L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Uno sguardo sulla scena internazionale

 di Michele Olivieri

Dieci artisti per il Festival Internazionale di Danza Contemporanea con la direzione artistica di Valentina Marini, a Roma al Teatro India, Teatro Biblioteca Quarticciolo e Daf Dance Arts Faculty, dal 27 giugno al 7 settembre 2019.

Fuori Programma, con la direzione artistica di Valentina Marini, alla sua quarta edizione torna in scena nell’estate 2019 appunto con un “Fuori Programma” tracciando un itinerario di spettacoli e laboratori diffusi per la città. Dalla precedente sede del Teatro Vascello a Monteverde si sposta per abitare gli spazi del Teatro India, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Daf Dance Arts Faculty. Dieci artisti provenienti dall’Italia, Germania, Francia, Spagna condividono con il pubblico visioni e creazioni che ci accompagnano dal 27 giugno al 7 settembre. Il Festival è prodotto da European Dance Alliance/Valentina Marini Management con il contributo di Regione Lazio- Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili, con il sostegno di Teatro di Roma, Teatro Biblioteca Quarticciolo e CrAnPi.

Il Festival apre il 27 giugno alle ore 19.30 con il percorso urbano Derivazioni (Teatro Biblioteca Quarticciolo) a firma di Salvo Lombardo (IT) per Chiasma, parte di un ciclo di performance urbane numerate progressivamente e realizzate in diverse città italiane. I temi principali del lavoro nascono da un’indagine che Salvo Lombardo sta conducendo negli ultimi anni sulla percezione e la memoria del gesto in rapporto all’idea di spazio pubblico.

L’1 luglio alle ore 21.00, Thomas Noone (ES) in After the party (Teatro Biblioteca Quarticciolo), debutto assoluto della sua nuova creazione, co-prodotta dal Festival in cordata con le principali istituzioni spagnole: è una creazione che, oltre a segnare una breve pausa di creazione per la sua compagnia, è anche un’inflessione nella sua carriera di performer che si misura con il teatro di figura.

Il 2 luglio alle ore 19.30, Noone è protagonista della pièce site specific As if I (Daf Dance Arts Faculty). È ancora lo spazio urbano del quartiere Quarticciolo e il palco dell’omonimo teatro a ospitare l’8 luglio alle ore 20.30 e 21.30 Variation n.1 a firma di Camilla Monga (IT), parte dello spettacolo Golden Variations - pièce per un trombettista e due performer - e creata appositamente per Fuori Programma Festival in attesa del debutto in versione completa a Bolzano Danza.

Dal 10 luglio si apre la sezione Festival ubicata al Teatro India che ospita in apertura l’anteprima del nuovo atteso progetto di e con Michela Lucenti “Concerto Fisico”, uno spettacolo che celebra i quindici anni della ricerca artistica del collettivo “Balletto Civile” (IT); a seguire il 21 luglio alle ore 21.00, un altro appuntamento importante, Erectus di Abbondanza/Bertoni (IT), secondo capitolo del progetto Poiesis ospitato lo scorso anno, con risultati straordinari, il primo lavoro, La Morte e la Fanciulla. Il 24 luglio segue una serata doppia, pensata per gli spazi di India e dedicata alla prima nazionale di Equal Elevations (ore 21.00) del visionario Marcos Morau e il suo gruppo La Veronal (ES) seguito da un Inedito (ore 21.45) in esclusiva per Fuori Programma a firma di Mauro Astolfi per Spellbound Contemporary Ballet (IT). Il 27 luglio alle ore 21.00 è in calendario il quarto e ultimo spettacolo a India, che vede in scena per la prima volta a Roma e in esclusiva italiana la Sita Ostheimer Company (DE) in Us-Two, progetto nato per spazi industriali e perfetto per l’ambiente urbano del Teatro India; lo spettacolo che fa tappa a fine luglio a Bolzano Danza. Ancora un progetto vicino ai processi e alle stesure laboratoriali, le restituzioni, il 31 luglio ore 19.00 negli spazi del Daf, del risultato creativo del Summer Intensive dell’acclamato autore Emanuel Gat (FR). La chiusura del programma riporta il pubblico il 6 e 7 settembre ore 18.00 e 21.00 negli spazi del Teatro Biblioteca Quarticciolo per le quattro recite di Anima di Emanuele Soavi In Company (DE), una performance site specific di danza e video arte già nominata al Premio Danza Volonia 2017.

“Fuori Programma” proponedunqueunosguardosulvastopaesaggiodellascenainternazionale, raccogliendouna gamma di creazioni espressione di linguaggidifferenti, legate a unageografiaaltrettantovariegata per portare in scena negli appuntamenti del Festival,  unasintesi delle più interessanti e recentiproduzionicoreografiche. L’approccio alla danza contemporanea diventa quindi un atto di fiducia per rinnovare i propri interessi, per ridisegnare la poetica e il senso estetico che appartiene alla nostra civiltà, e si pone come dispositivo per riscoprire, attraverso l’uso del corpo e la musica, una sensibilità volta alla pluralità e alle differenze.

La scelta, non facile, di collocare la programmazione durante il periodo estivo, nasce dalla volontà di creare una continuità nell’offerta culturale cittadina e non condizionare l’immaginario dei mesi estivi alle sole proposte pop en plen air ma permettere ai tantissimi romani che ancora in estate risiedono in città, così come ai turisti che affollano la meravigliosa Roma, di usufruire di una proposta artistica che che guardi all’Europa riuscendo a fare da ponte tra questa e gli altri Festival estivi nazionali.

“Fuori Programma” rinnova anche quest’anno la collaborazione con “Casa dello Spettatore” che curerà INCONTRO ALLA DANZA_fuori programma. Tre appuntamenti con il pubblico l’1, 21 e 27 luglio, per percorrere insieme un cammino condiviso dentro gli angoli di un’arte antica, costantemente elaborata e ripensata. Gli incontri si terranno a partire dalle ore 19.00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo l’1 luglio e Teatro India il 21 e 27 e sono a ingresso gratuito. Per partecipare e richiedere informazioni è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Teatro India

lungotevere Vittorio Gassman, 1 – Roma

Teatro Biblioteca Quarticciolo

via Ostuni, 8 – Roma

Daf Dance Arts Faculty

via di Pietralata, 159A

Info e prenotazioni

+39 06 69426222

+ 39 347 8312141

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Biglietti

da 2€ a 18€

Acquisto on line

http://www.biglietto.it/newacquisto/titoli.asp?ide=1802

Abbonamenti

Speciale abbonamento per i 4 eventi a Teatro India:

