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IL TEATRO DONIZETTI DI BERGAMO

Cenno storici e l’ultimo progetto di restauro

Quello che è oggi il Teatro Donizetti fu costruito nel 1791 su progetto di Giovanni Francesco Lucchini e inaugurato il 24 agosto come Teatro Riccardi nella zona usata per le fiere e il divertimento, nel cuore commerciale della città di Bergamo.

Nella notte tra l’11 e il 12 gennaio 1797 un incendio doloso distrusse interamente l’edificio, che fu poi ricostruito tutto in muratura e aperto per la Fiera del 1801. Da quell’anno al 1809 la programmazione artistica fu affidata a Giovanni Simone Mayr – maestro di Gaetano Donizetti – che allestì con successo anche alcune sue opere.

Alle stagioni del Riccardi parteciparono i più apprezzati cantanti, tra cui i soprani Giuditta Pasta e Giuseppina Strepponi nonché il tenore Giovan Battista Rubini, artisti fondamentale del repertorio belcantistico. Nel 1840 Gaetano Donizetti, accolto con entusiasmo dal pubblico e da Simone Mayr, fu ospite alla rappresentazione della sua opera L’esule di Roma.

Nel 1869 vennero effettuati alcuni lavori di restauro interni, mentre all’esterno si ebbe il rifacimento della primitiva facciata porticata.

Nel 1897, anno centenario della nascita di Gaetano Donizetti, il teatro venne intitolato al più illustre cittadino bergamasco. Nell’occasione si organizzarono grandi festeggiamenti e presero il via importanti lavori di rinnovamento dell’edificio, che fu dotato di una nuova facciata, opera dell’architetto Pietro Via.

Ai cinque finestroni centrali del prospetto furono incisi titoli di opere di Donizetti: Lucia, Favorita, Don Sebastiano, Don Pasquale, Linda. Fu rimaneggiato e abbellito anche l’interno. Un intervento dipregio fu effettuato sugli stucchi dorati, che impreziosiscono le pareti del foyer e che presentano, inseriti in bianche cornici, volti di fanciulle ornati da delicati rami.

La sala del teatro venne arricchita dalle decorazioni del pittore Francesco Domenghini, artista di ingegno e grande esperto di tecniche pittoriche, che affrescò il soffitto con figure inneggianti al trionfo dell’arte musicale, circondate nella cornice da figure allegoriche e angeli. Sui palchi di proscenio l’artista dipinse putti danzanti e sulle tre file dei palchi festoni intrecciati da nastri. Al centro dell’arcoscenico fu posto un orologio sorretto da fanciulle.

Al piano superiore dell’avancorpo del teatro, nel 1898 furono realizzate alcune sale, dipinte dai pittori Alberto Maironi (il soffitto della sala centrale, oggi Sala Riccardi) e Achille Filippini Fantoni (la sala di lettura, oggi Sala Missiroli), che eseguì anche altre decorazioni in collaborazione con il pittore Fermo Taragni.

Alla fine degli anni Trenta del Novecento, il Teatro divenne proprietà del Comune di Bergamo.

Nei primi anni Sessanta, l’Amministrazione Comunale ha promosso significativi interventi sull’edificio. Sono stati rinnovati vari spazi interni e realizzati nuovi ambienti, tra i quali il Ridotto, arricchito da un affresco che rappresenta un ͞Teatro del Mondo, una scena fissa in cui si muove la storia degli uomini e delle arti. Il Ridotto, oggi intitolato al direttore d’orchestra e intellettuale bergamasco Gianandrea Gavazzeni, è stato ampliato a seguito di un significativo progetto che ha modificato i contorni del fabbricato. Fra il 2007 e il 2008 sono stati infine effettuati lavori di varia innovazione nelle sale del secondo piano e interventi di restauro e illuminazione notturna della facciata, che hanno donato al teatro un nuovo aspetto suggestivo.

Nel giugno 2017, a conclusione della Donizetti Night e dopo una serie di attività come visite guidate e uno sleeping concert con oltre cento persone dormienti nella platea svuotata dalle poltrone (precedentemente messe in vendita come cimeli), il Teatro Donizetti ha chiuso per la più recente fase di restauri, incominciati tecnicamente il 5 febbraio 2018.

Il progetto è stato redatto dallo Studio Berlucchi di Brescia, mentre l’appalto è stato affidato alla ditta Fantino Costruzioni Spa (Capogrupo) in ATI con Notarimpresa Spa.

I costi iniziali complessivi, stimati a 18 milioni di euro, sono attualmente rispettati. La copertura è stata garantita dagli enti pubblici, ma anche da un significativo apporto di privati pari a circa 9.5 milioni di euro.

I lavori hanno interessato tutta la struttura e sono stati finalizzati principalmente alla realizzazione di sale per l’orchestra nella zona sotto platea, della buca orchestrale mobile, di un nuovo corpo edilizio per i camerini, nuova biglietteria, bar e bar per il pubblico della galleria, nuovi uffici nel corpo ovest, sala prove, sale per catering e attività per il pubblico, e naturalmente restauro dei palchi, del soffitto di platea e del foyer.

Ripercorrendo all’inverso il cammino che era stato costruito per accompagnare il Teatro verso la chiusura, la Fondazione Teatro Donizetti e il Comune di Bergamo hanno stilato un calendario di attività che porteranno verso la completa riapertura.

Nel novembre 2019, il Cantiere del Teatro si ferma per ospitare la prima messa in scena mondiale dell’opera L’Ange de Nisida, lavoro di Gaetano Donizetti che si credeva irrimediabilmente perduto e che invece è rinato grazie ad una minuziosa ricerca musicologica. Opera comunque non ultimata dallo stesso compositore bergamasco e da lui stresso smembrata, troverà nell’allestimento all’interno del Cantiere ideato dal direttore artistico del festival Donizetti Opera il luogo ideale e un’occasione irripetibile, con l’azione nella platea ancora sgombera dalle poltrone e il pubblico nei palchi e in un apposita tribuna in palcoscenico.

I lavori e i collaudi saranno completati entro l’estate 2020 così da poter celebrare la nuova funzionalità del teatro dal mese di settembre del prossimo anno, con un calendario di iniziative che coinvolgeranno tutte le anime artistiche che hanno la propria casa nel teatro dedicato al celebre compositore.

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