L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

L’arte della fuga di Bach e l’Accademia Bizantina

diretta da Ottavio Dantone inaugurano al Teatro Argentina

la stagione concertistica n. 198 della Filarmonica Romana

giovedì 17 gennaio.

Perfetta sintesi fra rigore e fantasia, uno dei capolavori della storia della musica affidato all’eccellenza di un ensemble che da oltre trent’anni è fra le più importanti formazioni a livello internazionale per il repertorio antico e barocco eseguito su strumenti originali, trasformando la musica barocca in pura energia.

Dieci i concerti in programma per Filarmonica all’Argentina fino all’11 aprile con programmi dal barocco al rock con solisti ed ensemble d’eccezione: i violoncellisti Giovanni Sollima, Mario Brunello, Enrico Dindo, i solisti Simonide Braconi, Simone Rubino, Fabrizio Meloni, il duo Krylov-Golan, le formazioni del Trio di Parma, il Quartetto d’archi della Scala, Modo Antiquo con Federico Maria Sardelli,

il Quartetto Guadagnini con il racconto di Sandro Cappelletto

Una delle formazioni più accreditate da oltre trent’anni nel panorama della musica antica e barocca e uno dei monumenti della storia della musica, capolavoro di tutti i tempi: con l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone e L’arte della fuga di Bach si inaugura il 17 gennaio al Teatro Argentina (ore 21) la stagione concertistica, la n. 198, dell’Accademia Filarmonica Romana, firmata dal nuovo direttore artistico Andrea Lucchesini.

Il primo di una serie di concerti che fino ad aprile porteranno in uno dei più antichi e importanti teatri romani qual è l’Argentina (rinsaldando la collaborazione con il Teatro di Roma), la grande musica da camera - spaziando dal repertorio barocco alla musica d’oggi per sconfinare nel rock e progetti originali - e interpreti d’eccezione, a partire proprio dall’Accademia Bizantina, ensemble che per il suo approccio interpretativo e per l’uso di strumenti originali è divenuta un’eccellenza musicale riconosciuta e pluripremiata a livello internazionale (proprio lo scorso settembre il CD Agitata inciso con Delphine Galou ha vinto il prestigioso Gramophone Classical Music Award come miglior recital dell’anno).

Destinata alla Società di Scienze Musicali fondata da Lorenz Christoph Mizler sul modello delle società scientifiche che allora nascevano in tutta Europa, Die Kunst der Fuge (L’arte della fuga)rimase incompiuta per il sopraggiungere della morte di Bach avvenuta nel 1750. Composta tra il 1747 e il 1749 su un unico tema e senza indicazioni di strumenti, comprende, per la parte ritenuta autentica, tredici Contrapuncti, due Fughe e quattro Canoni, costituenti il culmine di virtuosismo polifonico nelle sue forme musicali più alte, perfetto equilibrio fra rigore e fantasia poche altre volte raggiunto nella storia della musica. Proprio per la sua incompiutezza, L’arte della fuga è stata sottoposta da musicologi ed esecutori a varie rielaborazioni, offrendo una chiave di lettura diversa, ma sempre ugualmente significativa, grazie proprio alla scrittura bachiana. La lettura che ne dà l’Accademia Bizantina è in una formazione a sei (da un anno disponibile anche in un prezioso CD Decca, registrato nel Teatro Goldoni di Bagnacavallo). Oltre a Ottavio Dantone (cembalo e direzione), vede coinvolti Alessandro Tampieri e Ana Liz Ojeda (violini), Diego Mecca (viola), Mauro Valli (violoncello) e Stefano Demicheli (organo).

Così Ottavio Dantone, direttore musicale e artistico dell’ensemble, spiega la versione dell’Accademia Bizantina del capolavoro bachiano: “La nostra versione dell’Arte della fuga mira a comunicare il più possibile il significato sia formale che espressivo di quest’opera. Abbiamo deciso di utilizzare un quartetto d’archi, un organo e un clavicembalo per vestire con più colori possibili la musica di Bach e, al tempo stesso, utilizzare quella che è la nostra formazione a parti reali. Quindi, questa versione dell’Arte della fuga è l’immagine stessa del nostro ensemble che diventa quasi l’organico ideale (ma non assoluto!) per eseguirla. Dico ideale perché credo che si presti particolarmente bene a illustrare quest’opera nella maniera più compiuta”.E prosegue: “Non cercare tra le maglie dei contrappunti i sublimi piaceri, le dolci emozioni che nascondono, significa in parte mortificare e non rendere giustizia all’immane lavoro di Bach, inarrivabile sintesi tra arte e scienza, intensità espressiva ed intelletto”.