4 spettacoli 45€ per under 26 e over 65

 

GLI SPETTACOLI, LE COMPAGNIE

27 giugno ore 19.30, Teatro Biblioteca Quarticciolo

Salvo Lombardo (IT)

Derivazione

ideazione e coaching Salvo Lombardo

con i partecipanti al workshop

produzione Chiasma

con il sostegno di MiBAC – Ministero Beni e Attività Culturali

DERIVAZIONE n.5 fa parte di un ciclo di performance urbane numerate progressivamente e realizzate in diverse città in Italia. I temi principali del lavoro partono da un’ indagine che Salvo Lombardo sta conducendo negli ultimi anni sulla percezione e la memoria del gesto in rapporto all’idea di spazio pubblico. In questo caso la performance prenderà corpo dalla condivisione di un sistema di memorie del movimento mutuate da alcune discipline sportive attraverso un procedimento di appropriazione. La composizione coreografica del movimento sarà di tipo “derivativo” e attingerà ad un sistema di pratiche somatiche condivise, accessibili e replicabili. Il concetto di performatività nello sport sarà il filo conduttore. Ognuna delle performance del ciclo è ideata in site specific. La performance può essere realizzata attraverso un workshop preliminare rivolto a danzatori\performer o semplici interessati, previsto in questo caso a Roma dal 24 al 27 giugno, alternando momenti di esercitazione e creazione in sala a momenti di creazione all’aperto. I momenti all’aperto implicano di per sé una forma implicita di restituzione progressiva nei giorni di lavoro che poi sfocerà in una restituzione finale. L’azione sviluppata con i partecipanti al workshop punterà alla costruzione di forme di interazione con la comunità locale ed estenderà la ricerca sui dispositivi del gioco al pubblico presente in un ottica di partecipazione dello spettatore nell’azione. “Anche se lo sport, nella sua accezione etimologica, ha la funzione di portare fuori dalle mura il soggetto che lo pratica, nel nostro caso assolverà ad una ulteriore funzione: ci concentreremo più sul valore inclusivo della pratica sportiva e delle sue performance che su quello semplicemente “evasivo”. Partiremo dalla gestualità e dalle dinamiche di azione legate ad alcune discipline sportive tra le più popolari e le utilizzeremo per costruire un’azione che riporti la fisicità dentro le mura, ovvero nel tessuto della città, dove sempre di più i corpi tendono alla dispersione. In questa esperienza il processo stesso di creazione sarà considerato come strumento di relazione tra i performer coinvolti nell’esperienza e la collettività di riferimento e lo spazio pubblico non come cornice di un evento ma come evento in sé che incorpora un sistema complesso di interazioni e narrazioni soggettive” [Salvo Lombardo]. Salvo Lombardo, performer, coreografo e regista. Negli anni ha approfondito gli interstizi tra la danza, il teatro e le arti visive. È impegnato nella realizzazione di azioni e manufatti in ambito performativo e artistico assieme al suo gruppo di lavoro Chiasma, riconosciuto dal MIBACT come Organismo di Produzione della Danza “Under 35”. Fino al 2015 è stato co-fondatore e regista di Clinica Mammut. Nel 2015-2016 è stato coreografo residente ad Anghiari Dance Hub dove ha creato Casual Bystanders. Nel 2017 è coreografo ospite presso la compagnia Aura Dance Theatre di Kaunas (LIT) per la quale crea la performance Twister in coproduzione con il Festival Fabbrica Europa ed inizia la sua collaborazione in qualità di artista associato, per il biennio 2017-2018, con il Festival Oriente Occidente per cui realizza la performance Present continuous e la video installazione Reappearances concepita, assieme ad Isabella Gaffè e Giulio Pernice, per il Museo MART di Rovereto con il coinvolgimento della comunità locale. Nel 2018 vince il bando di Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0 di Piemonte dal Vivo e lavora al progetto L’esemplare capovolto che prevede la realizzazione di un ciclo di azioni performative, installazioni, conferenze, workshop e la creazione dello spettacolo Excelsior in coproduzione, tra gli altri, con il Théâtre National de Chaillot di Parigi e il Romaeuropa Festival. Attualmente è impegnato nel progetto di creazione Bodies Moemories che svilupperà per la compagnia Attakkalari Dance Company di Bangalore (India), nell’ambito del progetto Crossing the sea realizzato da una di partner tra Italia, Asia e Medio Oriente col supporto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nell’ambito del bando Boarding Pass Plus.

1° luglio ore 21.00, Teatro Biblioteca Quarticciolo

Thomas Noone Dance (ES)

After the party

A duet for one dancer…

prima assoluta-coproduzione

direzione, coreografia e interprete Thomas Noone

assistente alla coreografia Nuria Martinez

musica Jim Pinchen

disegno luci Jimmy Strom

costumi Marc Udina

puppetry coaching Duda Paiva

vocal coaching Montse Puga

disegno e costruzione pupazzo André Mello

una produzione TND In collaborazione con ICEC - Generalitat de Catalunya and ICUB - Ajuntament de Barcelona e SAT! Teatre Barcelona – Fuori Programma Festival

Mi ritrovo collassato su una sedia con un sovraccarico sensoriale da una miriade di conversazioni che ora si fondono in una sola. Cerco di spostarmi tra ciò che era importante e ciò che era frivolo, quando ero fidanzato e quando stavo solo passando attraverso le azioni. Sto cercando di ricordare esattamente quello che ho fatto, quello che ho detto, quando ero eccessivo, quando ero imbarazzante, quando ho esagerato. Penso che a un certo punto mi sarei anche perso e avrei potuto costruire un’altra immagine di me stesso proprio in quel momento, qualcuno migliore di me, più divertente, che si adattava meglio e si distingueva di più. Ma ora sono tornato a me stesso, qui, in questo momento, a lottare da solo con tutto questo, cercando di capire cosa tenere e cosa lasciare andare, cercando di riorganizzarmi, riscoprire e semplicemente essere me stesso. “Questa creazione, oltre a segnare una breve pausa di creazione per la mia compagnia, è anche un’inflessione nella mia carriera di performer. Mentre ho sempre tenuto il mio posto saldamente al di fuori dell’arena dello spettacolo, ora torno con una nuova fisicità per affrontare le diverse sfide con una rinnovata curiosità. Come aiuto per focalizzarmi sulla creazione, ho intrapreso un percorso attraverso una serie di residenze per lavorare in diversi paesi, condividendo e imparando nell’atto del viaggio. Visiterò quindi Duda Paiva, maestro di teatro di figura ad Amsterdam e il suo artigiano André Mello creerà un alter-ego per tenermi compagnia sul palco... Non potrei farlo senza la collaborazione di Jim Pinchen che ha creato una nuova colonna sonora per me e quella di Jimmy Storm, la cui comprensione della luce e del movimento è alla base di tutti i miei ultimi lavori. Infine Marc Udina mi vestirà in quella che penso sarà la mia ultima creazione.” (Thomas Noone)

