca "Coin du Roi" di Milano. Collabora con "Arco Antiqua", "Accademia del Ricercare" ed altre formazioni. Appassionato di alcuni strumenti a fiato di tradizione popolare in particolare al whistle e alla cornamusa, fonda nel 2009 il quartetto "DiaDuit", dove è compositore ed esecutore e con il quale svolge un intensa attività di concerti. Nel 2010 il gruppo vince il prestigioso contest organizzato dal festival FOLKEST, ed incide un primo album dal titolo "A Perdifiato nel Bosco", che vede il favore della critica nazionale con le due positive recensioni dei magazine BlogFolk e FolkBulletin; recentemente è stato anche trasmesso da Rai Radio1.

Nel 2015 vince ancora il contest del festival internazionale FOLKEST con l'Ensamble "Calendra" da lui fondato con la quale si occupa principalmente del repertorio tradizionale e popolare della musica dell'arco Alpino Orientale con particolare attenzione alle ricerche etnografiche passate e attuali.

Andrea Antonel - liuto

Ha iniziato la sua educazione musicale a 10 anni come corista, poi con lo studio della chitarra classica. L’esperienza vocale e strumentale lo ha portato a apprezzare il repertorio rinascimentale e barocco. La decisione di cimentarsi in questa musica si è formata studiando gli strumenti a corda al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia con Tiziano Bagnati, e ha conseguito il “Compimento Inferiore” nel 2009 al liuto rinascimentale. Ora sta terminando gli studi con Rolf Lislevand alla Musikhochschule di Trossingen. Ha seguito corsi e masterclasse di liuto con Paul O'dette e Jacob Lindberg, e tecnica vocale con Andreana Galante, e musica da camera con Sigiswald Kuijken, Kees Boeke. Tiene concerti solistici al liuto e alla tiorba. Collabora con vari gruppi da camera vocali e strumentali e orchestre al basso continuo. È cofondatore dell’ensemble Consonanze Stravaganti, ha lavorato con ArcoAntiqua, Soqquadro Italiano, Ring Around Quartet, Cappella Altoliventina, Rossoporpora Ensemble, prendendo parte a concerti, trasmissioni radiofoniche tra cui Rai radio3 in diretta da Quirinale, incisioni per Classic Voice e Tactus, inoltre tiene concerti solistici secondo la prassi del canto al liuto su repertorio del primo seicento italiano e le canzoni da battello del settecento veneziano. Ha tenuto concerti-conferenza sul legame fra la musica e lirica d’amore del XII e XIII secolo di Trovatori e Trovieri, cantando e suonando l’accompagnamento col Salterio.

Luca Ferrarini - Viola da Gamba

Si è diplomato brillantemente in pianoforte a Verona sotto la guida del maestro Edoardo Strabbioli. Ha iniziato gli studi musicali presso l'Accademia di Sandrà e ha ottenuto una borsa di studio e anche conseguito una menzione speciale in qualità di miglior studente dell'accademia. In seguito ha proseguito gli studi sotto la guida della maestra Laura Palmieri fino al conseguimento del diploma di pianoforte e inoltre ha ricevuto premi in vari concorsi , tra i quali il primo premio al concorso di Bardolino. Ha partecipato anche a concerti per associazioni culturali e Onlus. Ha ricevuto una borsa di studio da parte del conservatorio nell'ambito del progetto per la musica antica e ha tenuto concerti in varie località italiane tra le quali Trapani, L'università "la Sapienza"di Roma, Padova, Treviso, società letteraria di Verona e sala maffeiana di Verona. Con l'orchestra barocca ha partecipato ai seguenti progetti: Trauerode di JS.Bach, Sacrae Symphoniae di Palestrina e Magnificat di J.S. Bach. Nell'ottobre 2017 si è diplomato brillantemente in viola da gamba sotto la guida del maestro Alberto Rasi presso il conservatorio di Verona. Nell'anno corrente si sta perfezionando sotto la guida della maestra Claudio Pasetto al conservatorio di Brescia. In parallelo, nel Novembre 2016 si è laureato in matematica applicata a Verona e attualmente sta per conseguire la laurea magistrale in mathematics nella sessione di ottobre.

Note di sala:

La suggestione del bosco, la natura e il mito dell’Arcadia

Il magnifico ambiente che circonda questa piccola chiesa di montagna ci ha suggerito un programma che potesse in qualche

modo evocare i suggestivi suoni della natura. Il concerto pone l’attenzione su uno strumento molto particolare, il flauto dolce, che molti di noi conoscono per averne affrontato lo studio alle scuole medie. Gli strumenti che vedremo questo pomeriggio non sono esattamente equivalenti al flauto di plastica ad uso didattico, hanno dimensioni differenti ed una posizione dei fori leggermente diversa, che ne modifica la diteggiatura, facilitando i passi virtuosistici che il repertorio barocco affida a questo strumento.

In realtà, per quanto riguarda l’epoca barocca, non esiste una vasta letteratura specifica per questo strumento, il repertorio consiste in un grande numero di sonate scritte per strumento acuto (a fiato – oboe, flauto dolce o traverso - ma anche per violino) e basso continuo, anche questo un termine generico per identificare uno strumento grave (nel nostro caso abbiamo una viola da gamba), magari con la possibilità di praticare la realizzazione armonica (nel nostro caso abbiamo un liuto ma potrebbe essere eseguito con uno strumento a tastiera come un organo o un clavicembalo). Un bell’esempio di questa prassi è la sonata del violinista bresciano Giovanni Battista Fontana che aprirà il concerto, tratta da una raccolta scritta per violino o cornetto, violoncino o chitarrone o “ogni simile altro istromento”. Questa dicitura aveva anche una natura di tipo commerciale, trattandosi di musica a stampa l’autore e l’editore avevano tutto l’interesse a vendere il maggior numero di copie possibile della raccolta, sfruttando quindi tutte le possibili combinazioni di strumenti. Altro esempio della prassi di scrivere per più strumenti contemporaneamente è costituito dalla Sonata Prima del violinista Giovanni Antonio Pandolfi Mealli che ascolteremo come penultimo brano questa sera, che è tratta da una raccolta di sonate per violino che veniva abitualmente suonata con qualsiasi strumento acuto.

