L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Due orchestre per un capolavoro

Stagione Sinfonica 2018/19

La Sinfonia delle Alpi con laVerdi e la Toscanini

Il concerto n. 1 di Šostakovič con Francesca Dego Direttore Jader Bignamini

Venerdì 24 maggio 2019, ore 20.00

Domenica 26 maggio 2019, ore 16.00

Auditorium di Milano, largo Mahler

Dmitrij Šostakovič Concerto per violino e orchestra n. 1 in La minore op. 77

Richard Strauss "Eine Alpensinfonie" (Sinfonia delle Alpi) op. 64

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Filarmonica Arturo Toscanini

Violino Francesca Dego

Direttore Jader Bignamini

L’Orchestra Verdi e la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma si uniscono sotto la direzione di Jader Bignamini per un eccezionale concerto sinfonico interamente dedicato alla musica del Novecento. Venerdì 24 maggio (ore 20.00) e domenica 26 maggio (ore 16.00) all’Auditorium di largo Mahler laVerdi propone un programma davvero imperdibile. Si comincia con il Concerto per violino e orchestra n. 1 che Dmitrij Šostakovič dedicò al celebre violinista e virtuoso David Ojstrach e che vede il graditissimo ritorno sul palco della violinista Francesca Dego già protagonista con laVerdi e il Maestro Bignamini di una fortunatissima tournée in Russia nel novembre 2012.

La seconda parte del programma è dedicata alla Sinfonia delle Alpi "Eine Alpensinfonie" la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni, mastodontica partitura e compendio del genio di Richard Strauss che previde un organico di 137 persone. E così, ad affiancare l’Orchestra Verdi sarà la Filarmonica Arturo Toscaninidi Parma. A dirigere la doppia orchestra sarà Jader Bignamini, direttore residente dell’Orchestra Verdi, già ospite a marzo di quest’anno di un concerto che ha ottenuto un grande successo.

Un altro “ritorno a casa”, dopo una serie di importanti impegni che lo hanno visto protagonista della ribalta internazionale, per il Maestro cremasco che all’Orchestra Verdi ha debuttato ventun’ anni fa come primo clarinetto con un percorso che lo ha visto passare dalle file dell’orchestra al podio.

Lo stesso programma, con la stessa formazione, sarà presentato il 25 maggio alle ore 20.30 anche all’Auditorium Paganini di Parma.

Conferenza introduttiva

Venerdì 24 maggioore 18.00 - Ingresso libero

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler – foyer primo piano

Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.


Programma

Dmitrij Šostakovič (1906-1975) Concerto per violino e orchestra n. 1 in La min. op. 77

Il primo dei concerti per violino e orchestra fu composto a Mosca tra il luglio 1947 e il marzo dell’anno successivo. Era dal 1933 - anno in cui compose il suo concerto per pianoforte - che Šostakovič non si avvicinava più al concerto solistico. In un periodo di piena guerra fredda e di cupo ostracismo da parte dell’Unione Sovietica contro ogni prodotto artistico in odore di formalismo filooccidentale, Šostakovič preferì tenerla nel cassetto per qualche anno e attendere il momento più propizio prima di presentarla al pubblico onde evitare che si ripetessero episodi spiacevoli come la stroncatura nel 1936 da parte della Pravda dell’opera Una Lady Machbeth del distretto di Mzensk che ancora bruciava nell’animo del compositore costretto allora all’umiliante esercizio della “riparazione” intitolando la Sinfonia n.4 “Risposta creativa pratica di un artista sovietico alle giuste critiche” Nel frattempo il compositore presentò il concerto, eseguendolo egli stesso al pianoforte, a un ristretto numero di amici tra cui lo stesso il celebre violinista David Ojstrach (a cui il concerto fu dedicato) il quale suggerì al compositore alcune correzioni tecniche da apportare alla partitura. Avviata la fase del disgelo di Kruscev il concerto per violino fu infine eseguito il 29 ottobre 1955 a Leningrado con la Orchestra filarmonica e David Ojstrakh nel ruolo solista.

A differenza di altri lavori consimili dello stesso Šostakovič questo non si rifà ai lineamenti architettonici della forma della sonata sinfonica ma piuttosto, ai modelli delle antiche suites strumentali. E ciò non tanto e non soltanto per essere questo Concerto in quattro tempi anziché nei tre tradizionali, quanto per i titoli e quindi per il carattere degli stessi quattro movimenti. Nonostante questo schema compositivo, il concerto nella sostanza però non si discosta dal tradizionale tipo di concerto solistico basato su un dialogo tra strumento e orchestra. L’Orchestra dall’organico piuttosto ampio non ha però la funzione di mero sfondo armonico alle acrobazie del solista ma si riserva un ruolo assai più articolato rivelatore dello squisito magistero polifonico del compositore sovietico. Il tema, che ricorda molto da vicino il terzo movimento della più celebre sinfonia di Šostakovič, è animato da una vena ironica e grottesca, che dà modo al violino solista di esprimere il suo virtuosismo.