2 luglio ore 19.30, Daf Dance Arts Faculty

Thomas Noone Dance (ES)

As if I

coreografia / interprete Thomas Noone

musica Unveiled, Hildur Gudnadottir; Petals, Anna Subirana and Joan Saura; Judder, Jim Pinchen.

luci Enric Alarcon

disegno luci Enric Alarcon

As if I: come se fossi. Come se ritornassi. Come se restassi. Come se diventassi. Come se decidessi. Come se credessi. Questo è tutto quello che c’è, tutti i trucchi che conoscono, tutti i meccanismi che ho a disposizione. È semplice: come se potessi raccontarti tutto questo solo danzando. “È passato molto dall’ultima volta che ho creato una coreografia per me stesso, e ora che lo faccio di nuovo mi torna alla mente quanto possa essere frustrante. Il danzatore non rispetta la coreografia, e il coreografo preferirebbe lavorare con un danzatore migliore! Ma entrambi si conoscono molto bene, e se provano ad ascoltarsi, forse riusciranno anche a raggiungere qualcosa per la quale ne sia valsa la pena”. Thomas Noone è un coreografo che crea lavori in ambito contemporaneo con uno stile fisico e gestuale inconfondibile. Lavora con la sua compagnia con sede a Barcellona, fondata nel 2001 e residente nel teatro SAT! e crea come coreografo ospite freelance a livello internazionale. Con la sua Thomas Noone Dance ha creato oltre 31 produzioni negli ultimi 17 anni, tra cui collaborazioni con le principali istituzioni di Barcellona come il Grec Festival o il Mercat de les Flors. effettuando regolarmente tournée in Spagna e in Europa, oltre che in Corea del Sud, Libano e America Latina. Come coreografo ospite ha realizzato lavori per compagnie come Ballett Basel (CH), Norrdans (SE), il Ballet du Rhin (F), Munster Tanzteater (DE), Company E (USA), Ballet Nacional Chileno - BANCH (Cile) e ha creato per due compagnie di danza professionali inclusive Stopgap, nel Regno Unito e Kyo-Muse in Giappone. E’ anche direttore artistico del festival Dansat! al SAT! dal 2006 e consulente per la programmazione danza del Teatro. Ha organizzato attività aggiuntive, tra cui collaborazioni internazionali (Grec, Aerowaves), iniziative di danza inclusiva e azioni mirate a costruire il sostegno alle compagnie di danza locali. Altri progetti includono il lavoro come insegnante a livello internazionale. Nel 2011 ha ricevuto il premio della città di Barcellona per la danza.

8 luglio 20,30 e 21,30, Teatro Biblioteca Quarticciolo

Camilla Monga-Filippo Vignato (IT) in collaborazione con Bolzano Danza

Variation n.1

coreografia Camilla Monga

danza Camilla Monga e Pieradolfo Ciulli

musica dal vivo (trombone) Filippo Vignato

produzione Bolzano danza / Novara Jazz / Van Associazione Culturale

co-produzione CSC Bassano del Grappa

si ringrazia Centrale Fies per la gentile concessione degli spazi

Variation 1 è parte dello spettacolo Golden Variations e creata appositamente per Fuori Programma Festival. Camilla, Pieradolfo e Filippo collaborano per un progetto di musica e danza esplorando processi di composizione istantanea che accomuna il mondo del jazz alla danza contemporanea. Golden Variations risuona come un tributo alle storiche Goldberg Variations eseguite da Glenn Gould e dal carattere improvvisativo di Steve Paxton. Le Goldberg per loro natura lasciano grande spazio all’interpretazione di chi le esegue e per questo aspetto possono essere associate al processo compositivo del duetto: è presente la stessa struttura coreografica che si esegue in innumerevoli versioni. Golden, il colore dello strumento che diviene alchimia per trasformare scena per scena. Filippo è l’alchimista di tutte le potenzialità sonore date dalla voce del suo strumento, il trombone.La sua estensione viene sviscerata dalla nota più grave a quella più acuta e si servirà della danza per trasportare lo spettatore in una memoria musicale collettiva fatta di atmosfere che rievocano la polifonia dei canti ancestrali sardi, retaggi futuristi e di musica concreta, il blues, i motivi da music-hall e le eleganti rapsodie con le blue note. La musica diviene una scienza emozionale ed evocativa attraverso un unico strumento e un unico corpo che cambia la percezione visiva del pubblico grazie ad un susseguirsi di immagini e sonorità diverse e imprevedibili. Camilla Monga: Dopo gli studi all’Accademia di Brera e la Civica Paolo Grassi di Milano, Camilla Monga si diploma a P.A.R.T.S. Academy di Bruxelles, dove approfondisce la sua ricerca coreografica con Anne Teresa de Keersmaeker, Bojana Cvejic e Alain Franco. Dal 2012 collabora come coreografa con il musicista LSKA, sviluppando una ricerca sulla sperimentazione e l’utilizzo della sound art nella creazione di performance audiovisive. Nel 2013 viene selezionata a Spazio project diretto e ospitato da Ick Amsterdam, CSC Bassano del Grappa, Stary Browary Poznan e Plesni Center Zagreb. I suoi progetti sono stati presentati in contesti italiani ed internazionali: Uovo Performing Festival Milano, Biennale for young artists-Thessaloniki, Plesni Centar Zagreb, Julidans Amsterdam, P.A.R.T.S. Academy Bruxelles, CND di Parigi, Biennale di Venezia e Cango-Firenze, B.motion Bassano del Grappa. Nel 2016 Viene invitata da Virgilio Sieni a rappresentare PARTS Academy alla Biennale di Venezia con “13 objects” tributo a Edgard Varese e le avanguardie storiche di fine 900. Dal 2017 insegna e conduce workshop per danzatori professionisti presso Accademia del Gesto diretta dalla compagnia CANGO / Virgilio Sieni. È invitata da Susanne Franco per condurre laboratori coreografici presso Palazzo Grassi a Venezia. Nelle sue ultime collaborazioni realizza Duetto in Ascolto con Zeno Baldi, giovane compositore di Casa Ricordi presentato al Teatro Nuovo di Verona in occasione di Art Verona, al MART di Rovereto e al Teatro Grande di Bresci. Firma le coreografie per il concerto di Vasco Brondi / Le luci della centrale elettrica presso il Teatro Dal Verme di Milano. Filippo Vignato Nato a Thiene (VI) nel 1987 e cresciuto in una famiglia dove la musica è di casa, inizia lo studio del trombone a 10 anni. Oggi svolge una intensa attività concertistica in Italia e tutta Europa come sideman e come leader di propri progetti artistici ed è considerato come uno dei più interessanti musicisti italiani della sua generazione. Attivo su molteplici fronti e stili musicali, fa parte fin da giovanissimo di molti progetti diversi che vanno dal jazz alla libera improvvisazione, alla musica contemporanea e alla musica etnica e dal 2014 è leader di un trio elettrico con il batterista ungherese Attila Gyarfas alla batteria ed il pianista Yannick Lestra al fender rhodes. Il suo progetto più recente è un quartetto acustico formato da Giovanni Guidi al pianoforte, Mattia Magatelli al contrabbasso e lo stesso Attila Gyarfas alla batteria, con i quali incide l’album ‘Harvesting Minds’, pubblicato nel settembre 2017 da Cam Jazz. A seguito della pubblicazione del suo esordio da leader Plastic Breath (Auand), vince il premio ‘Miglior Nuovo Talento’ del Top Jazz 2016, il referendum della critica indetto da Musica Jazz, la più celebre e longeva rivista mensile italiana di jazz. Nel corso della sua carriera vince numerosi premi e concorsi, dal premio ‘Luca Flores’ come miglior solita a Barga Jazz 2011 allo European Young Artists Jazz Award 2017 di Burghausen, Germania e possiede inoltre un’importante e strutturata formazione accademica: è diplomato con il massimo dei voti al Conservatoire National de Danse et Musique (CNSMDP) di Parigi dove ha potuto approfondire anche lo studio della scrittura ed orchestrazione classica, e ha studiato altresì al CVA di Amsterdam e nei conservatori di Ferrara e Rovigo.