Di un altro violinista, Michael Farinel, ascolteremo le variazioni sul tema della “Follia”, conservate nella raccolta inglese di brani popolari “The Division Flute” pubblicata nel 1704 ma probabilmente composta molto tempo prima. Lo stesso tema, tratto da una danza portoghese ballata da pastori e contadini, verrà reso celebre da Arcangelo Corelli (1653-1713) con le variazioni pubblicate nella sua raccolta di sonate per violino op.V.

Il tema pastorale si fa strada nella letteratura italiana durante il Rinascimento con opere come l’Aminta di Torquato Tasso (1544-1595) e il Pastor fido di Giovan Battista Guarini (1538-1612) dove la Natura, popolata da ninfe e pastori, identificata come luogo lontano dalla corruzione della civiltà, viene posta al centro dell’attenzione letteraria. Il Guarini scrisse il testo di molti madrigali musicati dai più grandi autori della sua epoca, come è avvenuto per il madrigale “Com’esser può ch’io viva” che venne musicato da Gesualdo da Venosa e di cui ascolteremo una versione per liuto solo curata dal veneziano, nonostante il nome tedesco, Giovanni Girolamo Kapsberger.

La natura, in particolare quella scozzese, affascinò a tal punto il flautista italiano Francesco Barsanti che si mise a raccogliere una grande quantità di canzoni popolari pubblicando una raccolta dalla quale abbiamo tratto i due brani che ascolteremo stasera. A queste melodie farà eco il brano “Ancor che col partire” tratto dal trattato “Il vero modo di diminuir” di Girolamo Dalla Casa (da non confondere con Giovanni Della Casa, autore del celebre Galateo) dove si insegna a suonare la viola da gamba “alla bastarda”. Il trattato è considerato un’importante fonte scritta per ricostruire la prassi esecutiva strumentale e vocale del secondo Cinquecento.

Dietro il nome arcadico di Driante Sacreo si cela il celebre compositore veneziano Benedetto Marcello, frequentatore dell’Accademia di Venezia e di altre accademie più piccole che coltivavano il mito dell’Arcadia: un mondo in cui l’uomo vive in armonia con la Natura. Il concerto si chiuderà con la sua Sonata nr. 12 tratta dalla raccolta “12 suonate a flauto solo con il basso continuo” op.2, dove l’autore si definisce, forse per pudore (date le nobili origini), forse per paura delle critiche, “dilettante in contrappunto”.


REGINA MUNDI

Mottetti mariani del Seicento in memoria di Fra Silvio Bottes

11 ottobre 2018 - 20:45

Chiesa di San Giorgio, Pregasina, Riva del Garda (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Chiara Selmo, soprano;

José Manuel Fernandez Bravo, flauto e cornetto;

Angelica Selmo, clavicembalo;

Introduce la serata: Giancarla Tognoni

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

 

Programma:

Alessandro Grandi (1586-1630)

7. O quam tu pulchra es

Ghirlanda Sacra, Leonardo Simonetti, Gardano, Venezia 1625

2. Sub tuum praesidium

Motetti a due, tre e quattro voci, Libro 3

Giacomo Vincenti, Venezia 1618

Girolamo Frescobaldi (1583-1643)

Cento partite sopra passacagli

Toccate e partite d’intavolatura, Libro I, Nicolò Borbone, Roma 1616

Adriano Banchieri (1568-1634)

    1. Sancta Maria

    2. Salve Virgo Mater Christi

Vezzo di Perle musicali a due voci e organo Op. 23; Venezia, 1610

Giovan Battista Fontana (1589-1630)

Sonata seconda

Sonate a 1.2.3. per il Violino o Cornetto, Fagotto, Chitarrone, Violoncino o simile altro strumento, Venezia Bartolomeo Magni, 1641

Giovanni Antonio Rigatti (ca.1613/15-1648)

3. Regina Coeli Letare

Salmi diversi di Compieta in diversi generi di canto, Venezia: Vincenti 1646

Natale Monferrato (1603 – 1685)

Silentium

Mottetti a 2. e a 3.; Gioseppe Sala, Venezia, 1681

Percorso culturale gastronomico:

Crema “dei Frati” con Zucca e Castagne di Troiana. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Chiara Selmo - soprano

Chiara Selmo, nata a Verona nel 1991, ha iniziato gli studi musicali frequentando la classe di pianoforte presso il Conservatorio di Vicenza, dove ha avuto modo di avvicinarsi ed appassionarsi alla musica vocale. Attualmente frequenta il II anno di biennio accademico di canto rinascimentale e barocco sotto la guida di G. Bertagnolli. Precedentemente ha studiato con L. Bertotti, L. Serafini e P. Vaccari. Al repertorio barocco ha affiancato lo studio del repertorio di primo-Ottocento con A. Schiavoni. Ha partecipato a masterclass di musica antica tenute da R. Invernizzi, S. Mingardo, A. Bernardini, G. Capuano e di gestualità barocca con D. C. Colonna e D. Roi. Ha fatto parte, come corista, della Schola San Rocco diretta da F. Erle, partecipando ad una collaborazione con A. Schiff. Attualmente canta con il Coro e orchestra barocca Andrea Palladio dirette da E. Zanovello, con cui ha partecipato, come corista, alla registrazione di alcuni Hantems di Handel per l’etichetta discografica Discantica. Sempre come corista ha registrato la Missa Sancti Leopoldi di J.M. Haydn, diretti da P. Comparin. Ha inoltre preso parte alla Messa in Si minore di J.S. Bach sotto la direzione di A. Marcon.