FILARMONICA ALL’ARGENTINA PROSEGUE CON…

La musica per quartetto sarà uno dei fili rossi che segnerà diversi appuntamenti di questa stagione all’Argentina. Il primo lo offre il 24 gennaio il Trio di Parmainsieme a Simonide Braconi prima viola del Teatro alla Scala, con l’esecuzione di due Quartetti con pianoforte di Brahms alternati ad alcuni pezzi di György Kurtág.

Giovedì 31 gennaio una delle formazioni da camera più accreditate qual è il Quartetto d’archi della Scala, sale sul palco dell’Argentina insieme a Fabrizio Meloni, primo clarinetto scaligero, per i Quintetti di Mozart (K 581) e di Brahms (op. 115); in un ideale confronto fra passato e presente, in programma anche Variations Mozart di Matteo D’Amico.

Un racconto fitto di domande e stupore per entrare nel mondo dei Quartetti per archi di Mozart è quello che propone in due concerti (24 e 28 febbraio) lo scrittore e giornalista Sandro Cappelletto, qui in veste di voce narrante a fianco del giovane e già affermato Quartetto Guadagnini.

In una sorta di omaggio alla grande scuola violoncellistica di Antonio Janigrosi collocano poi tre concerti di altrettanti musicisti di altissimo livello e di spiccata personalità come Giovanni Sollima, Enrico Dindo e Mario Brunello. Il primo si presenta in un recital solistico il 14 febbraio con Ba-Rock, un viaggio nel mondo sonoro del violoncello ma anche un viaggio nel tempo, da Bach fino ai Nirvana per scoprire le potenzialità tecniche ed espressive dello strumento, mentre il 4 aprile Enrico Dindo dialogherà in duo con Simone Rubino, un originale incontro fra il violoncello e le percussioni in un programma che non mancherà di stupire e incuriosire il pubblico e che accoglierà due prime assolute di Carlo Boccadoro e Stefano Molinelli. L’11 aprile toccherà a Mario Brunello, da sempre aperto a sperimentazioni e inediti incontri artistici, che farà dialogare il suo strumento ‒ un prezioso Maggini del 1600 appartenuto a Benedetto Mazzacurati e successivamente a Franco Rossi del Quartetto Italiano ‒con le voci del Coro del Friuli Venezia Giulia.

La musica barocca sarà presente con un altro ensemble, anch’esso rinomato a livello internazionale per le sue interpretazioni di questo repertorio. Il 7 marzo Modo Antiquo e il suo direttore Federico Maria Sardelli conducono il pubblico nel concerto-reading L’affare Vivaldi. Ispirandosi al testo dell’omonimo libro di Sardelli, tra musiche inedite del giovane Vivaldi e la narrazione di Sardelli, si darà allo spettatore l’opportunità di seguire l’affascinante percorso di un enorme patrimonio musicale che ha rischiato di andare perduto.

Il 28 marzo sarà la volta del violino di Sergej Krylov interprete dalla grande musicalità e dall’eccezionale virtuosismo, che insieme al pianista Itaman Golan presenta un programma dedicato alla Sonate per violino e pianoforte di Mozart (K 378), di Beethoven, con la celebre Kreutzer Sonata, e la Fantasia D 934 di Schubert.

La stagione della Filarmonica Romana all’Argentina si avvarrà della collaborazione con la rivista Quinte Parallele che realizzerà una serie di interviste agli artisti.

Teatro Argentina: Largo di Torre Argentina 52

Ufficio stampa: Sara Ciccarelli, cell. 339 7097061, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Info: tel. 06-3201752, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tutto il programma su www.filarmonicaromana.org

Biglietti: 23 euro (platea, palchi di platea), 16 euro (palchi I, II, III ordine), 12 euro (palchi di IV, V e loggione) più diritto di prevendita; ragazzi fino a 14 anni 7 euro. Biglietteria del Teatro Argentina: tel. 06-684000311/14

Ottavio Dantone Dopo essersi diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano in organo e clavicembalo, ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione. Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al Concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al Concorso internazionale di Bruges. È stato il primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico.

Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo barocco, dal 1996 è il direttore musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989. Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma come uno degli ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti e accreditati nel panorama internazionale.

Nel corso dell’ultimo ventennio, Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader di gruppi da camera, quella di direttore d’orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico. Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del Giulio Sabino di Giovanni Sarti al Teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia Bizantina.

La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno eseguiti o in prima esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo tra cui Teatro alla Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royal Versailles,Opernhaus Zürich e London Proms.

Ha inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla critica internazionale.