10 luglio ore 21.00, Teatro India

Balletto Civile (IT)

Concerto Fisico - anteprima

ideazione e coreografia Michela Lucenti

creato e performato da Michela Lucenti

assistenza alla creazione Maurizio Camilli

disegno sonoro live Tiziano Scali e Maurizio Camilli

costumi Chiara Defant

produzione Balletto Civile e Festival Resistere e Creare

con il sostegno di UFO – RESIDENZE D’ARTE NON IDENTIFICATE e di MIBACT

Saperti vivo è sentire il pianeta sgroppare sotto di te, impennare scalciare provare a disarcionarti mentre tu ti aggrappi al margine, è cavalcare il pianeta come un ceppo nel verso della corrente, gridando. Concerto Fisico è una composizione per strumento fisico e vocale, un disegno ritmico ed emotivo. Un racconto musicale per raccontare quello che i Tibetani definiscono BAR-DO. / BAR significa TRA e DO significa ISOLA . Una specie di punto di riferimento che si trova tra due cose o piuttosto un’isola in mezzo ad un lago. Il concetto di BAR-DO si riferisce al periodo che intercorre tra sanità e insania, o al periodo tra confusione e confusione nel momento in cui sta per trasformarsi in saggezza. La situazione passata si è appena verificata e quella futura non si è ancora prodotta, c’è perciò un intervallo tra le due. Questa in essenza è l’esperienza del BAR-DO. La mia compagnia di teatro danza è stata fondata durante una lunga residenza artistica all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Udine, uno dei centri dove Basaglia ha rivoluzionato il concetto di pazzia. Veder nascere la mia arte in quegli anni in quel luogo era davvero come essere isolati dal mondo e allo stesso tempo esserne nel centro del suo fuoco bruciante . Ecco, “Concerto Fisico” è una partitura fisica e vocale che ripercorre e ridisegna la storia di Balletto Civile, cioè la mia, la storia della mia compagnia. Un racconto musicale. Un greatest hits sghembo e storto che non ha niente di nostalgico per raccontare la storia di un gruppo attraverso i racconti di cui si è fatto veicolo. Come un juke-box che risveglia gli accenti emotivi di un ricordo che è ancora il presente, di come ci siamo trasformati, della sabbia da cui siamo emersi, delle Creature, dei cavalli di legno costruiti per Troia, degli estintori lanciati nel buio, del mare di latte dove Woyzeck e Andres parlano del vuoto, dei supermercati gialli, dell’urlo disperato di Desdemona, di cosa successe a Tebe, della Resistenza, della lotta e della Rivoluzione, di un prato verde e di come alla fine gli Agnelli Cattivi siamo tutti noi, del pavimento specchiato e di una fune arancione, della stupidità, delle cataste di vestiti svuotati, del potere e dei cappotti pesanti del 1918, di volpi impagliate e stagioni sessuali, della morte e di una brasiliana con il pennacchio verde, di un piccolo cane bianco, dei tabù, delle papere di plastica e degli acrobati kenioti, del pilota veneto e del sole sempre in fronte, dei pompieri e dei preti, di un incidente e un autogrill, di una radio e una città sempre in fiamme, del perché delle cose. Poi tutto scompare, risucchiato negli sguardi, come non fosse mai esistito. Ho sempre cantato negli spettacoli anche quando la mia danza era furiosa, il corpo, i miei gesti sono la mappa di quello che sento e il canto è il mio veicolo per tenermi viva. Ai nostri figli insegniamo una cosa soltanto che a nostra volta ci è stata insegnata: svegliarsi. (Michela Lucenti)