Ha partecipato in numerose occasioni, come solista, alle stagioni vicentine “Antichi suoni alle gallerie” presso palazzo Leone Montanari, “I fiori musicali” a palazzo Cordellina e “Musica antica ad Arcugnano” e ha preso parte alla rassegna musicale vicentina “Il teatro armonico” sotto la direzione di M. D. Vecchia. E' stata selezionata per i progetti VoxEarlyMusic nel 2016 e 2017 in cui si è esibita in repertorio solistico e di ensemble a Bucarest, Parma e Urbino sotto la direzione di I. A. De Molina.

Nel maggio 2018 si è esibita, sempre come solista, al Teatro Olimpico di Vicenza e al Teatro de La Sena di Feltre con musiche di F. Cavalli sotto la direzione di R. Solci.

José M. Fernández Bravo - flauto

José Manuel Fernández Bravo, nato in Cile nel 1984, ha studiato flauto dolce presso la Universidad Catolica de Chile laureandosi nel 2010 sotto la guida di Sergio Candia. È stato borsista dal “Fondo de la Música” dal Governo Cileno per frequentare il Biennio di specializzazione presso l’Accademia Internazionale della Musica di Milano sotto la guida di Daniele Bragetti laureandosi nel 2014. Nel 2017 si è laureato in cornetto sotto la guida di Pietro Modesti presso la stessa istituzione. Si è esibito sia come solista che in varie formazioni di ensamble fra cui l’Orchestra Barocca “Terra Australis” a Parigi (200 6), «Alcina» di Georg Friedrich Händel, sotto la direzione di Federico Maria Sardelli (2010), «Running 7 ensemble» al festival Roma Europa Festival (2011), «Milano Arte e Musica, san Maurizio al Monastero Maggiore» (2012), «Mito Festival» (2012), con il «Ensamble Prime» in germania sotto la guida di Antonio Politano (2013). Ha partecipato nelle incisioni di musica coloniale sudamericana “Antología de Samuel Claro “Fuego de amor” per la Universidad Católica de Chile. Nel 2014 si è esibito come solista con la Orchestra da camera di Legnano. Come cornettista ha collaborato con “La divina armonia” diretta da Lorenzo Ghielmi, con “Accademia Biscantores” diretta da Luca Colombo e con l’orchestra “Zebo”. Tiene corsi di ensemble di flauti dolci a Cagliari, presso l’associazione “Amo Artes” e Vimercate con la “Accademia Biscantores”. Attualmente è docente di flauto dolce presso la Scuola Musicale di Milano, la scuola Nautilus di Lodi e la scuola Costanzo Porta dove inoltre tiene il corso di cornetto.

Angelica Selmo - clavicembalo

Dopo aver concluso gli studi pianistici con R. Zadra presso il conservatorio A. Pedrollo di Vicenza, ha studiato clavicembalo con P. Marisaldi, diplomandosi nel 2014 con 10, lode e menzione di merito. Si è perfezionata successivamente con Luca Guglielmi, ottenendo un master's degree in Interpretazione della musica antica presso l'Esmuc di Barcellona.

Ha approfondito la prassi esecutiva su tastiere storiche frequentando masterclasses di clavicembalo con J. Jansen, P. Hantai, B. Cuiller, S. Sempé, e di fortepiano con S. Neonato, B. V. Oort e W. Brunner. Come solista, nel 2012 ha vinto il Premio delle Arti, indetto dal MIUR, nella categoria Musica con strumenti antichi e voci, nel 2013 il 1° premio ex aequo al concorso nazionale di clavicembalo Acqui e Terzo Musica, e nel 2014 il 1° premio al Fatima Terzo riservato agli studenti del conservatorio di Vicenza.

Ha tenuto recital solistici per prestigiose stagioni di musica antica a Palermo (Antonio il Verso), Pavia (Pavia barocca), Brescia (Settimane barocche di Brescia), Orta (Festival cusiano di musica antica) e Savona (Le vie del barocco). Nel 2015 è stata invitata ad un evento musicale di EXPO Milano, in cui ha suonato il primo strumento musicale in legno ecosostenibile certificato Pefc, costruito dai fratelli Leita.

Affianca all'attività solistica quella in ensembles, quali Orchestra Haydn di Trento e Bolzano e Collegium Pro Musica diretto da S. Bagliano. Con quest'ultimo ha tenuto concerti in Italia, nelle stagioni Monteverdi Festival (Mantova), Apuli Antiqua (Monopoli), L'orecchio di Giano (Roma) e all'estero (Svizzera, Austria, Albania). Ha avuto l'onore di esibirsi con l'Orchestra da Camera Italiana diretta da S. Accardo. Dal 2015 affianca Lars Forslund, mandolinista e compositore, in tournée svedesi in occasione del Vivaldi Festival.

Note di sala:

Dedicato a Fra Silvio Bottes

Il 20 settembre dell’anno scorso si spegneva, nell’infermeria francescana di Trento, dove alloggiava da qualche tempo, uno dei più grandi scultori trentini del secolo scorso: Fra Silvio Bottes. Abbiamo deciso di ricordarlo proprio qui a Pregasina dove sono conservate due sue magnifiche opere: lo splendido portale d’accesso a quest’edificio, di cui si è parlato sopra, e la statua “Regina Mundi” che si affaccia sulla strada che da quest’abitato porta a Riva del Garda.

Non è mia intenzione tracciare qui un profilo biografico dell’artista e desidero rimandare quanti vogliano approfondire l’argomento al volume “Silvio Bottes, francescano” edito nel 2014 da Il Sommolago e Judicaria, a cura di G. Tognoni, R. Turrini, fr. I. Kresevic e G. Riccadonna, un volume importante, ricco di documenti e riproduzioni delle sue opere. Vorrei tuttavia spiegare il motivo della scelta mariana per un concerto dedicato al frate francescano. Fra Silvio era particolarmente devoto alla Madre del Salvatore, sovente diceva che “E’ troppo grande, quasi un Padreterno in versione femminile!”, egli vedeva Maria come Figlia e Madre e tutte le volte che gli veniva commissionata una statua che la doveva ritrarre lui era felice, perché sentiva di avvicinarsi un poco al mistero di quella figura.

