L’Ape musicale

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Ariadne auf Naxos, primedonne a confronto

Krassimira Stoyanova e Sabine Devieilhe in palcoscenico nella nuova produzione del capolavoro di Strauss e Hofmannsthal diretta da Franz Welser-Möst con la regia di Frederic Wake-Walker. Bacchus è Michael König, Markus Werba Musiklehrer e Thomas Tatzl Harlequin. Alexander Pereira riprende la parte parlata dell’Haushofmeister.

Ariadne auf Naxos, capolavoro di Richard Strauss e Hugo von Hofmannsthal, torna alla Scala dal 23 aprile al 22 giugno, a tredici anni dall’ultima ripresa. Sul podio sale Franz Welser-Möst, la cui statura di interprete straussiano è stata ribadita la scorsa estate dal trionfo con Salome al Festival di Salisburgo, mentre la regia è di Frederic Wake-Walker, giovane e colto narratore di intrecci metateatrali. Il raffinato libretto di Hofmannstahl da Molière, in cui il capriccio di un aristocratico costringe un giovane compositore a includere nella sua opera “Arianna a Nasso” i lazzi di un gruppo di artisti della Commedia dell’Arte, racconta l’incontro di due linguaggi, di due tradizioni musicali, e anche di due primedonne: la nobile tragedienne Ariadne (che nelle prime rappresentazioni a Stoccarda nel 1912 e a Vienna nel 1916 era Maria Jeritza) e la sfrontata soubrette Zerbinetta, che alla Scala saranno interpretate rispettivamente da Krassimira Stoyanova, che ricordiamo tra l’altro come commovente Marschallin nel Rosenkavalier diretto da Zubin Mehta, e Sabine Devieilhe, astro del canto di coloratura. Nelle due recite di giugno ascolteremo invece Tamara Wilson e Daniela Fally. Bacchus è Michael König, già Max nel Freischütz diretto da Myung-Whun Chung nello scorso ottobre; Harlequin è Thomas Tatzl che ha recentemente debuttato alla Scala in Winterreise di Angelin Preljocaj, e il Komponist è Daniela Sindram, già ascoltata alla Scala come Niklausse nel 2012. Come Musiklehrer torna alla Scala uno dei baritoni più amati dal pubblico milanese: Markus Werba. Alexander Pereira porta anche alla Scala la sua interpretazione dell’Haushofmeister, la parte solo parlata del maggiordomo.

Il passo più ardito e riuscito della coppia Richard Strauss - Hugo von Hofmannstahl nel campo dell’esplorazione metateatrale torna con la sua tavolozza di divertimento, dottrina compositiva e schietta commozione in una nuova regia di Frederic Wake-Walker, giovane talento britannico che della varietà dei linguaggi teatrali ha fatto una cifra distintiva. Prosegue così, sotto la sicura guida musicale di uno straussiano di riferimento come Franz Welser-Möst, un cammino straussiano che dopo Der Rosenkavalier diretto da Zubin Mehta ed Elektra diretta da Christoph von Dohnányi proseguirà nel 2019 con Die ägyptische Helena e nelle prossime stagioni con Salome. Nella parte del Soprano/Ariadne si alternano Krassimira Stoyanova, ormai amatissima dal pubblico milanese, e Tamara Wilson, artista di casa al Metropolitan che ha debuttato con i complessi scaligeri nel recente Requiem verdiano diretto da Riccardo Chailly. Zerbinetta è il soprano di coloratura più ricercato del nostro tempo, Sabine Devieilhe, mentre Michael Koenig è Tenore/Bacchus e Markus Werba Musiklehrer. Nella parte parlata dell’Haushofmeister debutta sul palcoscenico scaligero il Sovrintendente Alexander Pereira.


 

 

 
 
 

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