Ho sempre cantato negli spettacoli anche quando la mia danza era furiosa. Il corpo, i miei gesti sono la mappa di quello che sento e il canto è il mio veicolo per tenermi viva. Concerto Fisico è una composizione per strumento fisico e vocale, un greatest hits sghembo e storto che non ha niente di nostalgico per raccontare la storia di un gruppo attraverso i racconti di cui si è fatto veicolo. Un juke-box che risveglia gli accenti emotivi di un ricordo che è ancora il presente, di come ci siamo trasformati, della sabbia da cui siamo emersi, delle Creature, dei cavalli di legno costruiti per Troia, degli estintori lanciati nel buio, del mare di latte dove Woyzeck e Andres parlano del vuoto, dell’urlo disperato di Desdemona, di cosa successe a Tebe, della Resistenza, della lotta e della Rivoluzione, di come alla fine gli Agnelli Cattivi siamo tutti noi, del pavimento specchiato e di una fune arancione, del potere e dei cappotti pesanti del 1918, di volpi impagliate e stagioni sessuali, della morte e di una brasiliana con il pennacchio verde, di un piccolo cane bianco, dei tabù, delle papere di plastica e degli acrobati kenioti, dei pompieri e dei preti, di un incidente e un autogrill, di una radio e una città sempre in fiamme, del perché delle cose. Poi tutto scompare, risucchiato negli sguardi, come non fosse mai esistito. “Concerto Fisico” è un racconto musicale per azioni che ripercorre e ridisegna la storia di Balletto Civile, cioè la mia, la storia della mia compagnia. Che è stata fondata durante una lunga residenza artistica all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Udine, uno dei centri dove Basaglia ha rivoluzionato il concetto di pazzia. La mia arte è nata in quel luogo, isolati dal mondo e allo stesso tempo nel centro del suo fuoco bruciante. (Michela Lucenti)

Gruppo nomade per definizione, animato da una forte tensione etica, Balletto Civile nasce nel 2003 fondato da Michela Lucenti. L’approccio creativo è una ricerca basata sul movimento che emerge dalla profonda relazione scenica tra gli artisti. Lavora su un linguaggio totale dove il teatro, la danza e il canto originale interagiscono naturalmente.

21 luglio ore 21.00, Teatro India

Compagnia Abbondanza Bertoni (IT)

Erectus - prima regionale

progetto, regia e coreografia Michele Abbondanza e Antonella Bertoni

coreografie in collaborazione con i danzatori Marco Bissoli, Fabio Caputo, Cristian Cucco, Nicolas Grimaldi Capitello

musiche Charles Mingus

disegno luci Andrea Gentili

video Jump Cut

organizzazione Dalia Macii

amministrazione e ufficio stampa Francesca Leonelli

produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni

con il sostegno di Mibact Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo, Provincia autonoma di Trento – Servizio attività Culturali, Comune di Rovereto – Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Regione Autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol

un ringraziamento particolare a Danio Manfredini e Tommaso Monza, un ringraziamento inoltre a Riccardo Brazzale

PROGETTO POIESIS 2017/2019

La morte e la fanciulla/Franz Schubert. 2017

Erectus/Charles Mingus. 2018

Pelleas e Melisanda/Arnold Schoenberg. 2019

Proseguiamo, come nella parte prima “La morte e la fanciulla”, nella traduzione stenografica e minuziosa di una partitura musicale in segno scenico: nel tentativo di trasformare musica e corpi in suono da vedere. Abbiamo trovato la musicalità necessaria nel genere del free jazz, segnatamente nell’album storico (1956) di Charles Mingus: Pithecanthropus erectus. L’interpretazione è affidata a quattro danzatori, per dare forma, in questa seconda parte, ad un punto di vista (intesa anche come “stato” e “posizione”), soprattutto maschile. Attraverso il genio di Charles Mingus e la sua sperimentazione e polistrumentismo, tentiamo un possibile poliformismo del marziano maschio del ventunesimo secolo. La pelle degli interpreti è ancora una volta l’unico abito scenico. In ascolto con questo “libero jazz” abbiamo visto corpi altrettanto liberi: cioè nudi. Attraverso una musica dalla radice nera disfiamo e mescoliamo i codici della danza (bianca); per questo abbiamo lasciato massima libertà ai ballerini, (che portano un background notevolmente diverso tra di loro), per superare il concetto di personaggio e di danzatore e arrivare a vedere solo “corpo”. Di esemplari maschi. Di maschi esemplari. Infine, nel plot drammaturgico, decortichiamo e scopriamo l’anima animale, anche attraverso immagini e proiezioni, accostando la fatica e sudore degli interpreti, a quella dell’animale a loro bestialmente diverso e somigliante. Dal caravaggesco e femminile “La Morte e la fanciulla”, al Masaccio di “Erectus”. Svelato, esibito, esterno. Così come il pitecantropo maschio è fatto.

Compagnia Abbondanza/Bertoni: dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni “poetiche” di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica Zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola del Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l’attività formative e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Dopo quasi trent’anni di pluripremiata attività in Italia e all’estero con oltre 40 creazioni ed essere riconosciuti maestri per giovani e futuri coreografi, la loro Associazione Trentina Formazione Produzione Danza e Spettacolo, altro nome della Compagnia A/B, è riconosciuta oggi come una delle realtà artistiche più importanti e vitali del panorama italiano. Vincono il premio Danza & Danza “migliori interpreti”, il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d’infanzia, che ha superato le 600 repliche nelle quattro versioni: italiana, inglese, francese, portoghese.Lo struggente lavoro La morte e la fanciulla, già premio Danza&Danza 2017 è candidato ai premi UBU e Hystrio.

24 luglio ore 21.00, Teatro India

La Veronal (ES)

