Fazil Say torna a Torino

mercoledì 13 febbraio 2019 - ore 21

Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni - Torino

serie pari

Fazil Say pianoforte

Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Sonata in si bemolle maggiore op. 106 (Grosse Sonate für das Hammerklavier)

Claude Debussy (1862-1918)

da Préludes, I libro:

La cathédrale engloutie

Ministrels

La fille aux cheveux de lin

La danse de Puck

Danseuses de Delphes

Les sons et les parfums tournent dans l’air du soir

Fazil Say (1970)

da Art of Piano: n. 4 Yürüyen Köşk

Black Earth

Aveva solo sedici anni Fazil Say, quando il compositore tedesco Aribert Reimann, durante una visita ad Ankara nel 1986, lo ascoltò e commentò: «Bisogna sentirlo, questo ragazzo suona il pianoforte come un diavolo!» Nato nella capitale turca nel 1970, Fazil Say è sulla scena internazionale da oltre venticinque anni, ha suonato con le orchestre e i direttori più importanti e nelle più famose sale del mondo, mantenendo intatta la sua capacità di emozionare e di coinvolgere il pubblico con interpretazioni che arrivano dritte al cuore. Artista complesso e versatile, in grado di spaziare in ogni ambito musicale e di rivolgersi ad un pubblico trasversale, mercoledì 13 febbraio 2019 sarà a Torino, ospite presso il Conservatorio Giuseppe Verdi alle ore 21, a dodici anni esatti dall’ultima sua esibizione in una stagione dell’Unione Musicale.

Say aprirà il suo recital torinese con la Sonata op. 106 di Beethoven, la più ampia e complessa di tutte le Trentadue sonate, nata negli anni 1817-18 e pubblicata nel settembre del 1819 da Artaria a Vienna.

A seguire alcuni tra i più celebri Préludes di Debussy tratti dal Primo Libro del 1910, pagine di derivazione simbolista che seducono per le atmosfere evocative e per le sonorità delicate ed evanescenti.

Per concludere Fazil Say, che fin dagli esordi ha affiancato alla carriera pianistica l’attività di compositore collezionando anche importanti commissioni (Festival di Salisburgo, WDR di Colonia, Konzerthaus di Darmstad), propone due sue composizioni, Black Earth, racconto della solitudine, ispirato alla canzone dell’autore turco di ballate Aşık Veysel e Yürüyen Köşk da Art of Piano, un brano del 2017. Ponti ideali fra l’Oriente e l’Occidente, le composizioni di Say mettono in dialogo la musica classica europea con la tradizione musicale turca: Yürüyen Köşk (il palazzo che cammina) è un lungo brano diviso in quatto movimenti ispirato a un episodio leggendario della vita di Atatürk, il padre della Turchia moderna.

Un finale che valorizza appieno la personalità di Fazil Say, perché per lui suonare e comporre sono da sempre i due lati della stessa medaglia, due modi per esprimere il suo poliedrico talento e il suo entusiasmo nell’abbracciare totalmente la musica.

Approfondimenti (Sistema Musica, programma di sala, interviste, video):http://www.unionemusicale.it/concerti/fazil-say-pianoforte-13022019-unione-musicale-torino/

poltrone numerate, euro 35

in vendita online su www.unionemusicale.ite presso la biglietteria di Unione Musicale

ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni

in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30

BIGLIETTERIA

Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino

tel. 011 566 98 11 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

NUOVO ORARIO:

martedì e mercoledì 13-17

venerdì 10.30-14.30

www.unionemusicale.it