Richard Strauss (1864 -1949) "Eine Alpensinfonie" (Sinfonia delle Alpi) op. 64

Dopo il successo mondiale di Salome (1905), di Elektra (1909) e soprattutto del Rosenkavalier (1911) Strauss sembrava deciso a lasciare il sinfonismo puro per il teatro d'opera. Se i primi abbozzi di un grande affresco sinfonico (che avrebbe dovuto intitolarsi L'Anticristo, Una sinfonia delle Alpi) risalgono al 1902, Strauss riprese concretamente a lavorare a quella che sarebbe rimasta la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni e ambizioni solo nel 1911 in contemporanea con la prima stesura di un’altra opera, Ariadne auf Naxos. Il 18 maggio 1911, appresa la morte di Mahler, Strauss annotava sul suo diario che il titolo di Anticristo stava a significare una rappresentazione dionisiaca della natura, rappresentazione che sarebbe concessa solo all'uomo superiore, all'eroe artista e filosofo, dipingendo “la purificazione morale dell'uomo grazie ai suoi soli forzi, la liberazione dal lavoro, il culto dell'eterna, splendida natura”. Ridotta dai quattro tempi previsti in origine a un unico grande movimento sinfonico e terminata di comporre l'8 febbraio 1915, dopo cento giorni di lavoro, la sinfonia fu diretta in prima assoluta a Berlino dallo stesso Strauss alla guida dell'Orchestra reale di Dresda, dedicataria dell'opera, il 25 ottobre di quell'anno, privata del titolo di Anticristo. La composizione è ispirata dall’amore di Strauss per la montagna, e in particolare per le Alpi bavaresi che egli ammirava dalla sua villa a Garmisch, ma il pensiero e l'immaginazione vanno ben oltre il paesaggio. Questa enorme 'Sinfonia', dichiarazione di fede romantica e tedesca e di panteismo anticristiano, è un ingombrante enigma, che nella sua spettacolare sonorità con una scrittura di stupefacente complessità tematica e polifonica nasconde molto. Quel che si sente nella Alpensinfonie con la sua musica di spettacolare magnificenza, l'immagine grandiosa ed oscura del mondo nato dalla pura vitalità. E la ascesa, con discesa, alpestre vorrebbe essere un viaggio iniziatico in questa forza del mondo, dalla notte alla notte, attraverso ventidue 'stazioni', o figure, o esperienze o episodi nei quali, quasi ogni suono, tema musicale, colore strumentale creano visivamente l'oggetto. Questa mastodontica partitura, questo insolito e ardimentoso progetto è il compendio del genio di Richard Strauss, della sua dottrina, della sua fede naturale e pagana e del suo passato.


Biografia

Filarmonica Arturo Toscanini

Nata nel 2002, la Filarmonica Arturo Toscanini porta avanti la grande tradizione musicale parmigiana di Niccolò Paganini e naturalmente del Maestro Toscanini.

La Filarmonica Arturo Toscanini, che ha la sua sede a Parma, nel Centro di Produzione Musicale “Arturo Toscanini”, a fianco dell’Auditorium Paganini progettato da Renzo Piano, è da molti anni il punto d’eccellenza dell’attività produttiva della Fondazione Arturo Toscanini, maturata sul piano artistico nella quarantennale esperienza dell’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna e nell’antica tradizione musicale che affonda le proprie radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36 e per i quarant’anni successivi ai vertici delle capacità esecutive nazionali. Oggi una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane, la Filarmonica si è esibita sotto la guida di direttori del calibro di Charles Dutoit, Eliahu Inbal, Lawrence Foster, Rafael Fruhbeck de Burgos, Gianluigi Gelmetti, Michail Jurowski, Dmitrij Kitajenko, Emmanuel Krivine, Yoel Levi, Lorin Maazel, Kurt Masur, Zubin Mehta, Krzysztof Penderecki, Michel Plasson, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovich, Pinchas Steinberg, Jeffrey Tate e Yuri Temirkanov. Consensi entusiastici di pubblico e critica hanno salutato debutti e ritorni nelle maggiori sale da concerti di tutto il mondo in città quali Washington, New York, Parigi, Madrid, Barcellona, Amburgo, Mosca, Lucerna, Budapest, Bucarest, Varsavia, Gerusalemme, Tel Aviv, Tokyo, Osaka, Pechino, Shanghai, Canton. In Italia, unico per tutti, rimane nella memoria il concerto del 16 gennaio 2008, che ha visto l’orchestra debuttare al Teatro alla Scala con un trionfo di pubblico, a chiusura delle Celebrazioni nazionali per il 50° anniversario della morte di Arturo Toscanini.

