L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Per la prima volta il capolavoro di Puccini per Sant'Ambrogio

Riccardo Chailly inaugura la Stagione con Tosca

La prima volta del capolavoro pucciniano in apertura di Stagione con la regia di Davide Livermore, scene di Giò Forma, costumi di Gianluca Falaschi e video di D-wok.

Anna Netrebko arriva al suo quarto 7 dicembre, Francesco Meli e Luca Salsi

inaugurano un anno di forte presenza scaligera.

Anche quest’anno il 7 dicembre è in diretta su Rai 1 e nei cinema di tutto il mondo

ed è preceduto dal fitto calendario di eventi della Prima diffusa in tutta la città.

L'opera in breve

La musica

Programma di sala

I partner

Rai - Edison - Rolex - BMW - JTI - Fondazione Banca Del Monte di Lombardia - Bellavista - Ferrarelle - Caffé Borbone - Amedei - Riso Gallo - Caffé Scala - TEAROSE - LG - TRECCANI

Il 7 dicembre 2019 alle ore 18 Tosca di Giacomo Puccini inaugura la Stagione d’Opera 2019/2020 del Teatro alla Scala. Dirige il Maestro Riccardo Chailly, che prosegue la sua ricognizione del repertorio italiano e in particolare pucciniano. L’allestimento è affidato a Davide Livermore, che dopo il debutto scaligero con Tamerlano di Händel ha già collaborato con il M° Chailly per Don Pasquale di Donizetti e Attila di Verdi per l’inaugurazione della scorsa Stagione. Con lui la squadra formata da Giò Forma per le scene, arricchite dai video di D-wok e illuminate da Antonio Castro, e da Gianluca Falaschi per i costumi. Protagonisti in palcoscenico Anna Netrebko, Francesco Meli e Luca Salsi. Nelle rappresentazioni di gennaio Tosca sarà Saioa Hernández, impegnata anche nella tournée in Giappone.

Tosca, presentata secondo la partitura della prima assoluta di Roma come documentata nell’edizione critica a cura di Roger Parker per Ricordi, presenterà alcune significative differenze rispetto all’edizione corrente e costituisce uno dei momenti più attesi del progetto pucciniano con cui Riccardo Chailly riporta al Piermarini le opere del compositore di Lucca in letture che tengono conto delle ricerche più aggiornate: iniziato con Turandot con il finale di Luciano Berio, il progetto è proseguito con La fanciulla del West con l’orchestrazione originale di Puccini, Madama Butterfly nella prima versione (7 dicembre 2016) e Manon Lescaut nella prima versione. Dopo le inaugurazioni con Giovanna d’Arco, Madama Butterfly, Andrea Chénier e Attila, Tosca conferma l’impegno del Maestro Chailly a riscoprire il repertorio italiano nella sua interezza. Questo progetto culturale va prendendo forma nel corso degli anni: accanto a Puccini si colloca l’approfondimento degli anni di svolta del percorso teatrale verdiano (Giovanna d’Arco, Attila, Macbeth), del Belcanto (La gazza ladra di Rossini e Don Pasquale di Donizetti) e del Verismo (Andrea Chénier), sempre con un’attenzione particolare alle opere presentate alla Scala per la prima volta.

Tosca andò in scena per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900 per la direzione di Leopoldo Mugnone. Il 17 marzo, Arturo Toscanini dirigeva il debutto scaligero con la stessa protagonista, Hariclea Darclée. La Tosca romana differisce dalla successiva (e definitiva) in otto interventi per un totale di un centinaio di battute. Complessivamente Tosca, osserva Roger Parker, è la più stabile delle opere di Puccini, quella che dopo una gestazione tormentata ha subito minori ripensamenti. Eppure queste poche battute, collocate in punti nodali della composizione, balzano all’attenzione dell’ascoltatore. Nel dettaglio:

- cinque misure aggiuntive nel duetto Tosca-Cavaradossi del primo atto, con una frase di Cavaradossi marcata “con passione” in risposta alle parole di Tosca “Oh come la sai bene, l’arte di farti amare” (Cavaradossi: “Non è arte, è amore, è amore, è amore”. Tosca: “Sì, sì, ti credo…”)

- un diverso finale del Te Deum corale alla fine del primo atto;

- una versione più lunga della macabra preghiera di Spoletta alla fine della tortura di Cavaradossi;

- una riscrittura del famoso verso di Tosca “Quanto? Il prezzo”, in cui “Il prezzo” viene cantato e non richiesto “quasi parlato” in tessitura più bassa;

- due misure aggiuntive alla fine di “Vissi d’arte” con intervento di Scarpia sulle parole “Bada, il tempo è veloce!”;

- una versione assai più lunga della scena della morte di Scarpia e delle parole finali di Tosca: un passaggio orchestrale di quattordici battute di stampo espressionista conduce alla frase “E avanti a lui tremava tutta Roma”, non è parlata ma cantata su un do ribattuto. È inoltre posta in un punto diverso dell’azione, all’interno della didascalia.

- una conclusione sensibilmente diversa per gli ultimi momenti dell’opera: dopo la morte di Cavaradossi Tosca riprende “col massimo strazio” il tema di “E lucevan le stelle” sulle parole “Povera Floria tu! O Mario, tu finire così!” mentre dopo le parole “O Scarpia, avanti a Dio!” l’orchestra presenta una ripresa integrale di “E lucevan le stelle”.