Equal Elevations - prima nazionale

regia e coreografia Marcos Morau

Interpreti Lorena Nogal, Marina Rodríguez, Manuel Rodríguez, Sau-Ching Wong

produzione La Veronal

Equal Elevations è un progetto realizzato per il Museo Nacional de Arte Reina Sofía di Madrid, legato all’opera di uno dei più noti scultori viventi, Richard Serra: “Equal-Parallel: Guernica-Bengasi” (1986). Marcos Morau si discosta dal dialogo tra il movimento generato da La Veronal e una scultura che Richard Serra concepì non come riferimento alla memoria storica, ma come sperimentazione spaziale e analogia temporale di due fatti storici: il bombardamento di Guernica (1937) e l’attentato di Bengasi (1986). Questa conversazione tratta della giustapposizione spaziale tra danza e scultura, tra movimento e peso, tra leggerezza e gravità. Marcos Morau, classe 1982, è uno degli autori attualmente più interessanti della scena europea. Studia coreografia all’Institut del Teatre di Barcellona, al Conservatorio Superior de Danza di Valencia e al Movement Research di New York, ottenendo il punteggio più alto sul progetto finale e il premio straordinario dell’Institut del Teatre. Le sue capacità e visioni artistiche non si limitano alla danza ma si estendono a discipline come la fotografia e il teatro, studiando il Master in Teoria del Dramma. Nel 2005 fonda il gruppo La Veronal, compagnia formata da artisti provenienti dal mondo della danza, del cinema, della fotografia e della letteratura. Lo scopo del team artistico si basa direttamente sulla costante ricerca di nuovi media espressivi, di riferimenti culturali - cinema, letteratura, musica e fotografia, soprattutto - per scommettere su un linguaggio narrativo forte con l’intenzione di formare spazi artistici globali. Marcos Morau è stato premiato con il Premio Nazionale di Danza 2013, assegnato dal Ministero della Cultura spagnolo, e Sebastià e Gasch Award, importante riconoscimento della Fondazione FAD per le Arti e il Design. Con le sue creazioni è riuscito a vincere premi in tutti i concorsi coreografici nazionali e internazionali cui ha partecipato: Concorso Internazionale di Coreografia di Hannover, Concorso Coreografico di Copenhagen, Concorso Coreografico di Madrid, Masdanza / Festival Internazionale di Danza delle Isole Canarie, Miglior spettacolo a Fira Tarrega per Los Pájaros Muertos, e il Premio "Butaca" per Siena, Islandia e Voronia consecutivamente, premio annuale assegnato dagli spettatori al Miglior Spettacolo di Danza di Barcellona. Marcos Morau esporta il suo estro anche creando per numerose compagnie di fama internazionale, creando nuovi progetti per la Compañía Nacional de Danza di Spagna, Scapino Ballet Rotterdam, Skånes Dansteater, Göteborg Operans Danskompani, Ballet de Lorraine, Ballet du Rhin, Carte Blanche Norway, Luzern Theater tra gli altri. Le sue creazioni per La Veronal sono presentate in alcuni dei più importanti festival e teatri del mondo come il Théâtre National de Chaillot di Parigi, la Biennale di Venezia, l’Oslo Opera, Julidans Amsterdam, il Tanz im August Berlin, Roma Europa Festival, il SIDance Festival Seoul, Sadler’s Wells di Londra o l’Internationale Tanzmesse di Düsseldorf, la più importante vetrina di danza in Europa.

24 luglio ore 21.45, Teatro India

Spellbound Contemporary Ballet (IT)

Inedito - prima assoluta-coproduzione

coreografia Mauro Astolfi

interpreti: Spellbound Contemporary Ballet

produzione Spellbound con il contributo di Mibact Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo

Nell’ambito del Festival Fuori Programma la compagnia Spellbound Contemporary Ballet presenterà una creazione inedita, uno short time a firma di Astolfi che completa la ricca serata del 24 luglio, condivisa con gli artisti de la Veronal.

Spellbound Contemporary Ballet: nasce nel 1994, dietro volontà del coreografo Mauro Astolfi che fonda la Compagnia al rientro da un lungo periodo di permanenza artistica negli Stati Uniti. A partire dal 1996 Astolfi condivide il progetto produttivo con Valentina Marini con cui la Compagnia avvia un processo di intensa internazionalizzazione e di collaborazioni trasversali. Forte di una cifra stilistica inconfondibile esaltata da un ensemble di danzatori considerati tra le eccellenze dell’ultima generazione, Spellbound si colloca oggi nella rosa delle proposte italiane maggiormente competitive sul piano di una dialettica internazionale, espressione di una danza che si offre al pubblico con un vocabolario ampio e in continua sperimentazione, convincendo le platee dei principali Festival di Europa, Asia, Americhe. L’ensemble si avvicina al venticinquennale di attività, un arco di tempo in cui alla produzione di spettacoli di danza ha unito da sempre e con sempre maggiore interesse progetti di formazione ed educazione sia del pubblico che di almeno due generazioni di danzatori. Le attività di Spellbound, oltre alle creazioni di Astolfi, abbracciano una serie di produzioni e progetti in rete con altri artisti e istituzioni su scala internazionale, come il recente “La Mode”, installazione a firma di Tomoko Mukayiama e Tojo Ito che ha inaugurato il National Taichung Theater a Taiwan nell’ottobre 2016. Le attività di produzione sono inoltre sostenute dal Ministero per i beni e le Attivita’ Culturali e del Turismo a partire dal 2000.

Mauro Astolfi è uno degli autori contemporanei italiani maggiormente rappresentativi. Nel 1994 Spellbound Contemporary Ballet- progetto produttivo che condivide con Valentina Marini e oggi punto di riferimento per numerosi giovani autori emergenti. Oltre alle numerose produzioni per Spellbound Astolfi e’attivo come coreografo free lance per cui firma, tra le altre, creazioni per Israel Ballet, Compania Colombiana de Ballet, Kitonb Extreme Theatre Company, Thatreschool di Amsterdam, Balletto di Roma, Szegedi Kortárs Balett in Ungheria, Liepziger Ballet, Magdeburg Ballet e Gärtnerplatztheater in Germania. River North Chicago Dance Company, Backhaus Dance Company e Ballet Ex negli Stati Uniti, Arts Umbrella Dance Company e Proartedanza in Canada oltre alle coreografie per l’opera musicale “Promessi Sposi” di Michele Guardì e il progetto speciale cofinanziato dal MIUR “Danza e/è Cultura” assieme ad Adi Salant, Direttrice Associata del Batsheva Dance Company. Assieme all’attività di coreografo Mauro Astolfi è costantemente impegnato come guest teacher nei maggiori centri di danza e dall’ottobre 2009 è inoltre Direttore Artistico del Centro D.A.F. (Dance & Arts Faculty - Progetto Internazionale di Danza e Arti Performative) a Roma. Dal 2016 al 2018 e’ stato inoltre docente ospite presso la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