Accademia Bizantina Nasce a Ravenna nel 1983 con l’intento programmatico di “fare musica come un grande quartetto”. Oggi come allora, l’Accademia Bizantina è gestito in modo autonomo dai propri componenti custodi e garanti di quell’approccio interpretativo cameristico che lo ha sempre contraddistinto.

Ottavio Dantone entra a far parte stabilmente del gruppo nel 1989 in qualità di clavicembalista e nel 1996 viene nominato direttore musicale e artistico divenendo il garante del prestigio e della qualità artistica dell’Ensemble. Sotto la sua guida esperta continua il percorso di focalizzazione e di specializzazione nell’ambito della musica antica con l’intento di coniugare ricerca filologica e studio della prassi estetica interpretativa ed esecutiva del Barocco.

Nel corso dell’ultimo ventennio, proprio come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la raffinatezza di Dantone sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di ogni singolo strumentista del gruppo, dando corpo e sostanza a interpretazioni che hanno permesso all’orchestra di essere accreditata come uno dei più prestigiosi ensemble del panorama musicale internazionale, ospite nelle sale da concerto e nei festival internazionali più importanti.

Le numerose incisioni per Decca, Harmonia Mundi e Naïve, sono state più volte premiate da riconoscimenti dome il Diapason d’Or, il Midem e da una nomination ai Grammy Music Award per Purcell - O Solitude con Andreas Scholl.

Particolarmente significative le collaborazioni intraprese con i violinisti Viktoria Mullova e Giuliano Carmignola e il controtenore Andreas Scholl che hanno portato alla realizzazione di importanti tour internazionali e a progetti discografici per Onyx, Deutsche Grammophon, Harmonia Mundi e Decca.

A settembre 2018 il CD Agitata inciso con Delphine Galou ha vinto il prestigioso Gramophone Classical Music Award come miglior recital dell’anno.

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FILARMONICA ROMANA AL TEATRO ARGENTINA

giovedì 17 gennaio 2019 ore 21

INAUGURAZIONE STAGIONE CONCERTISTICA 2018-19

L’ACCADEMIA BIZANTINA e L’ARTE DELLA FUGA

Accademia Bizantina

Alessandro Tampieri, Ana Liz Ojeda violini

Diego Mecca viola

Mauro Valli violoncello

Stefano Demicheli organo

Ottavio Dantone clavicembalo e direzione

Johann Sebastian BACH

Die Kunst der Fuge (L’arte della fuga)

BWV 1080

giovedì 24 gennaio ore 21

Brahms Piano Quartets 

Trio di Parma

Alberto Miodini pianoforte  

Ivan Rabaglia violino  

Enrico Bronzi violoncello

Simonide Braconi viola

musica di Brahms, Kurtág

giovedì 31 gennaio ore 21

Quartetto della Scala e Fabrizio Meloni

Quartetto d’archi Teatro alla Scala

Francesco Manara violino

Daniele Pascoletti violino

Simonide Braconi viola

Massimo Polidori violoncello

Fabrizio Meloni clarinetto

musica di Brahms, D’Amico, Mozart

giovedì 14 febbraio ore 21

Giovanni Sollima Ba-Rock

Giovanni Sollima violoncello

musica dal barocco al rock

domenica 24 febbraio ore 11

Mozart in the Quartet

primo concerto

Quartetto Guadagnini

Fabrizio Zoffoli violino

Cristina Papini violino

Matteo Rocchi viola

Alessandra Cefaliello violoncello

Sandro Cappelletto voce narrante

musica di Mozart

giovedì 28 febbraio ore 21

Mozart in the Quartet

secondo concerto

Quartetto Guadagnini

Fabrizio Zoffoli violino

Cristina Papini violino

Matteo Rocchi viola

Alessandra Cefaliello violoncello

Sandro Cappelletto voce narrante

musica di Mozart

giovedì 7 marzo ore 21

L’affare Vivaldi

Modo Antiquo

Federico Maria Sardelli direttore e voce narrante

musica di Vivaldi

giovedì 28 marzo ore 21

Sergej Krylov / Itamar Golan

Sergej Krylov violino

Itamar Golan pianoforte

musica BeethovenMozartSchubert

giovedì 4 aprile ore 21

Enrico Dindo / Simone Rubino

Enrico Dindo violoncello

Simone Rubino percussioni

musica da Bach a…

con due prime esecuzioni assolute di Boccadoro* e Molinelli*

giovedì 11 aprile ore 21

Mario Brunello e Coro del Friuli Venezia Giulia

Mario Brunello violoncello e violoncello piccolo

Coro del Friuli Venezia Giulia

musica di Bach, Ferré, Pärt, Sculthorpe, SivilottiTavener


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