Parker invita a “Usare queste diverse varianti per aprire nuove prospettive sull’opera, riconsiderando quale possa essere stato il suo effetto e quale la sua rilevanza fra i contemporanei. Siamo qui di fronte, dopo tutto, a diverse declinazioni di alcuni dei momenti più iconici di una delle opere più iconiche dell’intero repertorio. Ascoltarli come erano stati inizialmente concepiti, e come - in un universo diverso - sarebbero potuti rimanere, ci incoraggia a ripensare al modo in cui l’opera pucciniana è venuta alla luce, a ripensare al modo in cui noi la conosciamo e la amiamo”.


 

Riccardo Chailly

Il direttore

Il suo debutto alla Scala risale al 1978 con I Masnadieri di Verdi: nei suoi 40 anni di attività scaligera ha diretto opere di Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini, Giordano, Musorgskij, Offenbach, Stravinskij, Prokof’ev e Bartók. Con Aida ha inaugurato la Stagione 2006/2007, con Giovanna d’Arco la Stagione 2015/2016, con Madama Butterfly la Stagione 2016/2017, con Andrea Chénier la Stagione 2017/2018 e con Attila la Stagione 2018/2019. Il suo impegno con il Teatro milanese negli anni a venire si concentrerà sul repertorio italiano secondo un progetto culturale volto a valorizzarne la ricchezza e la complessità, dal Belcanto al Verismo. Proseguirà anche ilciclo di opere di Puccini iniziato nel maggio 2015 con Turandot, evento inaugurale di Expo, e proseguito nel maggio 2016 con La fanciulla del West. Un’attenzione particolare è rivolta alle opere presentate alla Scala in prima assoluta: è il caso de La gazza ladra, tornata alla Scala con la regia di Gabriele Salvatores a 200 anni dalla prima, e di Andrea Chénier. Il Maestro Chailly ha intensificato l’attività con l’Orchestra scaligera creando con i musicisti un sodalizio artistico sempre più stretto: nel 2019 ha nuovamente guidato la Filarmonica in tournée: in questi anni l’Orchestra è tornata regolarmente nelle principali sedi concertistiche europee tra le quali il Festival di Lucerna, i Proms, il Festival di Edimburgo, la Philharmonie di Berlino e quella di Amburgo. Nel 2018 anche Decca ha festeggiato i 40 anni di collaborazione con il Maestro milanese: un percorso artistico che ha prodotto oltre 150 registrazioni e che è stato celebrato con una serie di nuove uscite: tra cui il box “Symphonic Edition” che raccoglie in 55 cd l’attività sinfonica del Maestro con le sue principali orchestre. Riccardo Chailly è stato premiato come "Artista dell'anno" 2019 dalla rivista francese Diapason in aggiunta ai "Diapason d’or de l'année" per le sue due ultime registrazioni: “The Fellini Album”, dedicato a Nino Rota, con la Filarmonica della Scala e “The Strauss Album” con la Lucerne Festival Orchestra, entrambi incisi per Decca.


 

Lo spettacolo

Staff creativo

Dopo il clamoroso successo del debutto scaligero con l’allestimento di Tamerlano di Händel nel settembre 2017, Davide Livermore è tornato al Piermarini firmando il Don Pasquale nell’aprile 2018 e l’inaugurazione della Stagione 2018/2019 con Attila, entrambi diretti da Riccardo Chailly. La collaborazione tra regista e direttore era iniziata proprio su Puccini, con una produzione de La bohème a Valencia nel 2012. Nella Stagione 2019/2020 Livermore - che è stato recentemente indicato alla guida del Teatro Nazionale di Genova - firmerà oltre all’inaugurazione anche La Gioconda di Ponchielli, il titolo di chiusura. Con lui torna lo Studio Giò Forma (Florian Boje, Cristiana Picco e Claudio Santucci), la cui esperienza ormai consolidata nel campo del teatro d’opera affonda le radici in un’attività multiforme che attraverso l’allestimento di grandi eventi come Expo o dei palcoscenici del pop e del rock ha assimilato tutte le tecnologie dello spettacolo del nostro tempo. La scenografia, illuminata da Antonio Castro, si avvale dei video di D-wok, agenzia guidata da Paolo Gep Cucco. I costumi sono firmati da Gianluca Falaschi, già apprezzatissimo alla Scala per i fantasiosi e spettacolari figurini per Don Pasquale e Attila e nel 2012 vincitore del premio Abbiati per Ciro in Babilonia al Festival Rossini di Pesaro.

Prima di Livermore avevano già firmato le regie di più inaugurazioni consecutive Margherita Wallmann (1957, 58 e 59 e poi 1964 e 65), Giorgio de Lullo (1969 e 70), Giorgio Strehler (Falstaff 1980 e Lohengrin 1981) e Luca Ronconi (Moïse et Pharaon 2003 ed Europa riconosciuta 2004).


 

I protagonisti

I cantanti

Alla sua quarta Inaugurazione scaligera (terza con Riccardo Chailly), Anna Netrebko è ormai di casa al Piermarini. Alla Scala debutta nel 1998 con un concerto della Filarmonica diretto da Valery Gergiev; sempre Gergiev la dirige due anni più tardi in Guerra e Pace di Prokof’ev. Torna quindi come Donna Anna in Don Giovanni diretto da Daniel Barenboim il 7 dicembre 2011, come Mimì ne La Bohème diretta da Daniele Rustioni nel 2012, Giovanna d’Arco per il 7 dicembre 2015 diretta da Riccardo Chailly e come Violetta ne La traviata diretta da Nello Santi nel 2017. Universalmente riconosciuta come il soprano di riferimento dei nostri anni, ha interpretato un vastissimo repertorio in tutti i teatri del mondo con i direttori e i registi più prestigiosi. Ha recentemente interpretato Tosca al Metropolitan e a Monaco.

