L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

1914-1918: La Grande Guerra in musica e poesia

Versi di trincea

VITTORIO FRANCESCHI letture

ROBERTO PROSSEDA pianoforte

ALESSANDRA AMMARA pianoforte

QUARTETTO D’ARCHI DELLA SCALA

Unipol Auditorium, Via Stalingrado 37, Bologna – ore 21

28 novembre, 5 e 12 dicembre 2018

 

Gruppo Unipol e Musica Insieme perseguono da anni un obiettivo comune: offrire alla città la possibilità di accostarsi al grande patrimonio culturale europeo, riscoprendo la preziosa eredità di secoli di storia della letteratura e della musica.

Questo impegno divulgativo ha portato nelle scorse stagioni alla realizzazione delle rassegne Baudelaire:I fiori del male (2014), «Vorrei essere scrittore di musica»: Pier Paolo Pasolini poeta dei suoni (2015), Giacomo Leopardi: Canti (2016) e Russia 1917: I cent’anni che hanno cambiato il mondo (2017).

La rassegna del 2018, sempre alle ore 21 presso l’Unipol Auditorium di Via Stalingrado, e sempre ad ingresso gratuito, sarà dedicata al ricordo del centesimo anniversario dalla fine della prima guerra mondiale. 1914-1918: La Grande Guerra - Versi di trincea proporrà infatti in tre serate la lettura delle liriche di tre grandi poeti europei, Giuseppe Ungaretti, Joseph Roth e Guillaume Apollinaire, che hanno vissuto in prima persona l’orrore di una delle più immani tragedie del secolo scorso, prendendovi parte come soldati. Testimoni, protagonisti e vittime di questo conflitto, i tre poeti hanno raccontato questi momenti drammatici da differenti punti di vista, con la crudezza e la pietà di chi li ha visti con i propri occhi, portandone le cicatrici nella propria carne.

Quando pensiamo alla prima guerra mondiale nel nostro paese, non possiamo che guardare a Ungaretti e alle sue poesie che, dopo un secolo, urlano ancora il suo desiderio di vita e di pace. Ai suoi versi accosteremo quelli di Joseph Roth, fervido sostenitore di quell’Impero Austro-Ungarico, che fu il nemico diretto dell’Italia, e quelli del francese Apollinaire, di cui quest’anno ricorrono i cento anni dalla morte, che fu amico fraterno di Ungaretti.

Tutti nati ai limiti, o al di fuori, dei propri territori nazionali, risposero in un primo momento con tanto appassionato coraggio alla chiamata alle armi di una patria sempre vagheggiata, ma mai conosciuta da vicino. Ungaretti, che si definiva “italiano di nostalgia”, nacque infatti ad Alessandria d’Egitto e calcò il suolo dei suoi padri solo ventiquattrenne, nel 1912. Apollinaire, nato a Roma da madre polacca, ottenne la cittadinanza francese solo durante la guerra, proprio grazie al suo arruolamento, e Roth, nato ai confini del vasto impero austriaco, in un piccolo borgo che oggi è in territorio ucraino, fu ossessionato per tutta la vita dal disfacimento della Grande Austria. Presto l’entusiasmo scaturito dallo spirito nazionale lasciò il posto alla bruciante realtà della guerra: morte, nient’altro che morte. Morte di uomini, in tutto simili a loro, abbrutiti dalla vita del fronte e della trincea, che nulla aveva di eroico, né di retorico. Ognuno dei poeti reagì in modo diverso: Ungaretti, sconvolto dall’orrore, si aggrappava alla sacralità dell’esistenza umana, Apollinaire indugiava nei suoi ricordi più vividi e carnali, mentre Roth scriveva invettive infuocate contro le gerarchie militari che stavano mandando al macello una generazione di giovani.

La lettura dei testi è affidata a Vittorio Franceschi, fra gli attori italiani più apprezzati da pubblico e critica e protagonista sui principali palcoscenici teatrali italiani ed europei, al fianco di registi come Luca Ronconi, Benno Besson, Andrzej Wajda, Massimo Castri e tanti altri. Nei suoi sessant’anni di carriera, che festeggia proprio quest’anno a Bologna con il progetto La Grande Guerra, Franceschiha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui Premio Ubu, Premio Hystrio, Premio della Critica e Nettuno d’Oro del Comune di Bologna.

Alle parole di ogni poeta sono accostate le melodie che amava o che più si avvicinano al suo universo. Così nella serata inaugurale, mercoledì 28 novembre, i versi di Ungaretti saranno affiancati dalle musiche di Johann SebastianBach, il suo compositore preferito, di Alfredo Casella, con il suo mirabile polittico Pagine di guerra e, infine, di Arnold Schoenberg, più volte assimilato dal punto di vista stilistico al poeta. Ad eseguire queste composizioni saranno i pianisti

Roberto Prosseda – uno dei più apprezzati interpreti della sua generazione, attivo a fianco delle principali orchestre internazionali e vincitore di numerosi premi discografici – e Alessandra Ammara, premiata al Concorso “Casagrande” e impegnata in tournée che toccano le principali sale di Europa, Cina, Usa e Giappone.

Il 5 dicembre il Quartetto d’Archi della Scala, formato dalle prime parti della più importante orchestra italiana, attivo al fianco di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Bruno Campanella, Enrico Dindo e José Carreras, sarà impegnato nella Morte e la fanciulla di FranzSchubert, che incarna la grande musica austriaca così cara a Roth. L’appuntamento conclusivo, mercoledì 12 dicembre, avrà come protagonista la poesia di Apollinaire, affiancata dalle opere pianistiche di FrancisPoulenc, MauriceRavel e ClaudeDebussy – compositori conosciuti e frequentati dal poeta –, affidate nuovamente ai Maestri Prosseda e Ammara.

La rassegna si realizza con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

L’ingresso ai concerti è gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

PER INFORMAZIONI: Musica Insieme Tel. 051-271932

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – sito internet: www.musicainsiemebologna.it


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