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Il ROF estende la sua attività

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Il 2018, anno delle Celebrazioni del 150enario della morte di Gioachino Rossini, è stato per il Rossini Opera Festival un momento di svolta: grazie alle nuove opportunità create dalla ricorrenza, il Festival ha potuto dare il via ad un progetto di destagionalizzazione e di internazionalizzazione della propria attività che negli anni a venire si amplierà ulteriormente, anche tramite i contatti e le occasioni di collaborazione nati durante i mesi scorsi.

Nel 2018, grazie alla collaborazione con il Comitato per le Celebrazioni rossiniane e con il Ministero degli Affari Esteri, si sono tenuti recital, masterclass, conferenze, cicli di videoproiezioni ed incontri a Buenos Aires, Vienna, Riga, Sofia, Lima, Cracovia, Jakarta, Tirana, Valona, Pristina, Hannover, Nicosia, Zurigo, Garmisch-Panterkirchen, Sydney, Los Angeles, Berlino, Atene, Daegu, Oslo, Wolfsburg, Kuala Lumpur, Strasburgo, Courmayeur, Pechino, Marsiglia, Algeri, Mosca.

I momenti-clou dell’attività promozionale si sono tenuti entrambi a Parigi. Nello scorso giugno è stata organizzata la presentazione del programma del Festival 2018 ad autorità diplomatiche internazionali e stampa francese nella sede dell’UNESCO. Lo scorso mese, nella ricorrenza della morte di Rossini, il Presidente del ROF Daniele Vimini ha reso omaggio al suo cenotafio nel Cimitero del Père-Lachaise; il giorno successivo, nel Grand Amphithéâtre dell’Università della Sorbona, è stata eseguita la Petite messe solennelle, ultima composizione del genio pesarese.

La scorsa settimana, il Sovrintendente Ernesto Palacio ha tenuto una giornata di audizioni per l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” presso la List Hall del Metropolitan Opera Theater di New York, grazie alla collaborazione del Lindemann Artist Development Program, che si occupa della formazione dei nuovi artisti del Met. Nei giorni precedenti, il Sovrintendente ha ascoltato numerosi altri cantanti nella First Church of Christ, Scientist.

La destagionalizzazione dell’attività, estesa dal periodo estivo a tutto l’anno, si articolerà nel 2019 in tre appuntamenti principali che si terranno a Pesaro (fine febbraio/inizio marzo: Settimana del Non compleanno di Rossini; luglio-agosto: Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” e Rossini Opera Festival; novembre: ricorrenza della morte di Rossini, Notte bianca della Musica e Festa di Santa Cecilia) e una serie di numerosi altri eventi in Italia e all’estero, secondo il fortunato format del 2018, che porteranno il ROF, l’Accademia Rossiniana e i suoi artisti in Italia e nel mondo a promuovere e diffondere la musica di Rossini e, assieme, di Pesaro Città creativa della Musica Unesco.

In particolare, nel febbraio 2019, il ROF produrrà per la prima volta un’opera in forma scenica al di fuori del proprio tradizionale calendario estivo: La cambiale di matrimonio, in programma al Teatro Rossini di Pesaro, realizzata in collaborazione con il Conservatorio Rossini di Pesaro e la Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Urbino.

Nello stesso periodo, proseguirà la collaborazione con la Royal Opera House di Muscat (Oman), che ospiterà il 7 e 8 marzo 2019 La scala di seta, produzione del ROF messa in scena nel 2009 a Pesaro e poi vista anche alla Scala. La partnership quinquennale con il teatro omanita riguarda le cinque farse rossiniane: dopo L’occasione fa il ladro del 2017 e La scala di seta, previsto L’inganno felice nel 2020 e le coproduzioni di Cambiale di matrimonio e Signor Bruschino nel 2021 e 2022.

Il Presidente Daniele Vimini ha annunciato: “Abbiamo attivato nuove modalità di preselezione per gli allievi dell’Accademia Rossiniana, creando tre hub strategici (New York, Mosca e Seul) che ci consentiranno di ampliare le possibilità di ascolto di giovani talenti di tutto il mondo e di organizzare in loco masterclass ed eventi. Il ROF allungherà il suo calendario: comincerà a fine febbraio con una produzione in forma scenica in occasione del compleanno di Rossini e si chiuderà con un altro evento in novembre, in coincidenza con la ricorrenza della sua morte: nel 2019 toccherà a Paolo Fresu proporre una rivisitazione della Petite messe solennelle.”

Il Sovrintendente Ernesto Palacio conferma la forte propensione all’apertura: “Il Rof si allarga localmente con l’estensione dell’attività a febbraio e novembre. La stessa Cambiale di matrimonio sarà coprodotta e con il Teatro lirico di Cagliari, che poi la metterà in scena in aprile. Nel febbraio 2020 toccherà all’Italiana in Algeri messa in scena da Michele Mirabella. Tutto ciò è una forma di attenzione del Festival verso la città, che ha manifestato grande voglia di musica rossiniana durante tutto l’anno. A proposito di coproduzioni, la Semiramide del ROF 2019 sarà realizzata con il Teatro di Liegi. Con l’Oman è attiva una partnership quinquennale con due coproduzioni (Cambiale di matrimonio e Signor Bruschino, spettacolo che interessa anche il maggiore teatro di Pechino). Quanto ad Eduardo e Cristina, unica opera che manca al Catalogo rossiniano, sarà coprodotta nel 2021 con l’Opera di Firenze.”

Ha chiuso la conferenza il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “Sono molto soddisfatto del lavoro fatto. La successione a Gianfranco Mariotti non era certo facile, ma Vimini, Palacio e il Cda del Festival sono stati bravissimi ad aprire una nuova fase. Da una situazione di possibile impasse il Festival ha saputo rilanciarsi con un nuovo progetto e nuova energia, sulle ali delle Celebrazioni rossiniane e del riconoscimento di Pesaro come Città della Musica Unesco. Le parole d’ordine sono destagionalizzazione e internazionalizzazione. C’è una consapevolezza nuova della città sull'importanza della musica per la sua vita e il suo futuro


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