Il programma che presentiamo stasera vuole mettere in luce la produzione di mottetti mariani durante tutto il Seicento, epoca in cui si verifica un profondo risveglio del culto verso la Madre di Gesù. I brani dedicati alla Vergine che potremo ascoltare sono tutti tratti da raccolte edite a Venezia e composti da autori veneziani, eccezion fatta per il bolognese Adriano Banchieri, che però fu attivo diverso tempo in laguna. Mi preme soffermarmi su questo magnifico compositore di cui quest’anno festeggiamo i 450 anni dalla nascita. Davvero mi duole aver dovuto constatare che nell’anno di un così importante ricorrenza il grande compositore è stato ricordato quasi solo con la messa in scena delle sue opere facete come Il festino del giovedì grasso e la Barca di Venezia per Padova quando invece la maggior parte della sua opera è sacra e di altissimo livello artistico. Accanto ai mottetti mariani abbiamo inserito un brano di Frescobaldi e una Sonata di Fontana tratta dalla stessa raccolta di quella che avete potuto ascoltare domenica scorsa a Legos.


RICREAZIONI MUSICALI

L’arte strumentale napoletana all’alba dell’età borbonica

12 ottobre 2018 - 20:45

Chiesa di San Michele, Varignano, Arco (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Orchestra da camera Ensemble Arco Antiqua

Guido Trebo, direttore

Introduce l’evento: Romano Turrini

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Alessandro Scarlatti (1660-1725)

Concerto per Flauto in Fa maggiore [IAS 284]

Francesco Mancini (1672-1737)

Sonata XIX in Mi minore

manoscritti 34-39 della Biblioteca del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli

Nicola Porpora (1686-1768)

Sinfonia nr. 4 in Re Maggiore

Sinfonie da Camera Op.2, Prima edizione, B. Fortier, Londra 1736, RISM A/I: P 5118

Johann Adolph Hasse (1699-1783)

Concerto per Oboe o Flauto Trav. Solo in Fa maggiore

manoscritto della Musik- och teaterbiblioteket di Stoccolma (Svezia), RISM: 190018454

Percorso culturale gastronomico:

Strudel salato con verdure. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Orchestra da camera Arco Antiqua

L’ensemble vocale e strumentale “Arco Antiqua”, nato nel 2014, si occupa di esecuzioni musicali storicamente informate. Il gruppo è composto da brillanti giovani musicisti, provenienti da tutta Europa, che si sono specializzati in musica antica presso le più importanti accademie europee come la Schola Cantorum Basiliensis, la Musikhochschule di Trossingen, i dipartimenti di musica antica del Conservatorio di Vicenza e del Conservatorio di Venezia. I componenti dell’ensemble hanno alle spalle diverse incisioni discografiche (per etichette importanti come Bongiovanni, Bottega Discantica e Tactus), registrazioni radiofoniche e televisive.

Guido Trebo - direttore

Diplomato in canto presso il Conservatorio F.A. Bonporti di Riva del Garda si è poi laureato col massimo dei voti in Canto Rinascimentale e Barocco presso il Conservatorio di Vicenza. Finalista e premiato in vari concorsi lirici come l'"Anselmo Colzani" di Budrio, il "Lauri Volpi" di Latina e l'"Adolfo Tirindelli" di Conegliano decide di dedicarsi all'interpretazione del repertorio barocco. Trebo ha cantato e recitato, interpretando ruoli principali, nei più prestigiosi teatri italiani come l'Ariston di San Remo, il Bagaglino e il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro di Verdura di Palermo, il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila di Milano, il Donizetti di Bergamo, il Coccia di Novara, il Teatro Sociale di Trento ecc.. Diretto da importanti direttori d'orchestra come P. Borgonovo e C. Hogwood. Ha inciso per Bongiovanni, Anima, Velut Luna e Rainbow Classic. Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche per la Radio Vaticana e per la WNYC di New York. Nel 2014 fonda e dirige l'Ensemble Arco Antiqua, gruppo di strumentisti specializzati in esecuzioni storicamente informate, affrontando il repertorio dal Cinquecento alla seconda metà del Settecento.

Note di sala

La musica in epoca borbonica

Quando Carlo Sebastiano di Borbone (1716-1788) entrò a Napoli, nel 1734, assumendo il titolo di Neapolis rex, trovò una tradizione musicale di altissimo livello. Fondata nel Cinquecento, grazie all’istituzione dei suoi quattro conservatòri (Santa Maria di Loreto, Pietà dei Turchini, Poveri di Gesù Cristo e Sant’Onofrio) la “Scuola Napoletana” era un riferimento accademico a cui tutto il mondo musicale occidentale guardava con interesse e ammirazione. L’Opera napoletana era già attiva da più di un secolo al Teatro dei Fiorenti e al San Bartolomeo, quando, nel 1737, Carlo di Borbone decise di dotare la città di quello che sarebbe diventato uno dei più importanti teatri dell’occidente: il Real Teatro di San Carlo, attivo tutt’ora e cuore ancora oggi della vita musicale partenopea.

La qualità della musica napoletana era altissima, nel Settecento la città divenne tappa obbligata di quanti volevano cimentarsi nell’arte dei suoni e il nuovo teatro divenne presto il palcoscenico privilegiato di tutti i più grandi compositori dell’epoca. La selezione era molto rigorosa: Sarro, Leo, Porpora, Hasse, Jommelli, Galuppi, Piccinni, Haendel, J.C. Bach ebbero la grande opportunità di vedervi eseguiti i propri lavori mentre, ad esempio, a Mozart riuscì solo di entrare come spettatore nel 1778.