27 luglio ore 21.00, Teatro India

Sita Ostheimer Company (DE) in collaborazione con Bolzano Danza

Us - prima regionale

concept Sita Ostheimer

danzatori Sita Ostheimer, Jonathan Sanchez, Manuel Molino, Jens Schyth Brøndum,

Patric Lindström

musica Pepo Galán

disegno luci Barnaby Booth and Daniel Paiva de Miranda

Two - prima regionale

coreografia Sita Ostheimer

danzatori Jonathan Sanchez, Manuel Molino

musica Sita Ostheimer

disegno luci Barnaby Boot

Un dittico di lavori per scoprire l’universo creativo di Sita Ostheimer, coreografa tedesca, danzatrice e assistente di Hofesh Shechter da qualche anno dedita a sue originali creazioni per la prima volta in tour in Italia con due tappe, prima a Bolzano danza il 25 luglio e a seguire a Roma il 27. InUs(2018) la ricerca dell’autrice sull’improvvisazione e il ritmo si spinge fino al punto in cui il corpo del singolo si fa ritmo per condividere con altri lo spazio e il tempo. Avvolti nella nebbia, cinque corpi galleggiano con il loro precipuo movimento, instaurando un gioco di progressiva empatia fino al raggiungimento della comunione sulla musica avvolgente di Pepo Galan.Two(2018) è invece un duetto potente e ironico danzato da Jonathan Sanchez e Manuel Molino su musiche composte dalla stessa Sita Ostheimer. Potrebbero essere due fratelli, ma anche due nemici. Sita sembra volerci ricordare qui che l’incontro con l’altro è sempre una piccola o grande ‘deviazione’ al proprio percorso. Dal 2015 la danzatrice e coreografa Sita Ostheimer si concentra principalmente sullo sviluppo del proprio lavoro artistico. Ispirandosi e conoscendo gli approcci specifici al movimento e alla ricerca basati sul movimento di coreografi famosi come Hofesh Shechter, Izik Galili, Kriszina de Chatel e Alexandra Waierstall con cui ha collaborato in passato, oggi la sua attenzione principale è rivolta all’assorbimento e all’elaborazione della propria estetica del movimento. Questo processo di ricerca è basato sull’interazione di corpo, mente, spirito ed emozione. Il corpo impara a percepire gli stati attuali dello spirito e a tradurli in movimento, il più puro e non dissimulato possibile. Non si tratta di un’estetica nel senso della tecnica, ma dell’educazione di questa connessione corpo-spirito. La ricerca sul movimento si basa sull’improvvisazione e su un intenso esame del ritmo, mentre il ritmo è visto come qualcosa di familiare e molto vicino al corpo umano. In termini di ritmo il lavoro si concentra sulla discussione e la negoziazione tra la percezione personale del tempo, del respiro e della perdita e del controllo. Nell’ultimo lavoro Us (2018) questa ricerca specifica sull’improvvisazione e sul ritmo ne è la base ma anche l’elemento da decantare e superare per mettere in discussione le possibilità del ritmo come strumento atto a creare un linguaggio umano. Per facilitare questa intensa ricerca sul movimento e sulla sua relazione con la musica, Sita Ostheimer collabora dal 2016 con i danzatori Jonathan Sanchez, Manuel Molino, Jens Schyth Brøndum, Patric Lindström e Clémentine de Bras, così come con i musicisti Donald Bateille, Adrien Casalis e Pepo Galán. Con questo team fino ad ora sono stati creati i seguenti lavori Chasm (2017), Molimo (2017), Two (2018), Human in Pieces (2018) e Us (2018), rappresentati sia a Berlino che in Spagna, Corea e Ginevra. Sita Ostheimer ha inoltre creato come artista indipendente tra gli altri per il progetto Bodhi di SEAD a Salisburgo, Frontier Danceland Singapore, CobosMika in Spagna, Verve in Leeds e Folkwang a Essen e Staatstheater Wiesbaden.

31 luglio ore 19.00, Daf Dance Faculty

Emanuel Gat / Summer Intensive Sharing (FR)

Molotoy|It Live music

“Se la danza non reagisce, è silenziosa, insensata, senza cervello, arbitraria, limitata, artificiale, meccanica, automatica. L’unico modo in cui linee separate di danza diventano coreografia, è attraverso il loro essere una ‘reazione a’ (qualunque cosa richieda reattività). Una risposta a una sfida, che non lascia come memoria un residuo cumulativo. Una scoperta di momento in momento, un emergere di intenzioni al di là delle autoproiezioni. Danzare (in un contesto coreografico) è una risposta a una domanda. È la soluzione ad un problema. Un atto di reciprocità tra situazione e (ri-)azione. Guardare, osservare, elaborare, elaborare, prendere una decisione, muoversi (idealmente, tutto questo accade allo stesso tempo).” Emanuel Gat

Per il secondo anno consecutivo il progetto di studio intensivo con gli artisti della compagnia Emanuel Gat Dance e il coreografo stesso, si svolge a Roma. In questi cinque giorni di full immersion dal 27 al 31 luglio i danzatori selezionati approfondiranno il metodo e la ricerca del famoso autore anche attraverso l’esperienza dei suoi storici collaboratori Sara Wilhelmsson e Michael Loehr. Il processo laboratoriale sarà strutturato in modo da costruire attraverso e con gli artisti presenti una piece da offrire al pubblico il 31 luglio presso gli studi del Daf Dance Arts Faculty. Emanuel Gat israeliano di nascita ma residente da lungo tempo in Francia, è uno degli autori piu’ acclamati a liverllo internazionale. Il suo primo incontro con la danza risale all’età di 23 anni, durante un workshop condotto dal coreografo israeliano Nir Ben Gal. Pochi mesi dopo entra a far parte della Compagnia Liat Dror Nir Ben Gal, con la quale lavora a livello internazionale. Ha iniziato a lavorare come coreografo indipendente nel 1994. Dieci anni dopo, Emanuel ha fondato la sua compagnia Emanuel Gat Dance presso il Suzanne Dellal Centre di Tel Aviv, con la quale ha creato diversi progetti tra cui “Winter Voyage” (2004) e “The Rite of Spring” (2004), vincitore di un Bessy Award, “K626” (2006) e “3for2007” (2007). Successivamente si stablisce in Francia presso la Maison Intercommunale de la Danse a Istres. “Silent Ballet” (2008) è stato il primo lavoro creato in Francia, seguito da “Winter Variations” nel 2009 e “Brilliant Corners” nel 2011. Nel 2013, Emanuel Gat inizia la collaborazione con il Montpellier Danse Festival, per cui sarà artista associato dal 2016 al 2018, per il quale crea con la sua compagnia “The Goldlandbergs”, “Corner Etudes”, un’installazione fotografica “It’s people, how abstract can it get?”, “Plage Romantique”, “SUNNY”, “TENWORKS (for Jean-Paul)” in collaborazione con il Ballet de l’Opera de Lyon, e “DUOS”, una serie di duetti presentati in diversi luoghi pubblici della città di Montpellier durante il festival. Nel 2018, Emanuel collabora con il prestigioso Ensemble Modern e crea “Story Water” alla Cour d’Honneur durante il Festival d’Avignon: unendo 12 danzatori, 13 musicisti e un direttore d’orchestra, Story Water esamina lo spazio tra danza e musica, con Dérives 2 di Pierre Boulez per la prima volta in ambito coreografico. Emanuel è coreografo associato al Teatro Nazionale di Chaillot a Parigi dalla stagione 2018-19 per tre anni. Gat è regolarmente invitato ad allestire i suoi lavori e a creare nuovi progetti per compagnie di danza in tutto il mondo, tra cui il Paris Opera Ballet, Sydney Dance Company, ICK Amsterdam, Tanztheater Bremen, Le Ballet du Grand Théâtre de Genève, Ballet de Marseille, The Royal Swedish Ballet, Polish National Ballet, Ballet de Lorraine, Cedar Lake, Ballet British Columbia e Ballet de l’Opera de Lyon.