Saioa Hernández, che sosterrà le recite di gennaio e tornerà nella tournée in Giappone nel settembre 2020, ha debuttato al Teatro alla Scala come Odabella in Attila lo scorso 7 dicembre. Nata a Madrid, ha studiato tra l’altro con Francesco Galasso, Vicenzo Scalera, Renata Scotto e Montserrat Caballé. Si è concentrata dapprima sui grandi ruoli belcantistici e quindi con titoli del repertorio verdiano e verista. Nel corso della Stagione 2019/2020 è nuovamente attesa alla Scala come protagonista de Un ballo in maschera e La Gioconda.

Francesco Meli è al terzo 7 dicembre (secondo con Riccardo Chailly): dopo il debutto scaligero nei Dialogues des Carmélites di Poulenc nel 2004, torna come Cassio nella ripresa dell’Otello diretto da Muti e come Arbace nell’Idomeneo inaugurale della Stagione 2005/2006, diretto da Daniel Harding. Negli anni seguenti è Don Ottavio nel Don Giovanni (Dudamel 2006), Leicester in Maria Stuarda (Fogliani 2008), Cantante italiano nel Rosenkavalier (Jordan 2011). La parte di Cavaradossi è il suo primo Puccini alla Scala, dove ha già interpretato sei parti verdiane: Otello (Cassio), Giovanna d’Arco (7 dicembre 2015), I due Foscari, Don Carlo, La traviata, Ernani cui si aggiunge la Messa da Requiem diretta da Riccardo Chailly. Nella Stagione che si apre tornerà come Manrico ne Il trovatore e Enzo ne La Gioconda con la regia dello stesso Livermore.

Secondo 7 dicembre per Luca Salsi dopo Andrea Chénier con Riccardo Chailly nel 2017. Baritono tra i più affermati a livello internazionale, Salsi ha conquistato il pubblico scaligero anche nel recente Ernani e nel corso della Stagione 2019/2020 tornerà come Renato in Un ballo in maschera, Giorgio Germont ne La traviata, Barnaba ne La Gioconda, oltre a partecipare con Tosca alla tournée in Giappone. Tra i successi più recenti proprio il barone Scarpia all’Opéra Bastille, il Conte di Luna nel Trovatore accanto ad Anna Netrebko all’Arena di Verona e il ruolo protagonista in Simon Boccanegra a Salisburgo la scorsa estate con la direzione di Valery Gergiev. I prossimi impegni includono il ruolo del titolo in Falstaff a Piacenza, Modena e Reggio Emilia, Amonasro in Aida a Zurigo e Rigoletto alla Fenice di Venezia.

In un’opera come Tosca non esistono ruoli secondari, occorrono artisti di talento e qualità vocali e sceniche anche nelle parti più brevi. La Scala presenta il Sagrestano di Alfonso Antoniozzi, un basso buffo già leggendario nel repertorio rossiniano (alla Scala ha cantato tra l’altro ne Il turco in Italia e Il barbiere di Siviglia con Riccardo Chailly ma anche nell’Elisir d’amore diretto da Zanetti e ne L’italiana in Algeri diretta da Rovaris ed è stato Melitone ne La forza del destino diretta da Muti). Spoletta è Carlo Bosi, una presenza costante delle stagioni scaligere fin dal 1995, che il Maestro Chailly ha voluto accanto a sé in molte recenti produzioni: oltre a Turandot e La fanciulla del West, due 7 dicembre con Madama Butterfly e Andrea Chénier. Completano il cast Carlo Cigni come Angelotti, Giulio Mastrototaro come Sciarrone e Ernesto Panariello come carceriere.


 

La Prima su Rai 1, sui media europei e nei cinema

Il 7 dicembre 2016 la trasmissione di Madama Butterfly in diretta su Rai 1 ha battuto tutti i record di ascolti per l’opera lirica sulla televisione italiana con una media di 2.600.000 spettatori corrispondenti al 13.48 % di share medio. Nel 2017 e 2018 Andrea Chénier e Attila, titoli sicuramente meno popolari, si sono comunque attestati intorno ai 2.000.000 di spettatori e uno share medio superiore al 10%. La decisione della Rai di trasmettere la ‘prima’ scaligera in diretta sulla prima rete, con la produzione di Rai Cultura, è confermata anche per il 2019, proseguendo una collaborazione inaugurata da Paolo Grassi il 7 dicembre 1976 per Otello di Verdi con la direzione di Carlos Kleiber e la regia di Franco Zeffirelli. Da allora la Rai e il Teatro alla Scala hanno collaborato per far conoscere sempre meglio agli italiani lo straordinario patrimonio del melodramma. Come ogni anno la Rai curerà anche le dirette presso il Carcere di San Vittore, in diversi teatri italiani e nei cinema di tutto il mondo. 

 

Diretta televisiva

Prima:
RAI 1 e RAI Play in Italia
Arte/ZDF in Francia e altri Paesi di lingua francese, anche nella Francia d’oltremare; in Germania e altri Paesi di lingua tedesca.
CESKA TELEVIZA in Repubblica Ceca;
MTVA in Ungheria;
RTP in Portogallo;
ACTION 24 in Grecia.

La registrazione del 7 dicembre sarà inoltre trasmessa in differita televisiva<, in data da definire, da RSI in Svizzera, da NHK in Giappone, da Il Media nella Repubblica di Corea e da TV Kultura in Russia.