Accanto all’attività teatrale erano attive in città altre prestigiose istituzioni musicali come le varie cappelle legate alle istituzioni religiose e la Cappella Reale, che ebbe maestri di grandissimo valore come Alessandro Scarlatti (a cui è stato attribuito il Concerto per Flauto ed archi in Fa maggiore che ascolteremo in apertura del nostro evento) e Francesco Mancini, che succedette a Scarlatti nel 1725 ma fu costretto a terminare il suo incarico nel 1735, l’anno successivo alla proclamazione di Carlo a re di Napoli, a causa di un ictus che lo portò a morire due anni più tardi. Di Mancini ascolteremo una Sonata in mi minore, conservata in una splendida raccolta manoscritta di 24 brani per flauto ed archi di autori diversi catalogata presso la biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Majella. La musica che ascolteremo si pone stilisticamente nel periodo di transizione che parte dalla musica di Scarlatti per arrivare a quella dei compositori della generazione successiva alla sua, quelli che hanno il merito di aver diffuso la musica napoletana in tutt’Europa e che ascolteremo nella seconda metà del concerto di stasera.

Il napoletano Nicola Porpora e l’amburghese Johann Adolph Hasse sono esempi paradigmatici della fortuna internazionale della musica partenopea. Basta anche solo una rapida occhiata alla biografia di questi due artisti per cogliere la loro caratura internazionale. Se Porpora fu attivo a Dresda, Londra, Venezia, Vienna; Hasse si spostò dalle rive dell’Elba al golfo di Napoli per perfezionarsi come compositore presso Porpora stesso e il vecchio Alessandro Scarlatti, che, colpito dalla modestia e dagli sguardi del giovane, lo prese gratuitamente sotto la propria tutela musicale.

La sinfonia da Camera nr. 4 in re maggiore di Porpora appartiene al periodo londinese dell’autore, quando la sua presenza in città come direttore dell’Opera della Nobiltà mese in crisi seriamente le attività di Haendel, anche grazie alla straordinaria presenza di due castrati di notevole bravura come il Senesino, al secolo Francesco Bernardi (1686-1758) e il Farinelli, Nicola Broschi (1705-1782).

Quando nel 1736 Porpora decise di allontanarsi da Londra per stabilirsi a Venezia venne sostituito alla guida dell’Opera of Nobility da Johann Hasse. Così facendo si riaccese la disputa con Handel e con la Royal Academy of Music, che traduceva in ambito musicale la rivalità tra Giorgio II di Gran Bretagna e il Principe di Galles Federico di Hannover. La contesa continuò fino al 1737, con perdite e vittorie da entrambe le parti, terminando con il collasso finanziario dell’opera italiana. Di Hasse potremo ascoltare questa sera il Concerto per Oboe o Flauto traverso solo in fa maggiore, conservato in un manoscritto datato 1740 custodito in Germania, presso la biblioteca di Darmstadt.


ALL’OPERA

Il teatro degli affetti

13 ottobre 2018 - 20:45

Circolo Surf, Torbole (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Ruta Vosyliute, soprano

Orchestra da camera Ensemble Arco Antiqua

Guido Trebo, direttore

Introducono la serata: M.a Annely Zeni e Aldo Miorelli

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Antonio Vivaldi (1678-1741)

Matrona inimica

dall’oratorio “Juditha Triumphans” RV644

Nicola Porpora (1686-1768)

Bella Diva all'ombre amica - dall’opera “L’Angelica”

Leonardo Vinci (1690-1730)

In braccio a mille furie - dall’opera “Semiramide Riconosciuta”

Niccolò Jommelli (1714-1774)

Superbo di me stesso - dall’opera “L’Olimpiade”

Nicola Porpora (1686-1768)

Indroduzzione [sic] - dall’opera “Imeneo in Atene”

Alessandro Scarlatti (1660-1725)

Più non credo - dall’opera “Penelope la casta”

Leonardo Vinci (1690-1730)

Vuol tornare - dall’opera “La Rosmira fedele”

Leonardo Leo (1694-1744)

Se tutti i mali miei - aria dall’opera “Demofoonte”

Alessandro Scarlatti (1660-1725)

Figlio tiranno - aria dall’opera “Griselda”

Giuseppe Maria Orlandini (1676-1760)

Muore il cigno - aria dall’opera “Nerone”

Percorso culturale gastronomico:

Baccalà con polentina ai ferri. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Ruta Vosyliute - soprano

Ruta ha iniziato la sua formazione musicale a 7 anni nella scuola nazionale lituana di musica M.K.Ciurlionis studiando direzione e pianoforte. Nel 2009 ha concluso gli studi di baccalaureato presso l’accademia di musica e teatro di Vilnius, specialità in canto lirico con la docente Sigute Stonyte, famosa cantante d’opera lituana. La passione per la musica barocca l’ha portata alla decisione di specializzarsi in canto barocco in Italia, dove nel 2011 ha ottenuto la laurea con lode in Canto Rinascimentale Barocco presso il Conservatorio A.Pedrollo di Vicenza, con i docenti Patrizia Vaccari e Gloria Banditelli. Attualmente sta proseguendo gli studi con un dottorato sulla musica barocca vocale italiana all’accademia di musica e teatro di Vilnius con la cantante Sigute Stonyte e la musicologa Grazina Daunoraviciene. Ha partecipato a diversi corsi e master class con i cantanti Sara Mingardo, Paul Agnew, Pamela Lucciarini e i direttori Paolo Faldi e Wolfgang Katschner. Nel 2010 ha vinto il primo premio al Concorso di Musica Antica Premio Fatima Terzo, con la conseguente partcipazione come solista al Miserere di Bach-Pergolesi al teatro olimpico di Vicenza diretto da Sigiswald Kuijken. Nel 2009 ha conseguito il secondo premio al Concorso Internazionale Francesco Provenzale di Napoli. Nel 2014 ha fondato l’ensemble Chiaroscuro Lituania e ha cantato con gruppi come “Baroko operos teatras”, „La Venexiana”, „Sonatori de la Gioiosa Marca”, „Cantar Lontano”, „De Labyrintho” e „RossoPorpora”.

