L’Ape musicale

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Pagine celebri e rarità per l'Arena

Storico fine settimana con due serate dedicate ai massimi geni dell’Opera dell’Ottocento: in programma pagine celebri e rarità per la prima volta in Arena

Wagner in Arena - venerdì 7 agosto, ore 21.30

Verdi Gala - sabato 8 agosto, ore 21.30

L’edizione straordinaria del Festival d’estate 2020 prosegue con l’incontro musicale tra i due rivali dell’Opera: il potente sinfonismo di Richard Wagner torna all’Arena dopo decenni di assenza e si confronta con l’intensità drammatica dell’italianissimo Giuseppe Verdi. I due programmi, diversi e originali, sono affidati a grandi interpreti nei rispettivi repertori: Ricarda Merbeth, Eleonora Buratto, Francesco Meli e Luca Salsi, diretti dai grandi maestri Gustav Kuhn e Daniel Oren.

Nati entrambi nel 1813, diversissimi per indole e formazione, i geniali Wagner e Verdi condussero due vite parallele che li portarono spesso a guardarsi da lontano, capendosi poco, amandosi mai. Il Tedesco ambiva all’Opera d’arte totale e andava per la sua strada, creando dalla verde collina bavarese di Bayreuth una nuova forma di Teatro, il rito che ora tutti conosciamo, e ridisegnando l’epica germanica. L’Italiano “che pianse e amò per tutti” infuocò i cuori di una nuova nazione e portò ai suoi vertici la tradizione operistica, scavando nell’animo umano come nessun altro attraverso soggetti inediti, forti, all’epoca scandalosi. Entrambi alla fine del XIX secolo erano considerati le massime autorità musicali con cui in futuro si sarebbero dovuti confrontare tutti.

E se, a partire dalla prima Aida del 1913, i capolavori di Verdi sono entrati nell’anfiteatro veronese senza lasciarlo più, il caso di Wagner è più delicato: romantico e spettacolare, perfetto per le produzioni-kolossal degli anni Venti e Trenta (fu tra i primi autori ad essere rappresentati a Verona, persino prima di Puccini e Donizetti) ma molto amato anche nel Dopoguerra. Se si eccettuano pochissimi brani da concerto tra cui la serata del centenario nel 1983, il gigante tedesco manca in Arena dal Festival 1963.


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