Francesca Dego Violino

Francesca Dego è tra i giovani violinisti più richiesti sulla scena musicale internazionale. Artista Deutsche Grammophon dal 2012, il suo debutto orchestrale con i concerti di Paganini e Wolf-Ferrari insieme alla City of Birmingham Symphony Orchestra diretta da Daniele Rustioni e pubblicato nel 2017 ha riscosso grande consenso internazionale di critica. Nell’autunno 2018 è uscito "Suite Italienne", il suo nuovo progetto dedicato all'estetica e all'influenza della tradizione musicale italiana sulla musica del XX secolo. Nata a Lecco da genitori italo-americani, si esibisce sin da giovanissima con le più grandi orchestre, tra cui la Auckland Philharmonia, la Gürzenich Orchestra di Colonia, la Hallé, Het Gelders Orkest, l'Orchestre Philharmonique di Nizza, l’Orkest van het Oosten, la Real Orquesta Sinfonica di Siviglia, l’Orquesta de la Comunitat Valenciana al Palau de des Arts, la Philharmonia Orchestra alla Royal Festival Hall di Londra, la Royal Philharmonic, la Royal Scottish National orchestra e la Ulster Orchestra, la Tokyo Metropolitan e la Tokyo Symphony alla Suntory Hall. In Italia Francesca collabora regolarmente con l’Orchestra Haydn di Bolzano, La Verdi di Milano, l'Orchestra della Toscana, con la qualesi esibirà a Monaco, Bregenz e Linz nella primavera del 2019, la Filarmonica Toscanini di Parma e le orchestre dei teatri di Bari, Bologna, Genova, Torino, Trieste, Verona e La Fenice di Venezia. La sua carriera internazionale le ha permesso di lavorare a fianco di grandi direttori come Karen Durgaryan, Christopher Franklin, Paul Goodwin, Christopher Hogwood, Yoel Levi, Grant Llewellyn, Wayne Marshall, Diego Matheuz, Shlomo Mintz, Gemma New, Sir Roger Norrington, Daniele Rustioni, Dalia Stasevska e Xian Zhang. Molto attiva anche nella musica da camera, collabora con artisti del calibro di Salvatore Accardo, Mahan Esfahani, Bruno Giuranna, Piers Lane, Jan Lisiecki, Mischa Maisky, Antonio Meneses, Domenico Nordio, Martin Owen, Kathryn Stott e Francesca Leonardi, con cui suona in duo da 14 anni. L’estate 2018 ha visto nascere il Gravedona Chamber Music Festival sul lago di Como, co-fondato da Francesca. Nella stagione 2018/19 recital e collaborazioni cameristiche la porteranno ad ad Atene, Beirut, Ede, Pisa, Roma, Siena, Torino e Venezia. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, nel 2008 è stata la prima violinista italiana ad entrare in finale al Premio Paganini di Genova dal 1961 aggiudicandosi inoltre il premio speciale “Enrico Costa” riservato al più giovane finalista. E' stata selezionata per esibirsi come solista ai concerti commemorativi del 2014 e 2015 a Roma, trasmessi in mondovisione dalla RAI. Nel giugno 2014 ha suonato al Teatro Municipal di Rio de Janeiro in occasione dell'apertura dei Mondiali di calcio in Brasile. Francesca scrive regolarmente per riviste musicali tra cui BBC Music Magazine, The Strad, Musical Opinion e Strings Magazine, ed è autrice di una rubrica mensile su Suonare News. Francesca Dego vive a Londra e suona due preziosi violini Francesco Ruggeri (Cremona 1697) e il Giuseppe Guarneri del Gesù ex-Ricci (Cremona 1734) per gentile concessione della “Florian Leonhard Fine Violins” di Londra. Francesca è sostenuta dal Comitato Nazionale Italiano Musica (CIDIM), SIAE, S'Illumina e MiBACT.

Jader Bignamini, direttore

Direttore residente dell’Orchestra Sinfonica LaVerdi di Milano.