Per quanto riguarda la diffusione cinematografica, l’opera sarà trasmessa in diretta in Italia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Polonia, Norvegia e Finlandia, e in differita

Dirette e differite radiofoniche previste:

RAI-Radio 3 - Diretta

PTRTP (Portogallo) - Differita (12/01/2020)
ESRTVE (Spagna) - Differita (28/12/2019)
BGBNR (Bulgaria) - Diretta
DESR (Germania) - Differita (4/01/2020)
LVLR (Lettonia) - Diretta
RSRTS (Serbia) - Diretta
SKRTVS (Slovacchia) - Diretta
SIRTVS (Slovenia) - Diretta
HRHRTR (Croazia) - Differita (8/12/2019)
RURTR (Russia) - Differita (28/12/2019)
DEBR (Germania) - Diretta
CHRTS (Svizzera) - Differita (21/12/2019)
FRSRF (Francia) - Diretta
DKDR (Danimarca) - Diretta
DEHR (Germania) - Differita (Data da destinarsi)
DENDR (Germania) - Differita (14/12/2019)
JPNHK (Giappone) - Differita (31/01/2020)
ROROR (Romania) - Diretta

Teatri di Brescia e di Sondrio, all’Auditorium di Vignate, per gli iscritti alle Università della terza età, e presso l’Istituto di formazione secondaria Alberti a Bormio.

 


La Prima diffusa

In occasione del Sant’Ambrogio 2019 torna il palinsesto di attività di preparazione della Prima scaligera promosso da Comune di Milano e Edison insieme al Teatro alla Scala. Il programma include oltre 50 eventi di preparazione oltre alla proiezione in diretta dell’opera in 38 sedi fra teatri, cinema e istituzioni culturali della città. Il programma completo al link https://www.edison.it/prima-diffusa


 

Gli incontri

Il 7 dicembre 2019 Tosca, che inaugura la Stagione 2019/2020, sarà dedicata a Paolo Grassi, il “poeta dell’organizzazione” che ha fatto della formazione di un pubblico consapevole e critico il perno della sua idea della funzione culturale e civile del Teatro. E proprio ricordando Grassi, Sovrintendente dal 1972 al 1977, il Teatro alla Scala presenta insieme a diverse associazioni e istituzioni un fitto calendario di incontri nel mese di novembre, in attesa dell’ondata di eventi programmati dal Comune di Milano insieme a Edison, al Teatro e alla Rai nel progetto Prima diffusa che animerà la città dal 30 novembre al 12 dicembre. Protagonista del calendario delle prossime settimane è Riccardo Chailly, che a Giacomo Puccini ha dedicato la sua vita come interprete, studioso e divulgatore e che ha trovato il tempo per partecipare personalmente a numerosi eventi.

16 novembredalle 11 alle 13 e dalle 14.30 alle 18, Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala - Tosca, primadonna all’opera”, Convegno di studi a cura di Franco Pulcini. Hanno partecipato Michele Girardi, Dieter Schickling, Gabriella Biagi Ravenni, Riccardo Chailly, Roger Parker, Gabriele Dotto, Gerardo Tocchini e Laura Cosso. Nel corso del Convegno sarà presentato il libretto di lavoro di Puccini, Illica e Giacosa esposto al Museo Teatrale, dalla Collezione del Museo Casa Natale di Giacomo Puccini a Lucca. Accompagna l’esposizione un applicativo interattivo realizzato dall’Archivio Storico Ricordi e dal LIM Laboratorio di Informatica Musicale dell’Università degli Studi di Milano che consente di sfogliare la riproduzione digitale dell’intero libretto autografo e anche di ascoltare l’interpretazione di Maria Callas dell’aria “Vissi d’arte” seguendo la partitura autografa di Tosca conservata presso l’Archivio Storico Ricordi o le parole sul libretto della Fondazione Giacomo Puccini (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili).

19 novembreore 18, Ridotto dei Palchidel Teatro alla Scala - per il ciclo “Prima delle Prime” a cura degli Amici della Scala incontro dal titolo “La prima opera del Novecento” con Sandro Cappelletto e la partecipazione del Maestro Riccardo Chailly.

21 novembre ore 18, Aula Magna dell’Università Bocconi - Riccardo Chailly ha presentato Tosca di Giacomo Puccini agli studenti dell’Università con un’introduzione di Severino Salvemini.

25 novembre ore 18, Amici del Loggione, via Pellico 6 - Riccardo Chailly ha incontrato i soci insieme al presidente Gino Vezzini.

26 novembre ore 18.30, Teatro alla Scala - Introduzione all’opera con il Maestro Riccardo Chailly e Sandro Cappelletto e prova aperta per i soci di Fondazione Milano per la Scala e per gli studenti delle Università e dei Conservatori Milanesi. Evento ripreso dalle telecamere della Rai.

6 dicembre ore 18, Cinema Teatro Delfino, Piazza P. Carnelli - “Tosca, melodramma estremo”,Incontro con Filippo Del Corno e Riccardo Chailly (ingresso gratuito con prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).Evento incluso nel calendario di Prima diffusa.

12 dicembre ore 18, Conservatorio di Milano, Sala Puccini, via Conservatorio 12 - Il Direttore Musicale discute l’opera inaugurale della Stagione con gli studenti dei corsi di Direzione d’orchestra del Conservatorio, che dovranno “cimentarsi” con lo stesso capolavoro pucciniano (ingresso gratuito con prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Evento incluso nel calendario di Prima diffusa.