Moloty: il 2012 è l’anno del debutto di “The Low Cost Experience” (Modern life/Audioglobe). Il disco riscuote un buon successo di critica e pubblico, MOLOTOY condivide il palco con artisti del calibro di Nosaj-Thing, Pelican, Civil-Civic, Bud Spencer Blues Explosion e Mokadelic. I brani godono di diversi passaggi radiofonici nazionali e internazionali, come RaiRadio2 (Musical Box), Radio Brussel, RaiRadio3, Radio Rock e circuiti indipendenti. Il 27 Ottobre 2016 esce “The Most Intelligent Child” (Kibumi Records), un album di forte impatto che s’inserisce in un contesto ambient-elettronico, segnando il passaggio definito ad un approccio più performativo e sperimentale. Ne nasce un tour in cui un sistema auto- costruito di luci al led incontra suoni e immagini creando scenari di sincronia ossessiva e quotidiana. Nel 2017-2018 comincia un periodo di esperimenti sonori e collaborazioni con artisti internazionali legati al mondo della danza contemporanea: Dunja Jocic, Idan Sharabi e Dor Mamalia su tutti. Installazioni tenute presso contesti accademici e museali (MAXXI,Macro) e la fruttuosa partnership con l’artista statunitense John Pomara (East Texas State University, Horton Gallery, NY).

6-7 settembre ore 18.00 e 21.00, Teatro Biblioteca Quarticciolo

Emanuele Soavi InCompany (DE)

Anima

concept, regia, coreografia, performance Meritxell Aumedes Molinero ed Emanuele Soavi

video Meritxell Aumedes Molinero

project Management Achim Conrad, Lisa Kirsch

management/PR Alexandra Schmidt, Silvia Werner

una produzione di Emanuele Soavi incompany ed eyemotionaL

con il sostegno del ministero ‘Kultur und Wissenschaft des Landes Nordrhein-Westfalen’, Città di Colonia, Kunststiftung NRW, Vitlycke – centre of performing arts Tanumshede / Sweden

Nominato per Premio Danza Volonia 2017

ANIMA, spettacolo rappresentato in Site Specific all’interno di due appartamenti privati, invita il pubblico a inoltrarsi in un percorso che, alla pari di un Film Noir, ci catapulta difronte a scene tra realtà, sogno e ambiguità. Ogni singolo spettatore nei suoi spostamenti, guidato da strumenti multi mediali, video proiezioni, frammenti d’immagini e di montaggi sonori, si troverà a far parte di scene di folla o di eventi solitari insieme ai due danzatori protagonisti, come in un gioco-rebus alla ricerca di una probabile, inaspettata, reincarnata ANIMA. Ridefinisce la relazione tra il corpo umano e ciò che esiste al di là di muscoli, tendini, sangue e ossa, mettendo in discussione i confini tra virtuale e spirituale, reale e immaginario. Un universo fittizio ma concreto incastonato nelle singole camere d’albergo, un luogo intrinseco, transitorio, un luogo di costante cambiamento, che riflette la connessione effimera tra corpo e anima. Negli ultimi anni Meritxell Aumedes si è affermata nel campo delle performance site specific con produzioni come UNTOLD STORIES e INHABITANT. Al di là degli spazi teatrali tradizionali, le sue opere in video e performative creano nuovi modi di vivere, immergendo lo spettatore nella specifica architettura e funzionalità di un luogo. Meritxell Aumedes è un artista proveniente dal campo della danza contemporanea e della video arte. La sua pratica artistica è multidisciplinare e le sue opere possono assumere la forma di un’installazione, una performance o un film rappresentate al di fuori delle tradizionali sedi performative per cercano l’esplorazione creativa dell’architettura, della storia e delle connotazioni culturali e sociali del luogo specifico di riferimento. Nel 2011 ha fondato eyemotiona, il cui lavoro è stato presentato su palcoscenici così come in mostre e proiezioni in gallerie d’arte e festival europei. Aumedes ha conseguito un MfA in Arti Performative Contemporanee presso l’Università di Göteborg, un diploma di danza e musica presso l’Università di Danza e Musica di Colonia e un master in danza e musica. Emanuele Soavi, Coreografo residente dal 2006 nella Cittá di Colonia (D), Italiano di nascita, inizia la sua formazione di danzatore presso la scuola del Balletto di Toscana di Firenze per poi entrare a far parte di compagnie, tra cui, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro la Fenice di Venezia, Theater Dortmund e la celeberrima compagnia Olandese Introdans, dove interpreta creazioni di Jiri Kylian, Hans van Manen, William Forsythe, Nils Christe, Renato Zanella, Nacho Duato, Karole Armitage, Mats Ek. Inizia dal 2004 la sua attività di coreografo dove firma lavori per Teatri e Festival Europei ed Internazionali come Theater Aachen, Theater Dortmund, Stadttheater Regensburg, Theater Duisburg, Dock11 Berlin, Staatstheater am Gärtnerplatz München, Bolzano Danza, ARTMark Festival Witebsk Bellarussia, Mittelfest in Cividale del Friuli, SATFestival Barcelona, Schrittmacher Festival Aachen, Tanzwoche Dresden, Odeon Tanz Wien. Nel 2011 riceve il premio Città di Colonia come miglior Artista Interprete. Nello stesso anno crea sempre per la città di Colonia il collettivo Emanuele Soavi Incompany, dove collabora con numerosi artisti di fama Internazionale. Tra le ultime creazioni si evidenziano AUREA in collaborazione con Susanne Linke, LVMEN ideato insieme ai due artisti del Netherlands Dance Theatre Joris-Jan Bos e Cora Bos-Kroese, RELICS in Coproduzione con Orchestra Duisburger Philharmoniker e Teatro opera di Colonia e in 2018 due produzioni con Cantus Cölln, Philharmonia di Colonia e Jone San Martin (Ballet Frankfurt / Forsythe-Company / Dance on). Dopo AUREA, PARADISUS e LVMEN, ANIMA è il quarto progetto di THE HABIT CYCLES. Questa volta Emanuele Soavi collabora con l’artista spagnola di video e performance Meritxell Aumedes Molinero, che ha sede a Göteborg e Berlino: insieme esplorano quello che è sempre stato e potrebbe essere da sempre: l’anima - Anima.

Michele Olivieri


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