Orchestra da camera Arco Antiqua

L’ensemble vocale e strumentale “Arco Antiqua”, nato nel 2014, si occupa di esecuzioni musicali storicamente informate. Il gruppo è composto da brillanti giovani musicisti, provenienti da tutta Europa, che si sono specializzati in musica antica presso le più importanti accademie europee come la Schola Cantorum Basiliensis, la Musikhochschule di Trossingen, i dipartimenti di musica antica del Conservatorio di Vicenza e del Conservatorio di Venezia. I componenti dell’ensemble hanno alle spalle diverse incisioni discografiche (per etichette importanti come Bongiovanni, Bottega Discantica e Tactus), registrazioni radiofoniche e televisive.

Guido Trebo - direttore

Diplomato in canto presso il Conservatorio F.A. Bonporti di Riva del Garda si è poi laureato col massimo dei voti in Canto Rinascimentale e Barocco presso il Conservatorio di Vicenza. Finalista e premiato in vari concorsi lirici come l'"Anselmo Colzani" di Budrio, il "Lauri Volpi" di Latina e l'"Adolfo Tirindelli" di Conegliano decide di dedicarsi all'interpretazione del repertorio barocco. Trebo ha cantato e recitato, interpretando ruoli principali, nei più prestigiosi teatri italiani come l'Ariston di San Remo, il Bagaglino e il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro di Verdura di Palermo, il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila di Milano, il Donizetti di Bergamo, il Coccia di Novara, il Teatro Sociale di Trento ecc.. Diretto da importanti direttori d'orchestra come P. Borgonovo e C. Hogwood. Ha inciso per Bongiovanni, Anima, Velut Luna e Rainbow Classic. Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche per la Radio Vaticana e per la WNYC di New York. Nel 2014 fonda e dirige l'Ensemble Arco Antiqua, gruppo di strumentisti specializzati in esecuzioni storicamente informate, affrontando il repertorio dal Cinquecento alla seconda metà del Settecento.

Note di sala

L’opera italiana del Settecento

“Di guerra”, “in catene”, “di sorbetto”, “di caccia”, “di bravura”, “di portamento”, “di pazzia”, “di mezzo carattere” sono i nomi con cui il sistema produttivo teatrale settecentesco indicava le varie tipologie di aria d’opera. Veri e propri tópoi della struttura narrativa dei libretti operistici, codificati a partire dall’esperienza dei teatri di marca impresariale veneziani, le arie rappresentavano il momento di maggior interesse per il pubblico, in cui il personaggio scenico si concedeva un dialogo interiore o esprimeva i propri sentimenti. Il recitativo secco al clavicembalo, che solitamente accompagnava i dialoghi e le azioni, lasciava ad un certo punto spazio agli strumenti dell’orchestra, creando delle piccole oasi di straordinaria bellezza musicale dove il cantante poteva esprimersi in tutta la sua bravura.

Fin dalla loro nascita, nella prima metà del Seicento, i teatri veneziani erano privati, non rappresentavano la gloria di un sovrano ma dovevano compiacere il pubblico che, grazie all’affitto dei palchi e all’acquisto dei biglietti, sovvenzionava direttamente lo spettacolo. La concorrenza in laguna era spietata, oltre venti sale offrivano spettacoli di altissimo livello, con cantanti famosi, librettisti e musicisti apprezzati, macchine sceniche avanguardistiche, il tutto inserito in un sistema produttivo di tipo commerciale, all’epoca praticamente unico al mondo, che per certi versi ricorda la Broadway newyorkese odierna.

Artisti aristocratici come Benedetto Marcello (1686-1739), autore del celebre pamphlet contro il sistema operistico a lui contemporaneo intitolato “Il teatro alla moda” (1720), disprezzavano profondamente i condizionamenti commerciali e la

ricerca del successo popolare da parte dei cantanti, dei librettisti e dei compositori, evidenziandoli come elementi corruttori dell’opera, che doveva essere riportata allo stato di creazione di alto livello culturale.

Certo è che quest’universo, descritto da Marcello (ma anche da Goldoni nei suoi Memoires) popolato da avidi librettisti, impresari senza scrupoli, prime donne dai facili costumi, attori ignoranti, trame stereotipate ecc… esercita tutt’oggi un fascino indiscutibile e il concerto di questa sera vuole celebrarne i musicisti più importanti, artisti che all’epoca seppero accende le platee di tutt’Europa.

Bisogna premettere tuttavia che il ruolo del compositore all’epoca era assai diverso da quello che venne assunto col finire del XVIII secolo. Nel Settecento la parte principale dell’opera era costituita dal libretto, la musica era intesa come un mero rivestimento della poesia. L’idea unitaria dell’opera in cui testo e musica si fondono inscindibilmente si farà strada molto più tardi nella storia della musica occidentale. Era il solo testo, privo della musica, a circolare nei vari teatri di tutt’Europa, di volta in volta, di allestimento in allestimento, le parole venivano musicate dal compositore che era a disposizione della produzione.

Se Apostolo Zeno (1668-1750) e Carlo Goldoni (1707-1793) furono ottimi librettisti, il poeta che maggiormente seppe incarnare l’ideale di autore di testi per la musica, i cui versi erano dotati di una musicalità intrinseca che rendeva davvero facile il lavoro al compositore, fu Pietro Metastasio (1698-1782), autore delle parole di molti dei brani che ascolteremo questa sera. Suoi infatti i libretti de L’Angelica, della Semiramide riconosciuta, de L’Olimpiade e del Demofoonte che conobbero centinaia di messe in musica diverse. Gli autori degli altri testi sono Matteo Noris (1640-1714) per Penelope la casta, il membro fondatore dell’Accademia dell’Arcadia Silvio Stampiglia (1664-1725) per la Rosmira fedele, Agostino Piovene (1671-1733) per il Nerone e Apostolo Zeno per la Griselda. Un caso particolare è l’aria d’apertura del concerto, tratta da dall’oratorio sacro d’ispirazione biblica Juditha Triumphans, con il suo testo in lingua latina opera di Giacomo Cassetti.