 

Il percorso della Rai verso la Prima

Rai, la prima della Scala fra tv, radio, cinema e web

Rai Radio3, Aspettando Tosca

 

È pensato per accompagnare il pubblico verso la ‘Prima’ scaligera del prossimo 7 dicembre il ciclo di opere italiane interpretate dal Direttore musicale del Teatro alla ScalaRiccardo Chailly, che Rai Cultura sta proponendo su Rai5 la domenica mattina alle ore 10, dal 3 novembre al 1° dicembre, per lo spazio “Domenica all’opera”. Cinque titoli del grande repertorio fra Otto e Novecento quali Attila di Giuseppe Verdi, Andrea Chénier di Umberto Giordano e Turandot, Madama Butterfly e Manon Lescaut di Giacomo Puccini, rappresentati alla Scala e diretti dal Maestro Chailly alla luce delle ricerche musicologiche più aggiornate, che saranno preceduti dalle sue lezioni introduttive sui principali aspetti stilistici delle opere. A Turandot e Madama Butterfly, trasmesse il 3 e il 10 novembre, seguono il 17 novembre Attila, introdotto dalla conversazione di Riccardo Chailly con il musicologo e critico Enrico Girardi; il 24 novembre Manon Lescaut anticipata dalla guida all’ascolto del Maestro in dialogo con il critico musicale Alberto Mattioli; e infine il 1° dicembre Andrea Chénier, preceduto da una lezione tenuta dal Maestro Chailly insieme al regista Martone agli studenti delle Università milanesi.


 

Tosca in Giappone

La nuova produzione di Tosca che giungerà in scena il 7 dicembre sarà al centro della grande tournée che nel settembre 2020 riporterà i complessi scaligeri in Giappone, a Tokyo, dopo quattro anni. Si tratta del decimo progetto di una serie di tournée che ha preso il via nel 1981. Sono previste 8 rappresentazioni d’opera (4 di Tosca con Saioa Hernández e 4 de La traviata nell’allestimento storico di Liliana Cavani) e 4 concerti sinfonico-corali. La direzione di opere e concerti è affidata al Direttore Musicale Riccardo Chailly e al Maestro Zubin Mehta. Sono previste anche 6 recite de Il barbiere di Siviglia per i bambini. La tournée in Giappone è organizzata in occasione delle Olimpiadi a Tokyo del 2020.


 

Tosca alla Scala

Tosca è in assoluto tra le opere più amate e rappresentate a livello internazionale; nel 2019 è stata la sesta opera più rappresentata al mondo con 134 allestimenti per un totale di 534 recite nei cinque continenti. Dopo la prima romana è stata battezzata alla Scala da Toscanini e vi ha avuto un imponente numero di allestimenti (30 tra nuove produzioni e riprese), molti dei quali estremamente significativi. Mai approdata a un 7 dicembre, Tosca è stata però diretta da quasi tutti i più grandi maestri attivi alla Scala e cantata dalle voci più leggendarie guadagnandosi una posizione di assoluto rilievo nella storia del nostro Teatro. L’approdo scaligero del capolavoro pucciniano risale al 17 marzo 1900, a due mesi dalla prima assoluta al Costanzi di Roma. Dirigeva Arturo Toscanini, la protagonista come già a Roma era Hariclea Darclée, le scene erano di Alfred Hohenstein. Toscanini dirige il nuovo allestimento del 1907 (firmato Parravicini/Rota/Sala/Songa) con Eugenia Burzio, ripreso nel 1917 da Ettore Panizza con Gilda Dalla Rizza. Ancora Toscanini dirige Claudia Muzio in alternanza con Bianca Scacciati nel 1927, con Aureliano Pertile e Mariano Stabile (e Baccaloni come Angelotti). L’anno seguente Gabriele Santini ritrova Dalla Rizza e Pertile.

Nel 1929 i complessi del Teatro alla Scala realizzano la prima edizione discografica dell’opera, diretta da Carlo Sabajno con le voci di Carmen Melis, Piero Pauli e Apollo Granforte.

Nel 1933 sale sul podio Victor De Sabata con Iva Pacetti e Beniamino Gigli, scene di Edoardo Marchioro e costumi di Caramba. Quattro anni dopo sulla scena ci sono Maria Caniglia, Giuseppe Lugo e Armando Borgioli diretti da Franco Ghione; nella ripresa del 1938 canta Gina Cigna e dirige Franco Capuana. Gigli e la Pacetti tornano invece nel 1939 diretti da Gino Marinuzzi. Nel 1944 nelle nuove scene di Ugo Serafin canta Maria Carbone diretta da Antonio Guarnieri. Nel 1946 dirige Franco Molinari Pradelli. Il 1948 vede Gianandrea Gavazzeni dirigere Franca Sacchi, Mario Filippeschi e Giuseppe Taddei, mentre nel 1950 si alternano Antonino Votto e Nino Sanzogno, con Maria Caniglia, Zinka Milanov e Gianni Poggi nei cast. Victor De Sabata torna a Tosca nel 1953 nell’edizione leggendaria con scene di Benois e Renata Tebaldi, Ferruccio Tagliavini in alternanza con Giuseppe Di Stefano e Paolo Silveri. Negli stessi mesi De Sabata registra con i complessi scaligeri l’edizione discografica di riferimento con Maria Callas, Giuseppe di Stefano e Tito Gobbi. Tebaldi e Di Stefano tornano nel 1954 con Antonino Votto e la regia di Mario Frigerio e nel 1958 e 1959 con Gianandrea Gavazzeni e la regia di Margherita Wallmann. Per il ritorno di Tosca alla Scala occorre attendere il 1974 con Francesco Molinari Pradelli che dirige Raina Kabaivanska (poi Grace Bumbry) e Plácido Domingo in una regia di Piero Faggioni. La regia di Faggioni torna nel 1980 con Eva Marton e Raina Kabaivanska insieme a Luciano Pavarotti e Gianfranco Cecchele e Seiji Ozawa e Giuseppe Patanè sul podio, poi di nuovo nel 1989 con Ghena Dimitrova/Maria Guleghina, Giuseppe Giacomini/Alberto Cupido e Piero Cappuccilli/Juan Pons. Bisogna aspettare il 1997 per un nuovo allestimento, affidato a Luca Ronconi e alle vertiginose scenografie di Margherita Palli con la direzione di Semyon Bychkov e in scena Galina Gorchakova/Aprile Millo, Neil Shicoff/Sergej Larin e Ruggero Raimondi/Carlo Guelfi. Il fortunato allestimento torna nel 2000 diretto da Riccardo Muti con Maria Guleghina, Salvatore Licitra e Leo Nucci, nel 2003 diretto da Gary Bertini con Daniela Dessì, Licitra e Guelfi e nel 2006 diretto da Lorin Maazel con la Dessì, Walter Fraccaro e ancora Guelfi.

