L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Meno grigi e più Rossini

RASSEGNA

SINFONICA E CAMERISTICA

Martedì 18 dicembre 2018 ore 21.00

 

Direzione d’orchestra Balázs Kocsár

Hungarian State Opera Orchestra

Con Alberto Mattioli, giornalista, critico e scrittore

Programma

Gioachino Rossini

L’Italiana in Algeri – Sinfonia

Sinfonia in Re

La Cenerentola

Il Barbiere di Siviglia – Sinfonia

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n.3 Eroica

BALÁZS KOCSÁR

È nato a Budapest nel 1963. Ha studiato composizione al Conservatorio Béla Bartók di Budapest, direzione di coro all’Accademia Franz Liszt, dove nel 1991 ha conseguito il diploma di direzione d’orchestra come allievo del Prof. Ervin Lukács. Ha preso parte a Corsi di perfezionamento sotto la guida di Helmuth Rilling, Péter Eötvös e Jorma Panula. Ha terminato gli studi presso l’Accademia di Musica di Vienna nella classe del Prof. Karl Österreicher.

Nel 1989 é stato uno dei vincitori al 6°Concorso Internazionale per Direzione d’orchestra della Televisione Ungherese ed é stato vincitore assoluto del Concorso Ferrara organizzato dal Teatro dell’Opera di Roma nel 1995.

Dal 1990 al 1993 è direttore d'opera Szeged Teatro Nazionale, dal 1991 al 1994 dell'Orchestra Sinfonica di Stato oltre ad essere assistente di Ervin Lukács direttore della Hungarian State Opera. Tra il 1993 e il 1999 ha lavorato come direttore musicale del Teatro Csokonai a Debrecen, tra il 1999 e il 2002 come primo direttore dell'Opera di Francoforte. Tra 2004-2012 è direttore musicale al Teatro Csokonai e direttore artistico del Debrecen Philharmonic Orchestra e Coro Kodály. Tra il 2011 e il 2013 è il direttore musicale del Budapest Spring Festival. Ha diretto in importanti sale da concerto e teatri d'opera in tutto il mondo, dove ha lavorato con artisti come Diana Damrau, Elena Garanca, Roberto Alagna e Jonas Kaufmann.

Oltre 70 opere sono presenti nel repertorio, dirette in oltre mille spettacoli in Ungheria e all'estero.

HUNGARIAN STATE OPERA ORCHESTRA

È la più antica orchestra teatrale in attività dell’Ungheria. Grazie alla vasta gamma di spettacoli offerti dall'Opera di Budapest, è l'orchestra sinfonica ungherese più impiegata. Le sue radici risalgono al 1838, quando Ferenc Erkel organizzò un'orchestra operistica per il Teatro ungherese di Pest (in seguito: Teatro Nazionale). Nel 1853, anche sotto la guida di Erkel, i musicisti iniziarono a organizzare i loro concerti indipendenti sotto il nome di Budapest Philharmonic Orchestra formando così la prima orchestra da concerto dell'Ungheria. La National Theatre Orchestra si trasferì nella loro casa attuale, l'Opera House dopo l'inaugurazione nel 1884 ed è stata presieduta da famosi direttori musicali come Ferenc Erkel, Sándor Erkel, Gustav Mahler, István Kerner, János Ferencsik, Ádám Medveczky o János Kovács. L'elenco di altri grandi direttori d'orchestra che hanno avuto un impatto sull'orchestra includono Egisto Tango, Sergio Failoni, Otto Klemperer, Ervin Lukács, Miklós Erdélyi, Géza Oberfrank, György Győriványi Ráth e Ádám Fischer. Da marzo 2016, l'orchestra è stata diretta da Balázs Kocsár.

Gran parte delle opere teatrali di Bartók e tutte quelle di Kodály hanno debuttato al Teatro dell'Opera, oltre ad opere di altri importanti compositori come Hubay, Dohnányi, Ránki, Szokolay e János Vajda che hanno debuttato con l'Opera Orchestra. E’ stata diretta dai famosi compositori ungheresi Kodály, Dohnányi, Petrovics e Péter Eötvös, nonché da compositori d'opera internazionali come Mascagni, Respighi e Strauss. Oltre alle eccellenti generazioni di cantanti lirici ungheresi, l'orchestra ha accompagnato le più grandi star. Mario del Monaco, Nicolai Gedda, Luciano Pavarotti, Montserrat Caballé, José Carreras, Cecilia Bartoli, Erwin Schrott, Jonas Kaufmann, Plácido Domingo, Bryn Terfel e René Pape sono solo alcuni da menzionare. Sarebbe quasi impossibile elencare tutti gli artisti che si sono esibiti nel corso dei concerti al fianco dell'orchestra con la storia più lunga in Ungheria.

ALBERTO MATTIOLI

Nato a Modena nel 1969, è giornalista del quotidiano “La Stampa”, per il quale è stato redattore alla Cultura, caposervizio agli Spettacoli e corrispondente da Parigi. Esperto di interpretazione operistica, ha scritto saggi o tenuto conferenze per: Teatro alla Scala di Milano, Regio di Torino, Fenice di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma, Grand Théâtre di Ginevra e molte altre istituzioni italiane e straniere. Ha una rubrica sul mensile “Classic Voice” e ha collaborato o collabora con numerose riviste musicali. Ha scritto tre libri: “Big Luciano - Pavarotti, la vera storia” (Mondadori 2007), “Anche stasera – Come l’opera ti cambia la vita” (Mondadori 2012), “Meno grigi più Verdi - Come un genio ha spiegato l’Italia agli italiani” (Garzanti 2018), e due libretti d’opera: “La paura” per Orazio Sciortino e “La rivale” per Marco Taralli.


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