Dopo essere stato scelto nel ’98 dal Maestro Riccardo Chailly come clarinetto piccolo dell’Orchestra Sinfonica laVerdi di Milano, inizia il suo percorso all’interno dell’Istituzione che lo vedrà passare dall’Orchestra al podio, fino ad essere nominato nel 2010 Direttore Assistente e dal 2012 Direttore Associato. Negli stessi anni avvengono i debutti ufficiali nel repertorio sinfonico con la Quinta di Mahler, mentre per l’opera con Andrea Chenier di Umberto Giordano e Carmen di George Bizet, che segnano l’inizio della sua carriera internazionale. Nel 2013 Bignamini inaugura il Festival Verdi di Parma con Simon Boccangra e immediatamente dopo questa prima significativa esperienza diviene ospite a livello internazionale di numerosi istituzioni in Italia e all’estero: il Teatro dell’Opera di Roma, la Fenice di Venezia, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Regio di Torino, il Rossini Opera Festival di Pesaro, Il Festival di Martinafranca e all’estero a Francoforte, New York, Los Angeles, Toronto, Mosca, Tenerife, in Giappone e in Sud America.Il vasto repertorio sinfonico rappresenta la sua ecletticità come direttore con i grandi autori in ambito russo, tedesco e austriaco quali Čajkovskij, Glinka, Musorgskij, Rimskij-Korsakov, Prokof’ev, Stravinskij, Brahms, Beethoven, Strauss e Mahler, senza tralasciare i francesi Debussy e Ravel, e ovviamenti gli italiani Respighi, Paganini e Vivaldi. Collabora con solisti di primo piano quali Maximilian Hornung, Kian Soltani, Joshua Roman, Isabelle Faust, Karen Gomyo, Francesca Dego, Natasha Korsakova, Kolya Blacher, Lylia Zilberstein e Sergei Babayan. Nel 2013 ha anche l’occasione di fare da assistente al M° Riccardo Chailly per l’VIIIa Sinfonia di Mahler. Fra i successi dell’ultima stagione in ambito operistico, Madama Butterfly al Metropolitan di New York e alla Staatsoper di Vienna, i concerti di gala al Festival di Salisburgo, allo Schleswig-Holstein Music Festival di Lubecca con l’orchestra Radiophilharmonie di Hannover e alla Royal Albert Hall di Londra. Dirige anche Trovatore al Teatro dell’Opera di Roma e a Francoforte, Manon Lescaut al Bolshoi di Mosca con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov per la prima assoluta del titolo in Russia e con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Puritani al Festival di Montpellier e al Teatro Massimo di Palermo e Don Carlo all’Opera di Tenerife. Per il repertorio sinfonico nell’ultima stagione da segnalare i debutti con orchestre quali: San Diego Symphony, Detroit Symphony, Milwaukee Symphony, Yomiuri Nippon Symphony, Osaka Philharmonic e Lubijana Philharmonic Orchestra. Bignamini dirige il primo tour asiatico del soprano Anna Netrebko e del tenore Yusif Eyvazov a Hong Kong, Seoul, Taipei, Tokyo e Nagoya e la scorsa estate il tour sud americano in Cile, Brasile, Perù, Argentina, in Florida e Dubai. Subito dopo torna nuovamente in Giappone in tournée con il Teatro dell’Opera di Roma per dirigere la Traviata con la regia di Sofia Coppola e i costumi di Valentino. La sua carriera, in costante ascesa sia in ambito operistico che sinfonico, questa stagione lo vede ospite di importanti teatri e istituzioni in Europa e all’estero quali il Neue Oper di Francoforte per una nuova produzione di Forza del destino, Dutch National Opera di Amsterdam per Madama Butterfly e dopo il successo di Rigoletto nel 2015 il ritorno al Festival di Santa Fe in New Mexico per La Bohème la prossima estate in attesa di preparare il suo debutto con l’opera russa con Eugene Onegin. Il prossimo anno tornerà poi sul podio della Canadian Opera Company a Toronto per una nuova produzione di Aida e per concerti sinfonici con la Toronto Symphony Orchestra per poi debuttare con la Dallas Symphony Orchestra e con la Houston Symphony Orchestra. Il maestro ha da poco terminato di incidere un cd dedicato al Belcanto con il soprano Marina Rebeka per l’etichetta americana Prima Record oltre che arie d’opera con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov per la Deutsche Grammophon. Da gennaio 2017 Jader Bignamini è testimonial e face brand di Etalon Sound: http://etalonsound.com/about-us.html#methods


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