L’ultimo allestimento scaligero di Tosca è firmato da Luc Bondy nel 2011. Dirige Omer Meir Wellber, cantano Sondra Rodvanovsky, Aleksandrs Antonenko e Želiko Lučić. L’allestimento viene ripreso nel 2012 con la direzione di Nicola Luisotti e le voci di Martina Serafin, Marcelo Álvarez e George Gagnidze e per l’ultima volta nel 2015 con la direzione di Carlo Rizzi e Beatrice Uria Monzon, Fabio Sartori e Želiko Lučić protagonisti.


 

I Partner accanto al Teatro alla Scala per la Serata inaugurale,

nella nuova Stagione e nei progetti speciali

 

Rai - Edison - Rolex - BMW - JTI - Fondazione Banca Del Monte di Lombardia - Bellavista - Ferrarelle - Caffé Borbone - Amedei - Riso Gallo - Caffé Scala - TEAROSE - LG - TRECCANI

 

La straordinaria attesa per Tosca, il capolavoro di Giacomo Puccini che il 7 dicembre inaugura la Stagione 2019/2020 con la direzione di Riccardo Chailly, la regia di Davide Livermore e un grande cast, nasce dalla popolarità del titolo, dal prestigio degli interpreti, dalla sempre maggiore partecipazione della città e di tutto il Paese all’avvenimento della Prima scaligera. Il Direttore Musicale Riccardo Chailly prosegue un percorso di ricerca prima ancora che esecutivo che ripropone le opere di Puccini in versioni che tengono conto delle conoscenze musicologiche più aggiornate, come ormai è prassi comune con gli altri grandi compositori. Dopo Turandot, La fanciulla del West, Madama Butterfly e Manon Lescaut è la volta di Tosca, che incredibilmente non era stata mai scelta per un 7 dicembre e che giunge per la prima volta in scena nella primissima versione di Roma del gennaio 1900.

Tosca, in programma dal 7 dicembre 2019 all’8 gennaio 2020, è diretta dal Maestro Chailly - che appena insignito del prestigioso Diapason d’Or come Artista dell’anno in Francia giunge così alla sua ventitreesima opera alla Scala dal debutto nel 1978 – in un allestimento del regista Davide Livermore alla sua seconda Prima consecutiva insieme alla scenografa Cristiana Picco (Studio Giò Forma), con i video di Paolo Gep Cucco (D-WOK) e i costumi di Gianluca Falaschi. In scena un cast stellare che vede protagonista Anna Netrebko, massima interprete della parte nel nostro tempo, e due cantanti e musicisti amatissimi alla Scala come Francesco Meli che sarà Cavaradossi e Luca Salsi come Scarpia. Saioa Hernández, già applauditissima interprete dell’Attila inaugurale del 2018, canterà il ruolo del titolo nelle rappresentazioni di gennaio ma anche in tournée in Giappone nel settembre 2020.

La Stagione che si apre con Tosca si presenta estremamente ricca, con 15 titoli d’opera e otto di balletto oltre a un fitto calendario di concerti. Nella Stagione d’opera, in cui il Maestro Chailly tornerà anche al repertorio internazionale con Salome di Richard Strauss, resta centrale il repertorio italiano con tre titoli di Verdi, due di Rossini, uno di Ponchielli cui si aggiungono il Verismo con Montemezzi e Giordano e l’avanguardia storica con Luigi Nono. La scuola francese torna con Gounod e Debussy mentre il repertorio tedesco conta accanto al già ricordato Strauss titoli di Wagner e Schönberg oltre a Händel nel progetto barocco.

L’importanza ormai globale del 7 dicembre, che è internazionalmente riconosciuto come avvenimento capitale della vita musicale e teatrale, è anche l’importanza di un Teatro che non solo incarna dal 1778 la tradizione del melodramma italiano, ma costituisce un simbolo di eccellenza della Città e del Paese in cui opera, interagendo costantemente con le istituzioni, le aziende, i cittadini che per noi sono molto più che semplice pubblico. Per questo ringraziando i suoi Partner in occasione del loro decisivo sostegno alla Serata inaugurale, il Teatro alla Scala sottolinea il valore di collaborazioni che dal 7 dicembre si estendono all’intero arco della Stagione e alle molteplici attività che ogni giorno rendono vivo e partecipato il nostro Teatro. Accanto alla normale programmazione sono numerose le attività nate da una progettualità comune con i Partner, a conferma di un patrimonio di idealità e di eccellenza condiviso, fondato su valori di qualità, condivisione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico italiano, proiezione internazionale e investimento sul futuro attraverso il coinvolgimento delle giovani generazioni.

