L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Omaggio ad Arrigo Boito

 

Renato Palumbo dirige Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

nell’omaggio ad Arrigo Boito, nel centenario della scomparsa

È un omaggio ad Arrigo Boito, e alla sua multiforme creatività artistica, il terzo concerto della Stagione Sinfonica della Fondazione Teatro La Fenice, in programma sabato 22 dicembre 2018 alle ore 20.00 (turno S) e domenica 23 dicembre 2018 alle ore 17.00 (turno U). A tenere le fila del ricco programma musicale dedicato al poeta, operista e sinfonista scapigliato veneto nel centenario della scomparsa, sarà il maestro Renato Palumbo che, alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo istruito da Claudio Marino Moretti –, dirigerà l’ouverture del Freischütz di Carl Maria von Weber, la Sinfonia in la minore di Arrigo Boito, i ballabili dall’Otello di Giuseppe Verdi; tre brani dalla Gioconda di Amilcare Ponchielli: la Danza delle ore, il preludio e il coro di introduzione «Feste e pane!»; infine, in chiusura di serata, il Prologo in cielo da Mefistofele di Boito, con il basso Alex Esposito in veste di solista e il Kolbe Children’s Choir preparato da Alessandro Toffolo. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Arrigo Boito.

La serata si aprirà con l’ouverture del Freischütz (Il franco cacciatore):rappresentato la prima volta a Berlino il 18 giugno 1821, il capolavoro di Carl Maria von Weber, considerato da Boito un pilastro imprescindibile della storia della musica, fu tradotto in italiano dallo scapigliato in occasione della prima italiana al Teatro alla Scala del 1872. «Sarebbe davvero una vergogna se quel grande maestro di canto che è il pubblico della Scala dovesse far fiasco (lui questa volta) davanti alla augusta figura di Weber»: con queste parole il poeta cercava di convincere i milanesi ad applaudire alla nuova creazione da lui tanta ammirata.

Seguirà la Sinfonia in la minore di Boito una pagina pressoché sconosciuta al grande pubblico, al contrario dei celeberrimi ballabili dall’Otello di Giuseppe Verdi, la prima delle due opere – seguirà Falstaff – composte dal bussetano su un libretto scritto da Boito.

La sezione centrale del programma musicale sarà dedicata alla Gioconda di Amilcare Ponchielli, il melodramma liberamente ispirato all’Angel, Tyran de Padoue di Hugo, che debuttò alla Scala l’8 aprile 1876. Dell’opera composta sui versi di Boito saranno proposte tre pagine: l’innovativo preludio; il coro di introduzione «Feste e pane!», un brillante affresco di popolo ambientato nel cortile di Palazzo Ducale a Venezia nel mezzodì di un giorno di primavera, dove all’allegria festosa dei popolani si contrappone l’inquietante presenza della spia Barnaba – cui darà voce il basso Emanuele Pedrini –; e la celebratissima Danza delle ore, che si colloca nel terzo atto quasi come momento di distrazione per gli ospiti della Ca’ d’oro tra la morte apparente di Laura e la sua scoperta.

Concluderà la serata il Prologo in cielo da Mefistofele, l’opera con versi e musica del musicista veneto ispirata al Faust di Goethe. Ventiseienne ed esordiente in ambito lirico, Boito era considerato all’epoca un riferimento per gli intellettuali della scapigliatura lombarda ed era molto conosciuto per le sue radicali posizioni progressiste e pro-wagneriane, e per le sue idee in materia di rinnovamento dell’estetica musicale. Fu anche a causa di questa forte aspettativa nei suoi confronti che l’esito della prima di Mefistofele al Teatro alla Scala di Milano, il 5 marzo 1868, fu un clamoroso fiasco. Boito decise quindi di rimaneggiare il lavoro, e solo sette anni dopo, nella piazza più tradizionalmente filo-wagneriana, quale era Bologna, il suo lavoro poté essere apprezzato.

Come di consueto, il concerto di sabato 22 dicembre sarà preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Accademia, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2424) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.

Renato Palumbo

Passione e vocazione portano Renato Palumbo, fin dall’adolescenza, ad affiancare gli studi di canto, direzione d’orchestra e coro, pianoforte e composizione principale all’esplorazione del teatro d’opera in tutti i suoi aspetti fino al debutto sul podio, appena diciannovenne, con Il trovatore. Intraprende così un’intensa carriera che lo vede interprete di un vasto repertorio nei principali teatri italiani e internazionali, dalla Scala di Milano all’Opéra di Parigi, dal Covent Garden di Londra ai festival di Pesaro e di Martina Franca. Da Washington, Chicago, Berlino, Tokyo, Bilbao e Barcellona a Genova, Torino, Parma, Venezia, Verona, Firenze, Napoli, Bari, dove ha inaugurato con Turandot la prima stagione lirica nel ricostruito Teatro Petruzzelli. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico, è alla base di un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera e sulla sua evoluzione di respiro europeo, da Rossini a Marschner, da Donizetti e Bellini a Verdi, Meyerbeer, Puccini e Giordano. Con il medesimo spirito si dedica intensamente alla musica sinfonica, dal classicismo viennese a Mahler e Hindemith, passando per il grande repertorio romantico e tardoromantico tedesco, Dvořák, Grieg e Čajkovskij. L’amore per il canto e la vocalità costituisce l’altro pilastro della sua attività, sia come direttore sia come didatta. È Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici. Gli impegni recenti comprendono: Simon Boccanegra, La traviata, Messa da Requiem, Rigoletto a Sidney, Macbeth a Budapest, Otello a Madrid, Tosca a Torino, Rigoletto a Bologna, Nabucco e La battaglia di Legnano a Firenze, La traviata a Napoli e Washington, Un ballo in maschera a Pechino e Barcellona, Turandot a Shanghai, Il trovatore a Bari, Aida e Tosca ad Amburgo. Alla Fenice dirige La traviata (2011), Manon Lescaut (2010) e Nabucco (2008).


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