I compositori che abbiamo scelto questa sera, ad eccezione di Vivaldi che era veneziano e del fiorentino Orlandini, sono tutti napoletani, a testimoniare quel prestigio e quell’importanza che la scuola partenopea aveva guadagnato nel Settecento di abbiamo potuto parlare nello scorso appuntamento.


LE CHIAVI DEL PARADISO

il ritorno alla grazia di Dio

14 ottobre 2018 - 19:00

Chiesa di San Pietro a Ceniga, Dro (TN)

LINK al sito ufficiale

Interpreti:

Aurelio Schiavoni, controtenore in registro di contralto

Orchestra da camera Ensemble Arco Antiqua

Guido Trebo, direttore

Introduce la serata: Romano Turrini

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Johann Adolph Hasse (1699-1783)

Quando Jesus est in corde, Mottetto per voce, archi, continuo

Sächsische Landesbibliothek, Dresden (D-Dl): Mus.2477-E-37,3

Giuseppe Porsile (1680-1750)

Sinfonia nr. 1 in re maggiore

Allegro assai |Adagio e piano | Prestissimo | Menuetto, Allegro

Sächsische Landesbibliothek, Dresden (D-Dl): Mus.2196

Francesco Durante (1684-1755)

Confitebor, a voce sola di contralto in re

Bibliothèque nationale de France, Musique (F-Pn D-3647.4)

Percorso culturale gastronomico:

Crema di patate calda con crostoni di pane. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

biografie

Aurelio Schiavoni – controtenore in registro di contralto

Diplomato col massimo dei voti e la lode al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari sia in Pianoforte sotto la guida del M° Emanuele Arciuli, che in Canto sotto la guida della Prof.ssa Katia Angeloni, ha proseguito gli studi tecnico-interpretativi vocali col M° Michael Aspinall, con la Prof.ssa Gloria Banditelli e col M° William Matteuzzi. Ha conseguito il Biennio Accademico di II livello in Canto Rinascimentale e Barocco col massimo dei voti e la lode sotto la guida delle Prof.sse Patrizia Vaccari e Gloria Banditelli presso il Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza. Ha inoltre frequentato l’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca durante la quale ha approfondito lo studio tecnico (Sherman Lowe, Paola Pittaluga) e del repertorio lirico (Lella Cuberli, Stefania Bonfadelli, Vittorio Terranova, Sherman Lowe) e barocco (Roberta Mameli, Sonia Prina, Antonio Greco). Il suo repertorio spazia dal rinascimento al barocco, al classicismo ma anche alla riscoperta delle composizioni scritte per castrato o en travesti del romanticismo italiano (Vaccaj, Zingarelli, Nicolini, Morlacchi, ecc.) oltre che alla musica contemporanea, liederistica e cameristica. Membro di vari ensemble antichi e non, nel 2007 ha svolto attività di corista e solista presso il Salzburger Bachchor e St.-Peters-Stiftung (Salisburgo, Austria). Ha collaborato al “Progetto inediti abruzzesi” cantando in prima esecuzione assoluta anche per il Convegno Internazionale di Musicologia tenutosi presso l’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona, le arie inedite del compositore Matteo Capranica. Ha debuttato con l’opera “La finta cameriera” di G. Latilla per il ‘Festival Latilla’ di Casamassima (Bari) nel ruolo di Filindo ed ha interpretato il ruolo di Alceste/Demetrio nell’opera Il Demetrio di Leonardo Leo in prima esecuzione in tempi oderni. Inoltre è stato Eneo nell’opera La Lotta d’Ercole con Acheloo di A. Steffani all’interno del 40° Festival della Valle d’Itria sempre in prima esecuzione. E’ stato contralto solista nel Dixit Dominus di Handel diretto da Christopher Hogwood, nel atus Vir di Vivaldi diretto da Roy Goodman, nella Cantata dell’Ascensione BWV11 di J. S. Bach diretto da A. Bernardini, nel Gloria e nel Magnificat di Vivaldi diretto di R. Alessandrini. E’ risultato vincitore di vari concorsi nazionali ed internazionali tra cui: 1° premio al V Concorso di Canto Barocco “Francesco Maria Ruspoli” – Vignanello (VT), 1° premio al VI Concorso di Canto Barocco “Francesco Provenzale” (NA), 1° premio assoluto al I Concorso “Città dei Sassi” – Matera (Claudio Desderi presidente e Patrizia Ciofi membro di giuria). Premio “Maria Moriconi Mattii” al Concorso “Città di Montegiorgio” (AP)Inoltre è risultato anche finalista al III Internationaler Gesangswettbewerb für Barockoper Pietro Antonio Cesti (Innsbruck) e al II Concours de Chant Baroque de Froville (Francia) e semifinalista al Handel Singing Competition 2011 (Londra).In giugno e settembre 2010 è stato contralto solista nel Vespro della Beata Vergine di G. B. Pergolesi rispettivamente all’interno del Ravenna Festival e del MITO Festival a Torino. Ha interpretato la Voce di Dio nell’oratorio Caino, ovvero il primo omicidio di A. Scarlatti sotto la direzione di R. Alessanrini con il quale ha anche partecipato ad una registrazione con musiche di C. Monteverdi. Ha inciso in qualità di solista il “Laudate pueri” di N. Porpora per Radio Vaticana e il “Vespro della Beata Vergine” di G. B. Pergolesi per la Paragon (pubblicazione con la rivista Amadeus) e le Cantate Italiane di A. Steffani per la Brilliant.Lo scorso febbrario ha interpretato il ruolo di Arnalta ne l’incoronazione di Poppea di C. Monteverdi sotto la direzione di R. Alessandrini presso la prestigiosa Carnegie Hall di New York ed il ruolo di Egaro nel Teuzzone di Vivaldi sotto la direzione di J. Savall al Gran Teatro del Liceu di Barcellona. Inoltre è laureato in Matematica presso l’Università degli Studi di Lecce.