Desideriamo ricordare nel dettaglio alcune di queste collaborazioni.

Prosegue e si rafforza il più che quarantennale rapporto tra il Teatro alla Scala e la Rai. Rai Cultura proporrà Tosca in esclusiva in diretta su Rai1 il prossimo 7 dicembre a partire dalle ore 17.45. Lo spettacolo, con la regia televisiva di Patrizia Carmine, è trasmesso in diretta anche su Radio3, su Rai1 HD canale 501 e online sul portale Rai Play, dove potrà essere visto per 14 giorni dopo la Prima.

Nel 2018 quasi due milioni di telespettatori avevano seguito su Rai1 Attila di Giuseppe Verdi per l’apertura della scorsa Stagione, confermando l’interesse e la passione degli italiani per l’opera e in particolare con l’annuale appuntamento con la Prima scaligera. Anche quest’anno il Centro di Produzione di Milano sarà impegnato nella ripresa oltre tre ore di spettacolo con 13 telecamere in alta definizione e uno staff di oltre 50 persone. La diretta su Rai1 sarà curata da Antonio Di Bella e Milly Carlucci, con collegamenti di Stefania Battistini, mentre su Radio3 ascolteremo Gaia Varon e Nicola Pedone. Per la prima volta Rai Pubblica Utilità – Accessibilità garantirà un servizio di audiodescrizione per garantire maggiore accessibilità agli utenti ipovedenti.

Rai Com distribuirà l’opera in diretta in oltre 30 sale cinematografiche italiane cui si aggiungono i cinema di sette Paesi europei e di molti altri in differita, dall’Australia al Sud America.

Le riprese Rai saranno il cuore del progetto “Prima Diffusa” che prevede proiezioni gratuite in oltre 40 sedi cittadine.

Tosca sarà in diretta anche sui canali televisivi Arte (Francia), ZDF (Germania), RPT (Portogallo) RSI (Svizzera), CESKA TELEVIZE (Repubblica Ceca), ACTION 24 (Grecia) e MTVA (Ungheria).

Sarà inoltre trasmessa in differita in Giappone dalla tv pubblica NHK, in Corea da IL MEDIA e in Russia da TV Kultura.

Per il mercato dell’audiovisivo è prevista per il 2020 l’uscita di un DVD di Tosca.

Edison, che nel 1883 portò per la prima volta la luce elettrica al Teatro alla Scala, illumina Tosca di Giacomo Puccini che inaugura la Stagione scaligera 2019/2020 con l’energia prodotta da fonti rinnovabili. L’intero fabbisogno energetico della serata e delle prove è compensato da appositi certificati che comprovano la provenienza dell’energia da fonti green. Nei 10 anni consecutivi di illuminazione della Prima, Edison ha evitato l’emissione in atmosfera di oltre 630 tonnellate di anidride carbonica, la quantità assorbita da circa 12.600 piante in un anno. Nell’estate 2019 inoltre Edison ha realizzato un intervento di efficientamento energetico presso i Laboratori del Teatro alla Scala (ex Officine Ansaldo), il cuore dei reparti artigianali che realizzano gli allestimenti scenici, portando alla sostituzione dell’impianto di illuminazione con 112 lampade Led, dotate di un sistema di gestione e controllo wireless. L’intervento consente di conseguire una riduzione dei consumi di energia elettrica superiore al 60% e di evitare l’emissione in atmosfera di 34 tonnellate di CO2 all’anno. In occasione della Prima della Scala, inoltre, Edison e il Comune di Milano realizzano dal 2011 il progetto Prima Diffusa, il palinsesto di eventi, concerti, performance artistiche e proiezioni gratuite che portano i temi e le emozioni dell’opera inaugurale al grande pubblico.

Rolex si avvicina naturalmente alle istituzioni che incarnano l’eccellenza, come il Teatro alla Scala, di cui è Orologio Esclusivo dal 2006, oltre che Partner Ufficiale della Serata Inaugurale del 7 dicembre. La collaborazione con il Teatro alla Scala prevede anche nel corso della Stagione le serate “Grandi Artisti alla Scala” e il Concerto di Natale di cui Rolex è Partner Principale. È dagli inizi del XX secolo, ossia da quando Hans Wilsdorf realizza il suo sogno di creare un orologio da polso preciso, affidabile ed elegante, che il Marchio dell’industria orologiera svizzera incoraggia senza sosta l’eccellenza individuale. Rolex è presente con il suo tradizionale sostegno agli artisti, oltre che al Teatro alla Scala, al Covent Garden di Londra, al Metropolitan di New York, all’Opéra di Parigi, al Festival di Salisburgo e ai Wiener Philharmoniker.

