Giorgio Battistelli: L’imbalsamatore

Rai5, sabato 9 novembre 2019, 22:50

Un inarrestabile flusso di parole, musica, follia e movimento si intreccia a profonde riflessioni politiche ed esistenziali nella seconda “Lezione di Suono” tenuta nel 2018 dal maestro Giorgio Battistelli con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius, che Rai Cultura propone sabato 9 novembre alle 22.50 su Rai5. Al centro della lezione è “L’imbalsamatore”, monodramma giocoso da camera in cui l’imbalsamatore del corpo di Lenin Aleksej Miscin sperimenta una nuova sostanza che distrugge la salma a lui affidata, e sconvolto dall’immane errore decide di truccarsi e iniettarsi un liquido mortale per sostituire il suo corpo ai resti del rivoluzionario. Non c’è soluzione di continuità tra i deliri di Miscin, addetto al periodico restyling della salma di Lenin nel mausoleo della Piazza Rossa, e gli interventi della compagine cameristica che accompagna e commenta con sarcasmo graffiante l’andirivieni impetuoso tra il tavolino, il lavamani, la salma, la bottiglia di vodka e gli alambicchi fumanti. Un monologo feroce in cui il protagonista, incrocio tra un novello dottor Frankenstein e un redivivo Faust, soccombe nel folle e disperato tentativo di restituire al suo capo un aspetto umano grazie a un nuovo farmaco che dovrebbe non solo preservarne la salma ma anche conferirle elasticità e morbidezza. Dalla Sala dei Giganti di Palazzo Liviano in Padova, musica di Giorgio Battistelli (2001). Nel ruolo di Miscin Riccardo Massai. Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius. Regia Daniele De Plano.

Realizzate da Marco Angius, direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e il Teatro Stabile del Veneto, le “Lezioni di Suono” indagano alcune opere di Battistelli secondo una formula innovativa ormai giunta alla terza edizione, dopo i successi ottenuti dai cicli di Salvatore Sciarrino e Ivan Fedele. Chiude il ciclo, sabato 16 novembre, il confronto fra la drammaturgia musicale di Battistelli e il teatro della crudeltà di Antonin Artaud ne “I Cenci”, tragedia a tinte fosche sulla nobile famiglia dei Cenci ambientata nella Roma del Cinquecento. Le invenzioni compositive di Battistelli offrono al teatro di Artaud ciò che l’autore immaginava e che all’epoca non poteva realizzare, e i contorni inquietanti degli antichi avvenimenti si fanno incerti e sospesi in una trama musicale “a rete” che avvolge e trasfigura ogni gesto strumentale e vocale, anche grazie agli effetti in tempo reale elaborati dalla regia elettroacustica di Alvise Vidolin e Nicola Bernardini.