Orchestra da camera Arco Antiqua

L’ensemble vocale e strumentale “Arco Antiqua”, nato nel 2014, si occupa di esecuzioni musicali storicamente informate. Il gruppo è composto da brillanti giovani musicisti, provenienti da tutta Europa, che si sono specializzati in musica antica presso le più importanti accademie europee come la Schola Cantorum Basiliensis, la Musikhochschule di Trossingen, i dipartimenti di musica antica del Conservatorio di Vicenza e del Conservatorio di Venezia. I componenti dell’ensemble hanno alle spalle diverse incisioni discografiche (per etichette importanti come Bongiovanni, Bottega Discantica e Tactus), registrazioni radiofoniche e televisive.

Guido Trebo - direttore

Diplomato in canto presso il Conservatorio F.A. Bonporti di Riva del Garda si è poi laureato col massimo dei voti in Canto Rinascimentale e Barocco presso il Conservatorio di Vicenza. Finalista e premiato in vari concorsi lirici come l'"Anselmo Colzani" di Budrio, il "Lauri Volpi" di Latina e l'"Adolfo Tirindelli" di Conegliano decide di dedicarsi all'interpretazione del repertorio barocco. Trebo ha cantato e recitato, interpretando ruoli principali, nei più prestigiosi teatri italiani come l'Ariston di San Remo, il Bagaglino e il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro di Verdura di Palermo, il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila di Milano, il Donizetti di Bergamo, il Coccia di Novara, il Teatro Sociale di Trento ecc.. Diretto da importanti direttori d'orchestra come P. Borgonovo e C. Hogwood. Ha inciso per Bongiovanni, Anima, Velut Luna e Rainbow Classic. Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche per la Radio Vaticana e per la WNYC di New York. Nel 2014 fonda e dirige l'Ensemble Arco Antiqua, gruppo di strumentisti specializzati in esecuzioni storicamente informate, affrontando il repertorio dal Cinquecento alla seconda metà del Settecento.

Note di sala

La speranza del ritorno

Cogliendo la preziosa occasione offerta dall’inaugurazione proprio stamattina del percorso espositivo legato ad una delle pagine più dolorose per il popolo del Basso Sarca, l’esodo imposto dalle autorità austriache all’entrata in guerra dell’Italia, abbiamo dedicato l’ultimo concerto del nostro festival al tema del ritorno.

Alla fine del mese di maggio 1915 fu emanato l’ordine di evacuazione per le popolazioni dell’Alto Garda e Ledro. Di li a poco il Sommolago sarebbe diventato zona di guerra tra austriaci e italiani. I profughi furono ammassati su treni e spediti frettolosamente verso il Brennero per poi essere smistati nelle varie destinazioni. Le cifre relative a quest’operazione sono impressionanti, si parla di circa 75.000 trentini divisi tra Austria Inferiore, Boemia, Moravia e Salisburghese. Famiglie distrutte, gli uomini in età compresa tra 15 e 50 anni furono mandati ai servizi complementari o a combattere sul fronte Russo mentre madri, bambini e vecchi si videro costretti a vivere di stenti nelle baracche di legno di Mittendorf e Braunau. Il governo austriaco cercò di limitare i danni assegnando ai profughi un sussidio che arrivò ad ammontare a 2 corone, oltre alla fornitura di indumenti, calzature e biancheria. Questo purtroppo non bastava, il continuo rincararsi dei generi alimentari costringeva i profughi alla fame, ben presto la popolazione stremata iniziò ad ammalarsi e a decine morirono a causa del freddo e della malnutrizione.

La situazione durò fino al 1918 quando, con la comunicazione definitiva del piano dei rientri del 23 dicembre, i trentini poterono ritornare nei loro territori d’origine. Al rientro i profughi si dovettero misurare con una situazione estremamente disagevole: le case erano state saccheggiate e distrutte mentre le campagne erano state gravemente danneggiate. Tuttavia la popolazione non si perse d’animo e nel giro di pochi mesi, orgogliosamente, seppe trovare le forze per riparare gli edifici e tornare alla vita di tutti i giorni.

E’ alla forza e alla fede di queste persone che ci siamo ispirati per progettare questo concerto. Il titolo “Le chiavi del Paradiso” è una metafora, prendendo spunto dal Santo a cui questa splendida chiesa è dedicata vogliamo riflettere sul coraggio, la speranza, l’amore per la propria terra che ha permesso agli sfollati del Basso Sarca di tornare nel loro paradiso, il Sommolago, e di ricostruirlo con tenacia dopo gli orrori della guerra.

Presenteremo due mottetti, composizioni in lingua latina, e una sinfonia di autori che possiamo ascrivere alla scuola napoletana (Hasse, nato ad Amburgo, ebbe modo di studiare nella città del Vesuvio con Porpora e Scarlatti) e che hanno avuto diversi contatti con l’ambiente viennese. I testi dei mottetti ci invitano a ritrovare la luce divina, consolatrice delle pene terrene e a lasciarci guidare dalla virtù, confidando nella divina misericordia. In particolare il brano che conclude la serata, “Confitebor tibi Domine”, tratto dal salmo 111, elogia l’uomo retto che in virtù della sua giustezza ottiene la sua felicità. Mi piace pensare che nei momenti di maggiore sconforto, durante l’esodo o nei primi mesi del ritorno a casa, i profughi del Basso Sarca abbiano potuto trovare conforto in queste meravigliose parole che ci invitano ad essere misericordiosi, pietosi e giusti anche nei momenti più bui.

 


 

Da Porpora a Donizetti

è possibile ascoltare qui le incisioni dell'Ensemble Arco Antiqua

Elogio alla Follia