La partnership tra il BMW Group Italia e il Teatro alla Scala, nata nel 2002, si rinnova anche per la Stagione 2019/2020. BMW conferma la sua presenza, per la quindicesima volta dal 2005, come “Partner Ufficiale della Serata Inaugurale”. BMW Italia è inoltre Partner del Teatro alla Scala dal 2002 in qualità di «Fornitore Ufficiale». Dal 2016, in occasione del centenario del BMW Group e dei 50 anni di presenza nel nostro Paese, la filiale italiana è diventata «Fondatore Sostenitore» del Teatro alla Scala di Milano. Tra le numerose iniziative realizzate insieme nel corso degli anni, ad esempio per il lancio di nuovi prodotti, come le ultime tre generazioni della BMW Serie 7 e nel 2013 della BMW i3, la prima vettura elettrica del BMW Group. A partire dalla prima edizione del 2014 la filiale italiana del BMW Group supporta il progetto «Grandi Opere per piccoli», che mira a formare nuove generazioni di pubblico per l’opera e i concerti e ha già portato nella sala del Piermarini 200 mila giovanissimi ascoltatori, che hanno potuto apprezzare i grandi titoli del repertorio operistico adattati a misura di bambino.

Per il decimo anno consecutivo, JTI (Japan Tobacco International) sostiene il Teatro alla Scala in qualità di Partner Ufficiale della serata inaugurale. Quello tra JTI e il Teatro alla Scala è un sodalizio nato in occasione della tournée giapponese del Teatro nel 2009 e si è consolidato nel 2010 attraverso la partnership istituzionale siglata con il Museo Teatrale alla Scala. Negli anni, la collaborazione si è evoluta per rendere il patrimonio italiano accessibile a un pubblico sempre più ampio. Con questo obiettivo, JTI e il Teatro hanno creato il Progetto Accessibilità che, da quattro anni, consente alle categorie più fragili di visitare il Museo Teatrale e vedere i tesori che testimoniano il passaggio dei più grandi artisti e compositori del mondo. Dal 2015 al 2019 sono state organizzate all’interno del Museo Teatrale oltre 110 tra visite guidate e laboratori gratuiti con percorsi tattili e audioguide per i non vedenti, interpreti della lingua dei segni per i non udenti e accessi facilitati e assistiti per la terza età e i disabili motori, che hanno coinvolto oltre 1.500 persone.

Fondazione Banca del Monte di Lombardia è Partner della Serata inaugurale della Stagione 2019/2020 e supporta numerose iniziative del Teatro alla Scala anche all’esterno, come il Festival di Musica Sacra di Pavia. FBML è Fondatore Permanente del Teatro da undici anni e il suo Presidente è membro del Consiglio di Amministrazione. La Fondazione ha concentrato la sua attività nel supporto ai progetti rivolti ai giovani e ai bambini. Alcuni di questi progetti sono ormai radicati nell’offerta del Teatro: anche per la nuova Stagione FBML sostiene il ventaglio di proposte “La Scala UNDER30” tra le quali le “Anteprime Opera e Balletto” che permettono ai giovani di assistere in anteprima agli spettacoli inaugurali delle stagioni d’Opera e di Balletto. Dal 2014 la Fondazione sostiene inoltre il progetto “Grandi spettacoli per piccoli”, che realizza l’obiettivo di avvicinare i bambini alla musica e ha ormai coinvolto decine di migliaia di famiglie.

È con particolare piacere che ringraziamo alcuni dei Partner e Fornitori Ufficiali che affiancano il Teatro alla Scala in tutti i momenti più importanti della Stagione: Bellavista, Partner e Fornitore Ufficiale dal 2004, celebra i 15 anni di collaborazione con il Teatro proponendo come ad ogni Prima le migliori selezioni di vendemmia che accompagneranno tutto il menu. Tra di esse, l’ormai tradizionale Vintage Brut Teatro alla Scala 2014 ad essa dedicato.

La collaborazione con Ferrarelle prosegue dal 2007: la sua acqua 100% effervescente naturale è ancora una volta acqua ufficiale della serata inaugurale e da quest’anno dell’intera Stagione, mentre si conferma il sostegno di Vitasnella al Corpo di Ballo. Amedei, marchio italiano specializzato nella produzione di cioccolato artigianale d’eccellenza già presente nelle passate stagioni è da quest’anno Partner e Fornitore Ufficiale del Teatro alla Scala.

Si rinnova il legame con Caffè Borbone che, per il secondo anno, si conferma Partner e Fornitore Ufficiale del Teatro alla Scala: il caffè preparato secondo la migliore tradizione napoletana sarà servito al termine della cena di gala.

Protagonista della cena di gala sarà anche Riso Gallo, che consolida la partnership con il Teatro, scegliendo di omaggiare il risotto, espressione della cultura enogastronomica italiana, con l’eccellenza del Gran Riserva.

Caffè Scala cura ormai da 10 anni la cena di gala presso la Società del Giardino che quest’anno sarà firmata da uno chef di grande prestigio, Enrico Bartolini, che ha ricevuto da poche settimane la terza stella Michelin, unico a Milano. L’allestimento sarà curato da Tearose, che ricreerà l’atmosfera di un ricevimento a Palazzo Farnese con tovaglie di broccato, trionfi di fiori di stagione e candele.

Caffè Scala curerà anche la tradizionale cena delle maestranze in palcoscenico dopo la Prima.

Al termine della cena gli ospiti riceveranno in omaggio da parte degli Amici della Scala il volume “Visconti – Cinema, Teatro, Opera” a cura di Vittoria Crespi Morbio, ultima pubblicazione della collana “7 dicembre”.

Anche quest’anno LG Signature affianca il Teatro alla Scala con la presenza di due videowall per la diretta su maxischermo in Galleria Vittorio Emanuele.

Prosegue anche la collaborazione tra il Teatro alla Scala e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani che offrirà agli abbonati e agli acquirenti del programma di sala di tutte le rappresentazioni di Tosca la ristampa del libretto originale, come già avvenuto a partire dalla prima di Turandot nel 2015.


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